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Keith Richards, Life - Quel fraseggio di Scotty Moore...

Post n°136 pubblicato il 02 Settembre 2011 da d.u.n.s
 

 

When I heard Heartbreak Hotel, I knew what I wanted to do in life. It was as plain as day. All I wanted to do in the world was to be able to play and sound like that. Everyone else wanted to be Elvis, I wanted to be Scotty.

(Keith Richards, citato sul sito di Scotty Moore).

 

A tutt'oggi c'è un fraseggio di Scotty Moore che non sono mai riuscito a trascrivere, e lui non me lo vuole insegnare. Scotty sostiene di non ricordare a quale mi riferisca. Non è che non me lo voglia far vedere; dice: "non so di quale stai parlando". Si trova in "You're right, I'm Left, She's Gone". Credo che quella versione sia in mi maggiore. Quando arriva all'accordo di quinta, passando dal si al la e dal la al mi, con una progressione che ricorda quasi uno jodel, Scotty inserisce un ricamo di note che non sono mai stato capace di tirare giù.

E la stessa cosa fa in "Baby let's play house". Quando arriva "
But don't you be nobody's fool / now baby, come back, baby", su quell'ultimo verso, tac, ecco il passaggio di bravura. Con ogni probabilità si tratta di un trucchetto banale. Ma è troppo veloce, e ci sono troppe note di mezzo: quale dito si muove e quale no? Non ho mai sentito nessuno in grado di imitarlo. I Creedence Clearwater ne hanno fatto una cover, ma proprio sul più bello, niente.

Scotty è una vecchia volpe. Molto caustico. "Eh, voi ragazzi avrete tempo per capire come si fa". Ogni volta che lo incrocio, mi chiede: "Sei poi venuto a capo di quel fraseggio?".



Keith Richards, Life (Feltrinelli, 2011)
(Tre traduttori ufficiali: Martino Gozzi, Andrea Marti, Marina Petrillo, non so chi abbia tradotto questo pezzo).

 
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