Un altro tempo

AMICO.......

'indifferenza, il cinismo bieco, la grettezza ch'è la moneta corrente in questo mondo hanno risparmiato almeno qualche essere umano, i miei amici, pochissimi, veri, indissolubilmente legati, quelli a cui non servono telefonate ed aperitivi. Così rompiamo quel muro di silenzio agghiacciante che si è creato tra gli esseri viventi, quell'immane "mercato". Solo nella vera amicizia scegli di essere vera, te stessa, possibilmente come quando ci si offre la possibilità di essere migliori anche di noi stessi, superandoci nei timori, nelle prevenzioni o preconcetti che la vita troppo spesso c'impone. E' pur vero che ogni volta che apriamo il nostro animo, corriamo immensi rischi. La sensibilità e la spontaneità - le cose più belle in assoluto di cui siamo capaci - vengono mortificate dalla volgarità, quella profonda e intellettuale; dove ogni gesto, atto, intenzione sono meramente strumentali e protesi a strumentalizzare gli altri; e, se togliamo un attimo solo la nostra corazza, il rischio di uscirne poi a pezzi si fa vertiginoso, in questa grottesca giostra, in cui più o meno tutti si affannano a compiacere questo falso dio, signore incontrastato dell'apparenza, del mendace, del falso odioso.
Essere amici, poter sentire senza paura i drammi, le debolezze umane, le angosce, i limiti, ma anche le qualità.
Certi incontri non sono solo un caso. Ogni volta che persone che aspirano alla complessità dell'anima si ritrovano, è perché vi è una unità primigenia, un nocciolo puro della bellezza. Questo fa di noi persone che si adattano alla recita del quotidiano, ma conservano gelosamente il desiderio di incontrare l'Altro.
L'amicizia, quella vera, è un bene superiore a qualsiasi tesoro: non teme nulla, e vive della sua grazia. Alimentandosi alla fonte della gioia.
Non c'è nulla di più umano che tendere la mano a un amico. E non ce nulla di più divino che stringerla.. Riempire il significato della cura di un contenuto, per chi non si aspetta di aver nulla in cambio. Poter esserci, senza dover dare spiegazioni ... per il semplice gusto di farlo, per accondiscendere ad un insopprimibile moto dello spirito, che ti impedisce di restare ferma. Ciò che cerco è la qualità, e non la quantità (solo) della vita.

ars medica

Non esiste arte medica più umana della psichiatria:
il corpo ad esempio, non è mai il corpo/cosa, ma il corpo/ vivente, dove gli occhi poco contano per le loro diottrie, ma occhi come sguardo, dove afferri e dilati la conoscenza degli stati d'animo, le emozioni, le ferite. Mai uno psichiatra potrà non guardare negli occhi, molta della nostra comprensione della storia della persona, di quell'anima, quella psiche, sarà li!
Oggi la medicina e' per lo più, una " cartella", esami, consulenze significano " portatemi la cartella"... non " portate il paziente".
Fieri di essere fra coloro che possono dire " portatemi il Sig. Tizio"...e saper guardare viso, occhi, voce. 
Dante avrebbe mai riconosciuto Forese se non avesse ascoltato la voce dell'amico? La voce, come gli occhi, rivela, riconosce, e' pregnante e fondamentale della nostra identità'!
Bah..... per essere lunedi e' pesantuccia la faccenda.... buona giornata a lor signori e proviamo a goderci la giornata! 

Pudore

Prendo spunto, per questo post, da un libricino che vi invito a leggere, "Il Pudore" di Monique Selz, psichiatra e psicanalista.
Molto tempo fa, scrissi un post proprio sulla funzione del pudore nella relazione amorosa, che serve a non creare fusione, a non annullare le distanze, ad essere ben attenti a non confondere la comunione con la fusione. Infatti, l'altro può essere annullato dal desiderio di appropriazione, ossia di un legame fusionale ... questo non può produrre un vero incontro! Proprio lì dove sembra che non debba esserci pudore, ne è necessaria una quantità sempre maggiore. Rousseau affermava che l'amore non ha prezzo solo a condizione che rispetti l'indipendenza, ossia deve mettere in atto il pudore.
In una prima fase, ciò che cerchiamo nell'altro è la proiezione di noi stessi, cioè amiamo nell'altro la parte che noi gli attribuiamo. Ma, l'amore è possibile solo se chi ama e chi è amato sono separati, distinti l'uno dall'altro, insomma è necessario mantenere un "vuoto" fra loro. Direbbe Trigano, che necessita operare un processo di "occultamento", ossia lo stare insieme è un'interiorizzazione, e non una esteriorizzazione.
Dopo questa lezioncina di "bassa filosofia", mi congedo.

DA "UP" A "DOWN"!!!

...Accade...mi accade ancora...ogni tanto, improvvisamente...al nascere di una nuova stagione, o per le stanchezze accumulate, o ancora...per tutte le perdite che non smetteranno mai di darmi il tormento... per quei frammenti che devono rimaner lì in fondo, da una qualche parte di non semplice accesso perchè il fatto che siano solo ricordi e non più vita è troppo doloroso ancora adesso.
Più urgente di una bella forma, a cui non mi sembra mai possibile poter rinunciare, è quel malessere sordo che proprio non vuole andarsene...fermo alla bocca dello stomaco da qualche giorno...forse saranno flash-back impazziti come piume d'oca da non so quale parte del mio buco nero...fantasmi sempre presenti.
Talvolta, è più urgente il dolore che non i sentimenti, che pure vengono fuori chiedendo un loro spazio...esigenti di una consapevolezza di testa e di stomaco, che mettono in moto una serie di meccanismi metabolici e privano della rassicurazione delle reti di protezione...E' come se, improvvisamente mi dileguassi nei miei cortocircuiti autistici...mi sentissi un pachiderma, dolce ma noioso, lento , prevedibile e un pò pedante, carcerato e carceriere nella stessa persona, per cui non c'è nemico.
Fortunatamente, ho accanto qualcuno che ha il polso giusto per fermare il mio "lasciarmi andare ", che scioglie i miei dolori con dolcezza e pazienza, che conosce i miei tempi e i miei bisogni, che riconosce cosa c'è dietro quella forma di un orribile e scontroso riccio...quell'oggettino di cristallo temperato, una di quelle cose taglienti con cui ci si può far male...
Purtroppo, nel bene e nel male, sento sempre così forte, la parola relativizzare faccio fatica ad usarla...per me, il sentire è un assoluto irripetibile, non sta nelle categorie di causa ed effetto, sta solo in chi lo prova...non c'è luogo in cui si possa essere più soli...
Semplicemente,questa è la mia vita, e questa sono io, in riserve e limiti, nei miei contrasti, nei miei desideri e nel mio sentire!

Semplicemente donna

Sono vinta
ogni volta che un sogno mi schiaccia,
ogni volta che una speranza mi sfugge,
ogni volta che il desiderio fagocita la ragione.

Sono guerriera
quando d'improvviso afferro una ragione
quando d'improvviso ci credo e ne rido
quando mi faccio forza ed illumino le mie ombre.

Sono condottiera
quando con le unghie mi riapproprio delle mie ore,
quando mordo i ricordi,
quando ritorno in piedi e respiro.

Sono una donna
che non si difende dai suoi sogni,
che si lascia bagnare dalle sue lacrime,
sono una donna
che si abbatte, ma che poi combatte.

Sono una donna
che ama.