Solo contro tutti

Il Toro si trova in una situazione poco felice, non è la prima volta, ci siamo abituati, anzi direi che ne abbiamo vissute anche di peggiori, ma questa è diversa da tutte le altre e vale la pena essere analizzata. Tutte le precedenti disavventure di classifica erano causate da crisi tecnica, ovvero la squadra era poco attrezzata e tutto sommato piuttosto debole.                Oggi invece, a parer mio si tratta di una vera e propria caduta psicologica, oggi il Toro non è debole per niente, e paradossalmente è questa la causa del crollo.                           Partire con delle sicurezze e vederle demolite strada facendo è devastante, si perde la sicurezza nei propri mezzi, subentra la crisi d'identità e le paure sfociano nella depressione.            Non saper più chi si è, rende deboli ed in balia di tutto e di tutti, ogni piccola pressione, anche la minima contrarietà si ingigantisce e, il malcapitato si trova inghiottito da un vortice dal quale non riesce più ad uscire.
Il Toro, diventato torello, ora è ammalato di questo, lo si evince dal comportamento in campo, ogni situazione è un indice preciso dell'oscura malattia.                  Ha paura, è terrorizzato, non tanto dagli avversari ma da sè stesso, e cosa peggiore non potrebbe esserci.           Gli avversari possono batterti, i problemi della vita stessa, possono preoccupare ma se si crede nei propri mezzi e si ha fiducia nelle proprie capacità, ci si batte, si arranca, si fanno sacrifici ma, se si è vivi dentro si riesce a farcela.
Se, al contrario, non si combatte perchè si crede che intanto sia inutile, perchè la forza mentale manca, perchè si è morti dentro, fatalmente la sconfitta verrà.
Oggi la squadra scende in campo così, è certa di non farcela, sà già che pur attaccando non gonfierà la rete avversaria e che prima o poi un gol lo subirà.                Allora sono contratti, anche le cose più semplici diventano impossibili, la mente è annebbiata, in preda alla frenesia prendono decisioni cervellotiche, tentano persino giocate
di fino che inevitabilmente sbagliano, ed inevitabilmente vengono puniti.            Se io stessi sbagliando la diagnosi (ma son troppo certo di quello che affermo) come spiegare i gol sbagliati in solitudine davanti alla porta avversaria, come spiegare i troppi palloni persi malamente in zone del campo a rischio, per la voglia di strafare, come spiegare i palloni depositati sui piedi degli avversari per non regalare una rimessa in gioco.             Come spiegare situazioni nelle quali due dei nostri, Rosina e Di Michele, prima e Natali e Ogurò (per Pizzul) dopo, si ostacolano a vicenda non permettendo l'uno all'altro di segnare gol già fatti?.                     Come spiegare le facce dei giocatori all'uscita dal campo dell'Olimpico, facce rassegnate, deluse, smarrite, sconcertate dalla certezza che non la Roma li ha battuti, ma si son battuti da soli.                       Adesso deve uscire l'abilità di Novellino, non come allenatore ma come psicologo, la situazione è difficile ma rimediabile, come potrebbe fare? come farà?
Questo non lo so, ma sò come farei io, se volete saperlo anche voi .......... leggete il mio prossimo articolo.