Suppergiù

Ho da poche ore finito di leggere "Pensa se non ci avessi provato", l'autobiografia scritta (con la collaborazione del giornalista Enrico Borghi) da Valentino Rossi.

Il libro è molto bello e lo consiglio a chiunque abbia voglia di leggere qualcosa di interessante.

Ben scritto, avvincente, ben "montato", profondo e divertente, il libro piacerà (molto) ai fan di Valentino, ma anche a chi è curioso di scoprire perchè il giovanotto riscuote così tanto successo non solo sulle piste del Motomondiale.

Nessun argomento viene dimenticato: dai "retroscena" del passaggio da Honda a Yamaha all'epopea dell'Apecar, dai "guai giovanili" coi Carabinieri di Tavullia e dintorni ai "segreti" dei primi test con la Ferrari, dai primi "passi" sulle due e quattro ruot(in)e alle (vere e presunte) rivalità agonistiche...

Ma soprattutto, molti approfondimenti e riflessioni sul successo, sulla notorietà, sulle scelte, sull'amicizia, sulla responsabilità, sulla famiglia...

Certo, io sono un supertifoso del Vale, al punto da avere più volte considerato (e affermato, non senza suscitare sempre un po' di meraviglia in chi mi ascoltava) che tra le cose che mi fanno essere contento di vivere in questa epoca c'è senza dubbio il privilegio di vivere "da contemporaneo" l'emozione degli strabilianti successi di Valentino...

Ma sono anche uno che legge un po' più di un libro all'anno (una volta, prima di internet, erano 50/60; adesso siamo sui 30/40) per cui non credo di sbagliare quando affermo che il libro è proprio bello, non solo per cosa racconta, ma anche per come lo dice!

Il finale, poi...

"Pensa se non l'avessi letto..."!