TARTARUGHE

...tutto ciò che ha a che fare con le tartarughe...

 
 

NOTA

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Non sono un veterinario e questo è un Blog Amatoriale, pertanto, malgrado la cura posta nella raccolta del materiale, non posso assumermi la responsabilità totale delle informazioni riportate. In caso di seri problemi riguardanti la salute delle tartarughe, consiglio sempre e comunque di rivolgersi a persone qualificate e competenti.
Inoltre, molto del materiale presente è frutto di ricerche sul web, pertanto esiste la possibilità che nel blog siano state pubblicate foto o testi senza il consenso dell'autore o proprietario del diritto.
Se questo dovesse avvenire, vi chiedo gentilmente di contattarmi e in breve tempo verrà rimosso tutto il materiale non autorizzato.
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SOCI

1-CHIARA CAVALLIERI
2- ANDREA BRIGNOLI
3-RICCARDO AZZARONI
4-MASSIMO MIGNANI
5-LAURA PES
6-STEFANIA TORTORIELLO
7-GIUSEPPE SANNA
8-MIRKO VIGANO'
9-ALESSANDRA FEDELE
10-ANTONELLA TIRITIELLO
11-VINCENZO PALMIERO
12-VINCENZO POTI
13-CRISTIANO BOSETTI
14-CRISTIANO AMETRANO
15-NIRIA MOROSO
16-ALESSIA A.SCIORTINO
17-ALESSIO DE NARDI
18-LETIZIA FRASSI
19-SABINA LONI
20- NICOLA MAFFEI
21-DAVIDE MAFFEI
22-MARIANGELA CAPUTO
23-VIVIANA VERRILLO
24-PASQUALE TATARANNI
25-DAMIAN DE VRIES
26- IVANA RUSSO
27-GIUSY PRECISANO
28-FRANCESCA BRAGHESE
29- CARMELA MAGNO
30-LUIGI MENOZZI
31-SILVIA MAZZUCCO
32-STEFANIA BARBIERI
33-GHERY PRUSCINI PASQUINI
34-ALESSANDRA GRAUX
35-LUISA GUCCIONE
36-FRANCESCA LONGO
37-VENNERI MICHELE
38-ELIA ASTORINO
39-MARTINA GIUSTI
40-MARTA CICCHELLI
41-LAURA GIUSTI
42-CLAUDIO SIMBULA

 

...SOCI

43- FEDERICO VINATTIERI
44- ALESSIA BERTO
45- MARIA CONTE
46- PATRIZIA MARRA
47- GIOVANNA GRIECO
48- FRANCESCO VANACORE
49- MARCO BALDESSARI
50- FRANCESCO MARTELLA
51- NIRVANA GRANATA
52- ALESSANDRO TOTH
53- LORENZO LOPEZ
54- EMILIO TORCHIA
55- MAURO ALBORGHETTI
56- MANUELA GATTI
57- FRANCESCA CATANESE
58- ANNA BARONE
59- LUCIO VAGLIVIELLO
60- ANNIKA FABBIAN
61- FABRIZIO GORACCI
62- MICHELE VITE
63- PAOLA FRANCAVILLA
64- FRANCESCA SORBELLO
65- GIULIA SBARRA
66- ANTONELLA MARRA
67- MANUELA SANNA
68- GABRIELE BERNARDI
69- GRANDI GIORGIO
70- CRISTINA RIGOSELLI
71- DANIELE COLOMBO
72- ALESSIA PINTOSSI
73- CLAUDIA ARDIA
74- NICOLO' FAVA
75- FILIPPO PILI
76- DORIANO CANGI
77- BRENCIO FRANCESCO
78- ALESSIO REGINA
79- ELISA GIORDANI
80- MARTINA CAPPELLETTI
81- SILVIO SAN
82- ANTONIO RAIMONDI
83- CHIARA CALOI
84- LUCIANO LOVENTRE
85- MARIKA CARLINI
86- PAOLA CARRARO
87- ROBERTA MERLINI
88- ANTONIO DANESE
89- ANGELO CASTRO
90- FRANCESCA FACCHIN

 

...SOCI!

91- DONATELLA SATALINO
92- VIRGINIA DI TOMMASO
93- LUCA BRUNET
94- ANTONIO CARLUCCI
95- CRISTINA CARUSO
96- DAVIDE CARATELLI
97- GIUSEPPE LOIACONO
98- JESSICA CAPUTO
99- MARA ZANCHETTI
100- GIANLUIGI ROSSINI
101- PAOLO BERGERETTI
102- SILVANA BONINO
103- MASSIMO PERISSINOTTO
104- GIULIA ZANINI
105- DANIELE SARTORI
106- SARA PACETTA
107- PATRIZIO DE SIMONI
108- LUANA MANZO
109- CARMELO BONGIOVANNI
110-  MARIBEL CANTOS

 

 

IL BRANCO

immagine5 Testudo Hermanni :
- Mucca
- Pollo
- Zecca
- Toro
- Mosca


immagine5 Trachemys Scripta :
 - Piranha
 - Barracuda
 - Squalo
 - Orca
 - Murena

 

 

 

LE MIE BELVE

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Post N° 1232

Post n°1232 pubblicato il 29 Ottobre 2008 da G_ietta
 

 
 
 

Post N° 1231

Post n°1231 pubblicato il 27 Ottobre 2008 da G_ietta
 

AMBIENTE: WWF, CONTINUA ATTIVITA' RECUPERO TARTARUGHE

Catanzaro, 24 ott. - Continua senza soste da parte del Wwf l'attivita' di recupero degli esemplari di Caretta caretta rinvenuti in difficolta' nei mari calabresi, inviati alla riserva marina di Isola di capo Rizzuto e successivamente rimessi in liberta'. L'ultimo esemplare rilasciato in mare dopo circa due mesi di "degenza" presso la struttura crotonese, e' stata la grossa femmina che era stata recuperata al largo di Capo Vaticano da Claudio Arena e da sua moglie Irene, lo stesso nome che e' stato dato alla Tartaruga, insieme a quello di "Fatima", la ragazza portoghese che ha partecipato , con numerosi turisti stranieri, al Diving e a personale della Capitaneria di Tropea, alla liberazione. Il bel tempo delle ultime settimane ha favorito gli incontri casuali con alcune Carette che avevano ingerito ami e fili di nylon usati per il palangaro o palamito. Tre gli esemplari recuperati dal WWF e dalla Guardia Costiera di Vibo , nell'arco di poco piu' di una settimana , rispettivamente da Parghelia, Tropea e Falerna, con dimensioni variabili da 32 cm (un giovane di pochissimi anni) ai quasi 60 dell'individuo di Falerna. Secondo Pino Paolillo, responsabile del Progetto Tartarughe del WWF per la Calabria,"l''attivita' del WWF e di tutti gli enti con i quali l'associazione collabora attivamente (Capitanerie di Porto, Guardia di Finanza, Universita' della Calabria, riserva marina di Capo Rizzuto) riveste un ruolo particolare nella strategia di conservazione della specie Caretta caretta, la cui sopravvivenza e' minacciata da numerosi fattori antropici come la scomparsa o il disturbo dei siti idonei per la nidificazione, le collisioni con natanti e determinati sistemi di pesca. Ed e' proprio sul coinvolgimento di tutte le parti interessate - aggiunge - che il WWF sta concentrando sempre di piu' i suoi sforzi per poter garantire la sopravvivenza delle popolazioni di Tartaruga marina nel Mediterraneo". (AGI)

Fonte: http://www.agi.it

 
 
 

Post N° 1230

Post n°1230 pubblicato il 14 Ottobre 2008 da G_ietta
 

La clinica delle tartarughe

Ormai ridotti a poche migliaia in tutto il Mediterraneo, questi rettili marini riescono ancora a nidificare in Puglia, unica regione d’Italia insieme a Calabria e Sicilia
di Titti Tummino

Quando le vasche vengono tirate fuori dal furgone del Centro recupero tartarughe marine e trasportate fino alla pilotina ancorata al molo del porto di Manfredonia, Lella e Rosalia iniziano ad agitarsi. I due animali, della specie caretta caretta, la più comune nel Mediterraneo e fra le più protette a livello internazionale, sbattono forte gli arti posteriori, muovono convulsamente la testa, emettono un suono che non sembra respiro, ma sbuffo d’impazienza. Sembrano aver compreso che è arrivato il momento di ritornare in libertà.
Rimaste accidentalmente impigliate nelle reti a strascico di due pescatori al largo di Zapponeta, Lella e Rosalia sono state affidate al Centro gestito da Legambiente, all’interno dell’oasi di Lago Salso, riserva protetta del Parco nazionale del Gargano.
A liberarle in una fresca giornata di inizio autunno è Giovanni Furii, naturalista e responsabile scientifico del Crtm sipontino che, insieme a quello salentino di Rauccio, sempre affidato a Legambiente, costituisce la costola pugliese del progetto Tartanet: un network di 13 centri in Italia, realizzato grazie al programma Life Natura della Commissione europea, con l’obiettivo di attuare una strategia di conservazione a lungo termine e di contribuire alla riduzione delle minacce per la caretta caretta.
Ormai ridotti a poche migliaia in tutto il Mediterraneo, questi rettili marini riescono ancora a nidificare in Puglia, unica regione d’Italia insieme a Calabria e Sicilia: nell’ottobre 2007, la spiaggia salentina di San Foca fu scenario di un evento eccezionale con la nascita attesissima di 41 piccoli.
Una storia a lieto fine, proprio come quella di Lella e Rosalia. «Nei giorni di degenza le abbiamo sottoposte a tutti i con¬trolli che operiamo su ogni tartaru¬ga affidataci — spiega Furii — visita biologicoveterinaria per valutare lo stato di salute generale, rile¬vamento di dati biometrici, prelievi di sangue e di campioni per indagini genetiche, radiografia per verificare l’eventuale presenza di corpi estranei e fratture, fino alla marcatura per il riconoscimento: tutti dati che confluiscono nel database del ministero dell’Ambiente».
Il regalo che il Centro sipontino offre a Repubblica è di quelli preziosi: non capita certo tutti i giorni di partecipare alla liberazione delle tartarughe e la trepidante attesa di Lella e Rosalia è pari alla nostra. Sulla pilotina che ci porta al largo, oltre a Furii, ci sono Giovanni Simone, artefice del progetto Centro cultura del mare e grande amico di Filippo, il delfino mascotte di Manfredonia ucciso nell’agosto del 2004, e Michele Conoscitore, pescatore sipontino al quale Goletta verde ha consegnato quest’estate il premio “Io sono amico del mare”.
La pilotina prende il largo, scortata da una motovedetta della Guardia costiera. Il mare agitato è ora azzurro, ora verde, ora grigio; il porto di Manfredonia, incorniciato dalle alture del promontorio, sempre più lontano; il vento stordisce e inebria; gli spruzzi diventano salsedine sulla pelle.

È una bella sensazione di libertà, la stessa che stanno “respirando” Rosalia e Lella, rispettivamente 15 chili di peso per 50 centimetri di lunghezza del carapace, e 32 chili per 68 centimetri. Il momento è arrivato. Simone spegne il motore della barca, Furii e Conoscitore prendono le tartarughe dalle vasche e quasi le adagiano sul mare.
Un attimo e Lella e Rosalia si immergono velocissime, scomparendo alla nostra vista. C’è euforia a bordo, anche fra gli uomini avvezzi a questo genere di eventi. Altri due esemplari dei 98 che il Centro di Manfredonia ha avuto in cura dal gennaio 2007 al settembre 2008, ce l’hanno fatta, sono ritor¬nati nel loro elemento vitale. Furii e il comandante della motovedetta si scambiano un segno a distanza — il pollice alzato — e un sorriso.
La soddisfazione è grande, certo, ma nel profondo del mare per le tartarughe ci sono anche tante insidie, come le micidiali eliche che arrivano a tranciare il possente carapace. Come è capitato a Betty e a Costanza. Le due caretta caretta sono convalescenti da molti mesi al Crtm di Manfredonia, in vasche singole dotate di filtri e pompe elettriche: i carapaci marrone rossiccio sono stati gravemente danneggiati e addirittura in parte tranciati dall’i mpatto con le eliche, ma le condizioni generali ora sono buone e presto si spera di restituirle al mare.
Dalla parte opposta del grande ambiente, altre vasche con altre tartarughe. Più in là la sala operatoria attrezzata di tutta la strumentazione veterinaria per le visite diagnostiche e gli interventi chirurgici; in una saletta attigua l’apparecchio per le radiografie. «Il centro è operativo tutto l’anno — racconta Furii — lavoriamo in équipe con un veterinario che è anche il responsabile sanitario e due collaboratori, per un tratto di costa di 300 chilometri, da Bari a Termoli.
Da quando è stato inaugurato, a luglio 2006, abbiamo accolto migliaia di visitatori e soprattutto tante scolaresche, molto sensibili alle problematiche ambientali». Un fattore importante tanto quanto l’azione di tutela. Questi animali abitano il pianeta da molto prima dell’uomo, ma proprio l’uomo ne sta causando l’e stinzione: a lungo considerate come materiale buono per inutili monili o per delicati brodi, oggi le tartarughe marine devono fare i conti an¬che con l’intenso traffico nautico, con il turismo nelle spiagge dove depositano le uova, con l’erosione delle coste e l’i nquinamento delle acque. Ogni caretta caretta salvata è quindi un piccolo grande miracolo. Il pensiero ritorna fatalmente a Lella e a Rosalia. Dove saranno ora? Furii sorride: «A nuotare felici da qualche parte del nostro grande mare».

Fonte: http://bari.repubblica.it
Autore: Titti Tummino

 
 
 

LE VOSTRE FOTO

Post n°1229 pubblicato il 14 Ottobre 2008 da G_ietta
 

Le foto di:

BELDAV95

Ecco le foto del centtro CARAPAX!!!





 
 
 

Post N° 1228

Post n°1228 pubblicato il 07 Ottobre 2008 da G_ietta
 
Foto di G_ietta

Difesa tartarughe: Firmato il Protocollo d´Intesa

ALGHERO - Domenica 5 ottobre il direttore dell’Area Marina Protetta di Alghero, Gianfranco Russino, ha partecipato all’incontro con il dott. arch. Pierluigi Fiorentino, del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, con la Dott.ssa Elisabetta Secci, dell’Assessorato Difesa dell’Ambiente della Regione Sardegna, e con i rappresentanti delle aree marine protette della Sardegna, per la sottoscrizione del Protocollo d’intesa per la redazione del “Piano d’azione per la conservazione delle tartarughe marine”.
Il Piano, che si svilupperà nel corso del 2009, vedrà il sistema avviato dalla Rete delle aree marine protette della Sardegna quale punto di riferimento per le altre regioni.
Durante l’incontro l’Assessorato regionale ha confermato all’AMP Capo Caccia – Isola Piana, anche per il 2008, il finanziamento per le attività volte alla tutela della fauna marina in difficoltà, come le Tartarughe e i Cetacei.

Fonte: http://notizie.alguer.it

 
 
 

Post N° 1227

Post n°1227 pubblicato il 02 Ottobre 2008 da G_ietta
 

Il PROGETTO DI MONITORAGGIO SATELLITARE SU DUE TARTARUGHE MARINE E IL PORTO ULISSE DI ISPICA 

In merito alla vicenda della liberazione delle Tartarughe marine “Ulisse” e “Penelope” liberate giorno 27 mattina nell’arenile di Sampietri, il Centro Regionale Recupero Fauna Selvatica e Tartarughe marine di Comiso, gestito dall’Associazione Onlus “Fondo Siciliano per la Natura” tiene a precisare che sono state valutate diverse ipotesi circa la location della manifestazione ove effettuare la liberazione delle tartarughe marine della specie Caretta caretta dotate di due trasmettitori satellitari. Il progetto, finanziato dall’Assessorato Regionale Agricoltura e Foreste dal Servizio XI° - Ripartizione Faunistico Venatoria e Ambientale di Ragusa, permetterà di studiare il comportamento etologico di queste due grosse tartarughe marine: il punto di locazione, le rotte di navigazione, i tempi di immersione, le profondità raggiunte e la temperatura dell’acqua. Le scelte sono ricadute su due spiagge suggestive, rispettivamente Porto Ulisse e Sampieri perché entrambi mantengono una certa pulizia e naturalità dei luoghi, nonchè una giusta ampiezza degli arenili. A seguito di un sopralluogo effettuatosi pochi giorni prima di tale evento, sono stati appurati due elementi negativi per la location di Porto Ulisse. Le due stradine di accesso alla spiaggia non erano in grado di accogliere i diversi pulman di persone e le autovetture partecipanti alla manifestazione, nonché la presenza di due discariche abusive recenti, costituite da sfrabbricidi contenenti anche diverse coperture di eternit, etc., site nei pressi delle due stradine di accesso alla spiaggia, hanno influito negativamente sulla scelta, optando per la spiaggia di Sampieri. Pur consapevoli che Porto Ulisse mantiene ancora una spiccatissima naturalità e pulizia dei luoghi – da ricordare che nelle immediate vicinanze insistono i Pantani di Longarini, meta di migliaia di esemplari di avifauna migratoria – purtroppo è sufficiente uno scellerato, con pochi scrupoli e poco rispettoso dell’ambiente, a rovinare l’immagine di un territorio che dovrebbe essere motivo di vanto e di orgoglio da parte di tutti. A tal proposito si ringrazia il Sindaco di Ispica Piero Rustico che, informato dei fatti, si è subito attivato facendo intensificare i controlli sul territorio per reprimere tali episodi che gravano negativamente sull'ambiente.

Fonte :Dr. Gianni Insacco Direttore del CRRFS & TM di Comiso
http://www.radiortm.it

 
 
 

Post N° 1226

Post n°1226 pubblicato il 02 Ottobre 2008 da G_ietta
 

Fonte: http://playaviva.files.wordpress.com

 
 
 

Post N° 1224

Post n°1224 pubblicato il 24 Settembre 2008 da G_ietta

SI RIAPRE IL 1° OTTOBRE!

 
 
 

Filippine: recuperate 101 Tartarughe embricate morte

Post n°1223 pubblicato il 16 Settembre 2008 da G_ietta
 

Pareva essere una giornata come tante per due lance della Guardia Costiera filippina, ma l’incontro con un peschereccio pirata vietnamita nella zona del Palawan settentrionale ha pernmesso loro di effettuare uno dei più grandi sequestri di fauna protetta degli ultimi mesi (15/09/08)

Appena avvistate le due motovedette il peschereccio ha tentato la fuga, ma le imbarcazioni filippine lo hanno rapidamente raggiunto, bloccato ed abbordato scoprendo nascoste nella stiva 101 Tartarughe embricate (Eretmochelys imbricata) una specie a rischio critico di estinzione.
Questa operazione riporta immediatamente alla mente il caso di Tawi-Tawi – sempre in settembre – quando su un peschereccio cinese erano state trovate 126 Tartarughe verdi (Chelonia mydas) e 10.000 uova di testuggine.
Sempre più spesso le Filippine sono la destinazione di pirati del mare provenienti da altri paesi asiatici che non si fanno scrupolo di saccheggiare le risorse dell’arcipelago approfittando della sua relativa ricchezza (essendo finito solo di recente nel mirino dei saccheggiatori), della mancanza di controlli e della inesistenza di sanzioni efficaci. Risulta infatti che negli ultimi 10 anni siano circa 1.000 i predatori del mare stranieri arrestati (660 cinesi) ma di questi solo 17 cinesi arrestati nel 2004 perchè trovati in possesso di 54 tartarughe marine morte sono effettivamente stati condannati e per altro a una multa molto economica.Il 6 luglio 4 vietnamiti sono stati arrestati per pesca illegale al largo dell’Isola di Guntao. Quattro altre imbarcazioni sono riuscite a darsi alla fuga. Il 13 aprile, 23 vietnamiti sono stati arrestati a Balabac, nel Palawan meridionale, perchè trovati a bordo di un peschereccio con un carico di pesci e tartarughe protette

Fonte:
http://www.tutelafauna.it

 
 
 

Post N° 1222

Post n°1222 pubblicato il 13 Settembre 2008 da G_ietta
 

AGRIGENTO: 98 TARTARUGHINE HANNO PRESO IL LARGO A LINOSA

Agrigento, 12 set. - (Adnkronos) - Le tartarughe marine anche quest'estate hanno scelto per ben tre volte la piccola isola di Linosa per deporre le loro preziosissime uova. Le tartarughe della specie Caretta caretta sono stati fedeli alla minuscola, ma ancora tranquilla, spiaggia di Pozzolana di Ponente a Linosa che si conferma ancora una volta il sito riproduttivo piu' 'gettonato' in Italia da questa specie inserita nella lista rossa della Iucn (Unione Mondiale per la Conservazione della Natura) perche' seriamente in pericolo di estinzione. Tre nidi l'ultimo dei quali deposto nella notte del 14 luglio da mamma tartaruga, che dopo essere uscita dall'acqua si e' trascinata faticosamente sulla spiaggia dove ha scavato una buca in cui ha deposto gelosamente 101 uova. Il 'miracolo' della schiusa e' iniziato la notte del 29 agosto quando alle 21 i primi tartarughini hanno fatto capolino dal nido, situato a circa 40 cm sotto la sabbia per dirigersi, seguendo l'istinto, verso il mare. Un "parto" lungo e travagliato visto che solo in questi giorni si e' conclusa la schiusa che ha visto ben 98 piccoli esemplari prendere il largo. L'incubazione delle uova di norma dura circa 60 giorni, ma la sabbia nera di Linosa, che trattiene molto il calore, ha accorciato il periodo di incubazione influenzando peraltro il sesso dei tartarughini. Le alte temperature d'incubazione favoriscono, infatti, la nascita di esemplari di sesso femminile.

(Loc/Pn/Adnkronos)
Fonte: http://iltempo.ilsole24ore.com

 
 
 

COPROFAGIA

Post n°1221 pubblicato il 11 Settembre 2008 da G_ietta
 

La coprofagia (l'atto di mangiare le feci) negli animali è una pratica del tutto normale.
Le tartarughe (come molti altri animali), sia acquatiche che terrestri spesso mangiano le feci, a noi può sembrare una cosa sbagliata, ma vi assicuro che non è così: le feci sono ricche di sostanze minerali e vitamine, oltre che rappresentare un pasto facile da ingerire e soprattuto da digerire rappresentano anche (soprattutto per i piccoli) un "menù" completo degli alimenti di cui si nutrono gli adulti.

 
 
 

TARTARADUNO VARZI 2008

Post n°1220 pubblicato il 09 Settembre 2008 da G_ietta
 

 
 
 

Post N° 1219

Post n°1219 pubblicato il 09 Settembre 2008 da G_ietta
 

Trovati con 31 tartarughe stipate nel bagagliaio:
denunciati due uomini a Cassino

FROSINONE (9 settembre) - Stipate in un sacco da campeggio, nel cofano di una Ford Mondeo. Così gli agenti della polizia stradale hanno trovato 31 tartarughe di terra, della specie Testuto greca, rara e protetta. L'auto è stata fermata sul tratto autostradale Roma-Napoli, all'altezza di Cassino. Oltre alle tartarughe, gli agenti hanno trovato all'interno della Ford una gabbia per la cattura di cardellini, altra specie protetta.
Le tartarughe erano state consegnate ai due uomini, di origini campane, da camionisti stranieri al Nord Italia. Gli animali provenivano dalla Grecia. I due uomini sono stati denunciati e le 31 tartarughe affidate a un istituto per la loro liberazione.

Fonte: http://www.ilmessaggero.it

 
 
 

COMUNICAZIONE DI SERVIZIO

Post n°1218 pubblicato il 09 Settembre 2008 da G_ietta
 

Mi scuso se in questi giorni latito un pò, anche con l'invio delle TESSERE SOCI ma causa lavoro ecc. sono presissima. Spero capirete. Entro questa settimana tutto tornerà a regime.

 
 
 

I vietnamiti fanno strage di tartarughe marine filippine

Post n°1217 pubblicato il 08 Settembre 2008 da G_ietta
 

LIVORNO. Una nave militare filippina si è trovata davanti una brutta sorpresa dopo aver abbordato un peschereccio vietnamita 80 chilometri da Malampaya, un centro costiero dell´isola di Palawan: nelle stive c´erano 101 esemplari morti di tartarughe marine embricate (Eretmochelys imbricata) pronte per essere smerciate nei mercati vietnamiti e cinesi.
Le tartarughe embricate, che possono raggiungere gli 80 chili di peso, sono morte letteralmente schiacciate e soffocate nella stiva nella quale erano state buttate dai 13 uomini dell´equipaggio vietnamita. RJ De la Calzada, del Wwf Philippines, ha detto sconsolato che «Ancora una volta, cittadini stranieri hanno invaso le acque delle Filippine per saccheggiare la nostra nazione delle sue risorse marine in diminuzione. E´ disperante pensare che mentre noi lavoriamo per salvare questi animali, questi vengono macellati all´ingrosso».
Le tartarughe embricate sono da sempre cacciate per la loro carne e per il loro carapace con il quale si fabbricano montature per occhiali, pettini souvenir e veri e propri gioielli. Una caccia che ha portato le tartarughe embricate a fare ingresso nell´appendice I della Convention on international trade in endangered species (Cites), che ne vieta il commercio internazionale e ad essere classificate come "Critically Endangered" nella Lista Rossa dell´Iucn. Nelle Filippine è illegale catturare e uccidere le tartarughe marine e commerciare prodotti derivati da questi rettili.
I vietnamiti sembrano i più assidui bracconieri stranieri del mare filippino: nel 2007 le autorità di Manila hanno recuperato 200 tartarughe verdi pescate nel mare di Sulu e due anni fa ben 359 tartarughe marine embricate sono state sequestrate a una nave di bracconieri cinesi (Nella foto).
Secondo De la Calzada «L´elenco prosegue, anche perché, non a caso, nessuno ha mai ricevuto una vera condanna. La scoperta dei bracconieri vietnamiti non è stata la prima e non sarà l´ultima». Intanto il Wwf chiede che almeno sia comminato ai bracconieri vietnamiti il massimo delle sanzioni pecuniarie previste per la violazione della Wildlife conservation act delle Filippine che prevede una multa fino ad un milione di pesos (21.500 dollari) e fino a 6 anni di carcere.
Dave Valdes, presidente del Wwf Philippines, condanna «Un tale palese bracconaggio della vita marina protetta livello internazionale e spera che il governo filippino, finalmente, abbia la volontà di fare giustizia nei confronti di stranieri bracconieri che ignorano sia le leggi locali che quelle internazionale leggi».

Fonte:http://www.greenreport.it

 
 
 

Post N° 1216

Post n°1216 pubblicato il 31 Agosto 2008 da G_ietta
 

Piccole tartarughe Caretta caretta

Una bellissima tartaruga marina della specie Caretta caretta,di 30 anni, per 65 chili di peso, 79 cm di lunghezza con in grembo circa 100 uova pronte per essere deposte. Nella sfortuna Grazia - così è stata battezzata da chi l'ha salvata - è stata particolarmente fortunata a incontrare qualche giorno fa un gruppo di diportisti che veleggiavano a Villa San Giovanni nello stretto di Messina: nel primo pomeriggio i velisti si sono imbattuti nella tartaruga che, visibilmente in difficoltà, versava in condizioni disperate. A quel punto, grazie alla loro segnalazione sono scattate le operazioni di soccorso. Grazia è stata trasportata nel Centro di Recupero Tartarughe Marine CTS di Brancaleone, dove un'equipe di biologi e veterinari del CTS l'ha subito sottoposta a tutte le visite di routine per verificare il suo stato di salute. Mamma tartaruga, grazie alle cure dei veterinari e dei biologi del CTS, si è rapidamente ristabilita ed è quindi stata restituita al mare pronta per deporre le uova quindi generare nuove vite.

Redattore Fr 29 / 08 / 2008

Fonte:http://www.ilportaledelmare.it

 
 
 

Post N° 1215

Post n°1215 pubblicato il 29 Agosto 2008 da G_ietta
 


Questo blog è nato qualche anno fa, un pò per gioco, un pò per sfida...ma più che altro per passione.
E' cresciuto, nel corso degli anni, insieme alle mie esperienze e all'aiuto smisurato di internet e di tutte quelle persone che ho conosciuto durante questo "cammino".
Ad oggi si può dire che sia un utilissimo punto d'incontro per tutti i neofiti o esperti che siano, insomma...dallo strano blog tutto verde che era anni fa si è ottenuto ciò che vedete oggi: un utile blog tutto verde!!!
Ma se da un lato c'è la grande soddisfazione di aver creato tutto ciò dall'altro c'è un pò di amarezza nel vedere che spesso esistono persone che, non si sa per quale motivo cercano di emulare palesemente il lavoro fatto da altri.
Non mi ritengo un'esperta del "settore" e tutto ciò che ho scritto in questi anni l'ho scritto per me e per quelle persone che come me si affacciavano o affacciano a questo strano mondo, le informazioni riportate sono frutto di ricerche e consigli, non sono una veterinaria, nè un'esperta,sono solo una persona che ha deciso di allevare nel modo più corretto possibile queste Belve.

Grazie a tutti coloro i quali credono in questo blog, e soprattutto scelgono di utilizzare siti e forum specializzati (tartaportal e tartaclub in primis) per la cura e l'allevamento delle tartarughe!

 
 
 

Lieto fine per un tartaruga incinta, salvata da alcuni diportisti

Post n°1214 pubblicato il 29 Agosto 2008 da G_ietta
 

Primo salvataggio di questo tipo in Mediterraneo,deporrà 100 uova

Roma, 28 ago. (Apcom) - E' stata trovata, in condizioni disperate, alcuni diportisti che veleggiavano nello Stretto di Messina. Per giunta, dalle dimensioni si capiva a prima vista che era incinta. Soccorsa, è stata curata e tenuta sotto osservazione nella eventualità che dovesse partorire anticipatamente. Ma per fortuna si è ripresa e ora è in perfette condizioni di salute. Protagonista della vicenda una tartaruga marina della specie Caretta caretta: 30 anni, 65 chili di peso per 79 cm di lunghezza e con in grembo circa 100 uova pronte per essere deposte, trovata a Villa San Giovanni, nello stretto di Messina.

Grazie alla tempestività della segnalazione sono scattate immediatamente le operazioni di soccorso e la tartaruga è stata subito trasportata nel Centro di Recupero Tartarughe Marine Cts di Brancaleone, in provincia di Reggio Calabria, dove un'equipe di biologi e veterinari l'ha subito sottoposta a tutte le visite di routine per verificare il suo stato di salute: naturalmente non potevano passare inosservate le sue dimensioni più grandi del normale. L'ecografia effettuata con un apparecchio portatile ha subito rivelato ciò che tutti speravano: si sono viste chiaramente le uova, un centinaio, pronte per essere deposte.
Mamma tartaruga è stata curata e tenuta sotto osservazione 24 ore su 24 dallo staff del Centro Tartarughe e, dopo essere stata sottoposta a tutte le cure necessarie, ha ripreso le normali funzioni e ha anche ripreso ad alimentarsi. Dalle dimensioni di accrescimento delle uova i veterinari avevano inizialmente ipotizzano una deposizione imminente: tutto lo staff era quindi pronto per un eventuale parto assistito in acqua, in accordo con il ministero dell'Ambiente e della Tutela del territorio e del mare. In caso di espulsione, le uova sarebbero state immediatamente trasportate nell'adiacente hatchery, un tratto di arenile dove vengono traslocati i nidi a rischio, e sepolte al sicuro sotto la sabbia come se si trattasse di una normale nidificazione. Ma per fortuna non c'è stato bisogno di ricorrere al parto assistito e al nido artificiale: mamma tartaruga si è rapidamente ristabilita ed è quindi stata restituita al mare.
Ora dovrà trovare un habitat idoneo che le consenta di deporre le sue uova in assoluta tranquillità. Il momento della deposizione, per le tartarughe marittime, è infatti la fase più delicata: la tartaruga risale sulla spiaggia durante la notte ed in questa fase è particolarmente suscettibile. Raggiunta la spiaggia scava una buca profonda circa 50 cm e depone in media un centinaio di uova. Dopo avere ricoperto il nido si allontana verso il mare, per ritornare a deporre sulla stessa spiaggia dopo due o tre anni: l'incubazione delle uova di norma dura circa 60 giorni. E' la prima volta nel Mediterraneo che viene salvato, curato e riabilitato un esemplare di Caretta Caretta incinta: è stata una rete a salvare la vita di mamma tartaruga e dei suoi piccoli, spiega Stefano Di Marco vice presidente nazionale del CTS che collabota con il network nazionale per la tutela di questa specie con il progetto Life Natura Tartanet, finanziato dalla Commissione Europea, cofinanziato dal ministero dell'Ambiente e sostenuto dal ministero delle Politiche Agricole e Forestali.

Fonte:http://notizie.alice.it

 
 
 

Calabria: record di nascite di tartarughe marine

Post n°1213 pubblicato il 29 Agosto 2008 da G_ietta
 

La costa calabrese tra le favorite per la deposizione delle uova

27 agosto 2008. La Calabria si conferma luogo di elezione per la ovodeposizione delle tartarughe marine 'Caretta caretta', protagoniste di una schiusa fenomenale sulla spiaggia di Sant'Andrea Apostolo dello Ionio, dimostrando che in Calabria "ci sono le condizioni naturali per le ovodeposizioni", spiega in una nota Legambiente. Del resto, circa il 70% delle ovodeposizioni di Caretta caretta in Italia avviene sulle coste calabresi, conferma uno studio del Wwf, e le uova si schiudono a circa 45-70 giorni dalla deposizione: dal 2000 ad oggi circa 3.600 piccole tartarughe marine sono nate sulle coste calabre del versante jonico.
Le nascite delle piccole tartarughe sono studiate costantemente da "Tarta Care Calabria", un progetto di monitoraggio e tutela della tartaruga marina "Caretta caretta", in quella che è considerata la più importante di nidificazione italiana.
Il progetto è nato nel 2000 sotto la direzione del professor Antonio Mingozzi, del dipartimento di Ecologia dell'Università della Calabria, con la collaborazione di quattro giovani ricercatori, Giulia Cambié, Annunziata Micò, Patrizia Rima e Salvatore Urso.
"Negli ultimi anni sono stati davvero numerosi i casi di ovodeposizione e nascita di tartarughe marine 'Caretta caretta' nelle coste del Mezzogiorno, dello Jonio dalla Puglia alla Calabria, nel basso Adriatico pugliese ed il Tirreno fino al Cilento", spiega Legambiente, chiedendo che nel monitoraggio e nella gestione e tutela delle coste italiane siano coinvolte anche le amministrazioni locali e gli operatori turistici.
"E' più che mai necessario, pertanto, realizzare delle strategie di sistema per la gestione integrata della fascia costiera e del mare che veda al centro la tutela della biodiversità - si legge in una nota - la valorizzazione delle aree marine protette, dei siti della rete natura 2000 e del paesaggio costiero, in armonia con la promozione dei beni culturali, il turismo ed i prodotti tipici ed agricoli di qualità": una sorta di grande progetto per i mari del sud da promuovere con il ministero dell'Ambiente, le regioni e le aree protette che possa sfruttare le risorse comunitarie in maniera più efficace per il 2007/2013.

Fonte: ParmaOk, ApCom,  25 agosto 2008
Notizia segnalata da: Rossana Castiglia
Fonte: http://www.buonenotizie.it/asp/articolo_dettaglio.asp?ArticoloID=2198

 
 
 

La tartaruga con le rotelle trova l'amore

Post n°1212 pubblicato il 19 Agosto 2008 da G_ietta
 

L'amore supera davvero ogni ostacolo. Ne sa qualcosa la tartaruga sulle rotelle che in uno zoo israeliano ha trovato l'amore. "Arava è arrivata da noi alcuni mesi fa",ha raccontato Shmulik Yedvad, portavoce del Jerusalem Biblical Zoo. "Era paralizzata nelle zampe posteriori e abbiamo dovuto aiutarla con una struttura metallica, con due rotelle, per consentirle di muoversi". Ma la tartaruga, che ha una decina d'anni e pesa circa 25 chili, da quando è arrivata nello zoo, sembra aver fatto centro: ha conquistato infatti il cuore di un compagno, evidentemente impressionato anche dalle rotelle.

Fonte: www.tgcom.it
Video: www.youtube.com

 
 
 
 
 

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CHE COS'E' LA CITES



La CITES è la convenzione sul commercio internazionale delle specie animali e vegetali in via di estinzione
(CITES= Convention on International Trade in Endangered Species of Wild Fauna and Flora), firmata a Washington il 3 marzo 1973 (e per questo conosciuta in Europa anche come "Convenzione di Washington") è un trattato internazionale applicato in più di 130 Paesi del Mondo. Il suo scopo è di disciplinare il commercio internazionale di specie animali e vegetali affinché questo non ne minacci la sopravvivenza.
www.corpoforestale.it

L'Ufficio CITES puo' fornire informazioni sulle specie protette e sulle leggi in vigore.
La polizia giudiziaria ha il compito di vigilare sull'applicazione delle norme in vigore. Per quanto riguarda il possesso di animali esotici e animali selvatici nostrani protetti e' competente l'Ufficio CITES presso il Corpo Forestale dello Stato (tel. 026709479).
In particolare si ricordino alcune norme che riguardano le tartarughe:
Tartarughe di terra (genere Testudo).
Tutte le tartarughe del genere Testudo sono protette e il loro possesso deve essere denunciato all'Ufficio CITES, cosi' come, entro 10 giorni, ogni nuova nascita e i decessi.
Tartarughe esotiche d'acqua: la maggioranza delle specie di tartarughe d'acqua esotiche in commercio non sono protette. Per verificare con esattezza se la specie in possesso rientra in questa categoria e' possibile chiedere informazioni al'Ufficio CITES presso il
Corpo Forestale dello Stato tel. 026709479.
Queste tartarughe sono esotiche e non possono quindi essere rilasciate in natura a causa dei danni che provocherebbero alla fauna locale. Per questo il WWF sconsiglia l'acquisto di specie esotiche, non solo tartarughe.
Chi non fosse piu' in grado di occuparsi della propria tartaruga puo' rivolgersi a:
ENPA sede di Milano tel 0297064220

Centro tartarughe CARAPAX a Massa Marittima in Toscana
tel 0566/940083 carapax@cometanet.it

 

SEI PRONTO AD ALLEVARE UNA TARTARUGA?


1-DA DOVE PROVIENE?

conoscere l'esatta provenienza dell'esemplare scelto ci farà capire meglio le sue esigenze di allevamento.
2-CHE DIMENSIONI RAGGIUNGE?
è importante sapere anticipatamente quanto crescerà la nostra tartaruga, in modo tale da essere certi di poterle offrire uno spazio adeguato, senza poi,come succede fin troppo spesso, doversene liberare.
3-SERVE IL CITES?
Prima di acquistare l'esemplare che abbiamo scelto verifichiamo se,quella specie,necessita di documentazione, e che, il negoziante o l'allevatore ce lo rilasci.
In modo da evitare sanzioni o addirittura il sequestro dell'esemplare.
4- COSA MANGIA?
La dieta deve essere varia equilibrata e deve evitare i mangimi confezionati.
Deve,per quanto possibile,racchiudere tutti i cibi che normalmente la tartaruga troverebbe  nel suo habitat naturale.Un'alimentazione errata può provocare gravi danni alla salute delle nostre Belve.
5- A CHE TEMPERATURA/UMIDITà ecc. DEVE VIVERE?
Molte persone si preoccupano solo di avere un esemplare "particolare", ignorando però che magari, quell'esemplare è nato in foreste tropicali, e che quindi, avrà molte difficoltà a vivere nei nostri climi, o comunque in piccoli terrari dove si "cerca" di ricreare l'habitat naturale.
Occorre conoscere a che temperature vanno in letargo e a quali si svegliano.
Informarsi, quindi, su tutto ciò che sono le "necessità biologiche"(passatemela!) della tartaruga.cerchiamo magari di prediligere specie autoctone.








 

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