Creato da lab79 il 05/02/2010

TheNesT

a place called home

 

Messaggi di Gennaio 2015

Come spesso l'inverno

Post n°358 pubblicato il 31 Gennaio 2015 da lab79

E' caduta una neve fiocca, ieri sera, per non più di qualche ora. Ma il tempo appena di cadere, che era già svanita. Oggi si è svegliato un cielo limpido, apparentemente liscio come la superficie levigata di una pietra dura, velato da una sottile coltre di nuvole, finché non è sorto il sole. 

A volte si svegliano giorni così, in cui mi illudo di poter trovare un riparo dal tempo e dalle sue conseguenze, ma poi si rivelano taglienti, come spesso l'inverno.

Ora mi ritrovo la tastiera tra le mani, lo schermo davanti agli occhi. Ma sono troppo stanco per scrivere davvero, per decifrare quello che voglio da quello che sento. Per pronunciare quello che temo. E' più facile elencare quello che non voglio: non voglio dormire, non voglio sognare, non voglio sognare di restare sveglio, non voglio restare sveglio, in attesa di tornare a dormire. Non voglio che arrivi l'alba, che l'orologio completi il suo giro, che l'inverno finisca, che la neve si sciolga.

Ma tutto questo accadrà, che io lo voglia o no.

 

 

 

 
 
 

Streghe

Post n°357 pubblicato il 28 Gennaio 2015 da lab79
 

(Questa è vecchiotta, e risale al 06 gennaio scorso)

 

Perle a lavoro:

- "...capisce, queste befane qui, in realtà sono streghe..."
- "...ma no, sono solo una vecchia tradizione..."
- " E invece si, glielo spiego: Le Befane si riuniscono la notte e invocano gli spiriti, che entrano nei dolcetti che consegnano ai bimbi, che vengono posseduti dagli spiriti, il che li rende diversi, col passare del tempo."

Me lo dice, sporgendosi sul bancone, con la voce di chi mi confida un segreto. Io faccio un mezzo passo indietro.

- "Diversi come?"
- "Diversi...capisce?" mi risponde, annuendo lentamente, con l'aria di chi si è fatto capire.

-  "Più grassi?"

Mi sa che non ci siamo capiti.

 

 
 
 

Le mani fredde

Post n°356 pubblicato il 27 Gennaio 2015 da lab79

Rubo qualche minuto di tempo al mio lavoro, ma non è che non lo abbia mai fatto, per scrivere qui. Ma oggi è davvero tempo rubato, sottrato ad un'attività inutile, forse, ma in cambio di una ancora meno produttiva. Non scrivo molto, ultimamente. Lo so. Non è esatto dire che non ho molto da raccontare, forse è più preciso dire che non ho un granché di nuovo da dire. Mi ritrovo sorprendentemente a detestare l'inverno, ogni volta che passo vicino alla vespa rossa immalinconita in cantina, mentre il sole cala dietro la collina, e con lui il sipario del giorno.

Fantastico di una delle tante estati passate, quando le cose erano ancora labili, e i muri che mi separavano dalle altre possibilità sembravano così soffici. Non l'ho mai saputo davvero, se lo fossero. La corrente spingeva in direzione dei rivoli più insignificanti, ed io non mi opponevo, convinto che il fiume mi avrebbe portato in mare aperto. Avrei dovuto immaginare che, senza remare, non sarei giunto da nessuna parte.

Sono stato ingenuo.

Ma chi di noi non lo è stato, a quell'età?

(Di lei ricordo che aveva le mani piccole e calde, quasi da bambina, dentro le mie che invece erano fredde, anche d'estate. Gli occhi limpidi, le labbra morbide. Ma lei, avara, delle sue labbra di rado mi concedeva un promemoria. Altrettanto del suo cuore, o almeno di quel che del suo cuore concedeva a me. Limpido, morbido, ma piccolo: e là dentro non c'era spazio per me. Ma anche quel rivolo decisi di seguire, finché non si trovò a lambire una sponda fatta di sassi tondi, come quelli dei torrenti di montagna che seccano quando arriva l'estate. E lì, una volta arrivata l'estate, quel rivolo si seccò.)

 

Nico's children - Jack (The Jazz Age, 1998)

 

 
 
 

A sproposito

Post n°355 pubblicato il 19 Gennaio 2015 da lab79
 
Tag: notizie

Parlo a sproposito e fuori tempo di una notizia di cronaca. Cosa che non faccio mai, perché sono consapevole di non saperlo fare. Avrei fatto il giornalista, se l'avessi saputo fare, invece di stare qui a veder passare la notte.

Ormai le conosciamo tutti, Greta e Vanessa. Le due ragazze che si sono avventurate, con l'idea di dare una mano, in una terra dove, beh...c'è la guerra. Sono finite col rischiare una brutta avventura, finita per fortuna nel loro ritorno a casa. Volete sapere che ne penso? Il mio primo pensiero è stato questo:

Perché si. Tanto per usare i soliti luoghi comuni, l'Italia è il paese dei 60 milioni di Ct, e dei 60 milioni di Presidenti della Repubblica, e altrettanti del Consiglio dei Ministri. Il paese dove tutti abbiamo una risposta, ma nessuno si ricorda più della domanda. Il paese dove tutti ci facciamo un'opinione talmente in fretta che solo Twitter è abbastanza veloce da ripeterla. (Si Matteo, sto parlando proprio di te.) Si, sono tutti luoghi comuni, ma dolorosamente veri. Come la maggior parte dei pregiudizi con cui giudichiamo le azioni sconsiderate di queste due ragazze, e che ci sono costate, dicono, 12 milioni.

Ora, non per fare le pulci. Ma se fosse vero (e non è detto che lo sia), un riscatto di 12 milioni significa che ogni cittadino italiano ha pagato, approssimativamente, 20 centesimi per riportare le loro testoline a casa. E come i più attenti di voi avranno notato, non ho mai parlato di euro. Perché i 12 milioni, se tali sono, sono probabilmente dollari. Che al cambio attuale, fanno meno di 10 milioni di euro. Quindi la quota pro-capite scende a circa, 16 centesimi di euro. 

Non so voi, ma 16 centesimi sono un prezzo che sono disposto a pagare, per due vite.

Capisco le remore di chi dice che quei soldi serviranno per finanziare il terrorismo internazionale, e seppure anche questa opinione sia contestabile, resta un'opinione valida, e non ho intenzione di discuterla in questa sede, perché esula dal discorso che sto cercando di mettere insieme.

La mia attenzione è caduta, come al solito, sui dettagli insignificanti della faccenda.

Mentre una di loro si dedicava agli studi, e all'attivismo sociale, l'altra aveva già accumulato alcune esperienze nel volontariato, fuori dall'Italia, nelle reti missionarie attive in Africa e in India. Leggo e riporto con approssimazione da quel che leggo in rete. Tutte cose che, a parere di alcuni, potevano fare benissimo in Italia. Ma avevano scelto altrimenti, e anche questo fa parte di quel principio secondo il quale ognuno di noi fa della propria vita quel che gli pare, e che ci ostiniamo a chiamare libertà. Scelta che queste ragazze avevano fatto, insieme a tante altre scelte, com'è tipico della loro giovane età.

Ed è questo il mio punto. Quanti anni hanno? Le loro biografie dicono 20, e 21 anni. Sono ragazze, quasi ragazzine, che nell'ingenuità dei loro 20 anni pensavano di poter fare qualcosa per cambiare il mondo, in meglio. E' un pensiero stupido? Si, forse. All'età che ho io, mi capita spesso di trovarmi a scoprire di non poter più cambiare le cose. Fossero le più semplici, come l'olio della macchina. Chi ha più anni di me capita che sia ancora più disilluso. Ma a 20 anni, molte cose sembrano ancora possibili, e queste due ragazze hanno provato a renderle reali.

Hanno vent'anni, e hanno provato a cambiare il mondo.

Voi cosa facevate, quando avevate vent'anni?

Ora, se secondo noi le vite di due ragazze di vent'anni che hanno provato a cambiare qualcosa, non valgono 16 centesimi, facciamoci venire un dubbio. 

E le nostre vite, quanto valgono?

 
 
 

Cosa ne farete del mondo

Post n°354 pubblicato il 15 Gennaio 2015 da lab79

 

- Che ne volete fare del mondo? 

- Cambiarlo.

- E perché mai?

- Perché così non va bene.

- E che ne sarà degli altri, quelli che non sono d'accordo con voi?

- Li seppelliremo tutti.

- E perché mai?

- Perchè non cambino il mondo che noi abbiamo cambiato.

 

The worls is our____ - This Will Destroy You ( Young Mountain, 2006)

 
 
 

AREA PERSONALE

 

ARCHIVIO MESSAGGI

 
 << Gennaio 2015 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
      1 2 3 4
5 6 7 8 9 10 11
12 13 14 15 16 17 18
19 20 21 22 23 24 25
26 27 28 29 30 31  
 
 

ULTIME VISITE AL BLOG

lisa.dagli_occhi_blububriskacassetta2iltuocognatino2falco1941dony686poeta_semplicemisteropaganoocchineriocchinerimonellaccio19cuorevagabondo_1962surfinia60manuelazenmarabertowamistad.siempre
 
Citazioni nei Blog Amici: 56
 

FACEBOOK

 
 

TAG

 

CHI PUÒ SCRIVERE SUL BLOG

Solo l'autore può pubblicare messaggi in questo Blog e tutti possono pubblicare commenti.
 
 
RSS (Really simple syndication) Feed Atom
 
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963