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Love Giver

Post n°536 pubblicato il 12 Gennaio 2018 da diogene51
 

 

 

 

I Love Giver operano già in Paesi come Olanda, Svizzera, Scandinavia e Belgio. Da noi cominciano dei progetti, soprattutto a cura di LoveGiver (vedi il sito http://www.lovegiver.it/il-progetto/ e anche www.youtube.com/watch?v=E0hVo-5JVNg). Attualmente si cerca di aiutare i disabili in ogni aspetto della vita, ma la loro sessualità resta un tabù, quasi che essi debbano vivere in un perenne dolore e sofferenza e non esplicare tutte le loro qualità ed esigenze umane. Sessualità significa anche amare e stimare sé stessi, esprimere la propria emotività e la propria corporeità. Pensiamo a chi vive in sedia a rotelle o a letto oppure è mutilato delle mani. Vengono curati e carezzati dai loro familiari e dagli assistenti, ma, a quanto dicono, vorrebbero essere toccati da un essere umano in modo diverso. Mi ha commosso l'intervista a una ragazza che diceva: “prima di morire vorrei provare l'orgasmo, chissà com'è”.

 

Una volta ho parlato in chat qui in Community con una persona disabile, costretta in sedia a rotelle, che aveva un grande desiderio di essere amata e che mi ha aiutato a comprendere la profondità di queste problematiche. E di qui la ringrazio. Dopo aver parlato con lei mi sono sentito una persona diversa.

 

Qualcuno, per screditare questi bisogni e le possibili soluzioni, parla di prostituzione, ma il servizio del Love Giver è tutt'altro. Gli operatori che vengono scelti sono persone con una vita sessuale normale, sia omo che etero e vengono seguite da medici e psicologi. Essi devono essere empatici alla sofferenza altrui e guidare i soggetti alla scoperta della propria sessualità e del proprio corpo, solo in casi estremi, quando il soggetto, per situazione fisica, non è in grado di farlo, potrebbero ricorrere alla masturbazione.

 

Per far partire queste attività, data la delicatezza della situazione, si richiederebbe un riconoscimento dello Stato. Nell’aprile 2014 è stato depositato alla Camera un disegno di legge per introdurre in Italia il ruolo dell’assistente sessuale, ma il testo giace in un cassetto del Senato, mentre sensibilità viene dimostrata a livello regionale, per esempio in Toscana. In un ambulatorio ho trovato un volantino su queste problematiche.

 

 

 

 

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Commenti al Post:
soltanto_unsogno
soltanto_unsogno il 12/01/18 alle 23:57 via WEB
Io penso che questo disegno di legge marcira' dentro un cassetto! Con la lentezza che c'e' in Italia figurati se danno priorita' a questo! Ho detto la mia, spero di sbagliarmi! Buonanotte Renato..e buon weekend se non ci si risente! *___*
(Rispondi)
 
diogene51
diogene51 il 13/01/18 alle 00:28 via WEB
Io penso che marcirà per presunti pregiudizi morali. Molti non vedono la sofferenza altrui ma solo la propria e pensano che gli altri devono arrangiarsi. Buona notte, carissima!
(Rispondi)
 
 
lacky.procino
lacky.procino il 16/01/18 alle 12:26 via WEB
Bah, hanno concesso il riconoscimento giuridico della coppia formata da persone dello stesso sesso, non vedo perché no all'assistente sessuale che, promuoverà anche una educazione sessuo-affettiva, indirizzando al meglio le “energie” intrappolate all'interno del corpo della persona con disabilità favorendo un diritto alla salute e al benessere psicofisico e sessuale. (!)
(Rispondi)
 
 
 
diogene51
diogene51 il 16/01/18 alle 17:35 via WEB
Cara Lacky, mi aspettavo un tuo commento non particolarmente zuccheroso, però non avrei archiviato il post senza averti letto...Qua ciascuno ha il diritto (e, oserei dire il dovere) di dire ciò che pensa e ti ringrazio del tuo pensiero. Come sempre, con grande stima!
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aldogiorno
aldogiorno il 13/01/18 alle 11:40 via WEB
CIAO DIOGENE. COMPLIMENTI PER IL POST. UNA BUON GIORNSTS R UN CARO SALUTO SLDO.
(Rispondi)
 
diogene51
diogene51 il 13/01/18 alle 16:39 via WEB
Grazie, Aldo, buona giornata anche a te!
(Rispondi)
effeviola2
effeviola2 il 13/01/18 alle 14:02 via WEB
Sì, Renato, il tema che hai appena proposto dovrebbe avere il rilievo che merita, e da parte delle istituzioni preposte a fare una legge che riconosca il ruolo dell’assistente sessuale, e da parte dei media per sensibilizzare la gente e sbatterle in faccia questa triste realtà che è dolore, una sofferenza in più e che rende la vita dei portatori di handicap doppiamente svilita Tutti dovrebbero poter realizzare la propria sessualità, ma questo è uno di quei diritti, che io considero inalienabile, da sempre rimosso e taciuto quando si parla di handicap...…Renato..il sesso è ancora oggi ritenuto il peccato capitale, naturalmente dalla chiesa che però spesso detta legge e non credo che sia disposta a riconoscerrla come questione prioritaria e sappiamo quanta influenza possa avere a livello politico e credo che quel disegno di legge rimarrà a lungo nel cassetto, solo i vari sindaci delle città potrebbero, come mi dici che avviene in Toscana, farsene carico. Reputo nobile l’attività dei Love Giver, i quali non si limitano a concedere attività sessuali, ma , come valore aggiunto, una “assistenza all’emotività, all’affettività, alla corporeità e alla sessualità” Bellissimo post, che sottolinea una volta di più la tua estrema sensibilità e la tua empatia. Un abbraccio!!!!
(Rispondi)
 
diogene51
diogene51 il 13/01/18 alle 16:49 via WEB
Eh, penso anche io che il progetto di riconoscimento non è destinato ad essere discusso e approvato in tempi brevi. In questo scorcio di legislatura i partiti hanno molte altre cose a cuore e dopo...chissà. Certo la Chiesa è passata dal considerare la sessualità come un peccato a considerarla (nelle parole del Papa attuale, che rischiano di restare parole) un fondamento della vita umana, ma la generalità dei preti e, direi, soprattutto dei benpensanti cattolici continua a considerarla qualcosa di proibito. Poi magari delle pretese della chiesa se ne infischia e pratica gioiosamente il sesso, ma quello che fa decidere sono alla fine i valori interni, derivanti dall'educazione e non il proprio comportamento abituale. Comunque prima o poi si arriverà anche alla legalizzazione, come è avvenuto per il testamento biologico e come avverrà anche per lo ius soli. Ci vorrà tempo, ma i traguardi di civiltà non si possono eludere più di tanto. Alla fine lo dovremo fare. Grazie della considerazione che hai per me, carissima e buon pomeriggio!
(Rispondi)
longo_stefy
longo_stefy il 13/01/18 alle 14:12 via WEB
Salve Renato il tabù al giorno d'oggi e troppo per i disabili e quando non si accettano l'essere umano così com'è..Buon week end. Stefy
(Rispondi)
 
diogene51
diogene51 il 13/01/18 alle 16:52 via WEB
Salve, Stefy, sì questo è un grosso tabù. Di fronte alle cose che sinora non ha capito la gente tende a nascondersi dietro un dito, ma se avverrà un dibattito e ci sarà una legalizzazione, alla fine tutti l'accetteranno come una cosa normale. Io non seguo molto la tv, ma non so (e non credo) che se ne sia parlato. Tu hai sentito qualcosa? Grazie e buona giornata!
(Rispondi)
twister007
twister007 il 13/01/18 alle 14:53 via WEB
Finchè avremo questo tipo di chiesa cattolica, tranquillo che il disegno sui disabili sarà solo un sogno per loro Cmq ho una coppia di amici che si dedicano entrambi nel tempo libero a far fare sport ai disabili. Il sesso non può essere un pretesto godereccio per me bisogna amare una persona per farci l'amore!!
(Rispondi)
 
diogene51
diogene51 il 13/01/18 alle 17:03 via WEB
Infatti la cura della sessualità dei disabili non mira a fornire una sessualità artefatta, ma ad aiutare le persone che non la conoscono a scoprirla innanzitutto su sé stessi. Non pensi che possa essere una grandissima sofferenza per una persona sapere di non essere mai stata accarezzata con tenerezza da qualcuno? Solo accarezzata sul volto, io dico. E non ovviamente le carezze della mamma, ma quelle di un'altra persona che magari non ti ama pienamente (non sarebbe possibile), ma che capisce e accetta i tuoi desideri ed è disposta a concederti appunto, una carezza. Non abbracciamo solo il nostro partner, ma anche gli amici e talvolta, in questi abbracci, ci può essere anche un residuo di sessualità. Buona giornata, mia cara!
(Rispondi)
nina.monamour
nina.monamour il 13/01/18 alle 15:01 via WEB
Per quanto da tanti anni si lotti per modificare la percezione negativa che la società ha del disabile e della disabilità, c'è da dire Renato che i pregiudizi che si sono incancreniti nei secoli sono difficili da sradicare. La società continua ancora ad identificare la disabilità con la malattia, il disabile come persona "non sana". L'idea di persone "malate2 che si dedichino ad attività riservate ai "sani" crea fastidio ed imbarazzo. Ed è anche vero che la società consumistica, da parte sua, impone come immagine standardizzata i corpi di giovani atleti che si uniscono in un rapporto sessuale soddisfacente e spettacolare. La disabilità è distante da questo immaginario, l'immagine di una persona costretta in carrozzina che ha un rapporto sessuale magari con un altro disabile è quanto di più lontano ci si possa essere da tali stereotipi di perfezione e salute. Si potrebbe scrivere tanto su questo post, ma lo spazio è quello, sereno w.e. Renato.
(Rispondi)
 
diogene51
diogene51 il 13/01/18 alle 17:12 via WEB
E' vero, Nina, il disabile viene visto come un malato, magari un malato temporaneo, quando invece tutta la sua vita si gioca in un ambito diverso dal nostro, che dobbiamo comprendere. Quello dei Love Giver è un caso particolare, ma già la sessualità tra i diversamente abili è un tabù di cui non si parla. Sappiamo che ci sono persone che si muovono in sedia a rotelle e che tuttavia hanno una sessualità, ci sono persone note tra loro, e quindi tutto il resto, quello delle persone comuni, con handicap diversi, lo ignoriamo e non vogliamo nemmeno sentirne parlare. Le persone Down hanno per esempio una sessualità e un desiderio di tenerezza molto vivi e dovrebbero essere incoraggiate a vivere una sessualità con chi può comprenderli. Insomma c'è molto da fare in questo campo. Piacevole fine settimana anche a te, Nina!
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Myla03
Myla03 il 14/01/18 alle 11:49 via WEB
ci@o Diogene da che mondo è mondo certe categorie di persone come appunto i disabili sono emarginati sotto ogni punto di vista. Lentamente mooooooooooolto lentamente si è fatto per abbattere le cosidette barriere architettoniche e non dappertutto ancora è così figuriamoci per le barriere mentali!!!Si spera nel cambiamento ma prima bisogna cambiare mente/pensiero e le menti sappiamo come sono e come aimè ragionano...buona domenica!p.s. gr@zie :) Myla :)
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diogene51
diogene51 il 14/01/18 alle 18:12 via WEB
Vero, Myla, il grande cambiamento deve avvenire nella mente e nella liberazione dai pregiudizi. Un tempo si credeva che il sole morisse e rinascesse il giorno dopo, o che andasse a dormire e si risvegliasse, poi che girasse attorno alla terra e ci son voluti secoli perché si accettasse la realtà. Così, a poco a poco anche la mentalità cambierà. Buona serata, carissima!
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e_d_e_l_w_e_i_s_s
e_d_e_l_w_e_i_s_s il 14/01/18 alle 14:55 via WEB
Sarebbe un progetto di civiltà. Purtroppo però temo che le barriere mentali siano ben più solide di quelle architettoniche per cui dubito nella sua riuscita. Me lo auguro, certo! Perchè la sessualità e suoi connessi sono bene prezioso da vivere. Per tutti!
Una dolce domenica, Renato :)
(Rispondi)
 
diogene51
diogene51 il 14/01/18 alle 18:38 via WEB
Sì, Elena, anche io non credo che questo avverrà nel brevissimo tempo, però avverrà. Le conquiste umane prima o poi si impongono e la razionalità deve trionfare sui pregiudizi. Perché la sessualità è un bene appunto per tutti e tutti hanno diritto di goderne. Buona serata!
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soltanto_unsogno
soltanto_unsogno il 14/01/18 alle 23:06 via WEB
Buonanotte Renato..a domani!
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diogene51
diogene51 il 16/01/18 alle 00:02 via WEB
A domani, carissima...!
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