Travel To London

Il piacere di un abbraccio

Bizzarro pensare come persone che neanche conosci, con le quali magari, hai condiviso momenti piacevoli, serate, pomeriggi, passeggiate, ma che in realtà fanno parte della tua vita da poco meno di un mese, ti possano d'improvviso mancare anche solo dopo una settimana in cui non hai la fortuna di godere della loro presenza. Sono quelle stranezze probabilmente che fanno parte di Londra, una città in cui tutto va così veloce, tutto è così frenetico, in cui il semplice gesto di un abbraccio o di un sorriso sincero, sembrano quasi essere un miraggio, e che nel momento in cui arrivano sembrano come un raggio di sole dopo una giornata di pioggia. E allora vorresti avere quel tiepido raggio di sole ogni giorno, anche se sei cosciente, che rimarrà sempre e comunque un tiepido raggio di sole che ti riscalda e niente più.

Viaggio intorno al mondo in 20 minuti.

La costanza, cavolo...la costanza. Questo è quello su cui devo lavorare. Torno dopo circa una settiman, in cui a malapena ho avuto il tempo per respirare, figuriamoci per pensare. Ma un pensiero mi è venuto ieri sulla metropolitana passando da una parte all'altra della città. Sono salito a Clapham south (sud di Londra) sulla Northern line, ed ero circondato diciamo da persone quasi normali di colore...poi sono entrato in zona uno e le persone di colore si sono piano piano sostituite ad una classe media...poi erano circa le 6 di sera è il mio ramo della metropolitana passa esattamente per Bank (per capirci la city londinese) e lì il ceto cambia radicalmente, la gente quella che sta veramente bene, quelli che tutti identificano come i veri londinesi...poi piano piano entri nella zona nord, una zona vitale, multietnica, indiani, turchi etc...per poi ritornare tra la gente normale.
Mi piace l'idea di pensare che in poco meno di 20 minuti, e poco meno di 10 km, ho attraversato almeno 10 culture e altrettanti stili di vita. Questo è uno dei motivi per cui sono ancora qui, perchè l'idea di uscire di casa e incontrare il mondo, mi tiene vivo.
A presto.
Francesco.

Gente disperata

Fatto del giorno: Oggi ero in metropolitana ovviamente entra uno dei soliti tizi disperati sulla 40ina barba e capelli lunghi etc..etc..., tra l'altro anche uno di quelli un po molesti, e inizia la solita storia sul governo bla bla bla etc.. ovviamente al fine di elemosinare pochi spiccioli per comprarsi una birra. Il primo e unico pensiero che mi è venuto è stato: "Ma p***a p*****a, per quanto disperato tu possa essere, trovati un lavoro c***o!...il lavoro più stupido del mondo, il più denigrante...ma renditi utile a questo mondo invece di chiedere l'elemosina!"

Mi hanno suggerito di essere breve e "ciccoinciso" (come direbbe abatantuono), spero di non esserlo stato troppo quest'oggi.

Nota a margine: mi fa piacere notare che il numero di persone che trovano quantomeno
piuttosto interessante il mio blog, è in crescita, e questo ovviamente mi riempie un pochettino d'orgoglio e di "cioia". Grazie a tutti quanti.
Francesco.

Vita da emigrante

E' da qualche giorno, vabbè diciamo anche qualche settimana che penso a questa cosa. In questo momento particolare della mia vita mi ritrovo a fare quello che probabilmente ho sempre considerato come "il gesto dei disperati" quello di scappare dal proprio paese alla ricerca di nuove fortune od opportunità...ecco in questo particolare momento, mi trovo a dare il mio massimo rispetto a tutti coloro che quantomeno ci provano. Perchè è molto facile dire: "basta mollo tutto e riparto da zero" si ma sei veramente in grado di farlo? sai a cosa vai incontro? sai cosa vuol dire essere deriso o comandato, dalle persone che nel tuo stesso paese, tu a tua volta, tratti come la spazzatura, e che invece non sono in grado di capire il privilegi di cui godono, semplicemente per il fatto di essere nati nel posto giusto, e che se provassero ad avere lo stesso atteggiamento nel tuo paese, sarebbero letteralmente licenziati in seduta stante per non dire peggio? Nel momento in cui ho realizzato, ormai devo dire un po di tempo fa, questa cosa..la domanda lecita che mi feci fu: "ma ne vale la pena?"...ammetto di non avere ancora trovato una risposta a questa domanda, ma quello che mi fa rimanere qui, è la possibilità infinita di maturare ogni singolo giorno, e arrivare alla fine della giornata e dire a me stesso: "che cosa ho imparato oggi?"..."questo, questo e quest'altro". Il pensiero ovviamente di tornare mi ha sfiorato, a volte anche qualcosa in più di sfiorato, ma ritengo che se ora tornassi sarebbe come una mezza sconfitta, e a me non piace più perdere. Il consiglio che mi viene da dare quindi a chi magari si trova nella mia stessa situazione è: "non ascoltate chi vi dice non ne vale la pena"...ne vale la pena e voi stessi ve ne renderete conto una volta che vi confrontate con quella che era la vostra vita precedente.
A presto,
Francesco.

Prospettive

Mi piace guardare la citta dall'alto al basso, mi piace viaggiare al piano superiore dell'autobus e guardare le persone dal finestrino, sentirmi per qualche minuto superiore in un universo in cui sono piccolo piccolo piccolo. Poi scendo dal bus e ritorno nella mia realta, per questo spero sempre che il viaggio duri più del previsto.