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Un blog creato da gabbianochevola il 21/08/2007

Sogni persi

Lascia andare un pensiero liberandolo dalle sue pene. Lascia fuggire un battito lasciandolo in cima alla notte.

 
 

...I SOGNI SIAMO NOI

...quando la realtà ci fa paura o non è come vorremmo,la sola via di fuga è quella di credere ai sogni...quei sogni che ci coinvolgono ed in cui non siamo solo i protagonisti ma il tramite tra i pensieri di chi amiamo e le cattiverie da cui vorremmo fuggire.

...i sogni siamo noi...quando la nostra mente diventa stanca e non ha più pensieri gioiosi da gestire... i sogni fanno parte di noi...quando l'anima si riempie di sentimenti sinceri... i sogni fanno parte delle nostre paure quando chi è malvagio lavora di nascosto per farci del male... i sogni...i sogni...

 

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DEDICATO A MARYGIULIA

...le parole si scrivono in un solo momento e per una sola donna...mai scrivere parole per usarle per più momenti e per più donne! L'unicità è importante e serve per dare calore a chi non chiede altro che un piccolo cantuccio di un sole distratto.

 

ALCUNE POESIE SCRITTE DA ME

"innamorati"

“Opera n.0 –INNAMORATI-Dipinto su stoffa – Acquerello – misura 20x30 Anno 1966

"E' il mio primo vero quadro. Avevo 12 anni e rimasi affascinato dalle persone che si volevano bene,anche se non capivo il loro modo di "volersi bene". Per omaggiare quel bene che non capivo ho creduto che il cielo e il mare fossero la ragione dei loro abbracci."

clicca qui per  ingrandirla

clicca qui per leggere le poesie

 

SPIEGAZIONE

Piccola spiegazione alle poesie:

"Anima vagabonda" è stata scritta per Annarita in occasione della nascita del suo sito e resta ora solo come nome del blog; "Come un petalo" e "Un sorriso" sono nate da una frase di Annarita; "Nel silenzio del mattino" è una poesia che ho scritto al "femminile" sostituendomi  a lei per poter esprimere un suo pensiero. (chi legge pensa che la poesia sia stata dedicata da lei a me,invece è solo sostituzione di "identità");"Angolo di cuore" è nata per descrivere un'immagine;"La mia vita" è dedicata a mio figlio; "Sensualità"  invece è dedicata ad un'amica piena di dolcezza, Maria Serena; invece "Voglia d'amore" è dedicata a me stesso...e  "Donna"  a un momento particolare in una sera in cui scambiavo parole con Annarita.

Tutte le immagini alle poesie e la musica cono state elaborate da Annarita (Odra), per cui,giustamente,il suo nome è sempre affiancato al mio.

 

 

Esssere giusti (post. 46)

Post n°46 pubblicato il 26 Gennaio 2009 da gabbianochevola
 
Tag: POESIE

     

Sono un uomo  “Giusto”

 

Sono un uomo “giusto

perché ho carezzato i fiori

senza sciuparne la bellezza;

perché ho guardato il cielo

senza rubarne il colore.

Sono un uomo “giusto

perché riesco a far soffrire

senza creare illusioni;

perché tento a far felice

senza inventare falsità.

Sono un uomo “giusto

perché ho amato la vita

senza badarne il sacrificio;

perché ho trovato la fortuna

senza prenderne la fama.

Sono un uomo “giusto

perché ho seguito il destino

senza ricordare le delusioni;

perché ho inseguito il sogno

senza pensare alla realtà.

Sono un uomo “giusto

perché non ho distrutto sentimenti,

perché non ho calpestato ambizioni,

perché non ho inventato problemi.

 

Sono un uomo “giusto

perché non ho rubato

il profumo dei fiori;

perché non ho rubato

il blu del cielo;

perché non ho rubato

il sereno del destino;

perché non ho rubato

il felice della vita:

 

                perché ho combattuto

                e solo ora mi accorgo

                di non  essere “nel giusto”!

               

                                                  2 giugno 1978

 

 

…è una poesia scritta trent’anni fa, a pochi mesi passati dall’inizio di  un nuovo lavoro (che è diventato stabile) ,a qualche anno  prima del matrimonio e un po’ prima del tempo di diventare un padre felice.  E’ una poesia non bella che racchiude in se  la capacità di capire che non serve  l’ “ideale” e l’ “onestà” per poter vivere con la serenità nel cuore.  Illusioni che si rivelavano come petali di fiori rubati dal vento mentre nel cuore nascevano sempre  nuove speranze, speranze deluse ancor prima del nascere…eppure nonostante  le tante  cocenti  “distruzioni di sogni” l’anima rimaneva (come del resto è rimasta)  sempre quella di un ragazzino  che pur consapevole che bastasse un po’ di cattiveria per ottenere qualcosa…ha continuato ad essere una persona “giusta” senza mai rubare nulla a nessuno…tantomeno l’amore.

Ora potreste chiedervi del perché abbia postato questa poesia, peraltro fuori di tempo e senza alcuna pretesa di potersi chiamare “poesia”!

Alla vostra domanda rispondo: “ Viviamo in un mondo in cui la realtà non muta se non per  darci sempre la possibilità di  viverla senza soffrire. In quella possibilità in cui si deve sempre cogliere il buono della vita, avendo rispetto per tutti gli altri, che siano creature o sassi,  amare ciò che non è nostro ma che potrebbe essere nostro”.

 

Non mi interessa essere giudicato ne mi interessa farlo. Nessuno è giudice per arrogarsi questo potere…eppure tutti lo fanno, a volte con cattiveria ed altre volte con “malizia”…eppure, dove troviamo un “cuore puro” cerchiamo di tenercelo caro mentre qualcuno cerca sempre di “inquinarlo”…ma il cuore, se puro, resta sempre puro pur attraversando “tempeste di fango” .

(il disegno a pastelli è stato dipinto da me e il titolo è "la delicatezza", dedicato a ciò che si riesce a dare a chi ti da poi qualcosa  che tu non chiedi)

                                                     gigino vicidomini

 

 
 
 

...vorrei

Post n°45 pubblicato il 17 Dicembre 2008 da gabbianochevola
 

           

                                     (restauro effettuato da me)

Non saprei cosa scrivere per augurare a tutti un Natale che possa lasciare il segno. Non mi piace cadere nella banalità per dire quello che è nella coscienza di tutti. Avevo promesso a Annarita e Barbara,   che avrei profuso più impegno per riuscire a scrivere  un post  diverso dal solito.

Vorrei parlare del Natale scrivendo dei bambini e della violenza sulle donne, poi vorrei poter far capire a tutti che il Natale è dentro di noi, dentro di noi come un rinascere di noi stessi…ed è questo sentirsi nuovi e sereni che deve poterci permettere di  dare agli altri tutto l’amore che ci viene chiesto  senza nessun tornaconto e senza essere avari nel darlo.

Gesù nascerà a giorni, ci porterà la gioia e la felicità di poterlo “ricevere” in noi…non importa se tu sei  di una diversa fede, conta poter dare senza chiedersi cosa possa provare chi riceve. E’ un gesto che deve renderci sereni e allo stesso modo consapevoli che basta questo gesto d’amore ripetuto ogni giorno per far si che quel “nascere” sia un nascere di tutti i giorni.

L’amore non chiede tempo ne si preoccupa di chiedere chi possa meritarlo o no, l’amore nasce per essere dato, nasce per non dover capire cosa possa significare “elemosinare”, nasce per chi circonda la nostra vita, che sia un familiare o uno sconosciuto, l’importante è che il suo nascere sia sempre una gioia nel ricevere e nel dare.

Oggi ho visto e letto che si stanno muovendo molti governi, molti media, molte organizzazioni… tutti per poter combattere la pedofilia e gli abusi sulle donne e ogni forma di violenza che possa ledere il diritto e la dignità di chi la subisce. Si muore nel momento stesso di essere “abusati” e noi dobbiamo dare amore e certezza per riportare “in vita” chi crede che la vita sia finita o che non abbia senso…ma nello stesso tempo dobbiamo condannare chi si macchia di così tanta   “vergogna”.

Sarà un Natale,ne sono certo, in cui ognuno di noi penserà ai meno fortunati  e avrà la gioia di potergli dedicare cinque minuti per una preghiera e altri cinque per un “dono” , un dono rinunciando ad un piccolo nostro “egoismo”. Penso che una cioccolata calda possa scambiarsi volentieri con un pranzo da offrire a chi ne ha bisogno! A me, personalmente, non piace fare beneficenza  per poi dimenticarmene, mi piace poter dare sapendo che un mio gesto non sia solo di facciata o per pulirmi la coscienza.

Questo vorrei….e nel pensare agli altri non dimenticarmi che anche io, come tutti, ho bisogno d’amore e di serenità per continuare a poter dare….senza sensi di colpa  e senza sentirmi schiacciato da nessuna responsabilità.

A Barby avevo promesso anche di terminare il post con delle  parole che avevo scritto anche nel suo blog  caso mai avessi scritto una lettera, ma non avendo scritto nessuna  lettera penso che le parole stiano bene anche in questo contesto: “...ora hai fatto tanto per gli altri,a me non pensare,io posso aspettare…

...non ti ho saputo scrivere una lettera 

(la lettera si riferisce al bambinello che sta per nascere)

 
 
 

Post N° 44

Post n°44 pubblicato il 24 Novembre 2008 da gabbianochevola

La violenza sulle donne, di età compresa tra i 15 ed i 44 anni, miete più numero di vittime che malattie, come il cancro o gli incidenti stradali.

ROMPIAMO IL SILENZIO E L’OMERTA’ CHE CIRCONDANO QUESTE VIOLENZE!!
 il 25 novembre incolla il manifesto ed il suo messaggio sul tuo blog!!

Facciamo in modo che tutti nella stessa giornata abbiamo  questo messaggio di protesta!

Facciamolo girare!!

L'AQUILONE ROSA ONLUS

 
 
 

...ho imparato

Post n°42 pubblicato il 26 Ottobre 2008 da gabbianochevola
 

 

        (cliccare sull'immagine per ingrandirla e leggere la frase)

….oggi ho avuto un’altra lezione di vita da chi non sa cosa sia la vita stessa. Ho capito che in ogni e qualsiasi momento bisogna sempre dire “grazie” a Dio, anche quando la tua dignità non vale più di un fagiolo secco in cui un verme ne ha fatto la sua dimora. Ho imparato, almeno oggi e a conferma di tante cose nel susseguirsi degli anni, che non serve dare amore e rispetto a chi non ne comprende il valore; ho imparato che non serve essere sincero e onesto verso gli altri quando gli altri di un tuo “presunto pensiero” ne fanno motivo di offesa; ho imparato che non serve rispettare e stimare chi crede di meritare un rispetto mai conquistato; ho imparato…ho imparato tanto ma non ho ancora capito cosa! Forse la mia è distrazione, presunzione del comprendere, incapacità di capire dove possa nascondersi quello che gli altri mi additano come “sbaglio”…eppure, pur non essendo un angelo, riesco a “capire” solo e unicamente la mia “anima”, la mia serenità interiore, il mio equilibrio tra mente e cuore. Voi che leggete potreste chiedervi “…ma cosa sta scrivendo questo gabbiano che a volte si dimentica di volare?”…una domanda che sorge spontanea e a cui io non saprò mai darvi una risposta. Mi hanno “strappato” le ali nel momento in cui stavo iniziando ad imparare il volo, non ho capito il perché e se l’ho capito…l’ho capito quando oramai già si stavano chiudendo le ferite di quelle ali strappate.

…eppure, nonostante questo mettermi alla berlina e il descrivermi come il peggiore dei “mostri” da parte di chi mi “professava” il suo amore, mi sta “insegnando” che la mia storia di vita non debba ripetersi in quella degli altri, che debbo e dovrò fare il possibile per evitare a chiunque di soffrire per un nulla e a cercare di far capire che non serve essere cattivi con una persona che ti è stata vicina per anni e che ti ha dato tutto l’amore e il rispetto di cui devi e deve godere….non serve bruciarlo quel vivere del passato ne serve voler distruggere tutto quanto ora da amore è finito in odio.

…chiedetevi sempre “…dove è che avete sbagliato”…senza colpevolizzare l’altro per pulirsi la coscienza; chiedetevi sempre qualcosa a cui potrete rispondervi…senza farvi “domande” difficili per trovare scuse per non rispondere.

In questi giorni una mia cara amica nel momento in cui ha trovato finalmente la gioia di poter essere amata e di amare…ha scoperto la sofferenza per quella persona che ama e prega Iddio che la vita dell’altro gli sia donata e non sottratta per un brutto male. Perché privare di gioia una donna che già ha sofferto tanto e che ogni sua lacrima debba ancora essere di sofferenza e non di felicità?

….oggi ho imparato a dire “grazie” …un grazie che non sa di vita ma che è vita.

                                                                         gigi

 
 
 

......un attimo senza l'arcobaleno

Post n°41 pubblicato il 09 Ottobre 2008 da gabbianochevola
 

      "incanto"  dipinto di molti anni fa 

….ho aperto il pc con la voglia e la certezza di poter scrivere un bel post  basato sulle cose che amo: poesia,pittura,restauro… Poi mi sono distratto e il mio sguardo è caduto su alcune frasi che avevo scritto tempo fa. Mi sono perso nel leggerle e poi mi sono ritrovato a rincorrerle ad una ad una per capirne ancora il significato e per sentire quel calore che in questo momento mi manca.  Ho letto di momenti belli che ognuno di noi vive, momenti che diventano reali socchiudendo gli occhi senza far perdere la mente e seguendone  pian piano il loro percorso “reale”.

         Avevo promesso a tutte le mie amiche che non avrei fatto passare molto tempo nel pubblicare un altro post…che mi potesse dare una ragione di poterlo scrivere. Ho deluso tantissimo quelli che mi vogliono bene, in particolare alcune amiche. Chiedo scusa, è solo un momento no della mia vita, un momento in cui non trovo una ragione  per sorridere e per offrire il mio sorriso. Non mi piace essere falso, preferisco la critica alla falsità.

         Vorrei scrivere i nomi di tutte le persone amiche che ho veramente nel cuore, ma non posso perché metterei in essere delle rivalità e peccherei di presunzione nel non ammettere che il privato è come uno scrigno in cui ogni segreto deve restare custodito e conservato.

         Vi lascio, per ora, una mia poesia, scritta come sempre con molto amore e senza la presunzione di essere un poeta…una piccola poesia che vuole esprimere qualcosa di immenso :

FRAMMENTI D’AZZURRO

...il mare è l’anima felice dei bimbi

che diventa profumo del mattino

quando esci da un sogno

in cui hai lasciato tutto te stesso.

         

              8 luglio 2005  gigino vicidomini

 
 
 

CONTRO GLI IGNOBILI

Post n°40 pubblicato il 26 Settembre 2008 da gabbianochevola
 

ALI SPEZZATE

Guarda gli occhi dei bambini.
Ti portano in un mondo fatato,
ti portano dove un tempo anche tu sei stato,
un mondo popolato da colori e suoni
che noi adulti non riusciamo più a vedere
non riusciamo più ad ascoltare.
Uccellini in un nido
che sbattono le ali per poterle poi spiegare
e volare verso la vita.
Ma ci sono bambini a cui hanno spento
i colori.
Bambini a cui i suoni glieli hanno trasformati
in urla.
Bambini che non sanno più piangere
perché non hanno più lacrime
che non sanno più ridere
perché gli hanno tolto il sorriso.
che non possono più sognare
perché gli hanno ucciso i sogni.
Gli hanno rubato l’innocenza,
negata l’infanzia
E la favola si è trasformata
in un incubo.
Questi bambini sono quegli uccellini
che volevano volare via dal Nido,
volare verso la vita che gli aspettava.
Non voleranno più
perché gli hanno spezzato le ali.
E tu uomo,
tu che hai osato profanare quell’innocenza,
tu che hai ucciso i loro sogni e le loro attese
tu che gli hai rubato il tempo magico
dell’infanzia
tu che gli hai negato lacrime e sorrisi
e che in cambio gli hai dato solo dolore,
disperazione, e urla che il tuo cuore
non ha voluto ascoltare.
Tu uomo
hai il coraggio di guardare
negli occhi di un bambino?

unsoffiodivento2008 (ofelia770)

PRESO DAL BLOG DI Ocean.Drive

 
 
 

contro la pedofilia

Post n°39 pubblicato il 30 Luglio 2008 da gabbianochevola
 
Tag: POESIE

          Ho preferito non mettere una foto di un bimbo innocente per non offendere la mia memoria nel considerarlo una futura vittima innocente di un “orco” . E’ un disegno preso dal web ed è molto  più adatto e meno violento.   E’ una piccola poesia per contribuire a modo mio a combattere contro la pedofilia, una parola che fa orrore solo a sentirla dire o a leggerla.  Voglio combattere affinché  questa forma di perversione venga riconosciuta come un “crimine” al pari di un assassinio, perché un bimbo o una bimba che subiscono violenza non hanno più una vita, muoiono nello stesso istante in cui vengono “usati”…e non è giusto che una pena sia lieve per questo tipo di reato, un reato che per me dovrebbe essere punito, oltre che con la detenzione, anche con altri mezzi che non sto qui ad elencare. Non mi giudicate per quanto ho scritto:  un pedofilo è un uomo normale che vive nella normalità della sua vita,ha una famiglia, ha dei figli, un lavoro ed è una  persona "rispettabilissima".   Ho immaginato una di queste “bestie” nell’amore che riserva al suo bambino pur facendo del male ad altri bimbi che potrebbero essere  “suo figlio”. Non è una poesia cattiva ne un post ben fatto…ma non posso scrivere tutto quello che veramente penso.

                        Tenerezza violata

Dolce sorriso questo bimbo

che attraversa una tua carezza

nello sguardo di un padre felice.

   …è la tua vita

   …è ogni tua emozione

   …è tuo figlio.

Crescerà tuo figlio

e diventerà uomo:

ricorderà quando correva

tra le tue braccia

e sorriderà al pensiero

di quanto tu lo amavi

e a tutte le premure

che avevi per lui.

Crescerà tuo figlio!

…ma se crescendo scoprisse

che tu, padre esemplare,

sei stato colpevole

di aver distrutto tante vite

che potevano essere come la sua!?

Come puoi vivere

guardando nei suoi occhi innocenti

confondendoli con quelli imploranti!?

Quanti sogni hai distrutto

e quanti infelici hai creato!

…e se domani

fosse tuo figlio

vittima di un perverso come te!?

                                                   30 luglio 2008

        (poesia di Vicidomini Luigi (gabbianochevola))

 

 
 
 

Regole

Post n°38 pubblicato il 08 Luglio 2008 da gabbianochevola
 

Regole, amore,amicizia

Forse sbaglio a scrivere un post con il quale,sono sicuro, mi attirerò molte critiche, ma nonostante tutto tengo alla mia libertà nell’esporre i miei pensieri pur consapevole di sbagliare. Mi piace sfidare le regole, ma non per rendermi  fuorilegge nella realtà, ma solo  per poter esprimere quello che agli altri potrebbe dar fastidio.

A volte non è bello sottostare a delle regole solo per far “felice” la collettività o il perbenismo. Si può essere anche stanchi di queste “regole” che ti fanno fare cose che tu non vorresti fare, regole che ti impongono di pronunciarti nella certezza di uno schema già preordinato. Comportarti in maniera schematica quando vorresti uscire da quelle regole ed essere te stesso. E’ brutto sentirsi  prigioniero di regole che a volte potrebbero limitare la tua libertà, regole che ti impongono  la loro presenza anche quando non capisci il loro significato e devi mantenerle e rispettarle a tutti i costi solo per compiacere il vivere civile.  Capita anche di pronunciare una parola travisandone il senso e poi  pretendere di  essere capiti filosofeggiando sul suo significato. Mi piace dire il contrario di quello che sono le regole certe…anche nel colore del cielo  o in un volo di gabbiani.  Ma le regole sono capite e rispettate da tutti!? Certamente le rispettano  in molti come consolidamento del vivere, come inerzia della vita anche non avendole mai lette e mai capite, ma solo perché “imposte” dagli altri.  Sono convinto che “le regole sono regole quando debbono essere gli altri a doverle rispettare”, ma a me, personalmente, piace “essere razionale nella mia irrazionalità e non irrazionale nella razionalità degli altri”.   Voglio fare un esempio:  nella vita bisogna sempre dire di “si” per sottostare a delle leggi, nel momento in cui quel “si” diventa un  “se” o un “ma” saltano tutti gli schemi che si sono prefissi. Un uomo non si  può mai innamorare di un’altra donna se non della propria donna! E capita che proprio chi predica dal pulpito finisca per innamorarsi di una donna che non è la sua donna .   …questo succede per molte altre cose, come anche nel dire:”…a me queste cose non possono mai succedere!”. Le regole  hanno come nemica “l’imprevedibilità”.

Voglio cambiare discorso proprio per “confermare” in modo diverso quello che ho scritto fino ad ora.

Noi tutti abbiamo la certezza di quello che facciamo e di cosa siamo capaci di dare. Siamo sempre convinti di dare il massimo, di essere nel giusto, di capire ogni cosa.  Ma quanti si interrogano per capire se veramente hanno amato e quell’amore che davano o danno sia stato sufficiente alla persona amata!?   Ci siamo mai interrogati di cosa aveva o ha bisogno l’altro per  essere felice o di cosa aveva diritto di ricevere1?  …non credo!  il nostro egoismo è nel non capire o nel capire sbagliato.  Crediamo sempre che il nostro agire sia perfetto e che se l’altra o l’altro ci sorridono è perché sono contenti e compiaciuti, invece quel sorriso potrebbe solo essere “una regola” per non far dispiacere chi ti da qualcosa credendo di averti dato quello che tu avresti voluto.

Non sono un filosofo, non ne sarei all’altezza, ma questo fa si che il mio “è voler capire”, voler capire  se l’amicizia che ho dato sia stata sufficiente a chi l’ha ricevuta, se quel sentimento tanto grande e che tanto amo, sia stato ben accettato e ben capito. A volte mi sento lo zimbello delle mie stesse emozioni e non mi piace puntare il dito su chi credo mi abbia fatto del male, preferisco ammettere “di aver sbagliato”, di non aver capito, di non essere quell’amico che gli altri si aspettavano…eppure,anche in questo modo, si soffre….ma il mio sorriso non sarà mai una maschera!

                                             gigino vicidomini

(il disegno è stato realizzato con i pastelli. La foto non rende la sua delicatezza, ma nonostante tutto ha la sua dolcezza)

 

 
 
 

....la vita 

Post n°37 pubblicato il 16 Giugno 2008 da gabbianochevola
 

   

(clicca sull'immagine per ingrandirla)

Ho scritto questo pensiero per mio figlio unendolo all'immagine di un fiore perchè questo fiore è entrato a far parte della mia vita il giorno in cui lo regalai a mia moglie al momento del parto. E' un fiore che, almeno quasi 30 anni fa, era sconosciuto. Lo scelsi perchè volevo essere "unico" anche in questo. Il significato del fiore sta nella sua stessa maestosità: "nobiltà". Può anche significare "turbamento"...ma in questo caso, nel caso della mia scelta nel pubblicarne la foto unita ad un mio pensiero, significa "V I T A", una vita nata dall'amore e dalla gioia di poter imparare qualcosa da chi stava per venire alla luce. Allora non vi erano dubbi ad ostacolare un sentimento sincero, non vì erano invidie se non lievi... Col tempo ho imparato molto: ho imparato cosa significa soffrire per le cattiverie altrui, cosa significa vivere nelle menzogne...Eppure non ho imparato ad odiare.

La frase che ho scritto,dedicandola alla persona che più conta nel mio vivere, vuol significare tantissime cose. Nel nostro vivere abbiamo dato tantissimo anche a chi non meritava ed abbiamo anche ricevuto da chi non ce lo  aspettavamo; abbiamo chiesto tante altre cose ancora nel nostro cammino....ma molto spesso o quasi sempre non abbiamo ottenuto quello che desideravamo. Abbiamo anche rubato qualcosa senza chiederlo, come l'amore o un sorriso...ma nonostante tutto abbiamo vissuto la vita che ci era stata destinata, una vita non priva di emozioni e piena di verità. Con il tempo abbiamo imparato a percepire le invidie, la cattiveria, l'amore, la gioia, le gelosie...eppure abbiamo vissuto la nostra vita. Io ho vissuto quella che mi era stata destinata ed ora l'apprezzo anche nel suo farmi soffrire perchè penso che è l'unica vita che avevo e che ho a disposizione...ma è la mia vita! ...non quella che desideravo ma la vita che dovevo vivere.

"Chissà se avessimo fatto tutto quello che avremmo voluto...come sarebbe stata la nostra vita!?"   ...forse vuota, piena di contraddizioni, contornata di nullità...e che vita sarebbe stata se fosse stata pianificata dai nostri desideri!? Preferisco questa vita, la vita che ho vissuto e che vivo e non mi importa del vuoto che potrei avere davanti o delle cose belle che ho lasciato indietro. Ho amato, vissuto, capito, voluto, dato... si "la vita".

 
 
 

A M A R E Z Z  A

Post n°36 pubblicato il 20 Maggio 2008 da gabbianochevola

                               

non so come iniziare questo post. Sono rammaricato di quanto sta  succedendo e non riesco a spiegarmi  il perché. C’è qualcuno che si sta divertendo a contattare, attraverso i miei contatti, tutti i miei amici  per screditarmi e farmi mettere nella lista nera. Non condanno  chi insinua  false verità o bugie ben dette, nella vita ognuno di noi ha uno scopo per vivere: loro certamente hanno questo scopo! Sono persone che non posso paragonare a nulla perché il nulla sono loro,ma nonostante tutto vengono credute. Poi le cosiddette “amiche”, entrano a scrivermi con altri nick proprio per tastare il terreno e mettermi in difficoltà. Preferisco perdere queste “AMICHE” che si scrivono con caratteri cubitali per evidenziarsi …e tenermi le nemiche, almeno so che le nemiche continueranno a starmi vicine come sempre e che scriveranno sempre a chi mi contatta. Non importa, Iddio ha creato la diversità ed è giusto che ognuno abbia la sua. Mi rivolgo alle amiche “perdute”…. con queste semplici parole: “ Spero che i vostri occhi possono vedere la cattiveria e mai sentirla nel cuore…la vita ci da tanto ma pochi imbecilli ci tolgono tutto.”   Non biasimo il vostro credere alle fandonie…ho perso molte amiche, quelle che dicevano che il loro bene mi era dovuto o che mi riempivano di lusinghe…beh  preferisco le cattiverie…almeno quelle sono SINCERE.  Forse perderò ancora altri amici per questo "gioco"...ma a differenza di molti certamente accetterò qualsiasi sia il futuro.  

(...con calma toglierò tutti i loro commenti poichè ritengo di non averli meritati e per dimostrare LORO che comunque  non verserò lacrime per loro...Sono contento così, mi spiace solo per quelle che veramente ho voluto bene e che ho stimato e rispettato).

 
 
 
 

COPYRIGHT

...tutte le poesie che andrò a scrivere, saranno poesie di mia "intellettiva", come ogni articolo e ogni pensiero che farà parte dell'insieme. Chiunque copierà è pregato di indicare la fonte poichè tutte le poesie sono depositate presso un notaio. Anch'io pubblicherò qualcosa non di mio e cercherò di non violare la legge in nessun modo.

 

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...è uno sguardo che ti porta

a vivere nel suo vivere e   ti

conduce nel mondo dei suoi

sogni. Amo  perdermi   nella

dolcezza di quegli occhi  che

ti interrogano senza parole.

... nessuno  ha  il  diritto  di 

spegnere quel  luccichio che

ti abbraccia senza chiederti

nulla.  

(...chiedo scusa se ho usato

mie parole e non quelle  che

abbiamo scelto, ho preferito

così  nell' istante   in  cui  ho

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