Star Trek News 24

Scontata e per nulla simpatica l'azione difensiva di JJ Abrams, ormai ex responsabile del fututo di Star Trek a seguito del passaggio in casa Disney per Star Wars. Dopo che i trekker alla convention di Star Trek a Las Vegas, hanno votato Star Trek: Into Darkness come il peggior film della saga, anche JJ Abrams è stato costretto ad ammettere che qualcosa, nel lungometraggio, non è andato benissimo. 

In particolare, secondo il regista e produttore, a frenare il successo della pellicola avrebbero contribuito i continui (scontati) e per nulla utili rimandi a Star Trek II: l'ira di Khan. Dal cattivo di turno alle scene finali. Senza contare che L'ira di Khan era un "signor film".

JJ Abrams, come riporta Collider, ha ammesso durante il Celebrity Nerd-Off con Stephen Colbert a Newark di avere qualche rimpianto: «Ci sono stati dei problemi con i fan con il secondo capitolo di Star Trek: c’erano davvero troppi rimandi a L’Ira di Khan. Lo ammetto».

Un indossabile che ricorda molto da vicino il comunicatore di Star Trek è stato effettivamente realizzato nei laboratori di Google alcuni anni fa, nell'ambito della sperimentazione su indossabili e ricerca, due campi che vedono l'azienda di Mountain View molto attiva.

Come conferma anche tomshw.it, i ricercatori si sono dati da fare prendendo spunto proprio dalle spille di Star Trek. E in effetti il prototipo era una spilla bluetooth che si poteva attivare con un semplice tocco della mano. Proprio come il comunicatore di Star Trek.

A differenza di quest'ultimo però l'indossabile Google non comunicava con altre persone ma con un assistente vocale che i laboratori avevano internamente chiamato Majel, un omaggio a Majel Barrett Roddenberry, moglie del papà di Star Trek che in innumerevoli serie e film ha dato la voce al computer dell'Enterprise.

L'assistente rispondeva alle domande poste tramite la spilla, grazie allo speaker integrato. Il Google Communicator, però, non ha mai superato la fase di test ed è stato quindi archiviato tra i tanti esperimenti (per ora) non riusciti.

Il primo trailer di Star Trek Beyond? Arriverà "presto". Molto presto. Lo ha annunciato il regista Justin Lin, rispondendo a un tweet di un trekker. In realtà la domanda è d'obbligo perchè mancano circa otto mesi al lancio del film in tutto il mondo e, fino a questo momento, non è uscito praticamente nulla. Strategia? Assolutamente si, anche perchè è attesa, da qui fino ai primi mesi del 2016, una vera e propria "invasione" di Star Wars, visto che il nuovo episodio (targato JJ Abrams) sarà nelle sale da metà dicembre. 

La Paramount sa benissimo che scontrarsi con un brand come Star Wars (oltretutto diventato Disney da questo episodio) potrebbe essere un massacro. Per questo ha tenuto Star Trek Beyond ben al riparo da spoiler e quant'altro. L'effetto Star Wars, però, potrebbe anche essere utilizzato a beneficio del prossimo film di Star Trek.

Circolano voci piuttosto insistenti (e non ancora smentite) di un possibile trailer di Star Trek Beyond in apertura di Star Wars (almeno per quanto riguarda i cinema americani). Bad Robot, la società di produzione di JJ Abrams, è effettivamente coinvolta in entrambi i lungometraggi. Per questo un eventuale lancio del trailer di Star Trek abbinato a Star Wars, sebbene possa far storcere il naso qualche appassionato, potrebbe, in realtà, essere una mossa commerciale più che azzeccata.

Non resta che attendere. Star Wars sarà nei cinema di tutto il mondo da metà dicembre. Se prima del film ci sarà modo di vedere le prime immagini ufficiali di Star Trek Beyond lo sapremo nel giro di qualche giorno.

Julie Nimoy e David Knight hanno diffuso, tramite StarTrek.com, alcune immagini e due clip inedite del documentario che stanno realizzando dal titolo: «COPD: Highly Illogical -- A Special Tribute to Leonard Nimoy». Un vero e proprio tributo all'attore e regista che ha indissolubilmente legato il proprio volto e il proprio nome al suo alter-ego di Star Trek, l'originale Spock.

Il titolo non è stato scelto a caso dal momento che la Copd, sinonimo di Chronic Obstructive Pulmonary Disease, è la malattia che ha strappato alla vita l'attore lo scorso 27 febbraio. 

Leslie Moonves, presidente della CBS Corporation, ha spiegato perchè la prossima serie di Star Trek sarà trasmessa, in prima battuta, su «CBS All Access», una sorta di Netflix in salsa Cbs. «All Access per noi è molto importante. Star Trek è un gioiello di famiglia. Si tratta di un pezzo importante del nostro business. Stiamo cercando di proporre contenuti originali su All Access e costruire una piattaforma in grado di soddisfare il pubblico. All Access trasmetterà i contenuti originali e, conoscendo la lealtà dei fan di Star Trek, questo aumenterà il suo successo».

Secondo Leslie Moonves ci sono «un miliardo di canali tv là fuori e moltissimi spettatori conosceranno All Access proprio grazie a Star Trek». Insomma la casa di produzione intende sfruttare un brand che funziona (Star Trek) per dare linfa vitale al canale streaming. Quello che, sbagliando, fece qualche anno fa la Paramount quando lanciò Voyager a sostegno del canale Upn. La speranza è che la Cbs non sbagli il colpo.

Secondo la produzione, c'è già interesse anche all'estero sulla nuova serie. «Star Trek è un enorme franchising internazionale» ha detto Moonves. Solo con la cessione dei diritti all'estero, la Cbs ha messo in conto di pagarsi metà del costo della nuova serie dedicata a Star Trek. Di fatto è quindi certo che i nuovi episodi, dopo il lancio americano, verranno trasmessi anche nel resto del mondo. Italia compresa, viene ovviamente automatico augurarsi.

Negli States la nuova serie andrà in onda da gennaio 2017. Cbs ha ipotizzato un costo di visione per il canale All Access di circa 10 dollari al mese.