Creato da tibet_qui il 30/07/2008

Aperto per ferie

Io boicotterò le Olimpiadi

 

 

IO SONO SAVIANO

Post n°25 pubblicato il 12 Novembre 2008 da bac.one
 

Proposta di manifestazione nazionale contro la criminalità organizzata

“Gomorra”: un libro destinato a entrare nella storia della letteratura italiana, soprattutto per le sue scottanti rivelazioni.

Roberto Saviano: un autore che rischia di entrare nelle pagine della futura cronaca nera italiana.

Roberto è il giovane napoletano che ha avuto la sfrontatezza – vista dalla camorra – di scrivere quel libro dal quale è stato tratto quel film diretto da Matteo Garrone, entrambi toccati da un enorme successo di critica e pubblico. Nomi, cognomi, cifre e dinamiche che muovono i gruppi camorristici dei giorni nostri. Uno su tutti: il clan dei Casalesi, balzato agli onori della recente cronaca nazionale per le stragi compiute nei confronti delle comunità locali ed extracomunitarie che vivono proprio a Casal di Principe (NA).

Saviano è un individuo molesto per le numerose mafie che serpeggiano da più di un secolo in tutto il nostro territorio – e più visibilmente al Sud. E’ uno scrittore che ha avuto il coraggio non solo di denunciare minuziosamente ma anche – fatto di straordinaria importanza – di ottenere il riscontro dei lettori e l’appoggio incondizionato di un intero paese. In una parola: un successo intollerabile.

Un uomo così merita uno specialissimo regalo per il prossimo Natale: la condanna a morte da parte della camorra, con tanto di “biglietto di auguri” via stampa ad annunciare l’evento. Costretto a vivere sotto scorta, lontano dal personale angolo di affetti e punti di riferimento che ognuno di noi si costruisce in una vita, Saviano è divenuto suo malgrado il simbolo di un’Italia che le varie forme di banditismo organizzato vuole mettere a tacere per sempre.

Allo Stato il compito di indagare scrupolosamente sui fatti riportati in “Gomorra”. A noi quello di mostrare tutta la nostra solidarietà a Roberto e il nostro sdegno nei confronti di queste roccaforti del potere illecito. Come? L’idea è quella di organizzare una manifestazione a partecipazione nazionale che coinvolga tutte le regioni d’Italia, contro le minacce di morte a Saviano e contro tutte le esecuzioni attuate da mafia, camorra, ‘ndrangheta e altre strutture criminose. Una maratona simbolica che – senza alcun coinvolgimento delle alte sfere politiche spesso conniventi – vuole sensibilizzare ancora una volta l’opinione pubblica su un dramma che avvelena il nostro paese da decenni e al quale rischiamo di assuefarci pericolosamente.

Adesso basta. Noi, come italiani, abbiamo il dovere civile di far sentire la nostra voce; per questo ragazzo e per i nostri connazionali che contano ogni giorno amici e parenti rimasti sul selciato e temono per la loro stessa vita. Le 250.000 firme di italiani solidali con lo scrittore, pubblicate dal sito internet de La Repubblica, e le pubbliche letture a cielo aperto di brani di “Gomorra”, organizzate da privati e associazioni in numerose città dal Nord al Sud, sono un primo segnale di riscossa. Su numerose piattaforme – Facebook, Ning, My Space – sono stati creati spazi internet di divulgazione e organizzazione. www.iosonosaviano.ning.com è il sito di riferimento di chi sta coordinando concretamente l’azione di protesta e per chi vuole informarsi sullo stato di avanzamento dei lavori. Aderire con un semplice clic non basta: vi chiediamo di partecipare attivamente alla manifestazione che, per il momento, conta più di 80.000 segnali di solidarietà sul sito www.iosonosaviano.tk ma non sufficienti garanzie di esserci fisicamente. Abbiamo bisogno di competenze specifiche in campo organizzativo e legale; necessitiamo di persone concrete che sappiano indirizzare i nostri intenti verso un obiettivo che non sarà finale, piuttosto un punto di partenza verso operazioni di sensibilizzazione future.

Agli enti pubblici, agli organi di stampa, alle case editrici, alle associazioni sindacali e associazioni di categoria: diffondete con ogni mezzo a vostra disposizione l’invito a manifestare. Il vostro ruolo, in termini di visibilità, è fondamentale.

Per le associazioni umanitarie, culturali, artistiche, di ricerca, di lotta all'illegalità e alla criminalità, per la protezione ambientale, per la difesa dei diritti: collaborate alla buona riuscita della manifestazione con suggerimenti, proposte e conoscenze specifiche in qualunque materia possa essere utile. Vi chiediamo un piccolo sforzo per mettere a disposizione la vostra professionalità in termini legali e di marketing.

Per i privati – parenti, amici, colleghi, conoscenti: partecipate, partecipate, partecipate. La vostra presenza fisica è l’unica cosa che consentirà un reale impatto sull’opinione pubblica. E invitate tutti coloro che conoscete a fare altrettanto: sarà un atto di coscienza civile che nessuno di noi dimenticherà.

Grazie per aver avuto la pazienza di leggere queste righe. Il tempo stringe e forse tutto quello che stiamo progettando e che vogliamo concretizzare entro questo mese di dicembre non cambierà la storia. Ma ci saremo impadroniti di un frammento di essa; e Roberto e tutti coloro che vivono ogni giorno la violenza di un sistema corrotto sentiranno che noi non abbiamo voltato loro le spalle.

Data prevista: 20 dicembre 2008

Luogo: Milano Roma Napoli Palermo

Riferimenti: www.iosonosaviano.ning.com > Info su coordinamento, stato del lavori e raccolta di competenze

http://it.youtube.com/IoSonoSaviano > Materiale audio e video

 
 
 

Post N° 24

Post n°24 pubblicato il 11 Ottobre 2008 da Bastardocomepochio.1

Non c'è solo il Tibet

non dimenticatevi dei Monaci Birmani 

www.minimamente.splinder.com

sono stati abbandonati da tutti

del Tibet che chiede indipendenza ne parlano tutti ma dei monaci birmani, nessuno

Libertà per i Monaci Birmani

 
 
 

GRAZIE A TE

Post n°23 pubblicato il 26 Agosto 2008 da pakar

Grazie a te gentile amico che ti sei unito a chi come me come noi ha portato avanti la sua lotta per il TIBET, certo nel proprio piccolo ognuno di noi ha fatto suoi i sentimenti che sono nel cuore di mille altre persone, ma che non hanno avuto la forza o la volonta di lottare per il TIBET, certo permettimi di chiederti NON CHIUDERE ORA IL TUO BLOG le olimpiadi sono finite si io le ho boicottate non guardandole, tu anche altri anche, ma i tibetani ora che si sono spenti i riflettori sulle loro proteste, visto che le olimpiadi sono finite hanno ancora piu bisogno di qualcuno che faccia sentire fuori dai confini i loro confini la loro voce... AIUTIAMOLI ORA PIU CHE MAI      RICORDIAMOCI DI LORO NELLE NOSTRE PREGHIERE    PAOLO

 
 
 

Io penso tu sia solo una kecca repressa

Post n°22 pubblicato il 25 Agosto 2008 da pisellone1990

... per cui oltre a cancellare il post del 14 ho cancellato anche quello del 18 perchè mi fanno vomitare gli interventi di chi come te è kecca.

Questo è l'ultimo post che scrivo in questo cesso, e anche l'ultima volta che entro, troppa puzza di piedi.

 
 
 

Nero di Cina

Post n°21 pubblicato il 24 Agosto 2008 da bac.one

La Repubblica, 29 novembre 2005

CINA, 16 SUORE PESTATE A SANGUE

Selvaggiamente picchiate in Cina 16 suore cattoliche da un gruppo di teppisti. L’aggressione è avvenuta la sera del 23 novembre scorso a Xian, dove da giorni le religiose, tutte di nazionalità cinese, cercavano di impedire con un sit-in ad oltranza la demolizione della loro scuola. […] Ma analoghe violente aggressioni nei giorni scorsi sono state registrate anche nei confronti di civili, proprietari di case sfitte o di complessi edilizi requisiti dalle autorità locali per motivi “sociali”. In realtà, per assegnare a società edilizie compiacenti aree e spazi urbanistici per costruirvi ambienti ricettivi, in particolare residence, utili per le prossime Olimpiadi. Il “lavoro sporco” – le aggressioni ai proprietari edili – secondo padre Cervellera, viene affidato a gruppi di teppisti che, pagati dalle ditte appaltatrici, aggrediscono chi si oppone al progetto. […]

 

Sto seguendo le Olimpiadi di Pechino ormai al termine, pur comprendendo la rabbia di chi ha aperto questo blog per denunciare il mancato rispetto dei diritti civili da parte del governo cinese contro il Tibet. Il mio interesse verso lo sport ha prevalso; e non posso non constatare l’efficiente organizzazione che Pechino ha messo in piedi per l’evento. Questo articolo di tre anni fa vuole solo essere una testimonianza e spingere a una riflessione sulle ingiustizie che da sempre molti popoli di molte nazioni (non solo Cina) subiscono. Non è una condanna contro gli uomini di uno stato, cosa che nessuno si dovrebbe permettere; bensì contro le loro istituzioni che li dovrebbero “tutelare”. Continuerò a godere dei momenti che lo sport ci regala, con un occhio vigile però al prezzo che comportano certe manifestazioni. No, non posso fare nulla; e no, non dimentico ciò che sta accadendo anche in Italia. Con rispetto scrivendo.        

 
 
 
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