Pensieri & Parole

Pensieri e Parole in libertà

Creato da valesaber il 11/02/2010

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(Gortoz a ran - Genez Prigent feat. Lisa Gerrard)

'Aspetto'
(traduzione a cura di Leonardo Venturi)

Aspettavo, aspettavo da tanto tempo
nell'ombra scura delle torri grigie
nell'ombra scura delle torri grigie

Nell'ombra scura delle torri di pioggia
mi vedrai aspettare per sempre
mi vedrai aspettare per sempre

Un giorno tornerà
sulle terre, sui mari
sulle terre, sui mari

A portarmi sui sentieri
tornerà carico di spruzzi di mare
nell'ombra scura delle torri nere

Tornerà il vento azzurro
e porterà con sé il mio cuore ferito

Sarò spinto via dal suo respiro
lontano nella corrente, in un altro paese

Sarò spinto via dal suo respiro
lontano nella corrente, ovunque voglia

Ovunque voglia, lontano da questo mondo
tra il mare e le stelle.

 

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« Alla memoria dell'uomo..."Dagli amici mi guardi ... »

Diritti... e doveri di una rivolta.

Post n°71 pubblicato il 11 Febbraio 2011 da valesaber
 
Foto di valesaber

Lo so…nelle mie considerazioni premetto sempre troppo e forse ugualmente mi capita di prendere le distanze da questo o quell’altro argomento…Ma non è per la paura di esprimermi o di creare scontento e magari fomentare polemiche da parte di chi vorrà leggermi... Quando faccio una premessa è sempre relativa alla semplice affermazione della mia mancanza di una giusta informazione di base oppure solo per professare la mia mancanza di un particolare interesse relativamente a quell’argomento, che però voglio ugualmente trattare, perché qualcosa nel suo sviluppo o nella situazione in cui si è verificato ha attirato la mia attenzione e creato in me un emozione che voglio condividere o semplicemente esternare…
C
osì è per la rivolta che sta interessando il Maghreb in questi ultimi tempi e in particolare l’Egitto. Non sono molto ferrato in politica estera o almeno non sono preparato relativamente alle reali motivazioni di questa rivolta. So quello che è stato riportato dai media e in particolare in rete. Credo che molti di noi, che non hanno avuto la fortuna di vivere all'estero o avere conoscenze di qualcuno che ci ha vissuto, difficilmente possono avere una visione completa e disillusa delle vicende che accadono fuori dai nostri confini, almeno nella loro vastità ed esattezza (...già è difficile farlo per quelle che accadono a casa nostra). Gli organi d’informazione, non mi stancherò mai di dirlo, modificano troppo spesso le notizie, assoggettandole al servizio di questa o quella corrente politica, enfatizzando e screditando in base al vantaggio del proprio personale credo. Leggendo tanti giornali, troppo spesso mi rendo conto come la stessa informazione, semplicemente variando le parole nel descrivere il fatto o solo tralasciando premesse e tagliando anche piccole parti del pensiero espresso da questo o quell’intervistato, possa arrivare a modificarsi radicalmente nel suo reale significato. E’ quasi ilare questa cosa, se non fosse che purtroppo è fatta sulla nostra pelle, sulla pelle di noi cittadini che come sempre qualcuno cerca di mantenere all’oscuro, nel tentativo di inquadrarci da una parte o dall'altra di un ideologia…
Ma sto divagando… Volevo solo premettere  che non conosco a sufficienza le ragioni di questa rivolta per darne una visione certa. Diciamo che posso capire bene la rabbia di una popolazione che vive nella miseria o che fa fatica a sopravvivere nei confronti di una classe politica che gode di tutti i privilegi e che se ne frega altamente dei loro bisogni (beh… direi che questo quadro si adatta a tante realtà mondiali… e la nostra non fa eccezione. Non è forse vero che entrambi gli schieramenti si fanno la guerra, dimenticando di legiferare a nostro favore per lasciarsi andare a risse da bar, verbali e no? E che così facendo continuano a intascarsi i loro stipendi dorati, aumentando tasse e burocrazia a nostro esclusivo sfavore ? Sono tutti uguali… Da questo punto di vista non c’è una destra, un centro, una sinistra. Sono tutti un unico fronte comune contro noi, persone normali. Eppure noi dovremmo essere i loro datori di lavoro… coloro che li devono valutare nell’operato e nel rendimento, mandandoli a casa se insoddisfatti. E invece sono sempre lì. Arriva uno scandalo… un processo… una condanna magari. Escono dalla porta e rientrano dalla finestra. Diamine ma cosa bisogna fare per liberarsene definitivamente?)… Dicevo capisco quella rabbia che arriva dallo stomaco, la rabbia di chi ha fame… e intendo proprio una fame fisica, quella che ti fa venire i crampi e soffrire per la privazione.. non certo quel bisogno del sovrappiù che stordisce noi figli di un capitalismo ormai in declino... con cui cercano di anestetizzare le nostre  coscienze e dimenticare i reali bisogni…
C’è sempre la fame, quella vera, alla base di ogni grande rivolta. Bisogna arrivare0 a soffrirla davvero per superare la paura e ribellarsi. Quindi credo che quella a cui stiamo assistendo, sia una rivolta giusta e dovuta. Anche troppo, vedendo immagini non attuali, ma quelle di un passato non troppo lontano, ma ragionevolmente al sicuro da manovre di parte e di potere… Ma in tutta questa ragionevolezza, mi hanno colpito le parole di un giovane… quindi qualcuno che non dovrebbe essere influenzato dal retaggio di un passato che confonde e spero neppure da un presente inneggiante a estremismi da guerra santa, che ha detto che bisognerebbe però stare attenti a non passare il segno, a non esagerare per non rischiare di piombare nell’anarchia, nella perdita di quel controllo che è necessario per non portare a un peggioramento della situazione, inficiando tutte le buone motivazioni di questa rivolta. Quell’anarchia che ho visto, con orrore, indirizzarsi verso la stessa arte e quella storia che è un patrimonio incalcolabile e insostituibile per tutti…
L’attacco o meglio la scorreria fatta al museo egizio è stato un attentato verso l’umanità tutta. I reperti conservatovi non appartengono solo all’Egitto ma a tutta l’umanità, così com’è per i nostri di reperti, per quelli della Grecia e  per ogni altra forma d’arte e storia passata… La storia in sè, per gli atti che ha prodotto internamente a una nazione, appartiene per prima ad essa, ma la sua memoria, i suoi retaggi, specie quando si esprimono a questi livelli, con l'importanza che gli viene riconsociuta nella creazione di una storia comune a tutta l'umanità, arriva a perderla questa connotazione di appartenenza locale e diventa un patrimonio di tutti noi.
Una rivoluzione che non esito a definire giusta, dovuta, mirata (almeno nel suo scatenarsi) al benessere della popolazione, dei più deboli, non deve essere rovinata dall’oscurantismo e dall’ignoranza della distruzione dei propri patrimoni… anche quando questi possono rappresentare un simbolo di quel regime che si vuole abbattere, di quella ricchezza che si vuole dividere fra tutti e non solo per pochi… In questo modo si potrebbe arrivare agli estremi della rivoluzione talebana (come storia recente, ma il passato è pieno di esempi) che ha distrutto patrimoni artistici insostituibili, templi e statue che avevano resistito alle forze della natura e ai secoli, ma piegati e crollati nel nome del più bieco oscurantismo e della cieca ignoranza…
E un’altra cosa che non riesco a digerire completamente è vedere un premio nobel per la pace, cavalcare questa rivolta in un modo, più consono a un leader politico che a un uomo di pace. E’ vero, io sono un occidentale, lontano da questa cultura, anche se sono largamente predisposto ad ascoltarla e capirla… ma in una rivolta, dove si arriva a perdere il numero dei morti e dove lo scontro fisico è sempre presente e ripetuto, dove i cittadini sono armati e violenti essi stessi… io non riesco a vederci una gran volontà di pace e libertà  La libertà non si ottiene opprimendo gli altri, anche quando questi sono dal’altra parte delle nostre posizioni. Forse sono un idealista, un sognatore, ma nella mia mente rimane sempre impresso un nome, quello di Ghandi e questo, nel bene o nel male (…dico male perchè forse ottenebra la mia capacità di giudizio, arrivando a usarlo come termine di paragone…un paragone impegnativo per chiunque) è qualcosa che è stato fatto e quindi di dimostrata realizzazione. Forse non rapida, sicuramente impegnativa e ugualmente cruenta in termine di perdite umane da parte di chi si ribella, ma sicuramente più gestibile e sicura… Credo che spesso le rivolte siano necessarie per risolvere i problemi di un popolo in maniera efficace, ma è nella loro esecuzione che si compiono i miei dubbi. La violenza non può che generare altra violenza e un governo nato sotto la sua ombra e tramite una guerra civile, fratricida non può nascere certo sotto i migliori auspici e il sospetto che possa trasformarsi anche’esso in un governo classista e oppressivo credo possa essere di più di un semplice timore… specie quando al governo andranno i militari...

 
 
 
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