Venerdì scorso, i quotidiani ci hanno confermato che Monchiero e Giunta hanno assemblato le loro cose, in scatole chiuse con elastici.
Pare infatti che, dopo un anno, Valpreda sia finalmente riuscito a riassegnare le poltrone delle ASO e delle ASL.
Monchiero, uomo del centro-destra, tornerà a casa, ma non rimarrà disoccupato; lo rimarrà viceversa De Intiniis, uomo di sinistra: strana questa maggioranza che ammazza i propri supporters.
CGIL, CISL e UIL dovranno ora riprendere a tessere da capo le loro trame, con il compagno Galanzino.
Come è già successo dopo Odasso, i nostri amichetti negheranno ogni coinvolgimento nella gestione della estinta trimurti.
Nulla sapevano e nulla sanno della libera professione formato esportazione, né del reparto dislocato alla Cellini.
Quasi nessuno, tra i sindacalisti di regime, ha notato il sorgere del parcheggio multipiano a pagamento, né dell'inutile palazzina ristoro; pochissimi hanno sentito parlare del micronido aziendale.
Siamo pieni di co.co.pro. (sottopagati o strapagati), equamente divisi tra centro-destra e centro-sinistra.
Ci sono alcuni super-infermieri retribuiti quasi come primari, e medici pagati come colf in nero.
Non contrattiamo progressioni orizzontali o verticali da tempo, ma OSRU, Provveditorato e Personale contano più posizioni organizzative di tutte quelle attivate da Odasso.
Il problema dell'ex Ufficio Tecnico (non si chiama così da molto tempo) non è ascrivibile esclusivamente ad un'architetta laureata a 41 anni.
Se Repubblica vuole cercare capri espiatori, è meglio che valuti meglio la serietà delle sue fonti.
Singolare questa comunione d'intenti tra un organo di stampa ed i sindacati molinettiani, alla disperata ricerca di un restyling facciale.
Torino 2.5.06 , Alsind73,pag.3 (Dott.Marco Roccati, Segretario Regionale Un.Si.Au.,011/633.5804,fax int.5003)
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(una decina ai tempi di Odasso)
da 4.350 ad 8.500 euro l'anno
delibere dal n.111 al n.159/2006
PO area amministrativa URP
PO qualità percepita URP
PO Controllo di Gestione, analisi economiche
PO Controllo di Gestione, processi e progetti sanitari
PO Organizzazione Attività Amm.ve Ospedaliere
PO Coordinamento CUP
PO Coordinamento Amm.vo Intramoenia
PO SAI/SPP coordinamento e supporto amministrativo
PO Delibere AAGG
PO Segreteria Direttore Generale
PO Bilancio GEF
PO Ciclo Attivo GEF
PO Ciclo Passivo GEF
PO Settore Giuridico SC Personale
PO Trattamento Economico SC Personale
PO Relazioni Sindacali SC Personale
PO Rilevazione Assenze SC Personale
PO Previdenza e Quiescenza SC Personale
PO Rischio Assicurativo SC Patrimonio
PO Tutela patrimonio aziendale SC Patrimonio
PO SC OSRU organizzazione
PO SC OSRU sistema di valutazione
PO SC OSRU metodi e progetti di ricerca
PO SC OSRU coordinamento formazione permanente
PO SC OSRU laboratorio biomedico
PO SC OSRU tecniche di radiologia medica
PO SC OSRU fisioterapia
PO SC OSRU dietistica
PO SC Provveditorato, acquisti non sanitari
PO SC Provveditorato, materiale economale
PO SC Provveditorato, interventistica diagnostica
PO SC Provveditorato, materiale sanitario e chirurgico
PO SC Provveditorato, materiale protesico
PO SC Provveditorato, acquisti sanitari
PO SC Economato, coordinamento personale
PO SC Logistica, pianificazione approvvigionamenti
PO SC Progettazione ed Investimenti, gestione budget
PO SC Manutenzioni, gestione personale amministrativo
PO SC Manutenzioni, settore elettrico elettronico
PO SC Informatica e Telematica, area amministrativa
PO SC Legale, vertenze giudiziali e stragiudiziali
PO SC Legale, contenzioso del lavoro
PO SC Legale, rogatoria atti di gara
PO SC Legale, tutela della riservatezza
PO SC Ingegneria Clinica, procedure contabili
PO SC Ingegneria Clinica, coordinamento area tecnica
PO SC Direzione Sanitaria Molinette, data management
PO SC Farmacia, coordinamento attività amministrativa
PO Direzione Sanitaria SGAS, coordinamento attività amministrativa
Torino 20/04/06, Alsind73,pag.4 e 5 (Dott.Marco Roccati, Segretario Regionale Un.Si.Au.,011/633.5804,fax int.5003)
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Non fosse stato per quell'aborto di legge elettorale, la Camera non sarebbe in mano al centro-sinistra, e Berlusconi continuerebbe a promettere ponti, autostrade, dighe, meno tasse, milioni di posti di lavoro e protrazione dell'umana esistenza.
Si pensava che al Senato stravincesse l'Unione, che controllava, sulla carta, quasi tutte le Regioni.
Invece, in un solo anno, Regioni appena conquistate dall'Unione sono tornate alla Casa delle Libertà: non si dovrebbe terrorizzare la popolazione con chiusure di ospedali e punti nascita.
Torino è un puntino vagamente rosso, in un Lombardo-Veneto, più blu che verde, che ha invaso il Piemonte.
Si direbbe che gli abitanti di Torino siano stati blanditi dalle Olimpiadi, ed abbiano chiuso ambedue gli occhi sui vari buchi nel bilancio del Toroc.
I torinesi hanno apprezzato i ben sette chilometri di metropolitana, che minaccia di svilupparsi di un solo chilometro all'anno.
Per il passante ferroviario, si sono presi altri cinque anni, quasi come per costruire il tunnel sotto la Manica!
Chiamparino non dovrebbe gioire troppo, per il presente ed il futuro: il suo partito in Val di Susa è sceso al 3%; meno male, per la coalizione, che i voti si sono spostati a sinistra e non a destra.
Da quando si è insediata la Bresso, il suo assessore alla sanità si è meritato l'attenzione puntuale di nemici ed alleati.
Finanche CGIL, CISL e UIL delle Molinette accusano Valpreda di avere le idee confuse, e loro se ne intendono!
I direttori della destra saranno cambiati o riciclati, voltagabbana e non?
Mercoledì 12 aprile, Bresso e Valpreda hanno inaugurato alle Molinette nuovi reparti e strutture polivalenti.
Sopravviveranno dette strutture (assieme al multipiano, alla palazzina Gemeaz ed all'asilo nido) all'affossamento dell'ospedale?
Torino 13/04/06, Alsind72,pag.1 (Dott.Marco Roccati, Segretario Regionale Un.Si.Au.,011/633.5804,fax int.5003)
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La margherita è un fiore apparentemente umile, il cui considerevole numero di petali induce in tentazione gli ondivaghi.
Il vantaggio politico del logo è duplice: non si ostenta forza (come viceversa la quercia), e si ramazzano quasi tutti i voltagabbana, provenienti da destra.
Il fuggi fuggi è iniziato prima ancora che quel miracolo italiano di rettitudine e di ricrescita dei capelli catalogasse milioni di italiani, con l'epiteto anatomico, che si riserva ai gioielli di famiglia.
Lui ha tre televisioni, noi al massimo due televisori, quindi tra noi e lui c'è molta disparità di mezzi, a supporto delle esternazioni, ma chissà ora come gli stanno fischiando le orecchie!
L'inizio di questa migrazione democristiana, da destra a sinistra, risale a dopo le elezioni regionali; ora che le ASL piemontesi sono veramente scese a tredici, vedremo quanto renda essere dei trasformisti.
Quasi trenta direttori defenestrati (generali, amministrativi e sanitari) innescano una lotta feroce per i posti rimasti.
Se sono preparati e capaci, come sostengono di essere, non avranno problemi a trovare, magari nel privato, altri posti da duecentomila euro l'anno.
Le Molinette rischia di diventare una specie di centro commerciale, con multisala annessa, se non fosse per l'Università, che ne detiene il pacchetto di controllo.
Se la sinistra ci manderà qualcuno dei suoi, non accontentandosi di transfughi, il nuovo direttore troverà un numero sterminato di passacarte (a tempo pieno e determinato), e tanti sindacalisti con la lista della spesa già pronta.
Torino 06/04/06, Alsind72,pag.3 (Dott.Marco Roccati, Segretario Regionale Un.Si.Au.,011/633.5804,fax int.5003)
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La Gemeaz ha comunicato (nota del 22/3), a CGIL, CISL e UIL (v.Pedrotti, v.Barbaroux e v.Bologna), di essere costretta a licenziare 50 lavoratori.
Con riferimento all'appalto del S.Giovanni (del nostro ex re Luigi), pare che il capitolato prevedesse almeno il 30% in più dei pasti attualmente erogati.
I pasti, a detta della Gemeaz, diminuiscono costantemente anno dopo anno; nel 2005, si è registrato un calo del 5%.
Ci sarebbero milletrecento ore lavorative settimanali eccedenti.
I 41 dipendenti donne e 9 dipendenti uomini, che dovrebbero essere sacrificati ai conti che non tornano, sono appunto riconducibili a quelle ore.
La Gemeaz ha contestualmente comunicato tutto ciò alla Regione Piemonte, area Ammortizzatori Sociali.
Dal nostro punto di vista, auspicando che l'argomento sia sufficientemente importante da meritare una riunione della RSU, dobbiamo constatare il fallimento del faraonico progetto della ristorazione appaltata.
Noi siamo stati contrari fin dall'inizio, non come certi sindacalisti, più o meno fasulli, che allora, per compiacere Odasso, hanno convinto i colleghi e gli iscritti a sbaraccare cucina, dispensa, mensa e trasporti.
Ci ricordiamo bene come è andata, ed anche chi ha “lavorato” perché la Gemeaz entrasse alle Molinette.
Ora però ci vanno di mezzo prevalentemente delle lavoratrici, più della metà delle quali si trova inquadrata nel penultimo dei livelli retributivi.
Qualcuno ha sicuramente sbagliato a preventivare la potenzialità di questo bacino d'utenza, ma, se il personale della Gemeaz scenderà del 22%, quali garanzie ci saranno per i pasti a degenti e dipendenti?
Forse la palazzina ristoro sarà l'ultimo dei problemi, visto che pare vogliano spostare mezzo ospedale nell'ex manicomio: non a caso!
Sebbene invitati dalle OO.SS. della Gemeaz, non crediamo sia il caso di partecipare ad incontri semi-clandestini, tra sindacalisti molinettiani con la coda di paglia e Direttori compiacenti.
Evitiamo queste pagliacciate, quando ci sono posti di lavoro a rischio!
Torino 29/03/06, Alsind72,pag.2 (Dott.Marco Roccati, Segretario Regionale Un.Si.Au.,011/633.5804,fax int.5003)
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Inviato da: toorresa
il 25/03/2009 alle 07:49
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