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« L'intervento divino nel...La Terza Crociata »

La Seconda Crociata

Post n°11 pubblicato il 26 Dicembre 2009 da jacquesdemolay1118

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Alla Seconda Crociata (1147-1149), bandita da Eugenio III, partecipano re Luigi VII e l'imperatore Corrado III. L'esito fu negativo

Le vittorie della Prima Crociata erano state favorite dall'isolamento e dalla relativa debolezza dei musulmani, che tuttavia si riorganizzarono per tentare l'immediata riconquista del Medio Oriente sotto la guida di Imad ad-Din Zengi, governatore di Mosul (Siria settentrionale).

La prima grande vittoria dei musulmani fu la presa di Edessa nel 1144; l'evento indusse il papa Eugenio III a bandire la Seconda Crociata nel 1145.
Alla nuova chiamata risposero il re di Francia Luigi VII e l'imperatore Corrado III, ciascuno intervenendo con un proprio esercito.

La spedizione germanica si pose frettolosamente in viaggio senza attendere la colonna dei Franchi. Nel passaggio per i territori di Bisanzio, i crociati si abbandonarono a rezzie e violenze di ogni tipo. Tanto scempio convinse l'imperatore Comneno ad optare per una possibile alleanza con i Turchi.
Corrado prosegui la spedizione, benché fosse stato abbandonato dalle guide locali. Senza il supporto necessario, l'armata germanica caduta in un'imboscata turca nei pressi di Dorileo, in Anatolia, fu annientata.

Neanche la spedizione Franca ebbe fortuna, nel gennaio del 1148 l'esercito fu rovinosamente attaccato dai Turchi, sulle montagne del Cadmos (odierno Homaz). L'immane disastro fu contenuto grazie all'intervento dei Templari che, sotto la guida di Everardo di Barre, alzarono una linea di difesa, consentendo l'arretrtamento dell'esercito francese, e il riordiono della milizia in fuga. I francesi, ebbero così modo di riprendersi dall'imboscata, riuscendo ad arrivare ad Antiochia.

Dopo il ricongiungimento con ciò che rimaneva dell'esercito di Corrado ad Acri, si decise di tentare la conquista di Damasco.
L'assedio ebbe inizio il 24 luglio 1148. Dopo alcuni giorni nessun bastione era stato conquistato e nessuna breccia aperta, le fortificazioni si rilevarono più resistenti del previsto e le perdite ingenti. La città rimase inespugnata grazie alla mancanza di una strategia militare dei comandanti cristiani e per il soccorso portato da Norandino (Nur ad-Din).
Faliito l'attacco, il Re francese, e ciò che rimaneva del suo esercito, tornarono in Europa.

Il giudizio di Bernardo, per questa fallimentare spedizione, fu pesante: "maledetti i nostri principi! Nella Terra del Signore non hanno fatto nulla di buono; nelle loro terre, dove sono rientrati in gran fretta, dimostrano una cattiveria inimmaginabile!"

La rovinosa spedizione Crociata giovò a Norandino, che dopo la difesa di Damasco, riconquistò Edessa. Nel 1149 si scontrò con l'esercito di Raimondo di Antiochia, giunto per soccorrere alcuni castelli crociati rimasti isolati dopo le conquiste di Norandino.
In pochi giorni l'esercito cristiano fu vinto e Raimondo ucciso. L'azione di Norandino non era conclusa. Jocelin II, Conte di Edessa, in marcia per difendere Antiochia rimasta senza difesa, fu imprigionato, torturato e infine accecato.
Di fronte a questa situazione Baldovino patteggiò la tregua.

Nel 1153 Bernardo di Chiaravalle morì.Si concluse così una fase importante nella storia della cristianità e delle Crociate.

Il fallimento della Seconda Crociata preluse al ricostituirsi dell'egemonia musulmana nella regione mediorientale, a cui il successore di Zengi, Nur ad-Din (Norandino), annetté nel 1169 l'Egitto, grazie alle vittorie ottenute da Saladino. Quando, cinque anni dopo, questi successe a Nur ad-Din, il suo regno si estendeva dal deserto libico alla valle del Tigri, circondando su tre fronti i regni crociati superstiti. Dichiarata la guerra santa, nel 1187 Saladino invase il Regno di Gerusalemme, sconfiggendo l'esercito latino in Galilea in una cruenta battaglia ad Hattin, vicino al lago di Tiberiade, nella quale rimasero uccisi tutti i templari e gli Ospitalieri di San Giovanni di Gerusalemme. Gerusalemme si arrese in ottobre, lasciando in mano ai crociati la sola città di Tiro, in Libano.

Baldovino IV, il "Re lebbroso" di Gerusalemme, venne incoronato all'età di tredici anni, il 15 luglio del 1174. Questo personaggio fu uno dei più ammirevoli dell'epopea Crociata, per il coraggio, la lealtà e la saggezza dimostrate, nonostante le grandi sofferenze a causa della sua malattia.

Nel tentativo di arrestare l'avanzata di Saladino verso la Siria, i crociati di Baldovino IV, comandati da Rinaldo di Chatillon (gia Principe di Antiochia, dal 1153 al 1160) insieme ai Templari, intercettarono l'armata di Saladino nei pressi di Ascalona. Le forze congiunte cristiane ammontavano a circa 500 cavalieri di Baldovino, 80 Cavalieri Templari e poche migliaia di unità di fanteria, mentre Saladino poteva contare su 26.000 uomini.

Saladino si spostò verso Ramla e la conquisto. Sottovalutando l'armata cristiana, permise al suo esercito di diffondersi a raggio lungo una vasta area. Lo scontro avvenne a Montgisard, nei pressi di Ramla, nel novembre del 1177, cogliendolo del tutto di sorpresa Saladino. La Battaglia di Montgisard fu una sciagura per Saladino, che perse buona parte del suo esercito. L'epica vittoria (ricordata come la Battaglia di Montgisard) sulle sovrastanti forze musulmane, per Baldvino frutto dell'aiuto divino, dette respiro al Re di Gerusalemme, seguì un (breve) periodo di pace.

Nell'estate del 1180, Baldovino IV diede sua sorella Sibilla in sposa a Guido di Lusignano. Si trattava del secondo matrimonio di Sibilla, vedova di Guglielmo di Monferrato e gia madre di Baldovino V, il futuro Re di Gerusalemme. Nel 1182, Baldovino IV, ormai cieco e incapace di camminare, nominò Guido reggente del Regno. Guido era appoggiato apertamente dai Templari.

 
 
 
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