Creato da PePpEkEy il 24/11/2010

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Un giorno anche la guerra si inchinerà al suono di una chitarra. (Jim Morrison)

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Questo post vuole far capire alla gente che in italia non possiamo fare il nucleare, QUINDI VOTA SI AL REFERENDUM ABROGATIVO!!!

Post n°11 pubblicato il 25 Marzo 2011 da PePpEkEy
 

 

Geniale Crozza, nessuno spiega meglio di lui, anche ridendoci un pò sù, che il nucleare non è una cosa che possiamo fare in Italia... per chi non l'avesse visto, vi consiglio assolutamente di vederlo!!

 

le scorie sono impossibili da smaltire!

 

Annozero - L'intervista di Francesca Fagnani a Beppe Grillo sull'utilizzo del nucleare e sulle alternative possibili. Io avevo già visto questa puntata di Annozero, ho rivisto il video perchè non bisogna mai dimenticare il messaggio che dà Beppe Grillo in questo video!

 

Stupidamente avevo dimenticato un video che secondo me chiunque in italia dovrebbe vedere, mi è capitato di vederlo ad annozero, spero che la maggior parte di voi l'abbiano già visto, e per chiunque non l'avesse fatto GUARDATE ma soprattutto ASCOLTATE ATTENTAMENTE, la lettera di uomo, di un genio, di un icona del nostro bel paese, Adriano Celentano...

 

 

il 12 e il 13 giugno metti una crocetta sul SI per fermare il nucleare. Si segna il SI perchè è un referendum abrogativo, non sbagliamo.
Metti questo messaggio nel tuo profilo o blog, informa i tuoi conoscenti, fai girare questo messaggio, chi ama la vita non può amare il nucleare.

 
 
 

Vogliono buttare 400milioni di euro per evitare che si raggiunga il quorum, FERMIAMOLI!!!

Post n°10 pubblicato il 03 Marzo 2011 da PePpEkEy

Tra il 15 aprile e il 15 giugno saremo chiamati a votare un referendum che potrà fermare il ritorno del nucleare in Italia. Se, però, andrà a votare meno del 50% degli elettori, il referendum non sarà valido. È probabile che il Governo decida di fissare la data del voto a giugno per disincentivare la partecipazione e puntare al non raggiungimento del quorum: un gioco sporco per non far scegliere agli italiani.

Chiediamo al Ministro dell'Interno On. Roberto Maroni di accorpare l'appuntamento referendario con le elezioni amministrative che si terranno in molte città a maggio.

Per due motivi:
> facilitare la partecipazione democratica al referendum
> risparmiare soldi pubblici per 400 milioni di euro

Pensa, con 400 milioni di euro si potrebbero istallare impianti eolici per dare energia a circa 200.000 famiglie italiane.

Chiedi al On. Ministro Maroni di votare a maggio, favorendo la partecipazione democratica e risparmiando soldi pubblici. Se saremo in tanti fare pressione, il Ministro dovrà ascoltarci.

Inoltra la petizione anche ai tuoi contatti e condividila su Facebook.

Grazie per la tua firma e per tutte quelle che riuscirai a raccogliere.


Salvatore Barbera
Responsabile campagna Nucleare
Greenpeace Italia

DONA ORA

 

 
 
 

Malato di fibromialgia, condannato per aver coltivato cannabis per la sua malattia!

Post n°9 pubblicato il 01 Marzo 2011 da PePpEkEy
 

 

Caso Pellegrini: Nuova condanna per coltivazione di Cannabis

Nuova condanna per coltivazione di Cannabis, nonostante lo stato di necessità ed il fine terapeutico. Lo scorso giovedì 24/2/11 mattina a Chieti, c’è stata una puntata doppia della infinita ed incredibile saga giudiziaria del pianista-pittore teatino Fabrizio Pellegrini, affetto da fibromialgia, e da altri disturbi muscolo-scheletrici e su base ansiosa, con a carico molti procedimenti e condanne (finora tutte in primo grado) per autocoltivazione casalinga di cannabis.

Due separati procedimenti, le cui udienze erano previste entrambe per la stessa mattina di giovedì, sono stati considerati ‘continuazione di reato’ ed unificati in un unico processo, che dopo le arringhe di accusa e difesa si sono conclusi con la abituale sentenza:

Condanna. Due anni di reclusione, 5.000 euro di multa (non male come trovata, anche se il Pm ne aveva chiesti 6.000, verso un paziente che si trova sotto processo a causa della sua impossibilità di pagare i 300 euro mensili per il farmaco legale); pagamento delle spese processuali; sospensione della patente di guida per un anno. Entro 2 mesi le motivazioni.

Il giudice Spiniello ha preliminarmente ricordato che Fabrizio è tuttora incensurato, mentre il Pm ha subito ammesso e dato per scontato che, come già dimostrato dai molti referti medici agli atti e dalle relazioni dei periti della difesa, Fabrizio possa fare della cannabis un uso terapeutico, e che questa possa effettivamente risultare efficace per contenere i dolori e le contratture connessi alle sue patologie.

Le premesse sembravano insomma delle migliori, in stridente contrasto con tutte le udienze e le accuse nei processi precedenti. Subito dopo però, il Pm Marika Ponziani ha ricordato che l’unica possibilità ammessa per approvvigionarsi di stupefacenti a fini di cura è il canale d’accesso “istituzionale” su prescrizione medica (come se Fabrizio non lo avesse già utilizzato, fin quando ha potuto pagare per le infiorescenze standardizzate contenenti 19% di THC prodotte dal Ministero Olandese ed importate tramite la sua Asl).

La Ponziani stessa aveva difeso, in altri procedimenti peraltro di “minore gravità”, l’assimilabilità della coltivazione personale alla detenzione personale, sempre puntualmente smentita in fase di giudizio, “ma il caso Pellegrini è di tutt’altra specie”. Perchè il contenuto di principio attivo nelle piante sequestrate sul balcone certamente supera le sue necessità mediche (è vero il contrario, equivaleva solo ad una piccola frazione di quanto prescrittogli, come scientificamente calcolato nelle relazioni) ed il limite previsto dalle tabelle, e perchè sia la prescrizione per cannabis che la sua patologia non lo autorizzavano comunque a violare la legge.

Il reato di coltivazione, confermato di rilevanza penale anche nel caso di una singola pianta dalle sezioni unite della Cassazione (che comunque non è mai stata chiamata sinora a pronunciarsi su di un caso di coltivazione per uso terapeutico personale), era pacifico ed ammesso dall’imputato, e la condanna ineludibile. ‘Solo’ due anni quella richiesta, considerate le attenuanti del caso.

L’avvocato Marco Di Paolo ha ben argomentato la sua richiesta di assoluzione, accennando la personalità ed i motivi morali per cui Fabrizio, artista senza reddito, rifiutava di delinquere per pagarsi il Bedrocan o rifornirsi al mercato nero, come confermato dalle testimonianze dei rappresentanti delle varie Forze dell’Ordine, che nei vari procedimenti hanno tutte indagato su di lui accertando che non è dedito ad attività illecite di alcun tipo.

Riguardo la coltivazione casalinga, caratterizzata da necessità oltre che dalla totale assenza di offensività verso terzi, Di Paolo si è appellato tra l’altro all’art.32 della Costituzione, all’art.51 (la fruizione di un diritto, come è quello alla salute, rende non punibile il reato commesso per esercitarlo). ed all’art.54 (stato di necessità) del codice penale.

Non essendo gratuito il Bedrocan, e non volendo delinquere, che cos’altro poteva fare il Pellegrini per potersi curare, se non arrangiarsi da solo? Inoltre, le piante sequestrate erano troppo giovani anche per poterne determinare il sesso, potevano teoricamente essere anche tutte di sesso maschile e quindi non contenere il principio attivo stupefacente.

Il Gip ed il giudice Spiniello, che a sua volta ha accolto le richieste dell’accusa condannando Fabrizio, si sono voluti mostrare a loro modo ‘benevoli’ nei confronti del Pellegrini, forse perchè impressionati dalla mole di referti medici e dalle articolate relazioni tecnica e medica illustrate personalmente, nel corso della precedente udienza, da Giampaolo Grassi, primo ricercatore dell’unico ente in Italia autorizzato alla ricerca in agricoltura sulle diverse varietà di cannabis, e dal dott. Nunzio Santalucia, uno dei maggiori studiosi nazionali sull’utilizzo della cannabis nelle varie patologie.

Infatti, a loro modo di vedere, 2 anni sono una pena minima ed accettabile, per reati che avrebbero consentito al giudice di comminare in una sola mattina a Fabrizio dai 12 anni (6+6) ai 40 anni (20+20) di carcere. Non è una barzelletta, sono le pene minima e massima attualmente previste dal nostro ordinamento per la coltivazione e/o detenzione di cannabis in quantità superiore a qualche grammo, con il ruolo della difesa che dovrebbe ridursi in sostanza ad appellarsi alla clemenza della Corte.

Non è stato così nel caso di Fabrizio, e ci auguriamo sarà lo stesso anche per i prossimi procedimenti penali contro tutti i malati ingiustamente incriminati, solo per essere stati costretti a scegliere tra la tutela della propria salute ed il rispetto di una legge ingiusta ed ipocrita, senza far danno ad alcuno. L’opzione cumulo dei processi e delle pene (che prevede una pena totale pari a quella massima, aumentata di un terzo) a Fabrizio sarebbe in ogni caso improponibile, ammontando ad almeno 20 anni di carcere, magari da scontare senza benefici in quanto plurirecidivo e quindi “delinquente abituale”.

Dopo un periodo di notte della ragione così lungo e marcato, prima o poi dovrà pur spuntare l’alba, o no? Invece il prossimo capitolo della storia infinita sarà purtroppo un anomalo e rischioso processo in secondo grado di giudizio, sempre per autocoltivazione, presso la Corte d’appello de L’Aquila.

In primo grado Fabrizio fu condannato nella sua Chieti alla pena minima prevista, 6 anni, mentre lui era detenuto in carcere, e per un disguido interno non era stato neppure tradotto in tribunale ad assistere all’udienza. L’avvocato d’ufficio presente quella mattina in aula, che tuttora non conosce Fabrizio, mai lo ha incontrato o ci ha parlato nè prima nè dopo l’udienza, non ha presentato alcuna documentazione medica o di altro tipo, nè ha riferito l’uso terapeutico personale cui le piantine sequestrate erano riservate, presumibilmente perchè lo ignorava.

In appello ci si potrà basare solo su quanto emerso in primo grado e non si potranno più produrre nuove testimonianze, referti e perizie, la difesa sarà quindi oggettivamente più difficile. Fabrizio dovrà battersi con le mani legate, ma ci auguriamo tutti che non sarà solo.

Con la sua fragilità e pur sentendosi a volte sfiduciato ed inadeguato, la battaglia che è nuovamente costretto a combattere riguarda tutti noi, e la sopravvivenza di un barlume di civiltà del nostro Paese.

La registrazione audio dell’intera udienza è ascoltabile, grazie ad un operatore di radioradicale preventivamente autorizzato dal giudice e presente in aula, a questo link

Qui di seguito i links ai capitoli precedenti dell’infinita storia di Fabrizio Pellegrini:

P.I.C: Pazienti impazienti Cannabis

www.pazienticannabis.org/

 
 
 

Adesso fa qualcosa che serva Che è anche per te se il tuo paese è una merda...

Post n°8 pubblicato il 22 Febbraio 2011 da PePpEkEy
 

"Il paese è reale" per "Piazza pulita"

Gli Afterhours hanno concesso gratuitamente l'ultilizzo del brano "Il paese è reale" come colonna sonora del video-documentario "Piazza pulita", realizzato da Silvia Morara, Alessandro Tosatto e Davide Bonaldo per raccontare le manifestazioni di piazza e gli incontri politici delle ultime settimane in Italia ed all'estero.

 

 
 
 

Si sono sciolti i white stripes!

Post n°7 pubblicato il 03 Febbraio 2011 da PePpEkEy
 

Questa mattina "sfogliando" il sito di repubblica, ho letto la notizia dello scioglimento della rock band White Stripes, mi dispiace molto che a questo punto non ci sarà mai la possibilità di vederli dal vivo! Per chi non li conoscesse sono quelli della famosa "Seven Nation Army", la canzone deturpata dopo i mondiali del 2006 vinti dalla nazionale italiana...

Questo è un video che mi fà troppo ridere, è preso da una puntata dei simpson dove bart impara a suonare la chitarra...

questa è la versione originale, stupendo sia il video che la canzone...

 

altro video, Broken Bricks:

e infine seven nation army, l'originale, ascoltatela con attenzione mette i brividi, anche se immagino vi sarà capitato milioni di volte di ascoltarla, e guardate attentamente il video è allucinante, fatto davvero bene! ...

 
 
 
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