Creato da lab79 il 05/02/2010

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Messaggi di Dicembre 2017

Buon Anno

Post n°521 pubblicato il 31 Dicembre 2017 da lab79

Che magari sia il caso di chiudere il 2017 sbattendo la porta un po' più forte?

 

"Buon Anno, ragazze e ragazzi...Buon Anno..:"

 

 
 
 

Solstizio

Post n°520 pubblicato il 23 Dicembre 2017 da lab79

Alla notte si è allungato il vestito, questa sera. E con civetteria inconsueta fa una giravolta su se stessa, spazzando il cielo con la lunga veste e lasciando le stelle brillanti nel cielo, intanto che la terra ghiaccia silenziosa. Io sorrido, il caffé in mano e il silenzio nel cuore, senza quasi cercare rifugio al freddo.

E' l'ennesimo solstizio d'inverno.

E se ci penso un po' ho aspettato questa notte per tutto l'anno, convinto che nel buio della sera le cose potessero diventare più luminose. Non è stato così. Ma non importa. Già le prime macchine solcano il ghiaccio sottile sull'asfalto della strada, infreddolite e lente.  Il silenzio che mi circonda è spezzato dai soliti ronzìi elettrici che mi fanno compagnia. Cerco di non avere pensieri, ma l'orologio martella senza tregua, e persino queste poche parole paiono una perdita di tempo.

 
 
 

Un sentiero stretto (3)

Post n°519 pubblicato il 21 Dicembre 2017 da lab79

(Ma in fondo, cosa si perde quando si perde un amico? Un fratello, un compagno di viaggio. Qualcuno a cui poter aprire il cuore, come si aprono le finestre i pomeriggi d'estate, perché il sole entri nelle nostre stanze, perché il vento si porti via l'aria stanca che stagna negli angoli bui e umidi del nostro cuore. Un pezzo di se stessi, quello che si è donato perché altrettanto ha fatto il nostro amico. E passo dopo passo il sentiero si fa stretto, e la nostra anima sottile. Si consuma finché un giorno, lisa e consunta come la stoffa di un abito troppo vecchio, e indossato da troppo tempo. E ci accorgiamo di poter vederci il sole attraverso: e tutto d'improvviso diventa chiaro, e luminoso, e non resta di noi nient'altro che non sia quel che ci siamo lasciati dietro. E diventiamo finalmente sottili, e leggeri abbastanza da farci portare via dal vento del tempo che è passato.)

 
 
 

Un sentiero stretto (2)

Post n°518 pubblicato il 18 Dicembre 2017 da lab79

Quest'estate, dopo un paio di anni di convivenza, la sua compagna (e madre di suo figlio) si è sposata.

Con un altro.

Forse avrei dovuto dire "la sua ex". Mi pareva palese. Pur non potendo assistere al suo matrimonio per una serie di motivi pratici, abbiamo condiviso la sua gioia. Non senza un qualche senso di malinconia, certo. Ed è da uno di questi momenti che nascono forse queste righe. Forse perché pur conoscendoci  da adulti in realtà eravamo poco più che ragazzi, nel pieno delle conseguenze delle nostre scelte, di cui ci sembrava di godere in premio all'audacia e buon senso delle nostre decisioni. I figli erano ancora là da venire, ma i primi passi nel mondo degli adulti erano stati fatti, e procedevano nella direzione giusta. E come tutti quando ci si sente riscaldati dal sole della felicità, ci sentivamo al riparo dal freddo dell'inverno. Le nostre rare serate insieme (vivendo a 600 km di distanza era inevitabile vedersi poco) finivano tardi, fra chiacchiere sui massimi sistemi, progetti e risate, annebbiati dal bicchiere di grappa da cui bevevamo in continuazione, e che sembrava non svuotarsi mai. Quale metafora migliore della giovinezza, di un bicchiere che sembra non svuotarsi mai.


Ci conoscevamo da poco, eppure abbastanza a fondo da capirci al volo. Un'amicizia sincera e semplice, nata con la franchezza che si ha soltanto da adulti, quando i timori di non essere socialmente all'altezza sono conosciuti e tenuti lontani dalla propria razionalità.

Poi sono passati gli anni. Ed un'estate, l'ho ritrovato cambiato.

Cambiamenti semplici, banali. Tanto piccoli da passare inosservati persino alla sua compagna, forse troppo occupata dall'ansia per il figlio che cresceva. Ma una specie di tarlo sembrava aver fatto breccia nel suo sarcasmo, e poi deduco nella sua scala di valori nelle cose della vita.

Poi la mia vita è ripresa, e non ho potuto prestare troppa attenzione. Fino al giorno in cui in una telefonata stanca e quasi distratta abbiamo scoperto la fine della loro storia.  Pur trattenuto dalla mia riservatezza, tentai di contattarlo. Invano. Telefonate rimaste senza risposta, messaggi inviati e ricevuti, ma che non ha mai consultato, e a cui non ha risposto. Così d'un tratto è come sparito.

Una storia semplice, vero? Come tante, tanto che qualcun'altra di simile ce l'ho persino io. Le persone prendono la propria strada, carichi delle proprie responsabilità, e non sempre c'è il tempo di guardarsi intorno, salutare un'ultima volta e chissà: magari dirsi almeno addio.

 
 
 

Un sentiero stretto (1)

Post n°517 pubblicato il 16 Dicembre 2017 da lab79

Ha nevicato, alcuni giorni fa. E fra le strade del bosco ghiacciate, e gli alberi penduli e vagamente sinistri, chissà perché non sono tornato qui a scriverne. Forse troppo occupato a spalare la neve dal vialetto, forse troppo intento a non cadere scivolando su una lastra di ghiaccio. Intento, quest'ultimo, fallito.

Ricordo però nella confusione di pensieri, mentre guidavo a tentoni sulla neve fresca, il ritorno di un pensiero che tengo chiuso lontano dal cuore, perché un po' fa male.

Si, guidavo lungo la strada innevata la mattina presto, con gli alberi che sfioravano il tettuccio della macchina. Appesantiti dalla neve come io dal sonno, ma più lugubri, sembravano sfiorare una domanda che di tanto in tanto mi pongo, ormai da qualche anno.

Chissà come sta.

Avevo un amico, e l'ho perso. Succede a tutti, più e più volte. Io non faccio eccezione. E specialmente le amicizie che si fanno da adulti, per le quali si dedica meno tempo (perché meno è il tempo da poter dedicare), sono le più fragili. Avevo diversi amici, e diversi ne ho persi. Ognuno di loro si è semplicemente allontanato lungo la sua strada, che ormai divergeva dalla mia. Per poi svanire, di tanto in tanto ricordato, il più delle volte dimenticato. Si, ho il cuore cinico: ho lasciato andare amici perché mi pareva un'invadenza chiedere loro conto, e li ho semplicemente lasciati andare. Alcuni li ho ritrovati anni dopo, quando ormai era evidente che non calzavano più nei meandri della mia vita. Succede, dicono. Dicono si cambi e che ognuno prenda la propria strada, sempre più solo.

O forse lo penso ora, che sono stanco.

 

 

 
 
 

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