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Imparare a volare

Post n°387 pubblicato il 03 Agosto 2015 da lab79
 
Tag: estate

Oh, beh: è estate, tempo di pensieri leggeri e propositi poetici. Imparare a volare, infatti, non solo risponde a queste due caratteristiche, ma mi sarebbe tornato piuttosto utile qualche giorno fa, per evitare quest'ennesima pausa del blog (e della mia vita privata) che chissà, magari alla fine si rivelerà rigenerante. Ma si, facciamo dellì'ironìa, che sarà l'ironìa a salvare il mondo e a farmi sentire meno pollo, dato che proprio con la stessa abilità di un pollo congelato ho affrontato una scivolata sull'asfalto appena prima di un temporale, così da ritrovarmi a piedi, sanguinante e sgraffignato in troppe parti del corpo per potermene lamentare, e bagnato letteralmente fino alle mutande. Chapeau.

Abbandonata la vespa ai margini del bosco, sotto la pioggia battente, sono stato portato al pronto soccorso, dove ho fatto sfoggio della mia intelligenza e prontezza di spirito. 

Dottore: "Dove le fa più male?"
Io: "Nell'orgoglio..."
Dottore: " Allora dovremo fare una radiografia..."

Grazie Doc. Non mi sono mai lamentato della sanità pubblica, e non comincerò di certo ora che è lei ad avere l'ago dalla parte del manico. Ma dico sul serio: Nonostante il dolore, ho apprezzato la capacità di farmi capire come la mia non fosse una vera emergenza, che in fondo non è la prima volta che vedono un cretino su due ruote grattugiato contro l'asfalto, e che non per questo io sono più stupido degli altri. Sono uno stupido medio, con un incidente medio di una media giornata d'estate. Solo più bagnato del solito.

Ora, ne scrivo con leggerezza perché sono passati un po' di giorni, e ho finalmente potuto togliere bende a sufficienza da poter contare sei dita e mezzo in piena funzionalità, cosa che mi permette di digitare cazzate abbastanza velocemente da non perdere il filo del discorso mentre le scrivo. Le medicazioni hanno smesso quasi subito di essere una tortura, in fondo non ho nessun osso rotto, anche se la mia testa risponde ancora abbastanza lentamente agli stimoli esterni. Ma questo problema c'era già prima dell'incidente. Insomma, ho poco di cui lamentarmi, in fondo mi è andata bene. Curioso a dirsi, il problema maggiore e non riuscire a capire come farmi la doccia: ho escoriazioni sull'avambraccio destro (Ne ho una sola, in verità, ma lunga TUTTO l'avambraccio destro...) e sul ginocchio destro, così come un livido con escoriazioni varie sulla spalla destra. Qual'è il problema, allora? Lascia fuori dalla doccia e lava la parte sinistra. Errore: ho la mano sinistra scorticata all'altezza del palmo, il pollice che conta almeno cinque segni di diversa forma e dimensione e che curiosamente non fa male, e dulcis in fundo (ma lo sapevate che "Dulcis in fundo" non è neanche latino? nda) sotto il mento porto ancora i segni del casco che ha cercato di impiccarmi. In altre parole, non solo non sono bello da vedere. Sono anche sporco. Vero che non devo andare da nessuna parte, e che in fondo sono un uomo (l'igiene personale di noi uomini è una cosa relativa alle condizioni ambientali. Donne: sapevatelo. Non esiste un uomo pulito in modo assoluto, solo in modo relativo: Un uomo pulito è colui che è più pulito dell'ambiente che lo circonda. Ecco.) Ma devo ammettere che a questo punto una doccia la farei volentierissimo. 

Altro aspetto non secondario è che sono diventato un sacco di patate. No, non pieno di terra (l'ho già detto che ho bisogno di una doccia?), intendo dire che sono diventato un peso inutile. Non solo non sono in grado di fare un granché ("Mi apri la bottiglia?" "Mi tagli la carne?""Mi aiuti ad alzarmi?") ma mi muovo anche troppo lentamente perché mio figlio, due anni e la capacità di arrampicata di Manolo, non mi faccia del male per poi guardarmi con gli occhi di Bambi e chiedermi: "Bibi?" Si amore, fa una bibi bestia, ma fa niente: Papà è riuscito ad evitare di bestemmiare dal dolore, quindi tutto ok.

Insomma, sto affrontando un sacco di avventure nuove ed inaspettate, per non dire del fatto che sono a casa dal lavoro per qualche giorno, cosa che di questi tempi può solo farmi del bene. Eppure, chissà perché, non sono tentato dal ripetere l'esperimento.

Learn to Fly - Foo Fighters

(1000 musicisti suonano Learn to Fly dei Foo Fighters per chiedere a Dave Grohl di venire a suonare a Cesena. Directed by Anita Rivaroli and Alberto Viavattene)

 
 
 
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