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Intervallo: Ovvero Dei Piccioni, e delle modalità di uso di Internet

Post n°443 pubblicato il 23 Agosto 2016 da lab79

"L'Ironia è come l'amore: Non si dice, si fa.
Se la dite, quella non è ironia. E' sarcasmo."

B.J.A.

 

(Rileggo qualche pagina dei blog, e mi rendo conto che Libero è pieno di persone che sfortunatamente hanno saltato le vacanze. Lo si capisce, sapete? Non tanto dalla costanza con cui scrivono e sopratutto commentano, quanto dal tono con cui lo fanno. Polemiche, litigi, persino pare minacce. Sembra che nessuno si sia accorto che qui siamo in Internet. Avete presente internet? Innanzitutto, regola 14: "Non litigate con i troll, significa che hanno vinto". Perché internet ha delle regole, sapete?

Ma non sono qui per parlare di questo.

Scrivo perché è una nottata tranquilla e non ho voglia di scrivere di cose profonde e oscure, intanto che asptto che si raffreddi il caffé. E intanto che leggo a intermittenza senza capire granché dei litigi della gente, mi pare di afferrare che alcuni utenti non solo si parlano attraversono Libero, ma persino si CONOSCONO PERSONALMENTE. Tanto da frequentarsi (ma si può dire "frequentarsi" in questo caso?) su facebook, CON TANTO DI NOME E COGNOME. Io che ho quasi quarant'anni e frequento queste lande internettiane da quasi venti, non ci arrivo. Perché sacrificare il proprio sacro anonimato? Perché rischiare che un tizio qualunque - come me - venga a conoscenza del vostro nome e cognome, e magari su fb riesca anche a trovare e scoprire cosa fate di mestiere, dove abitate, che faccia avete? Un momento: vediamo se è davvero possibile.

Si, lo è.

Ci ho messo circa 6 minuti tra login e inserimento di una query nella riga di ricerca di facebook, per trovare un paio di utenti di Libero che ricordavo, e che non scrivono più in questi lidi. (Con questa frase vi ho già dato più di un indizio, se volete andare a cercare!). Sono colpito, e persino tentato di mandare loro un messaggio dicendo di no: per favore, no. Non collegate in questo modo le vostre facce in internet. Perché volete farne una cosa sola? Questo è il regno del frazionamento della singolarità mentale di ognuno di noi, dove finalmente quelli come me possono dare libero sfogo alle proprie multiple personalità, e come personaggi di un videogame esperimentare con loro senza il timore che la loro morte possa arreccare danno a noi. Questo è il regno del repost: dove ogni contenuto è replicabile all'infinito, dove nulla appartiene a nessuno, e dove per ogni cosa che vedete troverete una versione porno. (Non mi invento nulla: è tutto specificato nelle regole di internet.) Perché voler unificare le vostre espressioni in un unica persona On-line? Quella persona unica già esiste, siete voi Off-line. E Off-line dovete restare, qui non dovete mai portare tutto voi stessi. Sempre e solo una parte, come diceva l'anima serena di Emile Cioran: "A golden rule: to leave an incomplete image of oneself."

Oh, io lo so perché lo fate.

Volete dimostrare di essere veri, di non avere nulla da nascondere. Che voi "ci mettete la faccia", perché voi "non avete paura", siete "coerenti". Siete "veri". Vi dico una cosa: non serve.

Non serve che battiate il ferro del vostro piedistallo, né che gli costruiate solide fondamenta. Non serve che lucidiate il bronzo su cui rappresentate le vostre fattezze. I piccioni faranno i loro bisogni su di voi comunque. E lo faranno anche se cercherete di cacciarli via, perché questa è la natura del piccione. E fidatevi. Internet è pieno di piccioni.)


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Commenti al Post:
lascrivana
lascrivana il 23/08/16 alle 07:13 via WEB
Per me,dire la verità, è un difetto. Non ci riesco a interpretare un personaggio che non mi rappresenti come sono realmente. Per la mia multipla personalità, uso la narrazione. Anche nel reale, io sono una persona sognatrice. Ho un carattere scontroso, permalosa, e sono testarda. Sai, troverò per te, qualcosa che scrissi tempo fa, le maschere si vestono di me. Aspetta che la trovo.
 
 
lab79
lab79 il 24/08/16 alle 02:55 via WEB
La maggior parte di noi è qui per rappresentare un personaggio che somigli il più possibile alla nostra percezione di noi stessi. Ma mi resta il dubbio che dopo tutto noi non siamo altro che le maschere con cui ci rappresentiamo. Insomma: uno, nessuno e centomila.
 
   
gigliodamore
gigliodamore il 29/08/16 alle 22:50 via WEB
Ho sempre amato Pirandello.
 
     
lab79
lab79 il 03/09/16 alle 03:06 via WEB
(Non ne leggo nulla dai tempi della scuola. Dovrei rileggerlo: chissà che con gli occhi da adulto non ne scopra significati che allora mi erano sfuggiti)
 
lascrivana
lascrivana il 23/08/16 alle 07:20 via WEB
http://blog.libero.it/scrivoeleggio/10526828.html
 
NoirNapoletano
NoirNapoletano il 23/08/16 alle 11:02 via WEB
ciao nick...è sempre bello leggerti ..a volte concordo in pieno con le tue lucide osservazioni e così per i piccioni per i troll per le regole di internet..ma sull'informazione e contenuto dei propri scritti beh..l'essenza esce fuori come parte di te stesso e noi siamo gli autori di quei messaggi che giusti errati stupidi o saggi sono collegabili alla fonte ma non ad un file..Ottima rappresentazione mediale..ciao Lab il tuo amico nick Noir
 
 
lab79
lab79 il 24/08/16 alle 02:51 via WEB
Credo che nella maggior parte dei casi i testi non possano che rispecchiare un aspetto di noi, che li scriviamo. Quello a cui provocatoriamente alludevo è più la nostra apparentemente necessità di collegare così tante informazioni personali all'avatar che posta qui dentro. E' un comportamento tipico di chi posta per esempio su fb, che però è nato concettualmente molto tempo dopo di portali come Libero.
 
lab79
lab79 il 23/08/16 alle 23:54 via WEB
Ok, mi sia di lezione: dovrei includere le istruzioni di lettura, quando scrivo certe cose qui. Ci sono due segni nel testo che uso quando per qualche motivo decido di cambiare "tono" a quello che scrivo, e un "incipit" che altro non è che la chiave di lettura di quel che segue. Mi spiego: le parentesi stanno proprio a significare una specie di pensiero immediato, non tanto ponderato per la verità, come in questo caso. E' un po' come quando durante una conversazione con un amico, ad un certo punto ti avvicini e a bassa voce aggiungi un corollario a quel che hai appena detto. Un pensiero neanche tanto serio. Ma un fondo di verità c'è: rispetto a qualche anno fa ora cediamo molto più privacy a internet. Forse abbiamo superato un timore arcaico per qualcosa che percepivamo alieno. Ora internet è casa nostra, ci fidiamo ad affidarle pezzi piuttosto importanti della nostra quotidianità. E' un fatto: che sia bene o male non sta a me dirlo. (Certo, qui ho detto che è un male. Ma andrebbe letto attraverso la "chiave di lettura" di cui parlavo prima, e che poi spiegherò.) Questo post non è che una piccola provocazione, come quello in cui altrove spiegavo perché io non gradisca la musica automatica nei blog. Non ho alcuna intenzione di giudicare negativamente chi scrive su questi lidi con sincerità: io stesso mostro più di me stesso qui che non altrove, dove magari mi leggono persone che mi conoscono nel mondo reale. Pudore, forse. Chiamatelo come volete. Ma mi mostro molto più nudo qui, dove sono fondamentalmente anonimo, che non dove vengo identificato come persona fisica. L'altro punto è quello stupido incipit iniziale, che credevo potesse chiarire come leggere il testo che seguiva. Che infatti sarebbe stato ironico, se non che premettendo che sarei stato ironico, sono risultato sarcastico. Ma non fraintendetemi: non mi sto difendendo. Sto solo analizzando come anche qui sono riuscito a far emergere il lato peggiore di me.
 
 
pa.ro.le
pa.ro.le il 02/09/16 alle 11:45 via WEB
io invece lo trovo un gran pezzo. e lo condivido anche...sarò mica sarcastica anche io?
 
   
lab79
lab79 il 03/09/16 alle 03:08 via WEB
Magari ci diciamo sarcastico, e invece siamo solo antipatici! ;-) https://www.youtube.com/watch?v=eOPjzxUEehc
 
sagredo58
sagredo58 il 02/11/16 alle 14:23 via WEB
Condivido al 100%
 
arw3n63
arw3n63 il 02/11/16 alle 15:24 via WEB
Hai ragione Lab, per quanto mi riguarda ritengo che sia che ci si mostri con la propria faccia e nome e cognome, sia che ci si nasconda dietro un nick, è meglio imparare a non pubblicare qualunque cosa passa per la testa o facciamo nel web, su qualunque social, io mi regolo in questo modo raccontare mostrare solo quello di cui non mi pento o mi crea imbarazzo a me e i miei cari, il resto...meglio tenere per sè.
 
 
lab79
lab79 il 06/11/16 alle 03:34 via WEB
Come nella vita reale, ponderare le conseguenze delle proprie parole è una precauzione da tenere in considerazione.
 
makavelika
makavelika il 02/11/16 alle 17:42 via WEB
Io ho questo modus operandi: il mio privato lo decido io con chi condivderlo. Ho un profilo fb ufficiale che è visibile a chi mi conosce nella vita. Ho un profilo fb ufficioso registrato con le credenziali del mio nickname, pagina abbastanza protetta da eventuali curiosamenti, che utilizzo per interagire con le conoscenze virtuali. Ho amici virtuali di lunga data che conosco per nome e cognome ma che non conoscono il mio non perchè non mi fidi ma perchè a loro non interessa saperlo. ^_^ Io ho avuto la fortuna di aver avuto dei maestri che mi hanno insegnato a separare il virtuale dal reale e a considerare bene le persone prima di trasponderle dal virtuale al reale. Non mi sento meno vera, o meno me stessa, quando scrivo con il mio nick perchè ritengo di non essere vittima di sdoppiamento di personalità ^_^ Sono sempre io. Mi comporto qua come mi comporto nella vita quotidiana. Qua dico meno parolacce e mando meno a fanculo di quanto non farei se avessi di fronte certi soggetti, ma solo perchè scrivere mi permette di essere meno istintiva. Di agire meno di pancia. Quasi sempre almeno ^_^
 
 
lab79
lab79 il 06/11/16 alle 03:40 via WEB
I vari profili che usiamo per interagire con gli altri (parlo di profili come di "versioni" di noi che usiamo, sia qui che nel mondo off-line) hanno diversi gradi di permeabilità: hanno uno scopo e in funzione di questo scopo lasciano intravedere più o meno in profondità. La stessa cosa vale per le informazioni che decidiamo di ricevere dagli altri. Nel mio lavoro mi capita di vedere moltissime persone, e pur non avendo profonde relazioni con loro posso sapere cose piuttosto intime riguardo alle loro abitudini piuttosto che banalmente i loro dati personali. Questo però non pone nessuno, né loro né me, nella posizione di poterci confidare, raccontare perché e come siamo qui, uno davanti all'altro. La profondità della nostra relazione è funzionale al suo scopo: questo non pregiudica la possibilità che la relazione possa diventare più articolata.
 
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