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Grecia, il 20 luglio finiti i soldi per stipendi e pensioni

Post n°13 pubblicato il 13 Giugno 2012 da abi90
Foto di abi90

Grecia, il 20 luglio finiti i soldi per stipendi e pensioni
Lo riferisce il quotidiano Kathimerini
2012/06/13

Tra poco più di un mese la Grecia non riuscirà più a pagare gli stipendi, le pensioni e non potrà far fronte ai pagamenti pubblici. Secondo il quotidiano Kathimerini il Paese ha fondi a sufficienza solo fino al 20 luglio.
Il ministero delle Finanze non ha replicato, mentre Alexis Tsipras, leader della sinistra radicale, indicato come uno dei possibili vincitori alle elezioni di domenica prossima, ha dichiarato in più di un'occasione che non intende riconoscere il piano di salvataggio internazionale.
In questo caso, l'unico modo che ha la Grecia per pagare salari e pensioni, sarebbe riprendere a stampare la dracma, che probabilmente sarà pesantemente svalutata.

Fonte: http://www.rainews24.rai.it/it/news.php?newsid=166284

 
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PANICO: SE SALTA ATENE, CHIUDONO I BANCOMAT DI TUTTA EUROPA

Post n°12 pubblicato il 13 Giugno 2012 da abi90
Foto di abi90

FONTE: LIBREIDEE.ORG

Stop ai bancomat di tutta Europa e persino controlli speciali alle frontiere, se la Grecia dovesse “ripudiare” il debito e uscire dall’euro: le autorità centrali di Bruxelles pensano a una procedura d’emergenza di fronte a un possibile “worst case scenario”. «Non succede, ma se succede sono pronti», scrive “La Stampa”.

In realtà, l’Unione Europea è convinta che esista una via d’uscita – e cioè l’ammorbidimento della stretta creditizia su Atene – ma intanto non può fare a meno di ragionare sull’ipotesi dell’uscita traumatica della Grecia da un’Eurozona sempre più traballante: cento miliardi per tamponare l’emorragia delle banche spagnole e «tre mesi di tempo» per interventi risolutivi salva-euro, come ha confermato alla “Cnn” la direttrice del Fmi, Christine Lagarde, facendo eco al super-finanziere George Soros.

Il “pericolo” si chiama Atene: la paura degli eurocrati è che la Grecia possa cambiare la propria leadership politica, rompere i patti e dire addio a Bruxelles. «Fra le misure allo studio – scrive Marco Zatterin sul quotidiano torinese – anche la limitazione d’imperio del prelievi ai bancomat, la reimposizione dei controlli di frontiera e un ritorno alla piena e stretta vigilanza sui movimenti di capitale all’interno dell’Eurozona. Tutto per evitare contagio, panico e ulteriore crisi». Il timore è nelle urne dei greci: se la coalizione della sinistra radicale, “Syriza”, dovesse affermarsi alle elezioni del 17 giugno, esiste una possibilità (remota) che il nuovo governo faccia saltare il tavolo. Alexis Tsipras, il capo del raggruppamento, l’ha minacciato con decisione sino a qualche settimana fa, anche se ora «la sua retorica s’è fatta più conciliante».

Resta però la richiesta di “ammorbidimento” delle misure imposte da Bruxelles in cambio del “salvataggio” miliardario di un paese traviato dall’élite finanziaria mondiale – Goldman Sachs in primis – che incoraggiò Atene a indebitarsi fino al collo per sostenere i costi delle Olimpiadi 2004. L’Europa che ieri si guardò bene dal vigilare, oggi pretende la linea dura a tutti i costi e nega che sul “rigore” si possa trattare. Se quello greco è un caso-limite, il problema investe tutta l’Europa del Sud: la rigidità del sistema-euro frena le esportazioni e produce recessione, mentre le politiche di austerity promosse da Bruxelles, col loro crescente aggravio fiscale, non fanno che peggiorare la spirale della deflazione. Di qui le “scommesse” sulla durata dell’euro, così come attualmente impostato: con gli Stati ridotti all’impotenza finanziaria, mortificati nella capacità di spesa sociale (a scapito dei cittadini) e costretti a ricorrere ai mercati privati di capitali per prendere in prestito la moneta, a caro prezzo.

Se la situazione è più che mai instabile, e a Bruxelles c’è chi punta su uno “sconto” per la Grecia paragonabile all’anno in più concesso per il risanamento della Spagna, al tempo stesso l’Unione Europea lavora al piano-B, come rivela l’agenzia “Reuters”: il programma d’emergenza è sviluppato in seno al comitato di lavoro dell’Eurogruppo, compagine formata dalle seconde linee politiche dei ministeri delle finanze. Le opzioni sono state già discusse nel dettaglio: secondo il ministro dell’economia belga, Steven Vanackere, «fa parte del compito dei governi quello di essere pronti per ogni evenienza». Ed ecco lo schema: se la Grecia dovesse uscire dall’Eurozona, la Bce si troverebbe immediatamente costretta a interrompere i finanziamenti sul mercato della liquidità. Nel giro di una notte il sistema bancario fallirebbe, e con esso le imprese. Conseguenza scontata: la corsa dei correntisti alle filiali per recuperare il proprio denaro, spiega sempre Zatterin sulla “Stampa”.

E’ per questo, continua il giornale, che si è pensato di intervenire sulla liquidità disponibile agli sportelli automatici e sulla circolazione dei capitali, cosa che potrebbe essere estesa anche alle persone, dunque con vincoli per i patti di Schengen. Obiettivo: «Rendere impossibile un “impazzimento” dei denari e una diffusione rapida del malessere oltre il confine greco». Persino la Svizzera si è detta pronta ad introdurre nuove misure di controllo sui capitali. «Le fonti – aggiunge Zatterin – sottolineano che si tratta di opzioni teoriche per le quali non è nemmeno chiaro se esista la base legale». Problema numero uno: «L’Unione monetaria è un matrimonio che non prevede divorzio. Da questo deriva che se la Grecia, o un altro paese, pensassero di lasciare il club, la procedura andrebbe inventata». Il panico è davvero dietro l’angolo.

Fonte: www.libreidee.org
Link: http://www.libreidee.org/2012/06/panico-se-salta-atene-chiudono-i-bancomat-in-tutta-europa/
12.06.2012
 
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Italia: Democrazia Liberale? NO, DITTATURA BANCARIA

Post n°11 pubblicato il 13 Giugno 2012 da abi90
Foto di abi90

L'Italia, non è una Democrazia Liberale come tanti credono, ma dopo il colpo di stato dello scorso Novembre 2011, messo a segno dalle banche ( Goldman Sach e Banca Centrale Europea) con l'aiuto di Napolitano, altro massone, che ha tradito la Costituzione Italiana ( che tanto fa vedere di difendere, pura apparenza..) anche perchè è stato un puro COLPO DI STATO o GOLPE, chiamatelo come volete, per la gente comune magari il GOLPE o COLPO DI STATO di solito è una presa di potere con le armi, spari e spargimento di sangue, ma anche questo è stato una presa di potere da parte di gente non voluta dalla popolazione, non eletta, ma messa li, pure loro con delle armi.

ARMI FINANZIARE, cannonate a colpi di aumenti dello SPREAD ( Differenziale tra i titoli di stato del paese che si prende in considerazione, e i titoli di stato del paese più stabile); in questo caso prendiamo in considerazione i titoli di stato italiani, e quelli del paese più stabile che è la Germania.

Speculazioni internazionali da parte delle BANCHE e delle varie OLIGARHIE e TECNOCRAZIE internazionali, su tutte sempre GOLDMAN SACHS, che fanno quasi fatto saltare per il nostro sistema economico;
desautorando il Premier Silvio Berlusconi e tutto il Governo eletto DEMOCRATICAMENTE con LIBERE ELEZIONI.

E Facendo si, che con l'aiuto di Napolitano, sono riusciti a far insediare il loro amichetto e compagno di merende, Mario Monti.

Banchiere che ha lavorato guarda caso per Goldman Sachs.

Il Tutto per poter arrivare ai loro sporchi scopi, ossia massacrare la popolazione a suon di tasse con la scusa del debito pubblico, in modo da poter riempire le loro pance.

Vi faccio un esempio:
Secondo voi è giusto, che un individuo, senza il mandato elettorale, e quindi non avallato dai cittadini, possa permettersi di dare decine e decine di miliardi di euro per salvare le BANCHE, si avete capito bene, le BANCHE, e non i cittadini, caricandoli sul debito pubblico che poi dobbiamo pagare noi con le nostre tasse??

A me non pare.

 
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A breve la Grecia rimarrà anche senza Energia Elettrica

Post n°10 pubblicato il 12 Giugno 2012 da abi90
Foto di abi90

Come da titolo, entro breve tempo, la grecia potrebbe rimanere sia senza energia elettrica, sia senza carburanti;
Le reti elettriche e del gas rischiano il collasso;
A causa delle misure di austerità, volute dalla tecnocrazia europea e dal Fondo Monetario Internazionale, che hanno imposto ai cittadini della Grecia, misure lacrime e sangue che li ha praticamente ridotti sul lastrico, la gente non ha neanche più i soldi per pagare le bollette, e quindi le varie compagnie non hanno più liquidità per pagare le commesse a Eni, GazProm, e le varie altre compagnie che forniscono energia alla Grecia, entro breve non potranno neanche più permettersi di comprare il petrolio ( che fornisce il 55% del fabbisogno energetico del paese), persino l'Iran in marzo ha bloccato le forniture petrolifere...
Di questo passo assisteremo al collasso energetico di un paese europeo.

Inizieranno i razionamenti energetici?

 

E il tutto sta succedendo nella totale indifferenza generale, tanto la gente basta che ha gli europei di calcio, il campionato e tutte le altre cazzate..

Povera Grecia, e Poveri Noi che siamo verso il baratro..

 
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In Grecia è corsa agli sportelli bancari

Post n°9 pubblicato il 12 Giugno 2012 da abi90
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In Grecia, ad appena 5 giorni dalle nuove elezioni per formare il governo (17 giugno 2012) è in atto un fuggi fuggi dalle banche, con prelievi che vanno dai 100/150 milioni, fino a un massimo di 500 milioni Euro al giorno, a fronte di riserve per 170 miliardi di Euro dei cittadini greci, e non delle banche.

Il tutto dovuto appunto all'incertezza che regna sovrana, per il possibile esito delle prossime elezioni politiche, che segnerà il destino della Grecia nell'Euro.

Una eventuale uscita della Grecia dalla moneta unica, farebbe scattare il blocco dei bancomat, e quindi i greci si ritroverebbero senza possibilità di tirar fuori i LORO soldi dalle banche, una autentica ingiustizia.

 
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