Creato da florentia71 il 30/12/2012

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Almamacco delle Lettere

L'11 maggio 1544 nasceva a Sorrento Torquato Tasso. La sua figura mi ha sempre affascinata e incuriosita. Nasce al limitare di un Rinascimento ormai finito in un turbinio di lascività e manierismo e la nascita di una nuova Europa, concepita dalle rivoluzionarie scoperte geografiche e lo scisma religioso dei cristiani, che ne avrebbe cambiato il volto, dopo secoli di unità di visione e di pensiero.

Nasce con il cuore nuvoloso anche lui, come me, alla ricerca continua di riconoscimenti per il suo operato e desiderio di solitudine e libertà. In alcuni periodi corse dietro al suo buio, rischiando di precipitarvisi.

La "Gerusalemme Liberata" il suo capolavoro, più di tanti altri scritti, riflette il travaglio che gli uomini del tempo dovettero attraversare. Non erano più giorni di cavalieri e dame, draghi e castelli, ma non si sapeva ancora con cosa sostituirli. Ed allora li si ammantò di una veste pia e di scopi alti: la liberazione della città Santa di Gerusalemme. Ma tutti , re, cavalieri e saraceni, girano, amano e si struggono alla continua ricerca di qualcosa che non conoscono ed alla quale tenderanno invano.Si sentono quasi fuori posto e fuori luogo in quelle terre  dai nomi così santi.

Anche Torquato ambì a rivestirsi delle glorie del passato, essere incoronato poeta, potersi ornare del Apollineo Lauro. Fuori tempo massimo, quasi una carnevalata romana, in quegli anni di Controriforma, il corteo che lo attendeva per scortarlo in Campidoglio

Non riuscì, tese le mani e quasi lo ghermì.

La tetra parca lo prese a Roma, ospite del Convento di Sant'Onofrio al Gianicolo. Ancora è li. Lì, finalmente in pace gode della vista della scalinata che non riusci à salire. E forse assieme ad Orazio, discorre della futilità di simili onorificenze.

 

 

Pianto della notte

Tacciono i boschi e i fiumi,
e'l mar senza onda giace,
ne le spelonche i venti han tregua e pace,
e ne la notte bruna
alto silenzio fa la bianca luna;
e noi tegnamo ascose
le dolcezze morose.
Amor non parli o spiri,
sien muti i baci e muti i miei sospiri.
Qual rugiada o qual pianto,
quai lagrime eran quelle
che sparger vidi dal notturno manto
e dal candido volto de le stelle?
E perché seminò la bianca luna
di cristalline stelle un puro nembo
a l'erba fresca in grembo?
Perché ne l'aria bruna
s'udian, quasi dolendo, intorno intorno
gir l'aure insino al giorno?
Fur segni forse de la tua partita,
vita de la mia vita?

da PensieriParole da PensieriParole

 

 

 
 
 

Almanacco del Giorno

Post n°17 pubblicato il 10 Marzo 2016 da florentia71
 
Foto di florentia71

Il 10 marzo 1749, nasceva a Vittorio Veneto, vicino Treviso, il "Poeta di Corte" a Vienna e librettista, Lorenzo Da Ponte, con il nome di Emmanuel Conegliano da famiglia ebraica. Rimasto vedovo, il padre decise di convertirsi per sposare una donna cristiana e come usanza del tempo la famiglia prese il cognome dal vescovo Da Ponte che li aveva battezzati, Emanuel, all’epoca quattordicenne, anche il nome.

Suoi i libretti de "Le nozze di Figaro", "Don Giovanni" e "Così fan tutte". Ossia l'altro lato del pianeta Mozart. Quello gioioso, rumoroso, scanzonato.

Come poeta per me è un pianeta ignoto che cercherò di approfondire. Da questa sola poesia recuperata in rete, mi sembra possa incasellarsi fra i seguaci del Metastasio poeta.

 

Eternità d'Amore

Stanco e vinto dal sonno al manco lato
inerme entro il mio petto Amor giacea,
e il mio cor, che senz'armi il Dio vedea
l'ali gli tolse ond'avea il tergo ornato.

Sé stesso impenna, e lieve spirto alato
fuor dal natio soggiorno il volo ergea,
e per l'usato calle alla mia Dea
giunse e librossi in sul bel crine aurato.

Indi, quasi farfalla, intorno il foco
degli occhi mosse, ma l'intenso ardore
sciolse gli incauti vanni a poco a poco.

Così dentro il bel sen cadde il mio core;
ed ord sperano in van di cangiar loco
il cor senz'ali, e lo spennato Amore.

Dal “Così fan tutte” di Wolfgang Amadeus Mozart, libretto di Lorenzo Da Ponte

Fortunato l’uom che prende
Ogni cosa pel buon verso,
E tra i casi e le vicende
Da ragion guidar si fa.

Quel che suole altrui far piangere
Fia per lui cagion di riso,
E del mondo in mezzo ai turbini
Bella calma proverà.


https://it.wikipedia.org/wiki/Lorenzo_Da_Ponte

 
 
 

Cuore nuvoloso

Post n°16 pubblicato il 10 Marzo 2016 da florentia71
 
Foto di florentia71

E' da qualche giorno che non scrivo. Sia perché sono stata vittima di una forte influenza che ha messo in ginocchio il mio già traballante udito, sia perché in questo periodo ho il cuore nuvoloso. Nulla di ciò che faccio, delle persone (belle) che mi circondano, mi piace.

Vorrei essere come una sorda onda del mare che, sempre uguale e sempre diversa, si abbandona sui lidi tirrenici o un severo tempio, vetusto e incrostato, che dall'alto dei suoi secoli guarda alla bellezza del creato con il disincanto distacco che io non riesco ad avere.

Stò perdendo l'udito. Non riesco neanche a pensarlo senza iniziare a piangere. Delle persone riesco a cogliere solo gli aspetti meschini ed egoistici. Nulla funziona a dovere. Passerà?

Non sò! Non so' neanche se lo desideri. Dentro sé stessi si sta bene. Il buio non ti fa vedere la luce, ma ti impedisce anche di vedere le brutture e le sozzure che la lordano.  

Pic: tempio di Giove Anxur a Terracina (LT)

 
 
 

Almanacco delle lettere

Post n°15 pubblicato il 02 Marzo 2016 da florentia71
 

Il 2 marzo 1930 muore a Vence in Provenza, lo scrittore inglese David Herbert Lawrence.

Ripensando e rileggendo la sua produzione scopriamo che una certa letteratura di intrattenimento femminile, una per tutte la trilogia delle sfumature, è figlia di questo prolifico autore. Con i suoi romanzi, all'epoca al limite del proibito, sdoganò e liberò la figura femminile, ancora ingolfata nel dualismo stereotipato e inscalfibile, angelo del focolare-donna di malaffare e disvelò al perbenismo borghese di fine ottocento l'esistenza dell'eros femminile. 

Dal punto di vista meramente letterario, azzardo un paragone, forse ardito, con il nostro Gabriele D'Annunzio. Simile per tematiche e ambientazioni.

Onore a te David, da donna un ringraziamento per ciò che hai scritto.

Peccato che ciò che ne è seguito non sempre è stato alla tua altezza.

Per chi volesse approfondire, il link che segue rimanda al sito della Enciclopedia Treccani ed in rete si possono trovare diversi romanzi in versione free.

http://www.treccani.it/enciclopedia/david-herbert-lawrence/

 

 
 
 

Marzo

Post n°14 pubblicato il 01 Marzo 2016 da florentia71
 
Foto di florentia71

Benvenuto Marzo, la primavera è nell'aria. Io la voglio salutare con una piccola poesia di un autore ormai dimenticato, Diego Valeri. Nel leggerla son tornata bimba e quasi mi è parso di sentire la voce della Signora Flamini, la mia insegnante, che la declamava. <<Chissà quanto mancherà alla ricreazione!>>

Marzo

Un sentore di viole...

Ecco marzo passerello,

Piedi nudi e giubberello,

ricci al vento e viso al sole.

E' una gioia rivederlo:

e se a tratti si fa mesto,

poi si rasserena presto

e fischietta come un merlo.

 

Di seguito un link per approfondire e conoscere meglio questo poeta, non poi così lontano dalla nostra contemporaneità.

 https://it.wikipedia.org/wiki/Diego_Valeri

 


 

 

 
 
 
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