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Restonica Trail 2010

Post n°96 pubblicato il 14 Luglio 2010 da Guidobix59
 

  Restonica Trail….ovvero il Trail del Salame e del Primo sale!

 

Il trail della Restonica è una corsa a piedi, che ha luogo in Corsica  e nasce da una preesistente gara denominata “Inter Lacs”. L’attuale unica tappa di 68 km è a mio avviso tutta la parte più impegnativa della precedente. Con la scelta di questo percorso, gli organizzatori ti permettono di correre (ammesso che uno possa correre) su parte del  famoso GR20 (grand randonee – sentiero che attraversa tutta l’isola da nord a sud o viceversa).

Durante la precedente vacanza in Corsica, io e Monica, decidemmo di fare un’escursione nella Valle della Restonica (fiume) e ci incamminammo con l’idea di raggiungere i laghi di Campitellu e di Melu. Il sentiero che conduceva ai laghi mostrava un fondo non abbastanza facile e ad un certo punto per scrutare il primo lago, bisognava proprio arrampicarsi, ciò che ha fatto desistere Monica dal proseguire. Tornati indietro presso il punto in cui avevamo lasciato la nostra auto, ci soffermiamo al ristoro “ U Stazzu” di Chez Teo. Un vero e proprio ovile adibito a bar-trattoria. Mentre degustavamo un primo sale e una birra locale ”Pietra” (aromatizzata alla castagna), lo sguardo è rivolto su una locandina affissa su una parete, che pubblicizzava una gara di trail; si trattava della prima edizione del Restonica Trail, 68 km di sentieri di montagna con 5000 m di dislivello.

Chiedemmo a Teo, il proprietario, alcune informazioni e lui ci rifila senza proferire parole il modulo d’iscrizione, con una espressione di ilarità (quasi a far intendere….ma questi dove vanno?). Subito dopo ci indica in dialetto corso (italiano, sardo, francese) che le iscrizioni le potevamo fare a Corte presso un’agenzia immobiliare. Io e Monica ci guardammo in faccia per un istante, come per dire: …. ma questo ci sta sfidando!?  Non mi sono fatto convincere solo perché avevamo deciso di rilassarci e di goderci pienamente la vacanza. Monica stessa, quasi per consolarmi, dice semmai ci torniamo il prossimo anno.

Ed eccoci al prossimo anno!….è il 3 luglio 2010.

Convinto più che mai, quando si tratta di prender parte a questo genere di gare, mi presento sotto l’arco della partenza, prevista tra l’altro per le ore 5:00, dopo la solita alzataccia dal letto dell’albergo L’Atrachiata di Aleria, che si trova sulla costa orientale della Corsica, a 3 km dal mare e a 48 km da Corte. L’unico incontro durante il tragitto in macchina da Aleria a Corte, una scura e grassa mucca, mi attraversa all’improvviso la strada ed è stato un miracolo non averla presa o…. un peccato non averla “speronata”, immaginando alle innumerevoli “entrecote” che ci avrei ricavato!!

112 partenti, che dopo aver apposto la “segnature” ad indicare la punzonatura, prendono il via….in salita e per i primi 1400 m di dislivello! Impossibile pensare già a correre.

Non mi rendo conto se le due ore impiegate per fare 1200 m di dislivello positivo, siano poche o siano molte. Fatto è che dopo il primo controllo a Bocca Canaglia, inizio a correre insieme ad un gruppetto di persone che sembrino avere la stessa mia andatura. Ma questa è solo apparenza, perché prima delle Bergeries de Boniacce mi ritrovo da solo, dopo un breve pit-stop!

Più avanti saluto un gruppo di pastori, cordialmente rispondono al mio saluto e in italiano chiedo loro, scherzosamente, quanto ancora mancasse per l’arrivo…. risata grassa (tra cacio e coppa)!!

Riprendo a correre e recupero 6 concorrenti, su un bel sentiero, largo e senza asperità, sentiero che conduce al Rifugio Sega, ben attrezzato e fornito di ogni alimento, persino lonzu, sauciccion, fromage de broccu e u’ pecurinu!! Da qui in poi si attraversano le Gole del Tavignano (altro fiume), lo spettacolo è assicurato, con pareti di roccia altissime dove il fiume presenta splendidi salti d’acqua. Bellissima la sensazione di poter correre da solo in questi luoghi, pieni di verdi abetaie!

Il percorso si allunga in direzione del Lago di Ninu a 1757 m di altezza, che fino ad una settimana prima, mostrava un paesaggio tutto innevato. Mi trovo a percorrere il periplo del lago in mezzo a un acquitrinio e da un lato è un bene, considerata le alte temperature e i piedi che fumano!!

La bellezza di questo percorso sono anche le innumerevoli sorgenti di acqua che si trovano e non a caso quella del Lago di Ninu è tra le più fresche e di buona portata. Si riprende a correre e anche a buon ritmo e per un lungo tratto fino al Rifugio de Manganu a 1600 m.  

Bisogna rifornirsi adeguatamente perché il caldo aumenta e la salita sulla sommità della Bocca alle Porte a 2245 m di altezza, con già tanti km sulle gambe, è davvero proibitiva.

Altri 1600 m di dislivello su scaglie di pietra fino a Bocca alle Porte 2245 m, punto più alto di tutto il percorso. Arrivato in cima trovo uno dell’organizzazione a cavalcioni su una roccia che comunica via radio con la base a Corte. Vista le difficoltà della salita, provo ad informarmi di come sarà la discesa…..tranquillo, mi dicono, dopo il traverso esposto e protetto da una lunga corda fissa, il resto è agevole!! Ci sono caduto nuovamente! Mai fidarsi dei francesi…. anche se i corsi non è che vanno tanto d’accordo con i francesi!

La discesa è un vero disastro, “sfasciume” in gergo, mi ritrovo a percorrerla quasi sempre in apnea, la tensione è tanta e la concentrazione non manca, anche se il paesaggio porta a distrarsi!!. Gli appoggi precari mi rallentano enormemente e soprattutto quando i piedi passano dalla neve alla roccia; fino a quando il grip delle scarpe non riprende a sporcarsi, l’aderenza è nulla!!

E’ la volta del muro a scendere con corda fissa e neve, molto compatta, si scivola e sono costretto con le punte delle mie Salomon, a scalciare per creare il gradino, necessario ad un appoggio certo, ma soprattutto non precipitare nel vuoto; è una vera scalata a scendere e confesso che forse, con un paio di ramponi sarei stato più tranquillo!!          

La prossima ripida discesa è regolata da una catena, ma stavolta manca la neve!!

Ora riesco a respirare meno affannosamente, senza apprensione arrivo prima al Lago di Campitellu e successivamente, perché slivellato, il Lago di Melu.

Si scende ancora e raggiungo il celebre “U’ Stazzu” di Chez Teo. E’ proprio lui che viene incontro agli atleti in gara, fa lo stesso con me e quando lo raggiungo, si accerta sulle mie condizioni….mi presento e gli dico:… ti ricordi Teo, quando sono venuto l’anno scorso, a chiederti informazioni sulla gara?….bene! Ora sono qui!

Ma da qui a Corte quanto manca?…..altre 4 ore e sei arrivato.

Purtroppo non è così.

Dopo aver salutato Teo e ringraziatolo per l’accoglienza, rifiutando persino un piatto di pasta, riparto su un tratto di percorso che si presenta meno difficile, ma noioso per il suo andamento, una volta sul versante destro e una volta su quello sinistro, parallelo al Fiume Tavignano. Ora il sentiero è a mezza costa e per raggiungere il  nono controllo si ridiscende sulle rive del Tavignano, per poi risalire in direzione della Bocca delle Cappellacce a 1670 m e siamo ancora alti rispetto la linea di traguardo di Corte.

Durante la risalita mi trovo a soccorrere un concorrente colto da crampi e a quel punto si decide insieme di proseguire fino all’arrivo. A suo dire siamo i fanalini di coda,  conferma di ciò sono le due persone dell’organizzazione che ci seguono. Denis Piacentini, così si chiama il ragazzo corso che procede di pari passo. Raggiungiamo un altro ristoro e lui ne approfitta per farsi un  massaggio, visto il sopraggiungere di altri crampi a quel punto decido di fermarmi insieme a lui e riprendere il cammino, perché  a questo punto si tratta solo di camminare. Si aggiungono altre tre persone dell’organizzazione a fare da “scopa”, dopo l’ultimo ristoro e la compagnia si fa ancora più allegra. E’ simpatico e divertente sentirli parlare in corso e uno di loro è un vero e proprio intrattenitore, canta, racconta aneddoti, che persino io riesco a capire.

Si fa buio e le previsioni orarie sono ormai dubbie. La mia lampada frontale ha le pile scariche e la decisione di rimanere nel gruppo mi fa gioco; con le loro lampade potrò superare i miei problemi legati anche alla mia miopia.

Ormai siamo al termine e ognuno di noi in attesa del traguardo fa richiesta di ogni cosa, chi chiede di poter mangiare, chi chiede di poter bere una birra e chi come me chiede di rivedere Monica che sarà sicuramente in pensiero, dopo circa 18 ore di gara. Usciti dal sentiero entriamo direttamente nel centro abitato, con Monica ad attendermi proprio allo sbocco.

L’arrivo è tra i più trionfanti che abbia mai vissuto. Gli ultimi, festeggiati meglio dei primi. Sono le 23:00 due ali di folla ci acclama e nella piazza Tuffelli di Corte c’è un tripudio generale, accompagnato da canti tradizionali corsi. L’abbraccio con  Denis e l’allegra brigata è commovente ed io mi sento più corso!! Pierre Giacobbi e i suoi collaboratori si sono dimostrati davvero speciali, nonostante aver sottaciuto le difficoltà.

 

Massimo Guidobaldi

 

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