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Creato da: thelake2006 il 06/06/2008
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Post n°11 pubblicato il 13 Giugno 2008 da thelake2006
 
Tag: thelake

Mattinata in ufficio, solite situazioni, solito telefono che suona incessantemente, discussioni, risate..... Insomma, una tranquilla mattina anche se la data è da cattivi presagi.
Finalmente il peggio è passato, siamo tutti più rilassati e l'unica agitazione è data dall'attesa della partita pomeridiana, partita risolutiva per la continuazione della Nazionale agli Europei.
Non era di questo che volevo parlare però; mentre scrivevo una mail dall'ipod parte "Tainted Love" dei Soft Cell cantata con Marc Almond: un brivido, una stretta al cuore. Subito rivivo le emozioni di 28 anni fa quando la sentii per la prima volta nella mitica discoteca Bora Bora di Corfù.
Erano le mie prime vacanze con gli amici, quelli del cuore, quelli con cui condividevo ogni mia giornata, era il 1980 e l'Italia era Campione del Mondo. In tasca, me lo ricordo bene, 500.000 lire che sarebbero dovute bastare per stare in giro quei magici 40 giorni di vacanza Tutti noi iniziavamo una nuova vita, tutti avevamo superato la maturità e ci aspettava l'ingresso nelle varie facoltà scelte.
Era veramente un periodo magico, ci sentivamo grandi, senza timori verso la vita, ci sentivamo come dei leoni, imbattibili e i più belli del mondo.
La destinazione scelta cadde su Corfù per i prezzi modici che offriva l'isola e perchè sapevamo che lì avremmo trovato frotte di svedesi, olandesi e danesi pronte a concedersi, bastava comunicare loro che eravamo italiani e sarebbero cadute ai nostri piedi come pere mature; per lo meno così ci raccontarono chi ci precedette in quella che allora sembrava la grande avventura: sole, mare, sesso e moussaka.
Passammo 30 giorni di risate, conoscemmo la gente più assurda, vivemmo come selvaggi, senza regole e restrizioni, tutto ci sembrava concesso, tutto era lì per essere preso.
Un mare mozzafiato, spiagge che sembravano ancora incontaminate; ricordo come se fosse ieri la prima volta che ci sdraiammo sulla sabbia di Pelekas: solo giovani, freakettoni, nudisti e donne da sballo. La bevanda comune era composta da una bottiglia con dentro mezzo litro di acqua e mezzo litro di ouzo, ognuno di noi aveva la sua scorta. Vivevo quei giorni come se prima non ci fosse mai stato nulla di bello nella mia vita e molto probabilmente doveva essere così, visto come sono ancora nitidi i ricordi.
Però, eh sì c'è un però,  tra tutte le vichinghe disponibili, bionde, alte, bellissime, e con una disinibizione a noi poveri italiani sconosciuta, non ce n'era una che mi si filasse........ cazzo ero biondo pure io!!!! Quelle cercavano solo piccoli tamarri neri, per loro era importante solo che gli uomini fossero scuri, truzzi e mediterranei. sento ancora adesso lo sconforto delle prime sere in discoteca, la delusione data dagli approcci andati a male lungo le spiagge; intanto i mie amici, che non erano truzzi ma che avevano il pelo nero, se la spassavano come dei matti.
Ma ecco che la quarta sera succede l'incanto, per disattenzione rovescio un bicchiere alcolico sulla minigonna di un angelo, un angelo che prima impreca in inglese e poi con uno spiccato accento genovese mi dice sorridendomi: "Ora gentilemente, mi accompagni in campeggio, visto che non ho il motorino (tutti sull'isola affittavano un motorino per spostarsi), così mi cambio e mi riporti qui". Lo disse in un modo così dolce che ormai ne ero innamorato.
Chiaramente quella sera non tornammo in discoteca e per la prima volta nella  mia vita passai la notte in spiaggia, in riva al mare a chiaccherare e a consumarmi di baci con quella creatura: Alida, la mia prima ed ultima Alida. Fu un mese in cui rimanemmo appiccicati praticamente tutto il periodo, era la mia prima storia importante, la mia prima emozione vera, la prima volta in cui scoprii di avere un cuore capace di battere così forte.
Che dire, in 28 anni di cose ne ho fatte ma se penso a quell'anno e alla mia Alida non posso che sorridere sentendo ancora il turbinio che mi faceva girare la testa.

 
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Contatti

Post n°9 pubblicato il 10 Giugno 2008 da thelake2006
 
Tag: thelake
Foto di thelake2006

Mani che si stringono, gesto tenuto all'interno del palmo, ginocchio che non si scosta, braccio allungato, come niente fosse, sullo schienale di un divano sul quale, piano piano, la testa dell'altro viene a posarsi: è la regione paradisiaca dei segni sottili e clandestini: è come una festa non dei sensi ma del senso.

 
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E' morto

Post n°8 pubblicato il 10 Giugno 2008 da thelake2006
 
Tag: thelake
Foto di thelake2006

Il bastardo, causa maltempo, ha deciso di lasciarmi. L'ha fatto senza preavviso, senza un cenno di commiato, lasciandomi solo dei sbiaditi ricordi e portandosi con sè tutte le mie immagini, i miei video, tutte le fatiche di questi ultimi 10 anni.
Mi è rimasta un'ultima speranza: sono in attesa che uno stregone riesca a strappargli l'anima; dopo questo tentativo sarà preso con tutti i suoi cavi e bruciato davanti ad altri suoi consimili nella speranza che quest'ultimi sappiano che, in caso di loro abbandono, la loro fine non sarà migliore.
Nessuna preghiera e nessun fiore per chi ti abbandona.

 
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Villaggio nelle vicinanze di Sapa - Nord del Vietnam

Post n°7 pubblicato il 09 Giugno 2008 da thelake2006
 
Tag: Viaggi
Foto di thelake2006

Quando fai un incontro così il cuore non ti si può non strazzare

 
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Incominciamo questo nuovo viaggio

Post n°6 pubblicato il 09 Giugno 2008 da thelake2006
 
Tag: thelake
Foto di thelake2006

Come dicevo giorni fa finalmente ho il mio divano rosso, ho sempre amato i divani rossi, come l'icona rappresentativa di momenti intrisi di passione o come il luogo dove adagiarmi e riuscire a denudarmi dalla banalità e dagli orrendi indumenti che questo mondo ci obbliga ad indossare. Ora sono finalmente sdraiato, il pacchetto di sigarette accanto, il buio intorno, Gabriella Ferri che canta Remedios come sottofondo. Tutto concorre a rendermi sereno, sicuro. Fuori il nubifragio, di quelli che lavano via ogni macchia, ogni stupido pensiero.
Ieri è stata una domenica particolare, accompagnata dalla solita emicrania festiva a cui si è aggiunto un evento. Un evento che definirei un allarme; e come tutti gli allarmi è scattato nel momento giusto, mi è servito per riflettere, per fare un piccolo resoconto su come è la mia vita in questo ultimo periodo. Un resoconto che non ha dato un buon risultato e che mi costringerà a ripulire molte cose, proprio come sta facendo la forte pioggia fuori.
Questa pulizia purtroppo so già che farà soffrire, farà urlare, sarà dolorosa anche per me che dovrò sfrondare tutti i rami secchi che intorno al mio tronco minano i nuovi germogli ai quali voglio donare la linfa migliore. Non è detto che questi rami siano persone, potrebbero essere atteggiamenti sbagliati, pensieri che trovo difficile allontanare, gesti consueti da modificare.
Vedremo.

Adoro questa pioggia incessante, vorrei uscire e raccoglierla tutta tra le braccia.

 
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Da oggi ho il mio divano rosso

Post n°5 pubblicato il 07 Giugno 2008 da thelake2006
 
Tag: thelake
Foto di thelake2006

 
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MESSICO 1998

Post n°4 pubblicato il 06 Giugno 2008 da thelake2006
 
Tag: Viaggi
Foto di thelake2006

Primo vero viaggio, prima barberia fotografata, un viaggio speciale, un viaggio che ha innescato la voglia matta di conoscere il mondo e che non mi ha più abbandonato.

 
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da "Il Piacere" di D'Annunzio

Post n°3 pubblicato il 06 Giugno 2008 da thelake2006
 
Tag: thelake
Foto di thelake2006

"Egli insinuò le sue mani sensuali nelle ciocche folte.
Ella chiuse gli occhi, presa dal gelo, dominata dal terribile potere; fu
di lui come una cosa che si tiene nel pugno, come un anello in un dito,
come
un guanto, come una veste, come una parola che può esser detta o taciuta,
un vino che può esser bevuto o versato a terra."

 
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perchè TheLake?

Post n°2 pubblicato il 06 Giugno 2008 da thelake2006
 
Tag: thelake

Oscar Wilde interpreta in modo differente la leggenda di Narciso, il bellissimo giovane che tutti i giorni andava a contemplare la propria bellezza in un lago. Era talmente affascinato da se stesso che un giorno scivolò e morì annegato. Nel punto in cui cadde nacque un fiore, che fu chiamato Narciso.

Ma non era così che Oscar Wilde concludeva la storia. Egli narrava invece che, quando Narciso morì, accorsero le Oreadi –ninfe del bosco– e videro il lago trasformato da una pozza di acqua dolce in una brocca di lacrime salate.

- Perché piangi? – domandarono le Oreadi.

- Piango per Narciso – disse il lago.

- Non ci stupisce che tu pianga per Narciso. –soggiunsero – Infatti, mentre noi tutte lo abbiamo sempre rincorso per il bosco, tu eri l'unico ad avere la possibilità di contemplare da vicino la sua bellezza.

- Ma Narciso era bello? – domandò il lago

- Chi altri meglio di te potrebbe saperlo? – risposero, sorprese, le Oreadi – In fin dei conti, era sulle tue sponde che Narciso si sporgeva tutti i giorni.

Il lago rimase per un po' in silenzio. Infine disse:
- Io piango per Narciso, ma non mi ero mai accorto fosse bello. Piango per Narciso perché, tutte le volte che lui si sdraiava sulle mie sponde, io potevo vedere riflessa nel fondo dei suoi occhi la mia bellezza.

 
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