Un passo alla volta

Sensazioni...

Guardo ancora una volta il mio mondo dall'alto e vedo nuovamente scendere il buio.
Ho provato per quasi una settimana a cercarti... senza avere risposta... A chiudere il telefono prima che partisse la segreteria telefonica perché era come ritornare a fare, ancora una volta, un tuffo nel passato più lontano ma anche abbastanza recente.
Questa volta non voglio chiedere nulla... mi metto in attesa... in silenzio... e, se lo vorrai, sai dove trovarmi.
Quello che avevo scritto qui qualche giorno fa era, semplicemente, quello che sentivo di doverti dire in questo momento... Avevo pensato di scriverlo dall'altra parte... ma non volevo "sporcare" il tuo mondo.

Buon anno...

Monte Matajur, 31 dicembre 2015

26 dicembre

Quel dolore se ne andrà
soltanto quando sarai tu a decidere
di lasciartelo alle spalle...

Ma per farlo devi decidere di spezzare quelle catene con le quali te lo sei attorcigliato addosso a te... in quella stretta morsa che ti soffoca giorno dopo giorno, mese dopo mese, anno dopo anno.
Questo non significa affatto dimenticare chi non c'è più ma, forse, provare a ricordare in modo diverso... non per i vuoti... non per le assenze... ma per il fatto che lei può esserci ancora... in ogni luogo... in ogni gesto... nelle piccole cose di ogni giorno... quando ridi... quando piangi... quando sei contenta e anche quando ti arrabbi... e magari ti guida ancora silenziosamente... certe volte ti fa sbagliare... altre ti fa evitare altri sbagli... ma, in qualche modo che magari non afferri... lei c'è...

E per quello che credo di aver imparato a conoscerti in questo anno e mezzo penso che fino a quando non ti lascerai alle spalle quel dolore non ci sarà mai posto... né per me... né per nessun altro...

Distanza...

E, forse, la vera distanza...
quella che può tenere veramente lontane due persone
non è mai fatta di chilometri ma di qualcosa di diverso...

Nonostante tutto gli succedeva ancora di ripensare, quando ritornava lassù tra quelle betulle, a quella strana amicizia lontana... quell'amicizia fatta forse di troppe parole non dette mai veramente.
Lui non aveva voluto ascoltare ciò che la sua anima gli aveva gridato più forte che poteva quella sera... quella sera di tanto tempo prima nella quale si erano parlati per la prima volta al telefono... Non aveva voluto ascoltare quello che la sua anima gli aveva gridato forse per troppo tempo... che lei aveva iniziato ad andarsene quella sera...
Quello che li separava forse non erano i tanti chilometri... ma qualcosa di diverso... appartentevano, forse, a "mondi" diversi... a mondi che niente e nessuno avrebbe mai potuto far avvicinare... perché, come lei una volta gli aveva scritto, quello che non era stato destinato non lo sarebbe stato mai... nemmeno con tutto l'amore di questo mondo...
Qualche volta gli capita ancora di pensare, quando torna lassù, a quei momenti... e di sperare che il vento le abbia portato finalmente la felicità che aveva cercato così tanto a lungo... e che lui, probabilmente, non avrebbe mai potuto regalarle...

Kraguojnca, 24 dicembre 2015

16 dicembre

Oggi...

Credo che nessuno di noi possa sapere cosa ci sia oltre l'oggi... e altrettanto che nessuno di noi possa credere già oggi che tutto sarà per sempre.
Avrei potuto offrirti il mio "oggi"... e vivere quell'oggi giorno per giorno... ma sarebbe stato sempre l'oggi di ogni giorno.
Rinunciare a quell'oggi per paura che non possa essere per sempre sarebbe stato sicuramente un rinunciare a "vivere" la propria vita... e non è quello che la mia "vita", per quanto insignificante possa essere stata, mi ha insegnato.

Grado, 12 dicembre 2015