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Sedimenti

Post n°444 pubblicato il 24 Agosto 2016 da lab79

Sono anni che la mia vita sedimenta piano, mentre le acque si fanno chiare,  e con la luce del giorno diventa facile vedere lontano. Certo ci sono ancora orizzonti oltre i quali è difficile immaginarci, ma si fanno più lontani, e netti, tanto da poter prevedere il giorno in cui saranno raggiunti.  Non dico che ora sia tutto più semplice da capire, ma il presente si è fatto trasparente, senza possibilità di inganni di sorta. Questo è il mio mare, ora.

Ma non sono un ingenuo. 

Sono ben conscio di quanto complesso sia il presente ora, e quanto confuso il futuro prossimo. Uomini condividono visioni chiare del domani, con l'aria d'averlo già vissuto, e profetizzano rovesciamento di poteri, riequilibri delle risorse attraverso strumenti ancestrali come l'uomo, e richiamano sottovoce La Madre, l'unica madre dell'uomo che non lo abbandona mai, con una tale leggerezza d'animo che solo chi ha vissuto nel grembo di Madre Guerra può sentirsi turbato.

Io ho ben chiari i miei orizzonti, che non arrivano fin li.

Eppure a modo mio cedo anch'io alla tentazione dei presagi, all'interpretazione del mormorìo di voci che mi circondano e che ripetono "odio,odio" senza posa. Mi ritorna alla memoria l'immagine di un uomo incontrato anni fa, in piedi sul tram vicino alla porta d'uscita, e che ripeteva una parola a mezza voce, senza che a nessuno importasse. Le fermate si susseguivano; io lo fissavo da dietro le lenti scure e le cuffie spente, e lui imperterrito dondolava ad ogni scossone della carrozza, intanto che la gente saliva, sedeva, si alzava, lo urtava, scendeva. Lui teneva lo sguardo fisso davanti a sé, in un punto a mezz'aria non lontano da lui, e con intonazione sempre identica, una specie di sussurro ad alta voce, recitava un brandello dei suoi pensieri: "Psycho! Psycho!". A nessuno importava.

Qualcuno intuisce ora l'inganno del presente, comprende di non aver capito, di aver malinterpretato. Ma sono pochi. I più urlano ancora inascoltati i versetti che i giornali mettono loro in bocca, come cibo già masticato e digerito, e loro non fanno altro che rigurgitarlo ancora, pronto per essere messo in bocca ad altri ancora. Io arretro di un passo, rivedo il presente e ripenso al passato. E dono a me stesso soltanto la risposta alla domanda che sottovoce qualcuno sussurra: "Quando finirà tutto questo?"

La guerra non finirà mai.

Non finché i suoi figli saranno in vita, che la porteranno dentro come dentro si portano i resti delle malattie virali. Assimilati nel nostro codice genetico ci sono brandelli di informazioni, spezzoni di codice che il nostro corpo include nel proprio, per immunizzarsi dalla malattia. Fino ad allora noi avremo paura della guerra, ma sapremo riconoscerla quando risuona il suo richiamo. Sapremo riconoscere il suo profumo, come la salsedine del mare che si appiccicca sulla pelle e sa di sangue.

Per questo non mi sentirete alzare la mia voce di giubilo a nessuna vittoria, perché so che il prezzo della vittoria è una vita, e una vita ancora per pareggiare i conti. Ma i conti sono sempre imperfetti: la somma delle vite perse è sempre dispari, e no ha rimedio. Finché anche queste vite diventate sabbia non sedimenteranno a loro volta sul fondale del fiume della Storia, il cui letto è scavato con dolore sulla terra che abitiamo, e che ci ostiniamo a chiamare nostra.

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Commenti al Post:
lascrivana
lascrivana il 24/08/16 alle 07:17 via WEB
La cattiveria è insita nell'uomo sin dall'inizio del mondo. Ogni azione, ne ha una contraria. Ci sono sentimenti di odio che si ereditano per mentalità e per religione, o per una politica differente; ce ne sono altri che invece sono caratteriali. Le guerre ci sono sempre state, e sempre ci saranno; cosi come la speranza di un futuro migliore. Io alimento quella speranza giorno dopo giorno. Abborisco qualsiasi genere di profezia, e prediligo l'augurio di un futuro migliore. Incitò alla sopportazione e alla perseveranza; se non puoi ottenere un futuro migliore per l'intera umanità, allora datti da fare per il tuo e quello della tua famiglia. Fare bene, porta bene; anche solo alla coscienza.
 
 
lab79
lab79 il 03/09/16 alle 03:05 via WEB
"Fare bene porta bene; anche solo alla coscienza." Questa è una frase sulla quale, lo ammetto, ci penserò.
 
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