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Messaggi del 30/06/2012

Star Trek XII: sfide inattese per il capitano Kirk

Post n°2106 pubblicato il 30 Giugno 2012 da treknews24
 
Foto di treknews24

Ieri MTV ha intervistato Chris Pine, protagonista di People Like Us di Alex Kurtzman e interprete di Kirk nella versione cinematografica di Star Trek diretta da J.J. Abrams. L’attore ha parlato dell’evoluzione dello script del sequel, naturalmente senza rivelare alcuna informazione sulla trama: “Quello che si ottiene anche in quelle circostanze è una bestia in continua evoluzione – lo script, il materiale, come verrà adattato, come J.J. lo girerà. Non c’è niente scolpito sulla pietra, ed è tremendamente spaventoso, ma anche estremamente esilarante, soprattutto quando è come una macchina da corsa finemente sintonizzata. Sanno come farlo. In questa costante evoluzione, lo script che avevano scritto ha continuato a migliorare sempre di più”. 

Pine ha inoltre fatto un accenno al rapporto tra Kirk e il misterioso personaggio interpretato da Benedict Cumberbatch. “[Il film] è strutturato in modo tale che l’antagonista mette in evidenza tutte le qualità che Kirk deve avere affinché Kirk possa crescere. Come sapete da Benedict, solo guardarlo, vocalmente, è affascinante. Ha questa voce profonda e risonante. Ha un volto affascinante. È un ragazzo meraviglioso e super intelligente. Ti vien voglia di vedere qualcosa cuocere nel suo cervello, quindi non è solamente un cattivo con il sangue che gli gocciola dalle zanne. Benedict porta questo tipo di intelligenza”.(screenweek.it)

In questi giorni Alex Kurtzman è impegnato con la promozione della sua opera prima, nei panni di un regista, la pellicola People Like Us interpretata da Chris Pine, Elizabeth Banks, Olivia Wilde e Michelle Pfeiffer. Durante un’intervista con THR, Kurtzman ha fornito qualche informazione sul sequel di Star Trek, in particolare sulla destinazione della ciurma dell’Enterprise e su come combinare al meglio delle vecchie e delle nuove idee, nella nuova timeline del sequel. In questo nuovo film, non vedremo ancora l’equipaggio ben oliato della serie televisiva. “Anche se [Kirk] è nella sedia [del capitano] e sono sul ponte tutti insieme, non significa che sono la ciurma che ricordate nella serie originale. Non lo sono – la ciurma della serie originale, ha fatto molti, molti viaggi, erano una macchina ben oliata in termini di funzionalità, e questi personaggi stanno ancora combattendo per capire chi sono e cosa significano l’uno per l’altro. Non ho voluto saltare troppo avanti e rischiare così di perdere, un legame emotivo transitivo molto importante per loro” .

“Jim Kirk, ad esempio, eredita l’Enterprise alla fine di Star Trek, ma questo non implica che capisce completamente cosa significhi essere un capitano. Significa solamente che adesso ha l’Enterprise – quindi? Non hai mai mandato prima, verso la morte, uomini e donne, quindi cosa accadrà quando quella domanda si presenterà a lui?”. (screenweek.it)

Uno dei sceneggiatori di Star Trek, Alex Kurtzman, ha parlato ancora una volta della pellicola diretta da J.J. Abrams. In primo piano lo sviluppo del film: “Non posso parlare degli elementi di continuità con il primo episodio. Posso dire, però, che non vedrete un equipaggio ed un capitano cosi come li avete conosciuti nella serie tv. Ho voluto tracciare tutte le sensazioni e le emozioni possibili. I nostri attori, nel film, non sanno ancora che cosa faranno o dove andranno. Devono ancora capire chi sono realmente”. Infine sulla creazione di un franchise: “Sappiamo bene che “Star Trek” è una saga e quindi è normale la creazione di altri episodi. Non lasceremo però i nostri spettatori con tanti quesiti nel cervello”. (voto10.it)

 
 
 

Spazio: un oceano di acqua sotto Titano

Post n°2105 pubblicato il 30 Giugno 2012 da treknews24
 
Foto di treknews24

"Scoperta eccezionale" nel campo dell'esplorazione spaziale: grazie alla elaborazione dei dati della sonda Cassini-Huygens, frutto di una cooperazione internazionale tra la Nasa, l'Agenzia Spaziale Europea e l'Agenzia Spaziale Italiana sotto la superficie ghiacciata di Titano, il principale satellite di Saturno, è stata rilevata la presenza di uno strato di acqua liquida.

Lo studio, pubblicato nell'ultimo numero della rivista Science, è stato condotto da un gruppo di ricercatori guidati da Luciano Iess, del dipartimento di Ingegneria Meccanica e Aerospaziale di Sapienza Università di Roma con la collaborazione di Marco Ducci e Paolo Racioppa (Sapienza) e di Paolo Tortora (Università di Bologna). La rilevazione dell'esperimento di radioscienza operata dal gruppo di ricercatori italiani, che si sono avvalsi inoltre del contributo di colleghi americani, è stata possibile osservando le deformazioni cui è soggetto Titano lungo la sua orbita intorno a Saturno. Se Titano avesse una struttura interna interamente rigida, l'attrazione gravitazionale di Saturno causerebbe rigonfiamenti - chiamati maree solide - non superiori a 1 metro di altezza.

I dati di Cassini mostrano invece che tali deformazioni raggiungono un'altezza di 10 metri, una chiara indicazione che Titano non è costituito interamente di materiale solido come ghiaccio e rocce. Così come la Terra subisce l'effetto combinato dell'attrazione della Luna, del Sole e delle variazioni della crosta terreste, anche Titano nella sua rotazione intorno a Saturno, in un'orbita ellittica con periodo di 16 giorni, cambia la sua forma a causa della variazione della forza mareale esercitata dal pianeta. Si allunga come un pallone da rugby quando è più vicino, mentre assume una conformazione più sferica quando si trova lontano. «La scoperta di maree di così grande ampiezza su Titano conduce all'inevitabile conclusione che ci debba essere un oceano nascosto in profondità - spiega Iess - La ricerca dell'acqua è un obiettivo importante nell'esplorazione del Sistema Solare. Ora possiamo dire di avere localizzato un luogo dove se ne trova in abbondanza».

Per il coordinatore scientifico dell'ASI, Enrico Flamini «è una scoperta eccezionale che dà risposte a molti quesiti sollevati sin dai tempi delle missioni Voyager, ottenuta con un sistema radio realizzato in buona parte in Italia, capace sotto la guida dei nostri ricercatori di fornire risultati di assoluto livello, come questo pubblicato oggi su Science e come quello pubblicato nel 2003 su Nature che confermò la teoria della relatività generale con una precisione mai ottenuta prima».

L'articolo completo: http://www3.lastampa.it/scienza/sezioni/news/articolo/lstp/460535/

 
 
 

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