Creato da: Traderpercaso il 07/08/2006
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JEFF COOPER

Post n°78 pubblicato il 19 Novembre 2009 da Traderpercaso
Foto di Traderpercaso

Jeff Cooper è considerato, e non solo nel ristretto ambito degli addetti ai lavori, uno dei migliori operatori al mondo nel day trading. La sua fama è legata a schemi comportamentali molto precisi e razionali, fra i quali spicca la capacità di non lasciarsi sopraffare dall'enorme quantità di informazioni fornita dalla globalizzazione delle notizie e dal progresso delle tecnologie. Ma come può un trader di breve termine, che per definizione ha meno tempo degli altri per prendere le sue decisioni, selezionare le configurazioni (setup) più promettenti fra le centinaia di occasioni proposte dai mercati internazionali?
Il segreto sta nel prestare attenzione a una manciata di titoli per ogni sessione operativa. Senza questo severo filtro, l'operatore va incontro al rischio di non padroneggiare più la situazione e, nel tentativo di tenere sott'occhio troppe prede, non ne mette in carniere nemmeno una.
Cooper, al riguardo, è tassativo:
· vanno seguiti solo pochi titoli contemporaneamente;
· la routine di selezione dei titoli, al termine di ogni sessione operativa, deve essere rigorosa, perché essere preparati "fa la differenza".
Si tratta quindi di un lavoro impegnativo e defaticante, ma Cooper sostiene che lavorando duro, soprattutto nel trading a breve termine, si può costringere "la fortuna a venirci incontro"...
Nel trading, infatti, le occasioni interessanti, gli indicatori e il rumore di fondo (noise) sovrabbondano. Per non esserne disorientati, occorre concentrarsi su una dozzina di titoli.
Effettuata questa scelta, va prestata una particolare attenzione al verificarsi di più segnalazioni contemporanee e concordanti, provenienti da indicatori diversi, sulla probabile direzione del trend.
Tecnica altrettanto importante è il saper limitare al minimo le perdite quando l'investimento si muove in senso opposto a quello previsto. Se il titolo non imbocca pressoché istantaneamente la direzione desiderata, è opportuno abbandonare l'investimento e concentrarsi su un altro setup.
Secondo Cooper, ogni giorno occorre aver complessivamente elaborato un buon piano di attacco, selezionando i titoli su cui si intende operare, con i livelli d'ingresso già rigidamente predeterminati. La preparazione quotidiana è come una ginnastica, un po' noiosa ma assolutamente necessaria.
Jeff non nasconde di lavorare da quattro a sei ore dopo la chiusura del venerdì, per riuscire a identificare i titoli dal trend più pronunciato e facilmente riconoscibile, sia al rialzo (long) che al ribasso (short).
Da questo monitoraggio di fine settimana, ricava una "lista di osservazione", che va poi confermata da uno studio giornaliero di tre ore sull'andamento del mercato.
E quanto al discusso argomento della permanenza overnight sui mercati? Fra una seduta e l'altra, Cooper tiene aperta, al più, mezza posizione in guadagno; mai una posizione in perdita…
Se poi le tecniche di ingresso sono importanti, l'applicazione disciplinata della gestione del proprio capitale (money management ) lo è addirittura di più, al punto di trasformarsi nella chiave per un successo costante e duraturo. Rispettare sempre gli stop!
Cooper consiglia di scegliere titoli con un trend molto accentuato e con un discreto grado di volatilità.
Le sue giornate iniziano alle cinque del mattino e si protraggono fino alla prima serata. Solo questo duro lavoro dà risultati: i rumor servono a perdere soldi e la tentazione di vendere ai massimi e di comprare ai minimi è considerata una "strategia in perdita".
Cooper, che effettua da sei a dieci operazioni al giorno, afferma che, rispettando scrupolosamente le varie procedure suggeritegli dall'esperienza, gli si possono sì presentare giornate negative, ma mai mesi negativi.
Infine, la differenza fra un trader professionista e un aspirante trader? Il saper incassare le piccole perdite…

 

 
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