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MILANO NAPOLEONICA 2014

Post n°79 pubblicato il 20 Febbraio 2014 da assostrdabonaparte
Foto di assostrdabonaparte

Milano,   8 marzo 2014

                                                                        

     Giornata di visita a luoghi napoleonici di Milano organizzata dal Dott. Marco Baratto Coordinatored’Area Lombardia e Italia Nord Ovest del Souvenir Napoléonien, - Société Francaise d’Histoire Napoléonienne, Delegazione Nord Italia.

Programma:

 

Sabato 8 Marzo Ore 10.30  incontro dei partecipanti in Via Sant’Andrea, 6 per la visita a Palazzo Morando per visitare il museo legato alla città di Milano e per scoprire l’evoluzione urbanistica della città attraverso nuermosi quadri.

 (per chi viene dalla Stazione Centrale prendere la Linea 3 della Metropolitana direzione San Donato e scendere alla Fermata Montenapoleone)

 

Ore 12.00 (Facoltativo) uno spuntino veloce presso il Caffè Cova, in Via Montenapoleone, 6. Il caffè venne fondato nel 1817 da Antonio Cova , soldato di Napoleone e fu il centro durante la restaurazione delle prime attività cospirative antiaustriache

Ore 13.00  ritrovo in Via Montenapoleone , 6 davanti al caffè Cova , si riprendendo via Sant’Andrea si visiterà dall’eserno il Palazzo del Senato (dove scoppiò la rivoluzione del 20 Aprile 1814), Palazzo Serbelloni (QG di Napoleone I e Napoleone III), Piazza San Fedele (dove sorgeva la Casa del Ministro Prina) ed infine il Palazzo Reale, il Duomo con la visita al cenotafio del Cardinal Caprara (che incoronò Napoleone a Re d’Italia)

    E’ necessario comunicare la propria presenza entro il 4 marzo all’indirizzo mailstradabonaparte@libero.it           

 
 
 

LODI NAPOLEONICA

Post n°78 pubblicato il 13 Aprile 2013 da assostrdabonaparte


Le Souvenir Napoléonien - Delegazione Nord Italia e il Touring Club Italiano Sezione di Lodi

Organizzano per

Domenica 12 Maggio 2013

Giornata di visita a luoghi napoleonici di Lodi, città legata alla celebre Battaglia del Ponte del 10 Maggio 1796 organizzata dal Dottor Marco Baratto, Coordiantore d'Area Lombardia e Italia Nord Ovest del Souvenir Napoleonien in collaborazione con la Dott.ssa Germana Perani Console del Touring Club Italiano per Lodi


PROGRAMMA


ore 14,30 Incontro dei partecipanti presso il piazzale della stazione ferroviaria di Lodi e inizio del tour attraverso i luoghi napoleonici della città Palazzo Fontana – Pittoletti (quartier generale di Napoleone ) ;Palazzo Ghisi (luogo dell'incontro tra Napoleone e la delegazione di Milano) ; Piazza della Vittoria (dove sorgeva il monumento celebrativo della Battaglia del Ponte) ; Piazza dell'Ospedale; Il Ponte sull'Adda

La descrizione dei luoghi napoleoici della città sarà condotta sotto il profilo storico dall Dottor Marco Baratto ,mentre la Dott.ssa Germana Perani leggerà alcune letture legate alla presenza di Napoleone a Lodi.

La visita è completamente gratuita .

 

 
 
 

MILANO NAPOLEONICA

Post n°77 pubblicato il 19 Gennaio 2013 da assostrdabonaparte

SABATO 23 FEBBRAIO 2013

Ore 10.30 incontro dei partecipanti incontro dei partecipanti in Via Palestro 16 per la visita alla Villa Belgiojoso – Bonaparte (A 200 mt dalla fermata MM1 PALESTRO A 1000 mt dalla fermata MM3 TURATI TRAM 1, 2 fermata p.za Cavour BUS 94, 61 fermata via Senato ).
Villa Belgiojoso viene edificata su progetto di Leopoldo Pollack tra il 1790 e il 1796 come residenza del conte Lodovico Barbiano di Belgiojoso, di ritorno a Milano dopo un'importante carriera nella diplomazia europea al servizio della casa d’Austria. Poco dopo essere stata ultimata, la Villa passa nelle mani dei Francesi divenendo anche residenza del governatore militare di Milano, Gioacchino Murat, e sontuoso scenario di pranzi e feste da ballo.
Nel 1804 è il vicepresidente della Repubblica Italiana Melzi d’Eril ad acquistare la Villa dagli eredi Belgiojoso per farne dono a Napoleone, nella cui occasione prende il nome di “Villa Bonaparte”. Nel 1806, dopo aver accolto ospiti illustri quali Camillo e Paolina Borghese e Letizia Ramolino, madre dell’Imperatore, la Villa diventa residenza della coppia vicereale formata da Eugenio di Beauharnais, figlio adottivo di Napoleone, e dalla principessa Amalia di Baviera. ( fonte : http://www.gam-milano.com/la-villa/storia/
Ingesso E 2,00

Pranzo Libero

Ore 13.00 incontro dei partecipanti in Via Thaon di Revel, 21 Visita alla Fonderia Napoleonica
Eugenia ( Bus: 52, 70, 82, 90, 91, 92 - Tram: 3, 7 - Metro: MM 3 Zara) . Con l’arrivo di Napoleone  i terreni e gli edifici di Santa Maria alla Fontana furono requisiti dall’esercito francese e nel 1806 Eugenio di Beauharnais dispose che alcuni dei locali conventuali venissero destinati ad accogliere una fonderia di bronzo affidata ai fratelli Manfredini, orafi ed esperti fonditori, richiamati per l’occasione da Parigi. Nella  nuova fonderia, chiamata Eugenia, in onore del viceré, i Manfredini realizzarono sia piccoli oggetti, come  decorazioni bronzee per mobili, pendole, calamai e altre fusioni d’arredo, sia opere di dimensioni e  impegno maggiori, tra le quali nel 1835 la fusione della sestiga collocata sull’Arco della Pace presso il  parco Sempione di Milano. ( fonte : www.fonderianapoleonica.it)

Ingresso e vista con guida : E 4.00
E’ necessario comunicare la propria presenza entro il 22 Febbraio all’indirizzo mail : marco_baratto@libero.itit o alla Delegazione

Giornata organizzata dal Dott. Marco Baratto Coordinatore d’Area Lombardia e Italia Nord Ovest del Souvenir Napoléonien, - Société Francaise d’Histoire Napoléonienne, Delegazione Nord Italia

 
 
 

GIOVANNI LANZA UN UOMO DEL RISORGIMENTO

Post n°76 pubblicato il 24 Ottobre 2012 da assostrdabonaparte

Quest’anno ricorre il 130 anniversario della morte di Giovanni Lanza, deputato di Casale Monferrato, alla professione medica preferisce impegnarsi nella gestione della sua tenuta agricola introducendo, come Cavour, importanti riforme sia sotto il profilo agricolo sia cercando di sopperire alle condizioni di povertà in cui versavano i contadini. Nel 1848 è volontario nella I guerra d’indipendenza. Eletto al Parlamento di Torino si schiera inizialmente con l'Estrema Sinistra, divenendo poi membro della Commissione, incaricata per far luce sulla sconfitta di Novara ed è contrario all'armistizio. Prende parte alla fondazione del giornale L'Opinione, appoggiando l'alleanza fra il Cavour ed il Rattazzi. Nel 1852 viene eletto vicepresidente della Camera, nel 1855 è il relatore dell'intervento in Crimea. Dal 2 aprile 1860 al 17 dicembre 1860 viene eletto per la prima volta, Presidente della Camera dei deputati, riconfermato nell'incarico dal 16 dicembre 1867 all'8 agosto 1868 e, per la terza volta dal 18 novembre 1869 al 15 dicembre 1869. Viene poi eletto ministro dell'interno dal settembre 1864 al dicembre 1865 nel governo La Marmora, presentando in parlamento, la legge sul trasferimento di capitale da Torino a Firenze. Dal 14 dicembre 1869 al 10 luglio 1873 viene eletto presidente del Consiglio. Il suo ministero viene caratterizzato con un programma di estrema economia, mantenendo una rigorosa neutralità nel conflitto Franco - Prussiano.  Infatti, ancora memore dei disastri economici causati dalla guerra del 1848 era anche un convinto pacifista coscio, come ogni buon liberale, che le guerre sono delle sciagure sia per i vincitori sia per i vinti. L’atteggiamento neutralista nella guerra franco prussiana permetterà alle truppe italiane di entrare vittoriose in Roma il 20 Settembre 1870 portando a compimento la volontà di Cavour di vedere Roma capitale del neonato Regno d’Italia.  Da buon liberale era convinto assertore della libertà religiosa e della possibilità per tutti di esprimere e professare il proprio credo . Per questo sostenne e promosse la Legge delle Guarentige strumento giuridico che regolerà i rapporti con la Chiesa Cattolica fino al 1929 anno dei concordato. Un esempio di come gli uomini che hanno fatto l’Italia considerassero la politica come servizio è dato dal fatto che Giovanni Lanza, quand’era Presidente della Camera, viveva a Roma in un modesto albergo, pagando di tasca propria tutte le spese per non gravare sull’esiguo bilancio dello Stato; ma quando i soldi terminavano, scriveva alla moglie di vendere un paio di manzi della loro stalla e di spedirgli i soldi per poter finire il periodo di permanenza nella Capitale e pagare il viaggio di ritorno.

 

Marco Baratto

 
 
 

BOLIVAR A MILANO NEL 1805

Post n°75 pubblicato il 08 Giugno 2011 da assostrdabonaparte

“Giuro innanzi a voi; giuro per il Dio dei miei padri; giuro su di loro; giuro sul mio onore e sulla mia Patria che non darò riposo al mio braccio né pace all’anima mia fino a quando non avrò spezzato le catene che ci opprimono per volontà del potere spagnolo” Queste furono le parole che Simon Bolivar, il Libertador, pronunciò a Roma il 15 Agosto 1805 sul Monte Sacro. Era stato un anno inteso per Simon de Bolivar in Italia, paese verso il quale nutriva un , un rapporto intenso e non di facciata. Il Libertador riconosceva al nostro Paese una sintesi eccelsa di cultura universale, di oriente e occidente. E ammirazione vera e sincera verso i precursori del Risorgimento nazionale e dell’illuminismo come Filangeri ,Foscolo, Monti e Verri che secondo Bolivar sapevano coniugare gli ideali dei Rosseau e Montesquieu per porli al servizio del popolo. Nel Maggio del 1805 ebbe modo durante la sua presenza a Milano di porter venir a contatto direttamente con molti di quegli intellettuali che aveva conosciuto solamente tramite i loro i scritti e frequentare i circoli liberali e più avanzati dell’aristocrazia lombarda che già allora comprendeva la necessità la necessità di costruire una società inclusiva e che il benessere collettivo passava attraverso la soluzione dei problemi che oggi potremmo definire di “marginalità sociale” . Questa “borghesia illuminata” ambrosiana susciterà molto interesse nel Libertador . Il 26 Maggio 1805 Simon Bolivar fu presente all’incoronazione di Napoleone nel Duomo di Milano provocando un forte dolore personale e ideale , l’incoronazione di Napoleone viene vissuta , potremmo dire in modo “foscoliano” da Simon Bolivar come la fine di un sogno , un sogno caratterizzato dalla vittoria degli ideali di libertà , eguaglianza e fratellanza . Ma allo stesso tempo se da un lato vede nel nuovo sovrano d’Italia il tramonto di quegli ideali per i quali una generazione in Francia si era battattuta rimane allo stesso tempo fiducioso perché è cosciente sapeva che il momento del riscatto nazionale per l’Italia e per l’America latina era vicino. Infatti il Libertador con un raffinato grado di conoscenza delle questioni politiche internazionali, nutriva la consapevolezza che il suo sogno di unire l’America Latina dal Messico all’Argentina, fosse una base importante per un diverso assetto degli equilibri mondiali. Anzi, potremmo parlare di ordine mondiale. Bolivar, infatti, sapeva che la sua lotta di liberazione non poteva essere considerata esclusivamente nell’area geografica in cui si svolgeva, dato che essa coinvolgeva interessi enormi di altri Paesi. Come Garibaldi, come Mazzini, non ha mai fermato lo sguardo ai confini nazionali, bensì seppe dare alla sua visione di libertà e unione dei popoli un valore universale; essa si fondava su forme di organizzazione transnazionali che rispecchiassero i grandi assetti continentali con le proprie caratteristiche politiche, economiche , culturali. In chiusura vorrei ricordare le parole di Luigi Musini, patriota garibaldino: “Quest’uomo straordinario, il cui nome io pronuncio con rispetto ed amore, come gli antichi eroi della Grecia e di Roma, ebbe un solo culto: la patria; una sola aspirazione: la libertà. La sua tomba è un altare, dove le generazioni degli uomini liberi depositeranno eternamente il fiore perenne della gratitudine.

Dott. Marco Baratto

 
 
 
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