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Messaggi di Settembre 2014

 

UN FIORE POLACCO IN CIMA AL MONDO

Post n°549 pubblicato il 29 Settembre 2014 da mrjbigmat

Epilogo da ginestra leopardiana per un combattuto e appassionante campionato del mondo. La maglia iridata viene conquistata da Michele Fiore, giovane fuoriclasse polacco, sostenuto da tutta la sua squadra, squadra e colori dei quali va orgoglioso (pur rispettando le altre squadre e gli altri colori). Grazie anche ai piazzamenti di Fabian e so Swift, Mrj-BigMat diventa per la seconda volta campione del mondo.

Alle spalle, vicinissima, Rosa Virtuale. Anche lei ne piazza 3 (Gerrans, Bouhanni e Navardauskas).

Sul gradino più basso del podio, El Diablo. L'infinito Aleandro, lo strepitoso Gilbert, sacrificatosi per il più veloce compagno Van Avermaet, e un non appariscente, ma sempre presente, Mattiu'.

Il Grande L viene salvato da Matti Breschel, atleta che si vede solo ai mondiali.

Sniff Sniff è solo V. Avermert, che, anche in assenza di Nieve e "sogliola bavosa" Ten Dam, non si rende conto delle pesanti responsabilità che gli sono attribuite e continua con un atteggiamento da campione che non trova riscontro nelle opere e nelle modeste qualità dell'atleta. Troppo modeste, nonostante il sacrificio di un buon atleta come Gilbert che lo ha portato fin lì (ben ripagato), per coronare l'inseguimento al, di molto superiore, polacco. Il contrattacco del quale è avvenuto solo nei chilometri finali, in una gara in cui, dopo l'enorme lavoro compiuto dalla Polonia, hanno attaccato tutti con cattiveria nella testa e nel cuore e arsenico nelle gambe, con l'intenzione di colpire a fondo e sapendo di far male, rispettando, alla lettera, come un compitino di un perfetto (per una volta) studente, una strategia concordata prima con i ds. Solo grazie a mezzi superiori, all'angelo dei ciclisti e alla perfetta scelta dei tempi, il fiore polacco, con grande sacrificio, è riuscito a prevalere.

Elnino è senza Peter (stagione quasi da dimenticare per uno coi suoi mezzi) e viene salvata dal futuro (Colbrelli).

Giallo di Sera qualche Degen kolp lo piazza sempre, ma non è stato il mondiale che si aspettava.

Penultimo (s'unnè zuppa è pane 'mpuso) Orrendo buco nero, che forse ha sentito la mancanza del suo Gas Pa Rutto dappertutto ed è ormai Molle Mollema come un biscotto inzuppato nel latte.

Chiude Vagabondi, che, dopo aver fatto fuoco e fiamme con Visconti (uno dei più cattivi negli attacchi, ma anche uno dei meno consapevoli dei propri limiti), raccoglie solo il 19esimo dell'astro ormai all'orizzonte Barguil. Un ultimo posto, tuttavia, che sa di dolce.

Domenica 5 si chiude con la classica delle foglie morte, il Giro di Lombardia.


ORDINE D'ARRIVO


  1. MRJ-BIGMAT 3740
  2. ROSA VIRTUALE 3200
  3. ELDIABLO 3150
  4. IL GRANDE L 1600
  5. PHINNEY WATCHES 1300
  6. ELNINO 980
  7. GIALLO DI SERA 580
  8. LE STELLE UU' 140
  9. VAGABONDI 120

 

 

 

 
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Saran belli gli occhi neri, saran belli gli occhi blu...

Post n°548 pubblicato il 28 Settembre 2014 da mrjbigmat

...ma le gambe, ma le gambe (di oggi) a me piacciono di più. Ovviamente solo dal punto di vista sportivo. Le corse che si sono disputate finora nelle settimana mondiale sono state belle e interessanti, ma non c'é dubbio, infatti, che la corsa Regina é quella che é appena partita. 

Sarà una sfida emozionante fra chi vorrà evitare la volata e chi invece ha solo quest'arma a disposizione. I segnali provenienti dalle altre corse sono discordanti (ieri per esempio il primo gruppo di donne é a 15, di cui qualcuna leggermente scalata all'arrivo. Un altro gruppo un po' dopo a 41 secondi). 

Non ci avventuriamo in pronostici per non bruciare nomi (visto che non veniamo mai accontentati dal dio del pedale).

Segnaliamo solo una curiosità riguardante i numeri:

ARU 16

Ahahahahahahahahahahahshshhshahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahhahhsha

 
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Mondiale Cronometro 2014: Tony, can you hear me? - Wiggins le suona a Martin con un assolo fantastico

Post n°547 pubblicato il 25 Settembre 2014 da mrjbigmat

Oro iridato nella crono per Bradley Wiggins © Bettiniphoto

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Primo? Sono primo? Il pollice retto di Bradley Wiggins sul traguardo, che significa primo così come "Ok, l'ho battuto!". L'oggetto è Tony Martin, mai così favorito in una crono iridata, mai così vicino al record di ori: con questo sarebbero stati quattro di fila, nessuno c'era mai riuscito. Fabian Cancellara ne ha vinti pure quattro, pur senza metterli tutti in fila. Dopo la doppietta tedesca di ieri, con Lisa Brennauer a primeggiare tra le donne e Lennard Kamna a stracciare tutti gli altri Juniores, Tony Martin pareva destinato a far da capotreno alla locomotiva d'Europa. Sir Bradley Wiggins, barba incolta, sguardo ribelle, pedalata stilosissima, gli ha rovinato il piano.

Dario Cataldo aveva lanciato l'avvertimento: «Attenti a Wiggo mercoledì, è in gran condizione». L'aveva lanciato dopo la cronosquadre in cui la Sky era rimasta troppo presto con soli quattro uomini, il minimo sindacale per staccare un tempo almeno discreto. Inutile negare che il grosso delle tirate se l'era sobbarcate il Sir, che all'arrivo non era troppo soddisfatto, per usare un eufemismo. Oggi invece è distrutto, raramente l'abbiamo visto così dopo il traguardo: a terra, la bocca aperta, le gambe che ancora girano, dopo un'ora di crono, l'asciugamano sul volto. S'è letteralmente spremuto, Wiggo, per battere Tony Martin. Questo Tony Martin.

Panzerwagen arrivava alla crono da favoritissimo: senza Fabian Cancellara, concentrato sulla prova su strada di domenica, Tony avrebbe dovuto controllare Wiggins, Dennis, magari Malori e Dumoulin. Per uno che nel 2014 ha vinto quasi tutte le cronometro disputate un'impresa non difficilissima. Già, le crono non vinte da Martin, quante e quali sono? Cinque, giusto per capire la portata del motore: nella breve prova del Dubai Tour è 4° (vince Phinney), in Algarve sono Kwiatkowski e Malori a sopravanzarlo, all'ultima tappa della Tirreno-Adriatico Malori, Cancellara e Wiggins se lo mettono alle spalle, al prologo del Romandia è 5° (vince Kwiatkowski) e nell'ultima crono, sempre al Romandia, Froome lo batte di un niente. Il resto è dominio assoluto ed incontrastato.

Difficile perciò pensare ad un altro iridato che non fosse lui. Eppure non va sottovalutata la forza mentale di Bradley Wiggins: lui, che proprio dopo il Tour 2012 vinto ha detto basta: io a far la fame per vincere un GT non ce la faccio più. Ecco, il Sir ha dimostrato più volte che se un appuntamento lo prepara, rischia di centrarlo. Esempio? L'ultima Parigi-Roubaix. La prepara bene, sa quello che vuole: non vince, nemmeno va a podio, ma perde terreno, poi rimonta, infine è nono. Soddisfatto, il prossimo anno tornerà per vincerla.

Intanto una medaglia al collo se la mette. Non che sia la prima, ma al Mondiale a crono Wiggo non aveva mai trionfato. Lo scorso anno fu argento, certamente, ma a 46" da Tony Martin. Se fosse andata come dodici mesi fa addio sogni di gloria. E invece Wiggo percorre i 47.1 km del circuito di Ponferrada dando quasi sempre l'impressione di averne eccome. Dopo il primo intertempo, dove transita a 4" da Martin, prende saldamente il comando. Finisce in crescendo e altro che sogni di gloria, qui tocca dargli un pizzicotto per svegliarlo, dirgli che sì, è tutto vero. Stacca un 56'25", poi scoppia, si piazza sul trono che non abbandonerà più ed aspetta Tony Martin. Quando il Panzerwagen sbuca sul rettilineo finale le lancette segnano già 56'26": è fatta, Wiggo!

E lui ha lo sguardo incredulo del bimbo 34enne che vince la prima corsa in vita sua, quando invece il palmarès del britannico è leggermente ricco, assolutamente variegato. Ma bisogna capirlo: forse nemmeno lui avrebbe scommesso su se stesso alla vigilia, visto il Tony Martin con cui si scontrava. Emblematica la frase, mai banale, pronunciata dal britannico in conferenza stampa: «Fino ai -5 non avevo alcun riferimento sui tempi. Poi mi hanno detto che Tony Martin era a 10" e mi sono cagato addosso». Come rendere meglio la fuga con cui Wiggins s'è portato a casa l'ennesimo oro di una grandissima carriera non ancora finita?

Si parte alle 13:30 con il macedone Gorgi Popstefanov che prende il via per primo. La vigilia è fatta di sensazioni e duelli: sensazioni che Martin coglierà il quarto oro di fila in una crono iridata, duello con Wiggins, l'unico in grado di impensierire il tedesco, se in giornata. Fortunatamente per lo spettacolo, Wiggo è in giornata, Tony meno. Il primo tempo di rilievo (e lo sarà alla lunga) è fatto segnare dal lusitano Nelson Filipe Santos Simoes Oliveira, per gli amici Mimmo, che con un 57'47" si porta in testa. Ci resterà a lungo.

Nell'ultima ora di gara ci si scalda, ci si diverte. Il russo Anton Vorobev, già Campione del Mondo di specialità tra gli Under 23 a Valkenburg, fa segnare intermedi interessanti, poi cala nel finale ed è momentaneamente secondo a 8" da Oliveira. Notevole la prova del danese Rasmus Christian Quaade: come da cognome, cade alla prima curva, perde tempo, recupera: sarà 13° a 2'16" da Wiggins, ma senza l'incidente sarebbe entrato probabilmente nei primi dieci. La tendenza a far segnare ottimi tempi in partenza per poi calare nell'ultimo terzo di gara verrà confermata da buona parte dei concorrenti.

Sylvain Chavanel passa primo ai primi due intertempi, poi la sua azione inizia a perdere forza e si dovrà accontentare di un 17° posto. Tejay Van Garderen delude (è solo 37° a quasi 4'), Jesse Sergent parte benino, chiuderà 12°. Bene invece il bielorusso Vasili Kiryienka, che non corre in Sky per puro caso. È un diesel, va avanti in progressione, con una costanza paurosa. Con un 57'13" scalza dal primo gradino del podio il portoghese Oliveira, che quasi cominciava a crederci.

Nel mentre Rohan Dennis, Adriano Malori, Tom Dumoulin, Sir Bradley Wiggins e Tony Martin sono in strada. Dennis segna un buon 13'38", Malori alto, 13'57", un po' meglio Dumoulin, 13'46". Passa Wiggins e va in testa con un 13'34"19 (Chavanel aveva fatto segnare un 13'35"12). mette tutti d'accordo Martin, che stacca un 13'30", per 4" precede Wiggo. Sarà l'ultima volta che lo farà, almeno per oggi. Il secondo intermedio porta proprio Wiggins al comando con soli 2" su Martin, 6" su Dennis, 17" su Kiryienka, 21" su Chavanel, 22" su un Dumoulin che rimonterà, 24" sul ceco Jan Barta, 28" su Malori.

Niente, anche per oggi il podio non sembra alla portata del parmense, anche se l'ultimo tratto di crono, con la salita e la picchiata verso Ponferrada, ha stravolto tempi che parevano ottimi, ridimensionato prestazioni, riscritto classifiche. La domanda è: riuscirà Bradley Wiggins a non subire la rimonta di Tony Martin o il 58x11 del tedesco porterà il quarto oro consecutivo, il terzo di fila in due giorni alla Germania? Wiggo pedala bene anche in salita ed al terzo intertempo mette ancora un po' di secondi tra sé e Martin: ne guadagna sette tondi tondi e si porta a +9", con Kiryienka che zitto zitto è terzo a 27".

Scavalcato anche Rohan Dennis, a 31", a 38" c'è Tom Dumoulin, a 43" Oliveira, passato ore prima, ed a 44", settimo, Adriano Malori. Il finale è al cardiopalma. Kiryienka stacca quel 57'13" che lo porta momentaneamente al primo posto, Rohan Dennis gli è alle spalle per 10". Adriano Malori deve dire addio al podio, visto che stacca un 57'37" che gli permette sì di essere terzo, ma devono ancora arrivare Dumoulin, Wiggins e Martin. L'olandese si porta al comando con un 57'06", gli ultimi due sono di un'altra categoria, basta guardare solamente i tempi: Wiggins taglia il traguardo, tanto elegante in bici quanto affaticato giù dalla sua Pinarello, con il 56'25" che sa di biglietto vincente della lotteria. La sua media è di 50.092 km/h, nessuno saprà fare di meglio.

Già, perché Tony Martin, per quanto vicino, chiuderà con una media di 49.710 km/h, che tradotto in tempi significa 56'51": 26" più indietro dell'incredulo Wiggo. Il bronzo va ad un meritevole Tom Dumoulin, primo olandese a medaglia in questa rassegna iridata. Dumoulin paga 40" a Wiggins. Ai piedi del podio troviamo Vasili Kiryienka, a 47", quindi l'australiano Rohan Dennis a 57", Adriano Malori a 1'11", l'ottimo Nelson Oliveira a 1'21", Anton Vorobev a 1'29" Jan Barta a 1'43", Jonathan Castroviejo a 1'44".

L'altro italiano, Dario Cataldo, è 30° a 3'25", ma può gioire per la vittoria del compagno di club: Cataldo, caduto alla Vuelta, correva con una spalla dolorante, una frattura all'inserzione di un tendine e diverse lesioni alle cartilagini, il tutto dovuto alla sublussazione. Alzare il braccio, in caso di vittoria, sarebbe stato impossibile per l'abruzzese della Sky, ma già correre un Mondiale in queste condizioni è un successo.

Se la sarà goduta per benino, il buon Dario, questa cronometro che ha consegnato a Wiggins una medaglia d'oro che ancora mancava: per il Sir britannico nativo di Gand si tratta, tra Mondiali su strada, pista ed Olimpiadi, dell'undicesimo oro, condito qui è là da alcuni argenti (10 contando anche i Giochi del Commonwealth), tre bronzi, un Tour de France.

Per il 2015 ha già segnato in calendario i giorni in cui tenersi libero, gli appuntamenti a cui non mancare: in primis la Parigi-Roubaix, perché se quest'anno ha fatto nono con una preparazione così così, vuoi non migliorare? E poi il Record dell'Ora, giusto per non darla vinta né a Jens Voigt, fresco detentore, né a Fabian Cancellara o Tony Martin, che prima o poi proveranno ad alzare l'asticella. Infine c'è Rio 2016, dove correrà su pista, probabilmente per chiudere in bellezza (per "bellezza" Wiggins intende arrivare all'oro).

E se ci ha già pensato, a queste tre nuove sfide, il Sir è a metà dell'opera. Quando si dice che il ciclismo dipende molto dalle gambe, ma altrettanto - o forse di più - dalla testa.

Francesco Sulas

 
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SNIFFEY AL MEGLIO DEL SUO VELENO

Post n°546 pubblicato il 18 Settembre 2014 da mrjbigmat

Supportato dai soliti gregari, Alb asino (Sniffey) dà prova della sua perfidia e scaltrezza, la prima naturale, l'altra acquisita in anni e anni di frequentazioni discutibili e occupazione di gaddrinari (prima che diventasse un pied a terre). Così egli stesso, infatti, definì il posto dove dormiva in quel periodo, costrettovi (per paura di contagio) dai suoi familiari a causa di un'avventura a pagamento scoperta per via del ritrovamento di rossetto su una camicia. Cosa che confidò, nella mia cucina, piangendo, a me e a parte della mia famiglia (che da amici veri non l'hanno mai raccontato a nessuno), le stesse persone che lui aveva già tradito e che avrebbe tradito ripetutamente, e in tutti i modi, successivamente.

Sniffey piazza anche Caruso D.

Colbrelli (Elnino) ha peccato di ingenuità e generosità. Buona prestazione comunque di Elnino con il piazzamento anche di Durasek.

Lo stesso Pozzato (per i Gialli di sera, sempre interessanti anche se in questo periodo stanno diventando noir).

Entrambi si sono fidati troppo.

Solita solfa, una lagna - non avendo nessun argomentazione (non avendo che ricevuto affetto e amicizia da me), così come nelle telefonate dell'ora d'aria (poi è normale ca uno va ad Amsterdam), dalle 18,20 alle 19, il tragitto dal lavoro a casa, telefonate mono tesi pro domo sua (come sbattere contro un muro) - infine per El Lagna con Rebellin, già trovato dopato.

Idem per Orrendo buco nero (mi scuso per aver deturpato, anche se temporaneamente, un nome così bello come Le Stelle uu' assegnandolo a una cosa tanto orribile) con Gas pa rutto dappertutto, già oltraggiato a sufficienza da madre natura.


ORDINE D'ARRIVO


SNIFF SNIFF 3550
ELNINO 2700
GIALLI DI SERA 2150
EL LAGNA 1300

ORRENDO BUCO NERO 450

ALTRE A 0

 


 
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TRE (MILIARDI DI) PALLE VARESINE

Post n°545 pubblicato il 17 Settembre 2014 da mrjbigmat

Si svolge domani 18 (il numero degli Slam di Scimmione l'africano) la quarta edizione della Tre Valli Varesine, una classica un tempo di discreto livello, notevolmente decaduta, negli ultimi anni, soprattutto per motivi di bassa politica e convenienze infime.

L'anno scorso vinse Rosa Virtuale.

Vista la scarsa partecipazione (oggi alla Agostoni, anche se è tutt'altro tipo di corsa solo 2 "a contratto" si sono piazzati), una ventina di "contrattualizzati", se non ci fosse nessuno piazzato nei venti vincerebbe la squadra che piazza il primo degli esclusi.

 

 
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