TARTARUGHE

...tutto ciò che ha a che fare con le tartarughe...

 
 

NOTA

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Non sono un veterinario e questo è un Blog Amatoriale, pertanto, malgrado la cura posta nella raccolta del materiale, non posso assumermi la responsabilità totale delle informazioni riportate. In caso di seri problemi riguardanti la salute delle tartarughe, consiglio sempre e comunque di rivolgersi a persone qualificate e competenti.
Inoltre, molto del materiale presente è frutto di ricerche sul web, pertanto esiste la possibilità che nel blog siano state pubblicate foto o testi senza il consenso dell'autore o proprietario del diritto.
Se questo dovesse avvenire, vi chiedo gentilmente di contattarmi e in breve tempo verrà rimosso tutto il materiale non autorizzato.
Per informazioni o segnalazioni:
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LE MIE BELVE

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Messaggi del 31/05/2006

Post N° 276

Post n°276 pubblicato il 31 Maggio 2006 da G_ietta
 

 
 
 

LA DIETA

Post n°275 pubblicato il 31 Maggio 2006 da G_ietta
 
Foto di G_ietta

ALIMENTI RACCOMANDATI
Fiori + foglie di dente di leone, trifoglio, erba medica, piantaggine
Crescione, fiori di ibisco
Cavoli (foglie verdi), bietole
Indivia, lattuga romana, foglie di barbabietola
Broccoli, rape, gelso, prezzemolo
Spinaci, kiwi, mango, papaya
Arance, gambi di sedano
Fichi freschi

ALIMENTI COMPLEMENTARI
(con moderazione!)
Pomodori
Carote
Zucchine, cetrioli
Mele, pere
Meloni
Insalata verde
Pesche
Cavolfiori

-Lavare gli alimenti (per eliminare tracce di pesticidi / diserbanti…)
-Alimentazione poco varia = carenza di calcio
-Troppa frutta = diarrea
-Da evitare: latticini, alimenti per cani/gatti, pane

 
 
 

REGOLE SANITARIE PER LA CATTIVITA'

Post n°274 pubblicato il 31 Maggio 2006 da G_ietta
 
Tag: SALUTE
Foto di G_ietta

Introduzione:
Le tartarughe presentano delle peculiarità biologiche diverse da quelle di altri animali. E' importante quindi conoscerle al fine di offrire loro condizioni di vita ottimali così come assicurare una completa visita veterinaria, quando necessaria. L'ambiente (biotopo) condiziona la vita delle tartarughe (meccanismo fisiologico) e la temperatura esterna costituisce uno dei fattori che influenzano la loro attività (regolazione termica del corpo in funzione della temperatura ambientale: sono animali eterotermi).
Le condizioni di vita offerte a una tartaruga danno un'idea delle patologie riscontrate in cattività. E' per questo motivo che occorre il buon senso di conoscere le esigenze di una tartaruga prima di acquistarla.
L'acquisto:
Prima di acquistare una tartaruga dobbiamo porci le seguenti domande:

  • Siamo in grado di offrirle condizioni di allevamento adeguate e durature?
  • Quali sono le sue esigenze vitali?
  • A che specie appartiene?
  • Il suo luogo di provenienza, il suo ambiente d‘origine?
  • Le sue dimensioni da adulta, il suo peso?
  • Abbiamo i mezzi materiali per mantenerla correttamente?
  • Le faremo fare un periodo di quarantena e non la mescoleremo con altre specie?
    Queste domande consentiranno ai futuri acquirenti di evitare quegli errori che potrebbero condannare a morte la tartaruga. Non dimentichiamo che c‘è in gioco la vita di un animale.
    Precauzioni:
    Occorre informarsi prima di prendersene cura. Per un allevamento corretto occorre verificare che vengano rispettati i seguenti fattori ambientali:
  • Assicurare una temperatura adeguata
  • Effettuare un trattamento antiparassitario dell'ambiente (ad es.: disinfettando un terrario)
  • Reidratare l'animale
  • Individuare ed eliminare i fattori di stress: manipolazioni inopportune, sovrappopolamento, mix di specie incompatibili, di taglie diverse; malnutrizione, temperatura inadatta, brusche variazioni di temperatura, carenza di luce UV, assenza di nascondigli/ripari, mal adattamento di animali non nati in cattività.
    La temperatura adatta stimola l'appetito, favorisce la digestione, attiva le difese immunitarie, accelera il processo di cicatrizzazione.
    L'aumento della temperatura è spesso richiesto al fine di migliorare l'efficacia di un trattamento medico. Inoltre, favorisce sia l'assimilazione che l'eliminazione di sostanze presenti nell'organismo.
    PATOLOGIE PIÙ DIFFUSE IN CATTIVITÀ
    1. Sindrome da mal adattamento: problematica frequente in cattività che consiste nel rifiuto ad alimentarsi.
    Sintomi: cachessia (deperimento organico), disidratazione, bocca secca, occhi incavati, assenza di movimento, apacità.
    Cause: stress da cattività: difficoltà d'ambientamento, T° insufficiente, eccessiva manipolazione, cambiamento nel fotoperiodo (ciclo giorno/notte), correnti d'aria, mancata osservanza dell'orologio biologico (niente letargo), condizioni climatiche inadatte (stagioni, umidità, piovosità,…), alimentazione scorretta, sovrappopolamento, miscuglio di specie.
    Terapia nella fase iniziale reversibile: lento riscaldamento progressivo e di breve durata (se massiccio, può provocare una brutta setticemia), illuminazione simile a quella solare, bagni caldi, vitamina B12 ogni due giorni per 5 volte, alimentazione forzata e somministrazione di alimenti liquidi.
    Notate Bene: non alimentarla troppo rapidamente ma pensate prima di tutto a reidratarla.
    Terapia nella fase avanzata, spesso irreversibile: trattamento di sostegno attraverso perfusione retro peritoneale.
    2. Patologie digestive: patologie frequenti causate da batteri, funghi o parassiti.
  • Stomatiti:
  • Enteriti: procurate da batteri o a causa di ingestione di corpi estranei.
  • Epatite adiposa: dovuta a un surplus di materia grassa quando sovralimentata. L’epatite virale si accompagna alla setticemia. Spesso risulta mortale.
    Terapia: cure mirate, reidratazione, alimentazione forzata.
    3. Patologie respiratorie:
    Riniti: nelle testuggini le cause possono essere le più varie (batteri, virus, parassiti = ossiuri). Si nota uno scolo all'inizio liquido, in seguito purulento. L'evoluzione in polmonite è sempre possibile.
    Sintomi: scolo nasale, cavità orale otturata, respirazione a bocca aperta.
    Causa: allevamento scorretto (T° troppo bassa, umidità eccessiva,…), presenza o introduzione di animali infetti. La rinite spesso porta all'anoressia (impossibilità di gustare gli alimenti: l'olfatto stimola l'appetito).
    Terapia: aerosol, cure locali, vermifugo, terapia a base di antibiotici.
    -
    Polmonite: si nota spesso l’apertura della bocca per respirare («sibilante») o, nelle tartarughe acquatiche, una nuotata asimettrica indicante un'infenzione polmonare unilaterale.
    Terapia: esclusivamente antibiotica.
    4. Patologie cutanee: necrosi locali, ulcerazioni, piaghe/ferite per morsi.
  • Pelle:
  • Ascessi: il trattamento tipico è chirurgico, se il pus è liquido, un raschiamento è più che sufficiente. Se è solido, occorre incidere l'estremità dell'ascesso, rimuovere il pus e richiudere la ferita. Il trattamento antibiotico va associato a una terapia generale.
  • Carapace: macchie biancastre dovute a micosi. Ulcere sul carapace di origine batterica.
  • Otiti: Le tartarughe non possiedono un orecchio interno, il timpano viene spesso infettato tramite la cavità boccale. Si può notare nella regione del timpano la presenza di un'evidente area edematosa che indica una tipica otite, molto spesso con presenza di ascessi.
    Terapia: pulizia e disinfezione delle piaghe con acqua ossigenata e soluzione iodata. Terapia specifica in caso di micosi: bagno con betadine, pomata a base di miconazolo, antibiotici se vi è un'infezione in corso. Modifica dell'ambiente che è causa del trauma: sassi e decori del terrario.
  • U.S.D. - Ulcerate Shell Disease: lesioni ulceranti delle scaglie o del carapace a causa di vari germi.
  • S.C.U.D - Septicemic Cutaneous Ulcerate Disease: soprattutto nelle tartarughe dal guscio molle. Lesioni ulcero/necrotiche emorragiche (dovute al germe citrobacter).
    Terapia: antibiotico locale e generale ma sovente il danno è irreversibile e ne provoca la morte.
    5. Patologie legate alla riproduzione:
  • Accoppiamento: ferite per morsi e graffi durante il corteggiamento.
  • Prolasso del pene: risistemazione o amputazione se presenta lesioni profonde (a causa di morsi).
  • Prolasso dell’ovidotto: è abbastanza raro e fa seguito talvolta alla ritenzione delle uova.
  • Ritenzione delle uova: il periodo riproduttivo normale va da maggio a luglio: se ci sono ancora delle uova dopo questo periodo è spesso anormale. La femmina mostra una strana agitazione, scava più nidi, è apatica e anoressica.
    Cause: legate principalmente alle abitudini di vita: caratteristiche del terreno non adatte (troppo duro o troppo molle), esposizione solare insufficiente, disturbo inopportuno durante la fase di ricerca del luogo adatto per riprodursi (es. per sovrappopolamento), cattive condizioni dell'animale, stress, trasporto.
    Diagnosi radiografica: si scorgono delle uova con un guscio più spesso del normale.
    Terapia: ossitocina, iniezione di 1 UI/Kg o chirurgica.
    6. Patologie dovute a squilibri alimentari:
  • Carenza di vitamina A:
    Sintomi: anoressia, sonnolenza, edema alle palpebre che rende l'occhio invisibile.
    Cause: alimentazione non variegata, esclusivamente vegetariana.
    Terapia: pulizia degli occhi con una soluzione sterile seguita dall'applicazione di una pomata antibiotica.
    Vitamina A: 15000 UI/Kg 2 volte ad intervallo di 15 giorni, in seguito per via orale.
    Profilassi: supplemento vitaminico indispensabile data la carenza quasi sistematica dovuta a questo tipo di alimentazione.
  • Carenza di vitamina B: presente soprattutto nelle tartarughe acquatiche è principalmente dovuta ad una alimentazione esclusivamente basata sul pesce (eperlano-merluzzo).
    Sintomi: crescita stentata, calo di peso.
    Terapia: iniezione di vitamine B1 e B6, in seguito per via orale, stessa profilassi.
  • Carenza di calcio - osteoporosi della tartaruga terrestre adulta:
    Sintomi: rammollimento e deformazione del carapace, difficoltà motorie, anoressia, dimagrimento, occasionali fratture.
    Causa: regime alimentare esclusivamente vegetariano e prolungato o a seguito di malattie debilitanti, anoressia prolungata, cattivo letargo.
    Prognosi: riservata se la diagnosi è precoce, nefasta se la diagnosi è tardiva.
    Terapia: gluconato di calcio al 10%, 2 iniezioni/settimana.
    Profilassi: supplemento regolare di solo calcio.
  • Rachitismo delle tartarughe d’acqua dolce (carenza di calcio e vitamina D):
    Sintomi:
    rammollimento del carapace, macchie bianche sul piastrone, deformazioni del cranio e delle membra.
    Cause: carenza di calcio (regime alimentare a base di carne rossa) e di vitamina D, assenza di raggi UV.
    Terapia: calcio + Vitamina D + esposizione alla luce solare.
  • Squilibrio calciofosforico - l’osteofibrosi:
    (l'equilibrio calciofosforico è dato da un rapporto Ca/P compreso tra 1 e 1.5)
    Nelle tartarughe d'acqua dolce è dovuto soprattutto a una carenza di calcio provocata da un regime alimentare a base di carne: il rapporto Ca/P si riduce a causa della diminuzione del Ca.
    Nelle tartarughe terrestri è invece legato soprattutto a un eccesso di fosforo: il rapporto Ca/P si riduce a causa dell'incremento del P.
    Sintomi: i tessuti ossei si ritirano e vengono rimpiazzati da un tessuto fibroso, rammollimento del carapace, scaglie convesse circondate da tessuto fibroso, deformazioni articolari e difficoltà motorie, fratture spontanee, anoressia, stato letargico e morte.
    Causa: riduzione del rapporto calciofosforico Ca/P a causa della diminuzione del Ca o all'aumento del P.
    Prognosi: sfavorevole!
    Terapia: gluconato di calcio al 10%, 2 iniezioni/settimana, carbonato di calcio, 10g/kg per via orale.
  • Carenza di alimenti duri: l’assenza di alimenti duri nel menu della tartaruga può provocare una iperplasia del becco corneo e portare a una malocclusione boccale.
    Terapia: accorciare il becco molandolo e correggere l’alimentazione (nelle tartarughe d'acqua si consiglia l'osso di seppia).
    Litofagia: l’ingestione di sassolini è abbastanza frequente nei rettili e può provocare una occlusione intestinale.
    7a. Parassitosi - Parassiti esterni:
  • Miasi: larve di mosca carnaria (Sarcophaga): raschiamento della piaga, disinfezione con acqua ossigenata, antibiotici e sutura.
  • Sanguisughe: nelle tartarughe acquatiche.
  • Alghe: nelle tartarughe acquatiche: trattamento con solfato di rame.
  • Micosi: presenti soprattutto sulle piaghe del carapace: trattamento con tintura di iodio o pomate antimicotiche.
    7b. Parassitosi - Parassiti interni:
    Molti rettili convivono bene con i loro parassiti in natura ma è spesso la vita in cattività che predispone l'animale a malattie parassitarie.
  • Protozoi (flagelli, amebiasi)
    Diagnosi: esame coprologico delle uova.
    Terapia: antiparassitario specifico.
    8. Traumatologie: riguardano in particolare le tartarughe che vivono all'aperto (morso di cane). Piaghe sul collo quando la scaglia cervicale risulta troppo appuntita.
  • Cestodi (vermi piatti)
  • Nematodi (vermi cilindrici)
  • Morsi, graffiate e piaghe:
  • Frattura del carapace: per morso di cane, schiacciamento da vettura, lacerazioni da falciatrice (più comune di quanto si pensi!).
    Terapia: cure locali, recupero delle perdite di liquidi mediante reidratazione iniettabile. Pulizia accurata poiché le miasi possono creare complicazioni. Riposizionamento e fissaggio dei frammenti con colla epossidica a due composti e polimerizzazione rapida o, in mancanza, creare una «protesi» con fibra di vetro e resina. La cicatrizzazione dona una colorazione nerastra al carapace.
    9. Rischi per l'uomo:
    Le tartarughe sono soggette a numerose malattie di origine batterica e, inoltre, possono essere veicolo di numerosi germi. Di conseguenza, esiste un rischio potenziale per l'uomo: salmonelle, pseudomone… Le tartarughe sono portatrici di parassiti e germi rari (difficoltà di diagnosi).
    Profilassi: rispettare l'igiene è importante soprattutto per i bambini. Lavarsi sempre le mani dopo ogni contatto. Indossare guanti protettivi quando si curano piaghe e ascessi.
    Precauzioni:
  • Pulire regolarmente i recinti e i terrari, rimuovere lo sporco, disinfettare i terrari e gli acquari
  • Optare per una buona filtrazione dell'acqua
  • Sostituire frequentemente l'acqua da bere.
    10. Altri rischi legati alla cattività: errata stabulazione, tartaruga acquatica incastrata tra il vetro e un decoro dell'acquario, profondità dell'acqua insufficiente per permettere alla tartaruga di rigirarsi (fondo troppo scivoloso). Sfinimento della femmina dopo l'accoppiamento, assenza di vegetazione e di appigli a cui aggrapparsi per guadagnare la zona emersa.
  • Annegamento/soffocamento:
  • Bruciature: lampada riscaldante troppo vicina e/o troppo potente, riscaldatore con rapporto potenza/superficie errato oppure posizionato a contatto diretto con l'animale.
  • Colpo di calore: superamento della temperatura massima critica, animale esposto alla luce diretta del sole senza alcuna possibilità di riparo, riscaldamento difettoso.
  • Colpo di freddo: brusca caduta della temperatura ambientale (cambiamento del tempo), riscaldamento difettoso.
    Conclusione: Le cause principali delle patologie delle tartarughe sono da ricondursi a malattie essenzialmente dovute a cattive condizioni di allevamento e a errate scelte nutrizionali.
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    Data di creazione: 31/03/2006
     

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    CHE COS'E' LA CITES



    La CITES è la convenzione sul commercio internazionale delle specie animali e vegetali in via di estinzione
    (CITES= Convention on International Trade in Endangered Species of Wild Fauna and Flora), firmata a Washington il 3 marzo 1973 (e per questo conosciuta in Europa anche come "Convenzione di Washington") è un trattato internazionale applicato in più di 130 Paesi del Mondo. Il suo scopo è di disciplinare il commercio internazionale di specie animali e vegetali affinché questo non ne minacci la sopravvivenza.
    www.corpoforestale.it

    L'Ufficio CITES puo' fornire informazioni sulle specie protette e sulle leggi in vigore.
    La polizia giudiziaria ha il compito di vigilare sull'applicazione delle norme in vigore. Per quanto riguarda il possesso di animali esotici e animali selvatici nostrani protetti e' competente l'Ufficio CITES presso il Corpo Forestale dello Stato (tel. 026709479).
    In particolare si ricordino alcune norme che riguardano le tartarughe:
    Tartarughe di terra (genere Testudo).
    Tutte le tartarughe del genere Testudo sono protette e il loro possesso deve essere denunciato all'Ufficio CITES, cosi' come, entro 10 giorni, ogni nuova nascita e i decessi.
    Tartarughe esotiche d'acqua: la maggioranza delle specie di tartarughe d'acqua esotiche in commercio non sono protette. Per verificare con esattezza se la specie in possesso rientra in questa categoria e' possibile chiedere informazioni al'Ufficio CITES presso il
    Corpo Forestale dello Stato tel. 026709479.
    Queste tartarughe sono esotiche e non possono quindi essere rilasciate in natura a causa dei danni che provocherebbero alla fauna locale. Per questo il WWF sconsiglia l'acquisto di specie esotiche, non solo tartarughe.
    Chi non fosse piu' in grado di occuparsi della propria tartaruga puo' rivolgersi a:
    ENPA sede di Milano tel 0297064220

    Centro tartarughe CARAPAX a Massa Marittima in Toscana
    tel 0566/940083 carapax@cometanet.it

     

    SEI PRONTO AD ALLEVARE UNA TARTARUGA?


    1-DA DOVE PROVIENE?

    conoscere l'esatta provenienza dell'esemplare scelto ci farà capire meglio le sue esigenze di allevamento.
    2-CHE DIMENSIONI RAGGIUNGE?
    è importante sapere anticipatamente quanto crescerà la nostra tartaruga, in modo tale da essere certi di poterle offrire uno spazio adeguato, senza poi,come succede fin troppo spesso, doversene liberare.
    3-SERVE IL CITES?
    Prima di acquistare l'esemplare che abbiamo scelto verifichiamo se,quella specie,necessita di documentazione, e che, il negoziante o l'allevatore ce lo rilasci.
    In modo da evitare sanzioni o addirittura il sequestro dell'esemplare.
    4- COSA MANGIA?
    La dieta deve essere varia equilibrata e deve evitare i mangimi confezionati.
    Deve,per quanto possibile,racchiudere tutti i cibi che normalmente la tartaruga troverebbe  nel suo habitat naturale.Un'alimentazione errata può provocare gravi danni alla salute delle nostre Belve.
    5- A CHE TEMPERATURA/UMIDITà ecc. DEVE VIVERE?
    Molte persone si preoccupano solo di avere un esemplare "particolare", ignorando però che magari, quell'esemplare è nato in foreste tropicali, e che quindi, avrà molte difficoltà a vivere nei nostri climi, o comunque in piccoli terrari dove si "cerca" di ricreare l'habitat naturale.
    Occorre conoscere a che temperature vanno in letargo e a quali si svegliano.
    Informarsi, quindi, su tutto ciò che sono le "necessità biologiche"(passatemela!) della tartaruga.cerchiamo magari di prediligere specie autoctone.








     

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    buongiorno ho due tartarughe d'acqua da circa 13 anni,...
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    ciao bella, da una tua vecchia amica sparita nel nulla un...
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