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Via libera dalla Commissione Giustizia al testo unificato sui delitti ambientali.

Post n°81 pubblicato il 20 Dicembre 2013 da tikaele
 

I due elementi cardine inseriti nel nuovo testo unificato dei delitti ambientali approvato all'unanimità dalla Commissione Giustizia della Camera lo scorso 18 dicembre: uno a cinque anni di reclusione e una multa fino a 100mila euro nel caso di inquinamento ambientale e da quattro a ben 20 anni di carcere nel caso di disastro ambientale.  Questo è solo il testo base, messo a punto dai relatori Alfredo Bazoli (Pd) e Salvatore Micillo (M5S): entro il 10 gennaio si potranno presentare gli emendamenti aggiuntivi, che dovranno essere poi votati dall'aula.

Oltre a questo, ci sono altre novità: prevista, anche l'introduzione del ravvedimento operoso, con sconti di pena per chi si impegnerà a bonificare i luoghi inquinati e la confisca obbligatoria dei profitti legati al reato ambientale; i termini di prescrizione sono raddoppiati e la responsabilità non è più solo a carico degli individui, ma anche delle aziende, nella fattispecie, sia su persone fisiche che giuridiche.

Donatella Ferranti, presidente della commissione Giustizia, afferma: "Sono decisamente soddisfatta, abbiamo finalmente un testo condiviso su cui lavorare. Ora, in fase emendativa, sarà possibile affinarlo e migliorarlo ulteriormente. Di reati ambientali si parla senza esito da almeno da vent'anni. Stavolta ci sono tutte le migliori premesse per colmare un vuoto dannoso e ormai immotivato del nostro codice penale''.
E' convinto anche Ermete Realacci, presidente della Commissione Ambiente Territorio e Lavori Pubblici della Camera e commenta: "Grazie al testo unificato, che andrà in Aula a gennaio, vengono introdotti i due reati di inquinamento ambientale e disastro ambientale con delle aggravanti. Per entrambi i provvedimenti si tratta di passaggi importanti per dare forza alle battaglie per la legalità, contro le ecomafie".

Mentre, Rossella Muroni direttore generale di Legambiente dichiara: "Quanto deciso e approvato rappresenta un passo importante nella lotta contro le ecomafie e tutte le diverse forme di criminalità ambientali, che sono la causa principale di quei disastri ambientali e sanitari che sfregiano l'Italia. Ogni anno nel nostro paese vengono accertati oltre 30mila reati contro l'ambiente, quasi 4 ogni ora. È dunque importante che si attui una riforma di civiltà che parta proprio dall'inserimento nel Codice penale, con l'aggiunta di uno specifico Titolo, dei delitti contro l'ambiente, ponendo rimedio alla situazione attuale di disordine normativo con norme sparse in diversi testi unici, codici, decreti legislativi. Legambiente pertanto si augura che il testo sui delitti ambientali venga approvato definitivamente all'inizio dell'anno. A vent'anni dalla prima presentazione del rapporto ecomafie, l'associazione spera che questa sia la volta buona affinché si realizzi davvero questa riforma di civiltà".

 
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