"Tutto ciò che è profondo ama la maschera"
(F.W.Nietzsche)
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Le maschere e la morteLe maschere mortuarie son parte della tradizione di antichi popoli e di molti paesi, dove l'utilizzo di tali oggetti è attestato a partire dall'Antico regno, sino all'Epoca Romana (I secolo d.C.). Queste maschere molto utilizzate nella civilta egizia avevano lo scopo di restituire ruolo pubblico, onore e qualità al defunto per il passaggio e per il mondo dell’aldilà, o di fissare e trattenere l’anima. Una di queste maschere, forse la più conosciuta, è quella del faraone Tutankhamon. Il processo di tumulazione comprendeva la mummificazione del corpo che, dopo preghiere e consacrazioni, era posizionato in un sarcofago smaltato e decorato. Un elemento speciale del rito era la maschera scolpita, fatta interamente di oro e gemme messa sulla faccia del defunto. Si credeva che questa maschera potesse rafforzare lo spirito della mummia e proteggere l'anima dagli spiriti maligni nel suo cammino verso l'aldilà. Maschere del genere, tuttavia, non erano fatte da calchi del viso. Le maschere funerarie compaiono anche nelle tombe regali Micenee, dove l'esempio più significativo è quella di Agamennone, ed attraverso i fenici si diffondono nelle zone occidentali d'influenza punica. Nella Grecia arcaica e classica la maschera non conserva più la sua diretta funzione funeraria, non viene più deposta sul volto del cadavere, ma resta pur sempre legata alla sfera della morte. In questa tipologia di impiego è spesso uno strumento di comunicazione con lo spirito del defunto per evitare che questi nuoccia ai congiunti, contesto molto simile anche per le culture africane. Alla fine del Medioevo, ha avuto luogo un cambiamento, dalle maschere scolpite alle vere e proprie maschere mortuarie, fatte di cera, di gesso o argilla. Anche queste maschere non venivano sepolte con il defunto, ma erano utilizzate nelle cerimonie funebri e successivamente venivano conservate nelle biblioteche, nei musei e nelle Università. Non venivano fatte solo ai reali e alla nobiltà (Enrico VIII, Famiglia Sforza), ma anche a persone eminenti: poeti, filosofi e drammaturghi, come Dante Alighieri, Filippo Brunelleschi, Torquato Tasso, Blaise Pascal e Voltaire. Come nell'Antica Roma, le maschere mortuarie venivano spesso usate per ritratti, sculture, busti o incisioni raffiguranti il defunto. Nel diciassettesimo secolo in alcuni paesi europei, prima dell'avvento e della diffusione della fotografia, era comune usare le maschere mortuarie come effigie del defunto sulle tombe e durante il diciottesimo e diciannovesimo secolo furono utilizzate anche per registrare in modo permanente le caratteristiche di cadaveri sconosciuti ai fini dell'identificazione, in modo che i parenti potessero riconoscere il corpo se fossero stati in cerca di una persona scomparsa.
Una di queste maschere, conosciuta come "La sconosciuta della Senna", registra il viso di una giovane donna sconosciuta, secondo una storia ben nota, fu trovata annegata lungo la Senna a Parigi alla fine degli anni 1880. Un impiegato dell'obitorio fu impressionato dalla sua bellezza e volle immortalarla in un calco. Fu considerata così bella che negli anni seguenti furono fatte delle copie della sua maschera mortuaria divenne un appuntamento fisso morboso della società Bohemien parigina. http://www.deathmask.kiev.ua/
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"...mascherarsi e sopravvivere a certe situazioni che la realta' ci pone
mascherarsi e' cercare di essere cio' che vorremo
e non siamo convinti che se fossimo diversi
avremmo piu' rispetto ...piu' stima ...piu' fortuna ecc...
mascherarsi e' nascondere la parte che noi riteniamo piu' fragile
..o piu' negativa della nostra personalita'
mascherarsi e' proteggersi
cercando di essere cio' che non si e' e forse non si sara' mai!
mascherarsi e' un gioco ...nel farsi scoprire ..solo se lo si vuole
e da chi lo si vuole
mascherarsi e' una liberazione per essere cio' che mai saremmo a
volto scoperto
mascherarsi e da furbi..sciocchi arroganti
pervasi...critici...giusti
o da ingenui ..semplici ...ordinari..anonimi...vili?"
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"La donna è maschera per se stessa.
Il suo corpo è ciclico, è materia vivente che produce materia vivente, crea e conforma altri corpi. Apertura, dilatazione, espulsione."
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Indosso la maschera
della felicità apparente
dove chi mi guarda
vede allegria e felicità...
Indosso la maschera
della felicità apparente
dove il cielo è sempre azzurro
i prati sempre in fiore...
le colline sempre verdi
Indosso la maschera
della felicità apparente...
dove ti tendo sempre la mano
sono sempre pronto a sostenerti
Indosso la maschera
della felicità apparente.
dove chi sa leggere i miei occhi
vede e sà...
che è solo apparente
la maschera della felicità...
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Nel viale della vita
quante maschere ho usato
...per amore, per dolore,
per tristezza, per felicità:
MASCHERE!
Quale uso oggi?
Non è facile scegliere
anche se vorremmo usarne
solo una.
Com’è strana la vita
nel dubbio della scelta...
puntualmente sbaglio!
Come fare…
Ritorno nel viale della vita,
cerco di osservare,
noto che ci sono tutte le maschere
cerco la prevalenza,
e incontro la maschera della... diffidenza.
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Maschera apotropaica
Inviato da: diamant_noir
il 18/07/2012 alle 01:49
Inviato da: navighetortempo
il 13/07/2012 alle 18:55
Inviato da: navighetortempo
il 02/07/2012 alle 21:50
Inviato da: navighetortempo
il 24/06/2012 alle 17:51
Inviato da: MaskAngel
il 09/06/2012 alle 12:16