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NESSUN VINCOLO AI LAVORATORI CROATI A PARTIRE DAL 1 LUGLIO

Post n°16 pubblicato il 10 Aprile 2013 da cavlieredellestelle

Non si ripeta la discriminazione tra cittadini della UE avvenuta dopo l’ allargamento del 2007.

Il commissario all’allargamento, Stefan Fule, riferendo sul lungo percorso che porterà la Croazia ad essere il 28° stato dell’Unione Europea ha voluto sottolineare come questo sia “una storia di successo” e la Croazia “ ha mostrato di essere determinato e in tanti anni di duro lavoro e’ riuscito ad arrivare al traguardo’ . Tale dichiarazione fa ben sperare anche per quanto riguarda i diritti dei cittadini croati che presto diverranno a pieno titolo “cittadini comunitari” . La speranza della nostra Associazione, è che dal 1 Luglio i cittadini della Repubblica Croata potranno stabilirsi in qualsiasi parte dell’Unione ed esercitare qualsiasi lavoro senza qui vincoli che hanno caratterizzato i cittadini di Romania e Bulgaria dopo l’adesione del 2007. Per questo chiediamo al Governo italiano, di farsi portatore in Europa di una posizione che non sia di ostacolo ai cittadini croati che intendono stabilirsi e lavorare all’interno della U.E

Dott. Marco Baratto

 
 
 

GIOVANNI LANZA :UN SERVITORE DELL'ITALIA POST UNITARIA

Post n°15 pubblicato il 18 Settembre 2012 da cavlieredellestelle

Quest’anno ricorre il 130 anniversario della morte di Giovanni Lanza, deputato di Casale Monferrato dalla I alla XIV Legislatura. Proveniente da una famiglia della media borghesia piemontesi, riesce a laurearsi in medicina. Ma, a causa di problemi di famiglia dovrà dedicare molta parte della sua vita alla gestione delle terre materne. Come piccolo proprietario terriero è subito attirato dalle riforme proposte da Cavour e nel 1847 entra a far parte dell’Associazione Agraria di Torino. Nel 1848 è volontario nella I guerra d’indipendenza. Eletto al Parlamento di Torino si schiera inizialmente con l'Estrema Sinistra, divenendo poi membro della Commissione, incaricata per far luce sulla sconfitta di Novara ed è contrario all'armistizio. Prende parte alla fondazione del giornale L'Opinione, appoggiando l'alleanza fra il Cavour ed il Rattazzi. Nel 1852 viene eletto vicepresidente della Camera, nel 1855 è il relatore dell'intervento in Crimea. Dal 2 aprile 1860 al 17 dicembre 1860 viene eletto per la prima volta, Presidente della Camera dei deputati, riconfermato nell'incarico dal 16 dicembre 1867 all'8 agosto 1868 e, per la terza volta dal 18 novembre 1869 al 15 dicembre 1869. Viene poi eletto ministro dell'interno dal settembre 1864 al dicembre 1865 nel governo La Marmora, presentando in parlamento, la legge sul trasferimento di capitale da Torino a Firenze. Dal 14 dicembre 1869 al 10 luglio 1873 viene eletto presidente del Consiglio. Il suo ministero viene caratterizzato con un programma improntato alla sobrietà , volto alla crescita delle finanze dello Stato , al perseguimento del contenimento degli sprechi pubblici e per un alto senso dello Stato e della Politica vissuta come servizio alla Nazione. Sia come Presidente della Camera sia come Presidente del Consiglio dei Ministri manterrà uno stile di vita sobrio conscio del fatto che una persona che ricopre incarichi pubblici svolge un incarico al servizio di tutti e non vorrà mai un alloggio di servizio ma continuerà a vivere in un modesto albergo della Capitale pagando di tasca propria tutte le spese per non gravare sull’esiguo bilancio dello Stato; ma quando i soldi terminavano, scriveva alla moglie di vendere un paio di manzi della loro stalla e di spedirgli i soldi per poter finire il periodo di permanenza nella Capitale e pagare il viaggio di ritorno.
Ancora con il ricordo del dissesesto economico a cui lo Stato Sardo era andato incontro dopo la I guerra d’indipendenza e con la convinzione che le guerre producono solo disastri sia per chi vince sia per chi perde , in politica estera manterrà l’Italia fuori dal conflitto Franco Prussiano . Questo atteggiamento neutralista permetterà alle truppe italiane di entrare vittoriose in Roma il 20 Settembre 1870 portando a compimento la volontà di Cavour di vedere Roma capitale del neonato Regno d’Italia.
Da buon liberale , anche in campo religioso, viveva la propria fede come un fatto privato senza mai per questo lasciarsi influenzare nelle scelte politiche. Conivinto assertore , come Cavour, della laicità dello Stato fu tra i promotori della Legge dell Guarentige strumento giuridico che regolerà i rapporti con la Chiesa Cattolica fino al 1929 anno dei concordato.
Giovanni Lanza ancora oggi a 130 anni dalla sua morte rapprensenta uno di quei tanti uomini “che hanno fatto l’Italia” e che con spirito di servizio e amore per la Nazione consideravano lo Stato come un bene prezioso da conservare e servire senza interesse personale

Marco Baratto

 
 
 

ELENA DI GRECIA - REGINA MADRE DI ROMANIA : UNA DONNA CORAGGIOSA NELLA TORMENTA EUROPEA DELLA SECONDA GUERRA MONDIALE

Post n°14 pubblicato il 05 Gennaio 2012 da cavlieredellestelle

Il Giorno della Memoria è una ricorrenza istituita con la legge n. 211 del 20 luglio 2000 dal Parlamento italiano che ha in tal modo aderito alla proposta internazionale di dichiarare il 27 gennaio come giornata in commemorazione delle vittime del nazionalsocialismo e del fascismo, dell'Olocausto e in onore di coloro che a rischio della propria vita hanno protetto i perseguitati.

La scelta della data ricorda il 27 gennaio 1945, quando le truppe dell'Armata Rossa, nel corso dell'offensiva in direzione di Berlino, arrivarono presso la città polacca di Oświęcim (maggiormente nota con il suo nome tedesco di Auschwitz), scoprendo il suo tristemente famoso campo di concentramento e liberandone i pochi superstiti. La scoperta di Auschwitz e le testimonianze dei sopravvissuti rivelarono compiutamente per la prima volta al mondo l'orrore del genocidio nazista.

In questa giornata non si può dimenticare la e non ricordare la figura di Elena di Grecia e Danimarca, Principessa di Parma e Regina di Romania .Terzogenita del Re Costantino I di Garcia e di Sofia di Prussia . Il 10 Marzo 1921 sposò Carlo futuro Re di Romania, da questa unione nacque Michele I attuale capo della casa reale romena . La Regina Elena fu reggente al trono romeno dal 1927 al 1930 e successivamente sempre accanto al figlio Michele quando quest’ultimo ascese al trono e fino al 31 Dicembre 1947 quando, dopo una umiliante perquisizione, la famiglia reale fu costretta a lasciare il suolo romeno per l’esilio.

Un episodio che dimostra la particolare umanità di questa donna è anche legato alla storia italiana e alla tragica sorte di Mafalda di Savoia. Infatti, nel settembre del 1943, alla firma dell'armistizio con gli alleati, i tedeschi organizzarono il disarmo delle truppe italiane. Badoglio e il Re Vittorio Emanuele III ripararono al Sud, ma Mafalda , partita per Sofia per assistere la sorella Giovanna, il cui marito Boris III di Bulgaria  era in fin di vita , non venne messa al corrente dei pericoli che poteva incorrere una volta rientrata in Italia. Durante il viaggio di ritorno verso l’Italia, la Regina Elena di Romania fece fermare appositamente il convoglio reale per offrire protezione a Mafalda di Savoia cercando di farla desistere dal rientare in Patria. Mafalda decide di non accettare l’offerta e volle proseguire per la penisola e per il suo triste destino.

Non di meno fu il suo atteggiamento nei confronti della comunità ebraica romena , negli difficili del regime di Antonescu, si aderò per la salvezza di migliaia di ebrei in particolar modo assieme al sindaco di Cernăuți (oggi Chernivtsi in Ucraina) la deportazione della locale comunità ebraica e protesse anche coloro che erano stati deportati dal regime nella Trasnistria

Per questo comportamento nel 1993 , undici anni dopo la morte, la Regina Madre di Romania, Elena di Grecia è stata insignita del titolo di “Giusta fra i popoli “ dallo Stato di Israele e il suo nome figura nel monumentale Yad Vashem di Gerusalemme assieme agli altri 60 Romeni che si adoperarono per salvare gli ebrei negli anni bui dell’odio antisemita

 

Dott. Marco Baratto

Associazione Culturale Euromediterranea

 
 
 

Dio è lo stesso per tutte le religioni

Post n°13 pubblicato il 26 Settembre 2011 da cavlieredellestelle

«Dio è lo stesso per tutte le religioni» L’imam Pallavicini parla di convivenza fraterna tra fedeli

Marco Baratto, che ha condotto il dibattito al Rotary Club, e il professor Pallavicini , imam della mosche di Via Meda a Milano, i due hanno parlato di convivenza e dialogo tra le religioni monoteiste

 
 
 

un caloroso di ringraziamento per il volume "Il cammino della libertà"

Post n°12 pubblicato il 31 Agosto 2011 da cavlieredellestelle

Attraverso la Segreteria generale della Casa di Sua Maestà, Re Michele I di Romania ha fatto pervenire a Marco Baratto di Mulazzano, un caloroso di ringraziamento

Nella missiva, si legge che Sua Maestà Michele I , oltre che ringraziare per il pensiero di avergli fatto pervenire una copia del libro di Marco Baratto “il cammino della libertà” è rimasto particolarmente toccato dal interesse che il Dottor Baratto ha dimostrato per l’interesse verso la storia della Romania e per il magnifico lavoro che l’autore di Mulazzano ha consacrato ai rapporti tra l’Italia e la Romania negli anni 1848 – 1918 . Sua Maestà, prosegue la lettera, ha apprezzato la completezza dell’opera che rende omaggio e onore al valore del popolo italiano e romeno, soprattutto in quest’anno che si celebra il 150° anniversario dell’unità nazionale italiana.

Sua Maestà Michele I ,nato a Sinaia nel 1921 , fu Re di Romania dal 1927 al 1939 periodo che corrisponde alla reggenza in quanto all’epoca di salire al trono il sovrano aveva solamente sei anni. Successivamente Sovrano dal 1940 fino al 31 Dicembre 1947 quando a causa delle pressioni dei comunisti (arrivati al potere in Romania dopo la fine della seconda guerra mondiale) fu costretto ad abdicare . Prima di lasciare il Paese , Sua Maesta Michele I e la Mandre Elena di Grecia , furono costretti dalle autorità comuniste ad una umiliante perquisizione personale, al termine della quale gli fu permesso di lasciare la Patria. Esiliato prima in Inghilterra , dove conobbe anche la moglie Anna di Borbone Parma. Dopo una vita passata in Esilio. Ruppe il silenzio nel 1988 con un appello alla sollevazione contro Ceausecu, e successivamente alla caduta di questi tentò di rientrare nel suo Paese, ma gli fu impedito. Solo nell'aprile 1992, in occasione della pasqua ortodossa, Michele I è potuto tornare in Romania per una breve visita accolto con grande calore dalla popolazione. Nel 1997 inizio un viaggio nelle principali capitali europee per sostenere l’ingresso della Romania nell’Unione Europea e nella NATO. In occasione dei funerali del Beato Giovanni Paolo II rappresentò ufficialmente il suo Paese.

La lettera di Sua Maestà Michele I è stata accolta con grande soddisfazione da Marco Baratto, il quale si è dedicato da anni alla analisi dei rapporti che legano il popolo romeno a quello italiano culminato quest’anno nella pubblicazione del volume “il cammino della libertà” che raggruppa sotto forma di volume alcuni saggi dedicati agli interscambi culturali e politici tra i due paesi nel periodo risorgimentale. La lettera e gli apprezzamenti di Sua Maestà Michele I sono da sprono per continuare in questa ricerca e a cercare di migliorare la conoscenza delle due culture e dei due popoli. Inoltre, il Dottor Baratto, ha sempre avuto in grande considerazione la Famiglia Reale Romena, per aver saputo preservare la tradizione della sua Nazione anche in momenti difficili per la Romania e per il popolo romeno e oggi per adoperasi , attraverso atti di beneficenza a elevare le sorti della loro Patria

 

Associazione Lodigiana per la Storia del Risorgimento

 

 
 
 
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Un blog di: cavlieredellestelle
Data di creazione: 29/11/2010
 

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