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Fine before you came - Ormai

Post n°198 pubblicato il 07 Marzo 2012 da syd_curtis
 



E' una vita che provo a capire Settembre,
ma non fa per me, è più forte di me.


Le chitarre che introducono il brano migliore di Ormai mi strapazzano il cuore. Non so davvero quale sia il segreto dell'indicibile malinconia e nostalgia che promana da Capire Settembre e di mettermi a rintracciarne la genesi e il senso non ho voglia. Forse la scelta delle parole o un urlo che (per una volta) non mi pare esagerato o qualche altra spezia che è stata sparsa più o meno consapevolmente nella traccia, chi lo sa.

Ormai è un album bello e importante, un disco regalato in free download perché in fondo si fa questa cosa per amore, per passione. Onestà, libertà, autoironia, maturità, sono alcune delle parole che mi vengono in mente ascoltandolo. La copertina del Mucchio di Marzo è un premio e un simbolo. Anche la gente che fa il Mucchio è così, di questa pasta. Fare le cose per amore e con amore.

Non è nemmeno un disco immediato, i dischi dei FBYC non lo sono mai stati, è ricco di sfumature e richiede parecchi ascolti prima di fare breccia. O forse è solo che sono duro di orecchio e comprendonio e l'hardcore o il post o l'emo o quel che volete non sono mai stati il mio pane.

Il lavoro di basso e batteria resta ammirabile e centrale, le linee melodiche scarne, le intro dei brani azzannano i polpacci e il disegno slowcore delle elettriche (così shoegaze in Paese) fa breccia e si accomoda nel profondo. Ci sarà pure una certa monotonia che fa base e probabilmente Lietti esagererà, come da costume screamo, a darla così sulla voce, ma l'album tiene alla grande e merita. Il frastuono finale di La domenica c'è il mercato, poi, è merabilioso.

Tutti i cancelli scavalcati e tutti i posti in cui siam stati solo per non stare fermi. E' arrivato il tempo in cui ormai il tempo non c'è più.

 

 
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