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LE PAGINE DI GATTONA

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Post n°2463 pubblicato il 16 Maggio 2011 da gattonanera

Guardie “con i baffi” all’Hermitage!!!

 

 

           VASKA!

Gli Aristogatti vivono a San Pietroburgo, sulla riva della Neva, arruolati, alloggiati e coccolati da uno dei più celebri musei del mondo. I gatti dell´Hermitage sono ex randagi viziatissimi per la loro abilità nel cacciare topi, ratti e roditori di ogni genere e godono perfino di uno status ufficiale di "Guardiani delle Pinacoteche" concesso dalla zarina Caterina la Grande. La gente della città li ama così tanto che, quando il direttore del museo ha deciso di regalare dieci esemplari considerati in esubero, centinaia di persone hanno affrontato il gelo delle mattine pietroburghesi formando una lunga fila di aspiranti genitori adottivi.
I nobili felini erano stati consegnati a una fiera che ogni settimana, nel quartiere periferico di Ligovskij, distribuisce ai cittadini di buona volontà cani e gatti abbandonati. La disperata intervista di un ufficiale dell´esercito in divisa, che ai microfoni di una tv locale mostrava tutta la sua delusione per non essere riuscito a portarsi a casa «quel dolcissimo Ivan dal muso largo, o almeno la piccola Funtik» dava tutto il senso della popolarità di questi piccoli divi, conosciuti uno per uno dai frequentatori delle strade vicino al Palazzo d´Inverno.
La loro storia risale proprio agli anni in cui la residenza dello Zar era ancora in costruzione. Fu proprio Pietro il Grande, fondatore della città, che aveva visto divorare dai topi antiche mappe e preziosi dipinti, a scoprire l´utilità dei gatti. Tutto merito di un micetto olandese, regalato alla figlia Elisabetta, che da quando si era piazzato in casa aveva fatto scomparire ogni roditore. Diventata a sua volta zarina, Elisabetta Petrovna fece importare gatti di ogni specie, soprattutto dalla vicina Kazan, per proteggere abitazioni e collezioni private. Fino appunto alla grande Caterina che decise di allestire un vero e proprio corpo di Guardiani con tanto di status speciale e diploma.
Da allora i gatti dell´Hermitage si aggirano da padroni tra le sale maestose del palazzo e soprattutto negli scantinati. Ognuno di loro possiede una specie di passaporto elettronico, fatto da un chip sottocutaneo che consente ai guardiani umani di riconoscerli quando rientrano da una scorribanda per le vie di San Pietroburgo. A sovrintendere al loro benessere c´è addirittura una "vicedirettore del servizio di sicurezza" come è pomposamente definita la signora Tatjana Nikolaevna Danilova, una custode che deve solo occuparsi dei loro pasti, delle regolari visite veterinarie e perfino della loro carenza d´affetto. «Sapete qual è il problema più serio che abbiamo con loro? - racconta - che non possiamo dare a tutti una carezza, una sfregatina, una grattatina sul collo. Sono tanti. E quando ne dimentichi uno, quello rimane offeso e nervoso per giorni».
Privilegiati lo sono comunque. Il direttore del museo Mikhail Piotrovskij, un intellettuale di carattere, ci tiene che tutti siano nutriti con cibo speciale di classe "premium". E per quelli che snobbano lo scatolame si fanno apposta delle provviste di carne e pollo freschi. E´ proprio per garantire a tutti i Guardiani delle Pinacoteche un trattamento all´altezza senza sforare il budget
(«Ogni tanto dovrò pure occuparmi anche di Rembrandt oltre che dei gatti», dice scherzando Piotrovskij) che si è deciso che il numero non potrà superare il tetto massimo di 50. Credete che sia terminata questa splendida vita, almeno per alcuni di loro? Niente affatto! C'è tutta San Pietroburgo che vuole adottarli! Per loro si formano file di centinaia di persone!
Chi a San Pietroburgo frequenta i quartieri attorno al Palazzo d'Inverno, li conosce tutti, uno per uno, e li ama già.  

  

          

   

 

   

       

 

  Ecco alcuni di questi famosi e deliziosi "aristogatti" russi: Persik (sembrava un angelo rossiccio, ma si è rivelato un vero huligan); Vaska (un nonnino di 14 anni molto nobile d'aspetto e d'anima); Chua (salvato dalle guardie "umane" del museo, mentre stava morendo per un incidente durante una mostra di arte egiziana); Timur (un micio che arrivò con una frattura aperta ad una zampa; operato, non può correre più come gli altri, ma è stato assunto anche lui, ovviamente..); la coppia degli inseparabili Kuzya e Chita (insieme da quando si sono incontrati); Mashenka, il gatto "a scomparsa" (sparisce, ma poi torna sempre....) e poi c'è Pirata, con un occhio solo e anche un BinLaden, un attaccabrighe di quelli unici e tanti altri....

 
 
 
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SARà SPENTA,

L'ULTIMO FIUME AVVELENATO,

L'ULTIMO PESCE CATTURATO,

ALLORA CAPIRETE CHE NON SI

PUò MANGIARE  IL DENARO!!!

(Toro Seduto)

 

I cani vengono

quando li chiami,

 i gatti annotano

 la chiamata,poi

ti faranno sapere..

 (Mary Bly)

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