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Un blog creato da SospiroDelVento il 06/07/2007

Sospiro del Vento

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A bassa velocità

Post n°46 pubblicato il 11 Gennaio 2010 da SospiroDelVento
 
Tag: Io

Qualcosa non va, questa sera. Sembrano fermi gli ingranaggi, le lancette, le pagine che tornano indietro.
E' una serata a bassa velocità, con me che dovrei essere altrove, al freddo, a esserci. Spenta. Anche questa occasione è spenta, anche i miei passi che di solito aspettano neve e vento o l'altezza delle nuvole.
Questa sera proprio non va, qualcosa si rompe, o si è già rotto. Speriamo di no.

La delusione può portare sui confini dell'assenza di energia. Ma cadere no, non si può, non si deve. Sarebbe perdere davvero tutto.

Questa sera sono vicino a un presidio lontano. Penso a tutti quei valori che molti nemmeno più capiscono, segno che occorre difenderli col cuore e con la tenacia.

Orgogliosamente NoTAV.

 
 
 

Perdute Isole

Post n°45 pubblicato il 03 Dicembre 2009 da SospiroDelVento
 
Tag: Passi

Incomincio a malsopportare l'indolenza altrui. O l'eccessiva dolenza dei pensieri.
Superata la mancanza di parole di fronte all'inosservanza e alla vanità dei gesti, ora provo il disagio di non sapere dove guardare. Perché mi sembra che mi manchino compagni di cordata, mi manchi qualcuno a cui puntare, da cui imparare o semplicemente da ammirare. Scorro attraverso scritte sui muri tracciate a matita, fatte tra la paura di restare davvero e la voglia di apparire per poi ritrarsi. Incontro animi sovrascrivibili e cancellature in gommapane, vedo atteggiamenti scritti e riscritti, poi coperti e lavati via.

Mi manca la presenza di una personalità che sappia indicare i miei difetti con la cura di chi ha i propri pregi. Mi manca lo spunto di qualcuno così saldo da poter volare, così legato a qualcosa da poter sciogliere gli ormeggi e prendere il largo, o sospingermi verso una riva.

Sembra che qui, come altrove e ovunque, si muovano le comparse di un continuo intervallo. Ma la scena dei protagonisti dove si nasconde? Dove stanno i caratteristi con l'improvvisazione del cuore?
Il mio timore è che siano tutti in una scena a me preclusa, dietro i vetri delle case o nei passi felici mano nella mano. C'è malinconia, perché non riesco a trovare sguardi, ma solo occhi accesi da un interruttore effimero.

Sarà la pioggia.

 
 
 

Divenire diffuso

Post n°44 pubblicato il 02 Dicembre 2009 da SospiroDelVento
 
Tag: Io

In questo disgelo
sugli altopiani della tela preparata a fondale
si scioglie la lacrima turchese di un gesto distratto.
Glaciazione piena di promesse,
ora si riversa in fiumi di attrazione
cade
sono le balze rocciose del colore asciutto
ostacoli
rafferme prospettive della scena immaginata.
Cambia stagione
la superficie del lago piovuto dal pianto
e si mette in cerca come la Primavera
quando solleva i prati.
Ma il colore è un divenire diffuso
nelle trame della tela
che dovrebbero essere il filo della scena in diluizione
e invece sono soltanto più il diffratto spegnersi
di una sfumatura attesa.

Resta lì, la traccia di colore.
Sembra la mano protesa della passione.
Sembra il confine di una mancata invenzione.

 
 
 

Guardare è perdutamente

Post n°43 pubblicato il 27 Novembre 2009 da SospiroDelVento
 
Tag: Io

In sere come questa starei per lungo tempo a guardare, osservare immaginare. E' una magia, guardare. E' la magia di leggere un racconto o un intero romanzo: frammento per frammento, in piccoli scorci, attraversando dettagli di contorni, controluce, colori diffratti come fossero parole. Parole che dicono nomi, parole contrastanti, parole diffratte come fossero colori ad impressione.

Starei lungo tempo a guardare e non solo la sera. Perché guardare è anche parlare e preparare le cose da dire - quelle che già abbiamo dentro. Vuol dire, per certi versi, prendere il tempo per capire il proprio volto e il proprio cuore.
E guardare è perdutamente. Senza limiti, senza tempo. Ci si può perdere. Come in fondo vivere è perdersi nel dipinto di noi stessi proprio mentre cresce e assume la sua forma mai finale. Vivere è perdutamente.

La bellezza di osservare è avere sempre il rifugio di un nuovo scorcio in cui riappropriarsi di tutto ciò che ci rende speciali. Può accadere nel chiaroscuro di mura tagliate dalla Luna, può succedere nel riflesso di un nocciolo su uno stagno. Ci sono così tante finestre da cui guardare! Quelle più belle si affacciano sugli orizzonti che non hanno da dire. Perché il loro raccontarsi è la nostra magia, di noi che li incantiamo di passione e di loro, che magicamente si rivelano speciali.

Guardare è il segreto per attraversare tempo e nebbia e vestirsi di un mantello colmo di fiera emozione.
Nelle sere come questa starei perdutamente a guardare.

 
 
 

Radura

Post n°42 pubblicato il 22 Novembre 2009 da SospiroDelVento
 
Tag: Passi

Che strano, questo sonno che non arriva.
Aspetta un po' d'Amore, per essere stanco.

E' una radura del Tempo, con il recinto dell'attesa.

 
 
 

Disegni a colori

Post n°41 pubblicato il 14 Novembre 2009 da SospiroDelVento
 
Tag: Io

Pagine. Ognuna ha le sue parole, la sua immagine. Il testo scritto su un lato, il disegno colorato sull'altro, che quando chiudi il libro li lasci ad amarsi, a dirsi, a fare entrare le une nel mondo illustrato dell'altro.
Nel mio libro ho disegni a colori e parole dipinte; entrambe le cose vanno piano, vi si entra come nelle stanze, socchiudendo la porta o trovandola già aperta. Più spesso vi esco io, fuori dalla stanza a lasciare segni nella neve o impronte d'asciutto sulle chiazze di pioggia.
Ma di chi sono questi disegni? E dove sono io? Cammino tra le parole come si fa con le foglie d'Autunno, che ti cadono addosso e qualcuna può anche restare nella tasca del cappotto. A cercare asilo, o a portarti via il suono delle chiavi e dei bottoni per pensare a qualcosa di più silenzioso. Nei disegni scivolo come la Luce che affronta pezzo per pezzo la sua scena e toglie l'ombra mentre esiste per poi farla di nuovo comparire alle sue spalle. Una parentesi. Così, una parentesi. Mi sento un po' così.
Mi sento la scena che si apre davanti al pubblico - sollevato il sipario mentre ci sono gli applausi - e poi ha una fine fatta del pubblico che se ne va, appagato e mai pagante. Chi paga il prezzo della scena a volte sono io.

Vorrei vivere nei miei disegni a colori, anziché esserne staccato come una figurina adesiva. E' la mia scena, il mio disegno, e vorrei che non avesse le parentesi di una cornice. Vorrei che prendesse vita, che si muovessero i topolini che sgranocchiano ghiande e i cervi che celebrano l'amore. Vorrei vedere il ruscello che diviene riflesso di Sole e poi nastro scuro di Sera e poi Neve e poi tumulto di Primavera.
Vorrei vedere i colori che si addensano d'acquerello, e fanno il fumo della casa e delle cose buone.
Vorrei finalmente aprire la porta, non è stata mai chiusa davvero, e dare il benvenuto alla mia ospite più cara. Con un sorriso. Allora sì! Calerei il sipario e disegnerei il riquadro della scena, perché possa avere confini che attraversano le pagine una sull'altra.

Invece ho i miei disegni a colori, e le mie parole. E loro si amano, perché il libro si chiude una volta ancora.

Difficile scrivere il titolo di ciò che si è, quando si è disegni a colori fatti a mano. Imperfetti come le storie col finale ancora da inventare.

 
 
 

Piano Terra

Post n°40 pubblicato il 11 Novembre 2009 da SospiroDelVento
 
Tag: Io

Cadono gocce di colore.
Messaggi a brandelli
sono schianti ai miei piedi.
Precipitano senza il sibilo delle cannonate,
come traiettorie esauste scuotendo la tela
sono macchie di un alfabeto a me segreto.

Non si fissa mai il colore,
non ha mai pietà l'Artista supremo.
Se solo sapessi il sapore del suo pianto,
mi specchierei in queste pozzanghere celesti.

 
 
 

La Finestra e la Pioggia

Post n°39 pubblicato il 08 Novembre 2009 da SospiroDelVento
 

Ho sentito che era arrivata la Pioggia.
Senza bussare, non lo fa mai, si siede e inizia a diffrangere la sua musica come quei suonatori che girano di paese in paese e suonano più per sé che per il pubblico assente. L'ho sentita e sono andato a guardare.
La pioggia, che ti costringe a guardare dalla Finestra e a scoprire che più in là c'è tutto ciò che già sapevi ma che ora guardi. Osservi. La pioggia sui vetri che è l'indice del poeta che mostra ciò che non vedi, proprio mentre lava finestre e a volte occhi con rivoli d'acqua, e a volte di lacrime.

Ma non è solo la pioggia. E' la parola che può far accadere questa magia. La parola nelle mani di un'Anima. Un'Anima che attende, a gambe incrociate attende.

La parola che può far piangere un uomo, senza far sorridere di scherno la gente intorno. Gente che non c'è.
Nella pioggia che fa rumore, tra le pagine di un luogo come questo, ho visto ciò che ho sempre indicato e nessuno mi ha mai regalato come emozione. Ho trovato i miei gesti allo specchio, e a farli non ero io.
Delicatezza, piuma e abbraccio stretto intorno a spalle, testa e cuore. Incanto.

Non si dice, la magia che ha portato oggi la pioggia.
Non si dice, perché andrebbe pronunciata diluita nei giorni e nei tremiti dei pensieri.
Diffratta come le note della pioggia in cammino. O la Neve. Sì, la Neve. Solo lei ha il giusto ritmo e la sapienza per pronunciare il nome di una cosa così sublime nel giusto tempo.

Io posso solo ascoltare. Io che di solito dico, coloro e sono Neve. Questa volta sono l'albero che sta a guardare, mentre si lascia vestire d'Inverno. Piangendo per quelle parole che non si riescono a sentire più in là della terra dove le sue foglie diventano prato.

Grazie, Pioggia. Grazie Anima seduta.
Sei arrivata senza bussare, e stavi già suonando.

 
 
 

In Mezzo

Post n°38 pubblicato il 28 Giugno 2009 da SospiroDelVento
 
Tag: Io

In mezzo anno. Si è sciolta la Neve, e ha confuso i miei ritmi.
Era lì e tutto doveva ripartire.
Mezzo anno perché arrivasse il fiorire dei Prati, rinascita tardiva.
Ma non si nasce se non si ha più un guscio, o una cicogna che ti mostri il Cielo e dove andrai a posarti.

Sono approdato, ripartito verso la Tempesta e, riconosciute le onde troppo scure, ho ripreso la direzione della lanterna fuori dalla porta.
Ma è solo di legno quella casa, vorrei che il Vento la portasse via. Vorrei che di quelle assi il Vento facesse un vascello. Le vele le cucirei io, e vi soffierei, tanto mi sento già nuvola che muta e piove sui germogli di una rinascita tardiva.

Non si nasce dal proprio grembo.

Nemmeno sei mesi dopo le scorse parole e tutta quella Neve.

 
 
 

Chiuso dentro a un Libro

Post n°37 pubblicato il 28 Dicembre 2008 da SospiroDelVento
 
Tag: Io

Sarebbe un bel regalo se il Cielo mi facesse venire in mente la Neve, mentre disegno. Sarebbe perfetto.
Stasera mi sento in uno spazio coi confini. Come dentro le pagine di un libro.

Non troppe, però.

 
 
 

nottedivento

Post n°36 pubblicato il 08 Dicembre 2008 da SospiroDelVento
 

Da un angolo della finestra
ho visto un frammento di Notte,
c'erano luci distanti proprio
dove siedono i monti.
Tremavano, per il Vento, si muovevano
ed è strano come poi ogni cosa
a quel respiro smetta di essere
ferma.

Ci sono folletti, lì fuori,
che spostano le cose
e fanno un gran disordine,
trascinano il mondo degli uomini
un po' oltre a dove si era fermato.
Ogni tanto li sento che mi bussano alla porta
e un giorno credo proprio
che aprirò, curioso.

Così magari vedrò ombrelli e aquiloni
danzare sopra ai tetti
e in basso, sulle strade,
un fiume di palloni.
Un giorno aprirò la porta al Vento
soltanto per scoprire un mondo
portato tanto oltre
da essere divenuto
un mondo più Fatato.

 
 
 
 
 

Per una Fata

Post n°34 pubblicato il 20 Ottobre 2008 da SospiroDelVento
 


Duecentotre passi di trentasei piedi
e nemmeno uno stelo che faccia cric-cric,
la nebbia è una lacrima nel muschio pestato,
sul sasso passato, lo lucida un po'.
Ascolta: fa plic! Invece si ferma e resta così
riflette un mantello con ali e lanterna
oppure è la Luna, se lo pensi la vedi...
non è solo blu questa Notte,
c'è argento dorato,
c'è il verde assonnato,
il prato svestito,
i fiori son stanchi e guardano in giù.
Così non si vede, così non ci credi,
così è solo loro il mistero, la danza, il falò,
ma un rospo è invitato, una volpe fa festa,
e il Noce invecchiato li aspettava già lì.
Chi è desto? Chi sogna?
E chi ha chiuso gli occhi nel sonno fermato
dal Re Campanello a sei ore dal dì?
Saltello fa il passo che chiude la fila
e il muschio pestato dai piedi leggeri
fa un soffio, si gonfia e non piange già più.
Accorri, fai presto! Ti perderai il filo
per tessere il ballo, per farne capello,
per lasciare il segno a chi seguirà!
Se spengo la voce avrai il tuo mantello,
le ali e la Luna.
Allora sto zitto:
c'è un sogno per te.

 
 
 

Piedi nudi sul prato

Post n°33 pubblicato il 13 Ottobre 2008 da SospiroDelVento
 
Tag: Passi

Le autostrade di stelle hanno luci per guidare il buio e portarlo lontano.
Attendiamo, io e i miei bagagli, che l'enorme corsia diventi rumore di ruote e di motore
e sia più notte, e meno buio, senza sorpassi, viaggiando soli.
Non accorgersene sarebbe l'uscita in cui svoltare, lasciando bagagli ruote e motore.
Io lo so che sotto le stelle hanno danzato spose e coscritti
ma se questa sera l'orchestra è muta va bene lo stesso,
meglio una tela di cielo scura di invisibili confini:
così sarà come confessarsi con Dio
guardando in alto da dove siamo caduti.

 
 
 

Laggiù

Post n°32 pubblicato il 27 Settembre 2008 da SospiroDelVento
 

Aval

Aval, al soun dal ciel
i estelles fan barriero
repausen li pensier,
nosto prièro.

Aval, al soun di crest
touto terro se tàis,
retroubén lou misteri
que dedins nais.

Aval, al soun di journ
lou Roussinhol i-é fai
bressarello d'amour
al mes de mai.

Aval, al soun de l'amo
lusis un brin d'argent,
de peno e de luno,
de uéi, de vent.

Aval, al soun dal cor,
lauséto countro l'rai,
s'entresso nosto vido
dins un mirai.

Laggiù

Laggiù, in fondo al cielo
Le stelle fanno da sponda,
riposano i pensieri,
la nostra preghiera.

Laggiù, in fondo all'orizzonte,
la terra intera tace,
e ritroviamo il mistero
che ci nasce dentro.

Laggiù, in fondo al giorno
l'usignolo canta
una
ninna nanna d'amore 
per il mese di Maggio.

Laggiù, in fondo all'Anima
brilla un rivolo d'argento,
di dolore e di Luna,
di occhi, di Vento.

Laggiù, in fondo al Cuore,
l'allodola contro il sole,
s'intreccia la nostra vita
in uno specchio.

(Li Troubaires de Coumboscuro)

 
 
 

Scrivendo in Sol

Post n°31 pubblicato il 19 Settembre 2008 da SospiroDelVento
 

Eccola qui, la Notte.
Si è riposata accanto senza far rumore, dove lo sguardo non poteva arrivare.
Che silenziosa la Notte! Puntuale.
Adesso che mi sono voltato me ne sono accorto, che Lei è qui, accostata ad aspettare il racconto dei miei sogni. E' un po' bambina la Notte, tenera di carezze adulte quando invece si mette a danzare.
Le sussurro della Vita, quella luminosa che lei vede nei miei sogni, le racconto delle tante strade che portano sulla cima dei sentieri in mezzo al concerto per archi delle nuvole.
In Sol.
E lei aspetta, ascolta. E' una nonna anziana la Notte, con le mani nelle mani e le dita che giocherellano stanche, ingrossate dal lavoro nei campi e dal vuoto dei figli partiti lontano.

Ascolta, Notte: ho ancora tutti i sogni che mi hai insegnato a dire.
Uno a uno li hai già scorsi, divorati con gli occhi umidi e i sorrisi.
Ma i più belli sono nelle pagine a colori che stanno in mezzo, protetti da capitoli che si aprono sempre con una maiuscola e si chiudono con un punto, sempre, senza pietà.

Se vuoi te li leggo, Notte. Ma tu prepara il mattino del mio domani.
Fammi sognare.

Mia cara Notte, sii una Buona Notte.

 
 
 

Il tasto

Post n°30 pubblicato il 17 Settembre 2008 da SospiroDelVento
 
Tag: Io

C'è uno spazio vuoto tra i suoni bianchi del pianoforte. Un tasto... come se mancasse. Saltato, tolto, rotto. Invece è abbassato, premuto sulla nota continua, eppure muta.
Il dito è sceso, il martelletto ha colpito e scolpito la corda che si tendeva di attesa. Muta e ora fragorosa, morbida e presente come uno schiaffo di alba appena appena rosata. La nota è uscita, continua. Si è fatta piccola, sottovoce, non la sentiva più nessuno delle prime file. Ma quelli seduti in fondo, che la immaginavano soltanto, la credevano ancora lì.

E lì è rimasta, nel tasto premuto, fantasma di un suono incatenato dal pubblico che lo crede ancora presente. Da quel sognatore seduto in disparte, che ancora immagina il suo vibrare e la prossima legatura a chiudere battuta, spartito e concerto. Non giungeranno, da qui si vede ma da lì, seduti, no.

Mi muovo sui tasti scivolando come il Vento sopra le rose, chiamo le note col nome, o con il loro colore perché di bianchi e di neri non sono un gran maestro. Preferisco quella sfumatura arrotondata di luce soffusa che ne disegna i bordi, che vibra nei polpastrelli appena appena assaporati. Scivolo, scorro un'armonia che suona silenziosa, fino al bordo di quel tasto scomparso, abbassato. Sembra una voragine, in questo sentirsi lievi.

Vorrei saltarla, quella pausa di una nota continua. Ma mi sento come se rapissi un pezzo dell'accordo appena finito, come se togliessi un po' di voce al silenzio.
Indugio, poi la mano si solleva come vapore. Nel rispetto di un tasto premuto. Rotto. Vissuto.

 
 
 

Oggi è il 13 Settembre

Post n°29 pubblicato il 13 Settembre 2008 da SospiroDelVento
 
Tag: Io, Pensieri

Oggi è il 13 Settembre. Lo scrivo così, per esteso: Tredici Settembre. Così ci penso un po' su, mentre lo faccio. Il messaggio qui sotto, l'ultimo che avevo scritto, ha la data del 29 Dicembre. Ventinove Dicembre... dello scorso anno. L'ho guardata così, distante, e non mi ha colpito troppo. In fondo sono sempre io, anche in quella data.

Oggi è il Tredici Settembre. Cosa sta per iniziare, oggi? Cosa significa questo nuovo messaggio?
Vorrei che fosse una promessa: vorrei diventare com'ero, cambiando il modo in cui sono stato. Non è una contraddizione. E' come un'acqua che resta luce liquida di purezza, ma emergendo dal suo letto sotterraneo cambia tutto, sconvolge tutto. E' sempre Acqua, solo Acqua, ma così lucente nel riflesso del giorno non la si aveva mai vista prima.

Ecco. Oggi è il Tredici Settembre, e corro lungo un prato nella luce del Sole, per illuminarmi al fresco mattino, e chiamare di nuovo il Giorno col suo vero nome. Finalmente adesso ho il mio giusto volto.

E' un battesimo che voglio far crescere colmo di valori. Oggi è il 13 Settembre, sarà il primo di tanti bellissimi giorni.
Chiudo gli occhi e lo prometto.

 
 
 

Inchiostro e Pennini

Post n°28 pubblicato il 29 Dicembre 2007 da SospiroDelVento
 

Ho con me l'inchiostro delle cose da scrivere, tutte le parole in fila negli occhi e nelle mani, qualcuna spintona un po' per essere la prima, o quella scritta meglio, qualcuna ne cerca altre da tenere per mano. Ed è un rincorrersi, un parco giochi di cose da dire e cose da serbare. Perchè, sì, ci sono anche le parole che si nascondono timide, e non per aver fatto male ma per voler stare in secondo piano come le palline di un albero di Natale su cui qualcuno mi ha fatto soffermare, regalandomi un sorriso.
E allora dov'è il pennino per scrivere, e dove la carta un po' ruvida per sentire il rumore dei segni, il primo e unico pianto di quelle parole che nascono al loro nuovo mondo? Non lo so. Ora non lo trovo. E così passano i giorni e resta vuota questa pagina, o piuttosto piena di ciò che ero, e che ancora sono.
Forse è proprio questo. Il non dire di più, che in fondo non sono cambiato, anche se sono andato più lontano. Come fa chi viaggia, e tra questi nick di viaggi ce ne sono molti.

Vorrei allora scrivere una cartolina di quelle che guardi e riguardi più volte. E perché funzioni la faccio a forma di abbraccio per chi sa leggere tra queste righe, per chi viaggia su onde che avranno presto tempo e nomi, per chi ha l'energia esplosiva di una magia dolce come la marmellata, per chi attraversa le emozioni in quadri e parole di carezze e fantasia, per tutti i viaggiatori che aspettano la loro nave, e magari hanno già Vento nelle ali e nubi da abbracciare.

Una cartolina senza francobollo, così non può invecchiare.

 
 
 

Ad occhi chiusi

Post n°27 pubblicato il 06 Novembre 2007 da SospiroDelVento
 
Tag: Passi

Ad occhi chiusi costruirei un sonno fatto di niente, per la speranza di non sentirvi nemmeno le ferite che sento.
Che se poi fossero di carne e sangue potrei stringere i denti e versarvi dentro la mia rabbia, ma così non si sa proprio dove stanno, e sono vicine al Cuore, e sono dentro al respiro, e sono dietro agli occhi che di piangere non ne vogliono sapere.
E sono vicine al Cuore ma non entrano in circolo, non si metabolizzano.

Fermo. Ad occhi aperti. Per guardarlo in faccia un Vento che forse disegna il Cielo più azzurro ma ti sibila addosso questo logorio invincibile. E vincere io non voglio più, che almeno non ho più nulla da veder svanire, più niente da pensare sbagliato, nessun gesto da guardare al rallentatore per scoprire dove l'intenzione si è rotta.
Ad occhi chiusi avrò i miei sogni. Che non saranno fatti di niente e si porteranno a passeggio il mio dolore.
E domani scoprirò che sapore avrà, dentro a un respiro che gonfiava le vele d'Autunno.

Così cadono le foglie, ma mi giro e sono già tutte in terra.
Le guarderò ad occhi chiusi.

 
 
 
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