Creato da ChemicalLife il 18/06/2014
 

The Experiment 1

Etere, Maschere, Guinzagli.

 

 

unlived

Post n°20 pubblicato il 25 Agosto 2016 da ChemicalLife

con l'aureola di sangue
e il peso dei pensieri che
s'incagliano in gola
inespressi perchè...
inesprimibili
indossi le scarpe pesanti
per andare a calpestare i macigni
dei sentieri che scegli
i peggiori sempre
per provare la nostalgia
di ciò che non avrai mai.

 
 
 

The cage

Post n°19 pubblicato il 15 Aprile 2016 da ChemicalLife

Ogni volta una gabbia
ogni volta più piccola
era il gioco sadico
degli scienziati che ci avevano in cura.
Misura del limite minimo.
Assioma.
i più forti riuscivano a sfuggire
imponendosi a forza
la morte nel sonno
ma erano troppo pochi
tutti gli altri sopravvivevano
storpi e deformi
e una volta fuori dalle prigioni
sarebbero stati liberi al mondo
dove generare figli
storpi e deformi a loro volta.
Questo era il "progetto" primordiale
ammalare le madri e i padri
per essere sicuri
che non sarebbe più nato nulla di sano al mondo
una definitiva
soluzione finale.

 
 
 

...ghosting

Post n°18 pubblicato il 20 Gennaio 2016 da ChemicalLife

Ho esplorato
come un parassita
i fondali cancerosi della follia
per sapere che sapore hanno le allucinazioni
E ho adorato la voce stridula
del ricordo futuro
...per  ciò riconosco
chi non ha saputo rigettare i fantasmi e demoni
ma solamente imparato a conviverci


 
 
 

lcb

Post n°17 pubblicato il 01 Ottobre 2015 da ChemicalLife

con i reni nello stomaco
le mani al posto degli occhi
il cuore tra i denti infranti
protesi d'acciaio nei polmoni
brandelli di anidride carbonica
spalmati contro sospiri impiccati
sovrapposti a sostrati
di quasi mistici morsi allo stomaco
ogni defragrazione sospinge foschie
che poi rilasciano luci
sempre più accecanti
e non sappiamo
se lo spirare sarà
soffocando tra le foschie
o trafiggendo gli occhi
di nuova luce boia.

 
 
 

G101A

Post n°16 pubblicato il 30 Agosto 2015 da ChemicalLife

Sento il dolore
le vene che iniziano a bruciare.
Il farmaco G-101-A
dispensato dai nostri
amorevoli aguzzini
mi fa sentire come uno zombie tra i morti
come meno di niente.
E' l'attesa di un ritorno
ad un principio che si è perso
e nel frammentre viene bene
giocare con rasoi blu cobalto
rosso
e
rosso
e
blu.
Il profumo dell'aria viziata
sembra amico
un sentiero caustico
verso un nulla concreto forse.
.......
..........
DIARIO D'IO
GIORNO 12.166
non c'è più nulla di semplice...

 
 
 

l'un l'altro.

Post n°15 pubblicato il 18 Agosto 2015 da ChemicalLife

...perchè ci hanno lasciato
il dono di una pulsione
verso sensazioni sopra di noi
Ma hanno omesso
di darci indicazioni
su come comprenderle.
Così ogni giusta azione
è sempre un esperimento
che quasi sempre fallisce
ferendo noi stessi
e gli altri.
Ci guardiamo
sembriamo intenderci
tra la nebbia graffiante
ma infine non ci capiamo
e a turno
ci feriamo
l'un l'altro.
fino a stare soli dentro noi.

 
 
 

Solomon

Post n°14 pubblicato il 15 Luglio 2015 da ChemicalLife

Cosa siamo divenuti
è esattamente ciò che non sappiamo.
tolti gli elettrodi dagli occhi
siamo solo carne da macello
in un circo che esige sangue e tragedia.
Solomon voleva essere un eroe
un ritratto di virtù
su cui costruire  un domani
meno adulterato per i propri figli.
Iniziando a percorrere strade buie
ben diverse dalle lacunose luci iridescenti
pianificate per darci la gioia medicale
scoprì immediatamente di camminare da solo.
Hanno creato un sistema autoimmune
dove la verità è rinchiusa
in una provetta
"Antigene-1"
Gli anticorpi del sistema
attaccano gli antigeni
come i raggi gamma disgregano gli atomi.
Solomon rimase legato,
color cenere contro le caverne dei laboratori
un icona per alcuni
un avvertimento per molti.
noi siamo riusciti ad arrivare più in là,
camminare oltre la sua fine
ma andando oltre
le pareti sono divenute
sempre più scivolose
e l'aria sempre più acre
l'odore delle anime contaminate
che gocciolano la loro essenza
sulla polvere.
Dicono che alcuni abbiano trovato un Fine
Dicono che al fine, siano arrivati esanimi.
Ci chiediamo come ci si possa sentire
svuotati delle anime.
Ci chiediamo se arrivare ad un fine
varrà la pena.
Ci chiediamo perchè
non riusciamo a non inseguire un fine.
Ci chiediamo come abbiamo imparato
ad amare il dolore
pur di camminare oltre.

 

 
 
 

Pray

Post n°13 pubblicato il 12 Luglio 2015 da ChemicalLife

"il dolore
ancora un po'
ogni volta
un po' di più
un po' più forte.
Ancora.
Grazie.
si, grazie
nostra Signora
dell'Oscurità
per preservarci
dalla gioia distorta
di una luce monatta"

 
 
 

Lycia.

Post n°12 pubblicato il 07 Luglio 2015 da ChemicalLife

L'anima di Lycia
un giorno si prosciugò.
Gocciolava speranze in ogni istante
e ne aveva sempre di nuove da coltivare
come fiori di cuore e polvere.
Illusioni per sopravvivere
e sopravvivere per migliorare.
Ma le cure dei dottori
e le cicatrici dei bisturi d'argento
lasciavano tutti
inevitabilmente squilibrati
sopra una roccia viscida
dove chi non sognava affatto
cadeva nelle gabbie illuminate
di una finta e cieca gloria.
Chi sognava troppo
semplicemente si ritrovava
come Lycia a terra
volto rivolto nel fango radioattivo
labbra secche ad esalare
sequele di spiriti stanchi
di non poter essere puri
e non poter purificare gli ospiti.

 
 
 

...

Post n°11 pubblicato il 01 Luglio 2015 da ChemicalLife

Affrontare il freddo
e l'oscurità
era poca cosa.
Tutti sapevamo
che non era il peggio.

 
 
 

...

Post n°10 pubblicato il 28 Giugno 2015 da ChemicalLife

...e così
a volte
lungo il tragitto illogico
alcuni restavano persi
ricacciati in piccoli antri.
Erano come incavi
dentro una roccia che respirava
appanando lo sguardo,
ed era caldo
ma il freddo
del tremore dei flashback
copriva la pelle.
Dovevano sostare lì
in un buco nel tempo
dove lo spazio veniva distorto
da allucinazioni lucide e sincere
Era l'anima che tentava
di riallocare i cluster
che le furono cancellati
ma era come cercare luce sotto la sabbia
era come tentare sadicamente
di chiudere le ferite col rasoio
scavare nella carne
cercando una carcassa
che si era dissolta.
Molti di noi, per questo,
non vedranno mai più luce
fuori da quel buco di pietra e respiro
molti non sapranno più vedere.

 
 
 

CavieCatodiche

Post n°9 pubblicato il 25 Giugno 2015 da ChemicalLife

Prevalentemente nasceva
dalla bocca dello stomaco
ed in catene
era destinata a morire
sulle labbra della disillusione
era l'anima esiliata
in una carcassa organica
tutti l'avevano
pochi la sentivano
rari i casi
di coloro che la assecondavano.
Accadeva che le tentazioni dell'anima
prevaricassero le tentazioni della carne
ed a volte
si diveniva vanitosi
come la luce
ma troppo spesso ci si cullava
nel buio
per timore
di divenire adulterati
come la luce multicromatica
che annebbiava le menti
della cavie catodiche

 
 
 

Guardare dentro

Post n°8 pubblicato il 22 Giugno 2015 da ChemicalLife

Ed io
in un sonno catartico
e catatonico
potevo sentire
riuscivo ad ascoltare
grida di angeli in rivolta.
Per darsi vita
e forza
estraevano unghie rettrattili
e si strappavano
la pelle diafana
dal petto.
La rivolta erano loro.
E le loro grida
sprofondavano nel cervello
come un chiodo d'ambra
che s'impastava
con le sinapsi ipnotizzate.
Psiche'
tentando di uscire
quasi squarciava
la pelle da sopra le spalle.
poteva sembrare come volare,
o forse come defragrare.
Le iridi erano bianche.
Le iridi non c'erano.
Le iridi...
guardavano dentro.

 
 
 

ReNoia

Post n°7 pubblicato il 18 Giugno 2015 da ChemicalLife

Era questione
di trarre fuori il disinganno
da un  buio innocente
e rieleggere a regnante
il disincanto
in un faccia a faccia spietato
colo sogno cereo.
ReNoia era morto,
lo abbiamo crocifisso
alla cecità blasmefa che ci dava.
Non avevamo intenzione
di vagare su un logoro mondo
soltanto per guadagnarci
un po' di nulla.
Dovevamo "u§circi."


 
 
 

Pan.

Post n°6 pubblicato il 14 Giugno 2015 da ChemicalLife

Lo chiamavano Pan.
Le sue palpebre
erano state sigillate
col filo spinato
poi cicatrizzate
con l'acetilene.
Ad avere occhi per non vedere
preferì non averne affatto.
Stavano tutti molto attenti
era solo un bambino.
Ma un giorno trovò una lama
e si cavò le iridi
le mangiò
poi le rigurgitò
e trascorse il resto dei suoi giorni
gridando.

 
 
 

Luce e Ombra

Post n°5 pubblicato il 13 Gennaio 2015 da ChemicalLife

Prevalentemente si dimenticava,
ci si prestava a divenire il frutto
di un albero adulterato.
...ma alcuni tra di noi,
probabilmente i più arditi,
svilupparono pulsioni differenti,
inclinazioni oppositive.
I più, quelli meglio inquadrati,
avevano per diffusa propensione
una pulsione verso la luce,
come fossero sfiniti di oscurità
e volessero a tutti i costi
volgersi verso il centro
di un visibile e concreto.
Una esigua minoranza però
mancava di questa peculiarità.
in pochi avevano capito
che la pulsione verso la luce
rappresentava un inumana reminescenza
di una paura che non era stata mai provata
ma solo immaginata.
dunque, pochi arditi,
impermeabili alle pastiglie di gioia
si volgevano verso l'oscurità
sospettando che lì
si nascondesse il "§en§o"
e certi che presto o tardi
il tempo avrebbe dato loro ragione.
lasciandoci soli
defezionando noi stessi
e abiurando il respiro
proseguivamo in pochi
verso direzioni mai battute.

 
 
 

Geneticanima

Post n°4 pubblicato il 10 Gennaio 2015 da ChemicalLife

il destino iscritto
doveva prevedere il vederci legati
e imbavagliati.
Per alcuni
poteva apparire come un lusso
riuscire a scorgere il profilo sfocato
delle proprie iridi
nelle lame sottili
prima di venire sezionati
per una sperimentazione nuova.
Dovevamo essere adattabili
ad uno schema mellifluo e meccanico
ad un universo dove venir controllati.
Non avevamo gabbie intorno
ma divenivamo gabbie di noi stessi.
Le grida dai cunicoli degli scienziati
graffiavano le pareti
di roccia umida.
La paura era una catena
infrangibile.
Ogni grido udito
gettava onde di gelo
sulle poche fiamme rimaste accese
dell'anima.
E capire di non avere via
era più doloroso di un bisturi
nella carne calda.
Molti non sentivano il dolore della vivisezione
anestetizzati dagli effluvi.
di una speranza in putrefazione.
Fuori,
lo chiamavano mondo.
Ma era il centro dell'inferno.
E l'anima ci esplodeva dentro
ogni volta che la mutilavano.

 
 
 

catene in libertà

Post n°3 pubblicato il 08 Gennaio 2015 da ChemicalLife

Ero in catene
ma mi sentivo libero.
Ganasce di ferro alle caviglie
così da poter gesticolare con le mani
illudermi di poter lanciare
segnali nell'etere.
Nello spazio.
Ogni giorno, alla stessa ora,
un uomo premuroso in camice bianco,
con la mascherina asettica ,
veniva a farmi visita
Sempre alla stessa ora.
Con una siringa d'acciaio lucente
inniettava nella mia mente
200cc di illusione purissima,
felicità e serenità distratta
per farmi stare bene.
E ne sentivo sempre più bisogno.
Non era dipendenza,
era solo che un vivere senza dolore
e senza pensieri
era gradevole,
assumevi un vizio al chiudere gli occhi
davanti ad un mondo caustico.
Solo in seguito scoprii
di non essee l'unico soggetto a ricevere quelle attenzioni.
Ci scoprimmo essere in molti,
tutti con la stessa pelle
ingrigita dalla stessa invisibile oscurità.

 
 
 

_quasi perduti.

Post n°2 pubblicato il 05 Gennaio 2015 da ChemicalLife

Eravamo ancora uomini,
seppur ne avevamo perse le sembianze.
Logorati e scarnificati
dall'ipocrisia radioattiva
che ci convinceva di dover inseguire
un sogno poi divenuto incubo,
una fata divenuta mostro.
L'incubo di dover correre
verso una bellezza vuota
come carne sacrificale
per saziare i vizi di un demonio
che edifica strade sempre più affascinanti.
Ed avevamo gli occhi chiusi
tutti noi.
Ma alcuni avevano "il dono"
alcuni sapevano vedere
attraverso la pelle incartapecorita
delle palpebre morenti.

 
 
 

sottosuolo.

Post n°1 pubblicato il 04 Luglio 2014 da ChemicalLife
 
Tag: buio

Dovevamo distruggere tutto, in qualche modo.
perchè non funzionava?
perchè non ci piaceva?
no. Perchè non eravamo in grado di comprendere.

dunque divenne necessario rimanere al buio.
per lungo tempo.
non eravamo messi granchè bene
ma sotto la pelle
le nostre anime erano splendenti
la paura a volte più stridente
tira a lucido anche le anime più annerite.
questo motivo bastava a rendere giustizia
alla contaminazione che ci consumava la carne.

 
 
 

 

 
 
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