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Typhoon Hagibis and its aftermath - NHK World - INGLESE

Post n°256 pubblicato il 26 Luglio 2020 da job.world
 

It's been one month since powerful Typhoon Hagibis tore through Japan leaving widespread damage. The typhoon was the strongest to hit the country in decades and killed 91 people. Four people are still missing.

Articolo completo e video qui di seguito:

https://www3.nhk.or.jp/nhkworld/en/news/special/01/1919/

 
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Powerful Typhoon Hagibis tears through Tokyo region, killing two and prompting rare weather warnings - The Japan Times - INGLESE

Post n°255 pubblicato il 26 Luglio 2020 da job.world
 

Record-breaking rainfall, strong winds and severe flooding struck areas from central to northern Japan on Saturday as Typhoon Hagibis made landfall on Shizuoka Prefecture’s Izu Peninsula and directly hit Tokyo and its surrounding areas.

At least two people were killed, nine were missing, and 86 others were injured across 27 prefectures.

As of early Sunday morning, the typhoon was traveling toward the Tohoku region, and as many as 340,000 residents in Iwaki, Fukushima Prefecture, were advised to evacuate. According to the Meteorological Agency, Hagibis was predicted to move into the Pacific Ocean off Tohoku by around 9 a.m. Sunday.

Over 6 million people across Japan were urged to evacuate earlier in the day, with train operators suspending most services and airports shutting down in the metropolitan and surrounding areas.

Huge amounts of rainfall pushed up water levels of many rivers in areas including Tokyo, Saitama and Chiba prefectures, and some were overflowing. - BY RYUSEI TAKAHASHI

Articolo completo qui:

https://www.japantimes.co.jp/news/2019/10/12/national/powerful-typhoon-hagibis-lashes-japan/

 
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Tifone Hagibis investe in pieno Fukushima. Allarme materiale radioattivo - Quotidiano.net

Post n°254 pubblicato il 26 Luglio 2020 da job.world
 

Fukushima, 12 ottobre 2019 - Le piogge torrenziali, che hanno fatto due morti e nove dispersi in altre aree del Paese, potrebbero avere trascinato in mare materiale radioattivo contenuto nel terreno.

Il tifone Hagibis ha investito in pieno la centrale nucleare di Fukushima, teatro del disastro del marzo 2011 in Giappone. L'area è stata colpita da piogge torrenziali, in particolare dalle 20 alle 23 ora locale di oggi (dalle 14 alle 17 ora italiana). L'agenzia meteo giapponese aveva previsto per la zona un alto rischio - livello cinque su cinque - di inondazioni e di frane.

Solo domani sarà possibile un bilancio dell'effetto della tempesta sulla infrastruttura semidistrutta dall'incidente, ma le piogge hanno sicuramente indotto un forte ruscellamento delle acque piovane, che hanno trascinato a valle, e da qui in mare, terreno e altro materiale superficiale, che nella zona è contaminato da radionuclidi emessi nell'incidente. E' quindi presumibile che in mare si sia scaricata radioattività contenuta negli strati superficiali del terreno. - di ALESSANDRO FARRUGGIA

Articolo completo qui:

https://www.quotidiano.net/esteri/tifone-giappone-fukushima-1.4831296

Altri articoli e video relativi al tifone Hagibis qui di seguito:

1 - https://www.quotidiano.net/esteri/tifone-giappone-hagibis-1.4832193

2 - https://www.quotidiano.net/esteri/tifone-giappone-oggi-fukushima-1.4832449

 
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'Jomon woman' helps solve Japan's genetic mystery - NHK World - INGLESE

Post n°253 pubblicato il 26 Luglio 2020 da job.world
 

She had brown eyes, thin curly hair and dark skin that was prone to sun spots. Her earwax was wet and she had a high tolerance for alcohol, even though she never drank spirits.

We know this and much more about a woman who lived and died 3,800 years ago.All of these details were deduced from her genetic information, meticulously pieced together by a Japanese research team in a breakthrough project of genome sequencing.

The researchers mapped the entire genome of a person from prehistoric times to an unprecedented degree of precision and complexity. What they found tells us not just how she looked, but could eventually answer the question of where the Japanese came from tens of thousands of years ago, and how people lived on the archipelago in the millennia since.

And given that modern Japanese inherited about 10 percent of the DNA present in the woman, she could contribute to an understanding of the diseases and medical conditions to which the Japanese are prone. - By Furuichi Yu

Articolo completo qui:

https://www3.nhk.or.jp/nhkworld/en/news/backstories/555/

 
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Japan earthquake: 'Strong' 6.3 magnitude tremor strikes as people report 'shaking' - Mirror.co.uk - INGLESE

Post n°252 pubblicato il 26 Luglio 2020 da job.world
 

Honshu, 27 July 2019 - The epicentre of the quake was south of Honshu, experts said.

A large earthquake - reported to have a magnitude of 6.3 - has struck in Japan, according to reports.

The epicentre is south of Honshu, Japan's main island, experts from the United States Geological Survey (USGS) said. It is not yet known if there were any injuries. It happened at around 3.30am local time. People as far away as Tokyo reported feeling tremors. One witness in the Japanese capital posted on the EMSC-CSEM website: "Bigger than usual. Tokyo has small ones from time to time but this one lasted longer and was bigger." - By Dave Burke

Articolo completo qui:

https://www.mirror.co.uk/news/world-news/breaking-japan-earthquake-strong-63-18788525

 
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Giappone, il premier Abe ha la maggioranza ma non sufficiente a cambiare la Costituzione - La Repubblica.it

Post n°251 pubblicato il 26 Luglio 2020 da job.world
 

Tokyo, 21 luglio 2019 - La coalizione di centrodestra vince le elezioni per il rinnovo di circa metà dei seggi della Camera alta ma resta sotto la soglia dei due terzi necessaria ad abolire l'obbligatorietà del pacifismo prevista dalla Carta fondamentale.

TOKYO - La coalizione di governo guidata da Shinzo Abe vince le elezioni per il rinnovo di circa la metà dei seggi del Senato. Il premier giapponese ottiene di nuovo la maggioranza, ma il risultato è al di sotto delle aspettative e gli preclude la possibilità di far passare agevolmente la riforma della Costituzione pacifista, da sempre suo cavallo di battaglia.

I liberal-democratici, assieme al partito alleato di centrodestra, Komeito, ottengono almeno 66 seggi dei 124 seggi disponibili nella camera alta, contro i 43 dell'opposizione. L'alleanza conservatrice rimane quindi lontana dalla soglia dei due terzi dei voti necessari in entrambe le camere del Parlamento per la revisione della Carta fondamentale, mai modificata dal 1947. Un tema che secondo gli analisti è stato fin troppo al centro del dibattito elettorale e ha penalizzato la compagine governativa visto che la gran parte dei giapponesi lo considera marginale.

Il primo ministro giudica prioritaria la modifica dell'articolo 9: lo scopo è dare legittimità alle forze di Autodifesa, rendendole più funzionali agli attuali stravolgimenti geopolitici, di fronte alla Cina sempre più potente e alla minaccia nordcoreana. Rispondendo alle domande dei giornalisti dopo la pubblicazione dei primi exit poll, Abe ha glissato, notando che gli elettori avevano scelto la stabilità politica con il voto del suo partito. "Abbiamo ottenuto un nuovo mandato per continuare le nostre politiche e adesso speriamo che le altre forze parlamentari vogliano confrontarsi su un tema così vitale come quello della riforma della Costituzione".

Abe vorrebbe cancellare dalla Carta l'obbligatorietà del pacifismo e mettere nero su bianco l'esistenza delle forze armate, di cui assicura l'esclusiva funzione di autodifesa. Un cambiamento che andrebbe a infrangere un tabù che risale alla fine della Seconda guerra mondiale, conclusasi con l'atomica su Hiroshima e Nagasaki. A detta del premier e delle forze politiche nazionaliste, il divieto di qualsiasi partecipazione del Giappone a conflitti armati è ormai superato dalla storia. Va in ogni caso ricordato che qualsiasi modifica della Carta dovrà passare necessariamente anche per un referendum popolare.

Gli ultimi sondaggi dei media nipponici, tuttavia, mostrano come i temi che i cittadini ritengono più importanti siano la riforma delle pensioni e il controverso aumento dell'imposta sui consumi, quest'ultima voluta dal governo a partire da ottobre.

Nel corso della campagna elettorale l'esecutivo era stato criticato per aver respinto l'autenticità di una ricerca condotta da un'agenzia di servizi previdenziali (Fsa) sulle inadeguatezze dei pagamenti pensionistici per le persone in età avanzata. Con le aspettative di vita più alte al mondo e i tassi di natalità ai minimi storici il problema diventa sempre più serio, e il debito pubblico al 250% del pil non semplifica la soluzione nel breve termine. Altro grattacapo è quello dell'aumento dell'Iva dall'8 al 10% in ottobre, che il premier è deciso a implementare per una maggiore solvibilità dello stato sociale, ma che vede contrarie le opposizioni trainate dal Partito democratico costituzionale del Giappone, preoccupate per il tracollo dei consumi in un contesto di instabilità dell'economia a livello globale, a fronte delle dispute commerciali tra Cina e Stati Uniti, principali partner commerciali del Paese del Sol Levante.

 
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Giappone-Corea del Sud, l'altra guerra commerciale che agita l'Estremo Oriente - La Repubblica.it

Post n°250 pubblicato il 26 Luglio 2020 da job.world
 

Nata come una disputa legata ancora ai crimini della Seconda Guerra Mondiale, tra i due Paesi si è sviluppata una crescente tensione sul fronte del commercio. Da una parte Tokyo blocca le esportazioni di prodotti indispensabili per l'industria hi-tech sudcoreana, dall'altra Seul ha chiuso le porte a molti prodotti nipponici>

Una pinta di Asahi per un milione di won, 756 euro. In Corea del Sud anche i bar hanno iniziato a boicottare i prodotti giapponesi. Secondo una associazione di categoria, circa 50mila negozianti ai quattro angoli del Paese hanno eliminato tutti i marchi nipponici dalle vetrine, dagli alimentari alle auto Toyota, dagli abiti di Uniqlo all’elettronica di Sony. Sono gli stessi consumatori a chiederlo: il 55% dei cittadini ha smesso di comprare Made in Japan, mentre celebri Youtuber strappano i loro biglietti aerei per il Sol Levante e un 79enne si è addirittura immolato di fronte all’ambasciata giapponese di Seul. E così uno scontro nato dall’ennesima disputa sull’eredità bellica, e salito di livello quando Tokyo, in puro stile Trump, ha bloccato una serie di esportazioni hi-tech verso la Corea del Sud, ora minaccia di diventare un conflitto commerciale a tutto campo.

Come se l’Asia o il mondo avessero bisogno di un’altra faida tra superpotenze, oltre a quella tra Stati Uniti e Cina. Non è una novità che tra sudcoreani e giapponesi corra cattivo sangue, colpa delle atrocità compiute dagli occupanti nipponici prima e durante la Guerra Mondiale, ma questa ferita non ha impedito alle due democrazie più avanzate e tecnologiche d’Asia di allacciare negli anni stretti rapporti d’affari. Almeno finché il dissidio storico non è all’improvviso diventato economico: lo scorso anno la Corte suprema di Seul ha stabilito che Nippon Steel e Mitsubishi Heavy Industries, aziende giapponesi colpevoli di aver utilizzato durante la Guerra lavoratori forzati sudcoreani, devono risarcirli.

Il tribunale è passato pure ai fatti, requisendo alcuni beni delle due società. Tokyo, che ritiene i debiti di guerra già saldati, lo definisce un atto di “guerra economica” e chiede al governo sudcoreano di rimandare tutto all’arbitrato di un Paese terzo. Nel frattempo, con mossa ispirata dall’assalto commerciale di Donald Trump alla Cina, il governo di Shinzo Abe ha bloccato le esportazioni verso Seul di tre materie prime chiave per l’industria dei semiconduttori e dei display, un colpo al campione nazionale Samsung. Secondo Seul, che ha annunciato ricorso al Wto, è una chiara ritorsione, secondo Tokyo un tema di “sicurezza nazionale”, altro cavallo di battaglia trumpiano, visto che quel materiale hi-tech rischia poi di finire in Corea del Nord. Fatto sta che nel frattempo il termine per accettare l’arbitrato, giovedì scorso, è passato. Il Giappone ora minaccia addirittura di togliere la Corea del Sud dalla “lista bianca” commerciale, preludio per ulteriori blocchi; Seul, proprio come la Cina, ha attivato una task force per trovare fornitori alternativi. Il boicottaggio spontaneo dei cittadini continua a diffondersi.

Una escalation che finora gli Stati Uniti sono rimasti a guardare senza intromettersi, nonostante coinvolga i suoi principali alleati nell’area (e vada a tutto vantaggio della Cina). Da che pulpito Trump potrebbe predicare moderazione, visto che questo scontro pare la copia carbone delle sue guerre commerciali? Le aziende giapponesi cominciano a sentirne gli effetti negativi, ha ammesso qualche giorno fa Fast Retailing, holding dei vestiti Uniqlo, denunciando un calo delle vendite. Ma a soffrire ancora di più potrebbe essere l’industria turistica, visto che un quarto dei turisti stranieri che visitano il Paese sono sudcoreani. Il blocco delle forniture hi-tech invece, se dovesse durare a lungo, potrebbe far aumentare in tutto il mondo il costo dei microprocessori, una vera iattura. Al momento però né il presidente sudcoreano Moon Jae-in, in crisi di consenso, né il premier nazionalista Abe, atteso domenica da una decisiva tornata elettorale, sembrano voler fare passi indietro. - di FILIPPO SANTELLI

 
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Suspected arson attack on Kyoto animation studio leaves 33 dead in Japan's worst mass killing in decades - CNN - INGLESE

Post n°249 pubblicato il 26 Luglio 2020 da job.world
 

Kyoto, 19 July 2019 - Police in Japan are investigating why a man torched a renowned animation studio in Kyoto, leaving 33 people dead in the country's worst mass killing in almost 20 years.

Officers haven't been able to question the 41-year-old suspect, who is in hospital receiving treatment for severe burns sustained when he allegedly poured what appeared to be gasoline on Kyoto Animation and set it on fire.A witness told police the suspect shouted "Die!" as he spilled the liquid on the building's ground floor Thursday morning.

The man was later found to be carrying a backpack containing several knives, a Kyoto Prefecture police spokesperson said Thursday. - By Junko Ogura and Hele

Articolo completo qui:

https://edition.cnn.com/2019/07/18/asia/kyoto-animation-fire-intl-hnk/index.html

 
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Giappone, appicca incendio in un famoso studio di produzione anime e manga: 33 morti nel rogo - La Repubblica.it

Post n°248 pubblicato il 26 Luglio 2020 da job.world
 

Kyoto, 18 Luglio 2019 - In fiamme i locali della Kyoto Animation, che produce popolarissimi cartoni animati. Non sono chiare le ragioni del gesto del presunto responsabile, che è stato arrestato. Al momento dell'incendio, all'interno dei locali c'erano circa 70 persone. Shinzo Abe: "Sono senza parole". Sui social catena di solidarietà.

Un intero palazzo in fiamme, nuvole di fumo nero dalle fiestre. Urla, persone che corrono fuori, riescono a uscire per strada scalze, i volti anneriti, sono ustionate, gridano aiuto. Le immagini del rogo sono impressionanti.

Dentro l'edificio della Kyoto Animation, famoso studio di produzione di anime e manga, c'è ancora tanta gente, quando riescono a entrare i vigili del fuoco, contano subito 12 corpi senza vita. Dopo diverse ore il bilancio è di 33 vittime. - di KATIA RICCARDI

Articolo completo qui:

https://www.repubblica.it/esteri/2019/07/18/news/morti_giappone_kyoto_manga_incendio-231457436/amp/

 
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Il car sharing per i giapponesi: pisolini, merende e prove di canto - La Repubblica.it

Post n°247 pubblicato il 26 Luglio 2020 da job.world
 

"Non abbiamo ancora ben capito cosa fanno i clienti dei nostri veicoli. L'unica cosa che possiamo dire è che dai dati rilevati, un alto numero di persone li affitta ma non li guida". Questa è stata la sconcertante scoperta della compagnia di car sharing Orix, nell'estate del 2018. Con i suoi 230mila utenti, la compagnia si è confrontata con la rivale Times24, 1,2 milioni di clienti, che aveva notato la stessa anomalia. Le macchine venivano restituite dopo aver "percorso nessuna distanza".

Le due società hanno deciso di fare un sondaggio tra i loro utenti per capire cosa stesse succedendo. Anche perché i guadagni del carsharing arrivano soprattutto dalla quantità di chilometri percorsi. Quello che ne è uscito è stato sorprendente, anche per loro. Molti giapponesi non le usano per andare da A a B. Non si muovono proprio. Le utilizzano come spazi per fare cose.

Scrive il Shimbun: c'è chi schiaccia un pisolino, chi utlizza l'auto come spazio di lavoro, chi l'ha usata per depositarvi oggetti o bagagli, e chi ci ricarica il cellulare. "L'ho noleggiata per mangiare un pasto in scatola che ho comprato in un supermercato, perché non ho trovato nessun altro posto dove mangiare", ha detto un impiegato 31enne di Tokyo. "Di solito l'unico posto in cui posso fare un pisolino mentre visito i miei clienti è in un internet café di fronte alla stazione, ma noleggiare un'auto è più economico”, ha raccontato un altro.

E c'è anche chi guarda la televisione, chi si veste per Halloween, chi fa le prove di canto e di conversazione in inglese. Insomma, qualsiasi cosa capiti, tranne guidare o raggiungere una destinazione.

Il carsharing in Giappone è molto popolare ed economico. Costa circa 400 yen (meno di 4 dollari) per mezz'ora e i parcheggi dedicati sono più di 12mila in tutto il Paese. Che gli abitanti decidano di usaro le auto a noleggio come meglio credono, può anche andare bene. Il problema si pone, riporta il quotidiano giapponese, se i clienti mentre fanno cose lasciano il motore acceso. Che non è sicuramente una cosa buona per l'ambiente. E accade spesso. - di RAFFAELLA SCUDERI

 
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