TheNesT

Mia madre mi ha fatto la calza della befana anche quando ero adulta. Ora che lei non c'è più io la preparo per mia sorella, i miei nipoti ormai grandi e dentro non ci metto nulla di valore: le caramelle che lasciano le mani appiccicaticce e che per buona regola non si dovrebbero mangiare, i giochini idioti che un adulto dimentica di usare e un adolescente si vergognerebbe di mostrare, la frutta secca come faceva mia madre... Per riempire gli interstizi rimasti ci metto dentro qualcosa che entra nei dolcetti e certo cambia a poco a poco chi li mangia. Certo ci sono degli spiriti che mi affiancano in questa tradizione: mia madre e prima di lei mia nonna e la nonna della mia mamma. Certo questo ha reso diversa me quando ero bambina e ha reso diversi i miei nipoti e continua a cambiarli anche se nessuno di noi è ingrassato con i dolcetti dell'epifania. Continuerò a comportarmi da strega, continuerò a preparare le calze della befana per i miei nipoti sperando che questo aiuti qualcosa dentro di loro a non cambiare.

E' stata una conversazione piuttosto bizzarra, fatta con un ospite in hotel. Predicatore battista, venuto apposta per allietare le feste natalizie ai fedeli della loro chiesa, qui in zona. Una brava persona, dalla voce profonda e dolce, come quella di chi è abituato a voler bene a coloro a cui parla. Ma pur sempre un predicatore, quindi lo scopo del suo discorso era quello di convincermi di qualcosa. Di "convertirmi" alle sue idee. Da un tale approccio, non poteva che ottenere una risposta ironica, da parte mia. Spero solo di non essere arrivato ad essere sarcastico. Non se lo sarebbe meritato.