United Film of Lilly

"Credo nel potere del riso e delle lacrime come antidoto all'odio e al terrore" C.Chaplin

Creato da UnitedFilm il 01/03/2009

Tag

 

Area personale

 

FACEBOOK

 
 

Nota del Redattore

Non sono una giornalista cinematografica, non ho mai studiato il settore in modo approfondito e l'esperienza me la son fatta a suon di pellicole dalla più tenera età;

non sono una santona, i miei gusti son del tutto opinabili e quasi sempre sufficienti ...

insomma, per capirci: lo faccio per diletto!

 

 

Un ispettore in casa Birling

Post n°21 pubblicato il 05 Novembre 2009 da UnitedFilm
 

Titolo originale: An Inspector Call
Autore del testo: Priestley John Boyton
Anno: 1946
Genere: Drammatico
Regia: Giancarlo Sepe
Attori principali: Paolo Ferrari, Andrea Giordana, Crescenza Guarnieri

Trama: Inghilterra, 1930. L’influente famiglia Birling festeggia il fidanzamento della figlia Sheila con il giovane con Gerald, rampollo di un ricco industriale. Inaspettatamente, a fine cena, arriva l’ispettore di polizia Goole: una ragazza si è suicidata e i Birling ne sono implicati.

Non credo mi si possa tacciare di sgarberie: sono sempre molto entusiastica nel parlare delle cose che vedo e analizzo anche perché parto dall’assunto di non saperne più che chiunque altro. Questa piece teatrale però non mi ha convinta appieno: mentre ¾ del testo erano chiari e lineari, l’ultimo quarto risultava caotico e concitato: non è un ispettore, lo è, non sono colpevoli, lo sono.Se è infine evidente che sia tutta una metafora e che il fine non sia di tipo esplicativo ma interrogativo ed evocativo, rimane però nello spettatore un senso di in conclusione e confusione. Registicamente innovativa la scelta di rappresentare un flashback, ma completamente inutile.
Bravi gli attori, suggestiva la scenografia, deboluccio lo script non nella sua idea ma nella sua scrittura.

 
 
 

La duchessa

Post n°20 pubblicato il 01 Novembre 2009 da UnitedFilm
 

Titolo Originale: The Duchess
Anno: 2008
Genere: Drammatico
Durata: 110 minuti
Regia: Saul Dibb
Attori principali: Keira Knightley, Ralph Fiennes, Charlotte Rampling, Dominic Cooper, Hayley Atwell
Premi: nomination per miglior scenografia e premio Oscar 2009 migliori costumi; nomination ai Golden Globes 2009 a migliore attore non protagonista a R.Finnes

Plot in breve: Vita e dolori di Georgiana Spencer, duchessa del Devonshire.

All'uscita della pellicola, il baraccone pubblicitar-promozionale puntò tutto sull'effetto "principessa triste": la protagonista di questo film è davvero esistita e si tratta infatti di una lontana antenata della fu principessa Diana Spencer. Sperticati i tentativi di comparazione: due donne, un solo destino infelice, vittime di qualcosa di più grande di loro.
Tanto per essere schietti, panzane: se volete convincervi che le disgrazie siano ereditarie, che le due donne siano state simili, apritevi un "Chi" ma non guardate questo film, perchè non c'è tutta questa attinenza esistenziale tra le due.
In primis l'epoca storica: qui siamo nel 700, in una Inghilterra dove si cominciano a percepire i primi afflati rivoluzionari, in cui la politica comincia a diventare un affare di interesse popolare e non solo di classe; Lady Diana visse e abitò in un 900 dove la politica ha fatto tempo a smettere di interessare il popolo e a tornare ad essere un discorso di classe.
Georgiana Spencer divenne sposa a 17 anni del duca di Devonshire (ottimo R.Finnes) e a lui dovette rimanere sposa nonostante le varie vessazioni per tutta la vita a causa delle leggi maschiliste del tempo che non prevedevano né il divorzio né le relazioni extra coniugali delle mogli; Diana Spencer divenne sposa del principe Carlo di Inghilterra a 20 anni e, proprio a causa delle infedeltà e della poca arrendevolezza alla vita di palazzo, ne divorziò collezionando numerosi amanti durante la propria vita.
Lady G, come i più la chiamarono all'epoca (o anche questo è un traslato forzato???? mah!), ebbe interessi politici nella propria vita, fu fervente sostenitrice culturale e frequentò molti artisti; Lady D non ebbe mai parte nella vita politica del proprio paese, anche se si ricorda l'indubbio impegno in problematiche umanitarie, e la si associa soprattutto a Dolce & Gabbana ed Elton John.
Georgiana fu costretta a pressioni altissime perchè generasse un erede maschio, subendo una numerosa serie di aborti e figli nati morti; Diana non ebbe la medesima pressione e non fu valutata nella sua esistenza per tale ragione.
L'unico punto di unione che trovo tra le due donne riguarda forse la solitudine: sposate ad uomini importanti e piene di grosse aspettative verso tale matrimonio, entrambe vissero una vita infelice e sola, vittime di convezioni sociali e relazioni extra coniugali dei consorti.
Per ciò che riguarda il film la mia valutazione è mediamente positiva: ottime location, ricotruzioni storiche dettagliate soprattutto nella sua componente scenica e stilistica (l'Oscar ai migliori costumi è meritatissimo). Regia sfarzosa e fotografia colorata non sopperiscono però le non altrettando brillanti prestazioni degli attori: eccezzion fatta per Finnes, il resto del cast risulta un po' anonimo e poco ricercato. Sempre ferma la mia valutazione di Keira Knightley: ottimo manichino per abiti d'epoca, elegante e sofisticata, ma enormemente sopravvalutata come interprete di ruoli e personaggi che lei riesce - in una maniera incridibile - a rendere tutti uguali. Agghiacciante.

Voto: 7

 
 
 

Il cavaliere Oscuro

Post n°19 pubblicato il 13 Settembre 2009 da UnitedFilm
 

Titolo Originale: The Dark Knight
Anno: 2008
Genere: Azione
Durata: 152 minuti
Regia: Christopher Nolan
Attori principali: Christian Bale, Heath Ledger, Gary Oldman, Michael Caine, Aaron Eckhart
Premi: numerose nomination Premio Oscar 2009 e premi come miglior attore non protagonista a H.Ledger e miglior montaggio del suono; premio Golden Globes 2009 come miglior attore non protagonista a H.Ledger

Plot in breve: Batman combatte la criminalità di Gotham City, tra cui il sadico Joker

Decisamente particolare questa ennesima lettura di Bruce Wayne: se siete sopravvissuti alla versione pop-corn di Clooney e a quella senza mimica facciale di Val Kilmer, mi sento di potervi consigliare questa nuova di C.Bale.
Vi avviso però di non aspettatevi eroi romantici o miliardari filantropi: qui c'è molto poco Bruce e molto Batman. Donnaiolo e sborone, il nuovo Wayne non vi vuole piacere, non pretende di essere amato ed è sprezzante anche con quell'Alfred che veglia su di lui come un padre.
Ma il miliardario sembra non interessare molto Nolan che infatti lo relega ad aspetto della storia molto più che i suoi colleghi registi. La scelta risulta particolarmente azzeccata perchè gli permette di analizzare meglio la figura dell'Eroe Oscuro.
L'accezzione del titolo è già motivo di rottura con i film precendenti - eccezzion fatta forse per i primi Burton: non siamo più in compagnia di un eroe guascone, non ci sono spalle circensi o voli da rondine a primavera. Questo Batman è solo, più solo che mai, richiuso in un guscio di insoddisfazione e dolore palpabile che egli combatte con le mani in uno stile realistico. Il commissario Gordon non è l'amico ciccioso di una vita, ma un uomo da strada mafiosa; la (ex) fidanzata non una bellona da copertina patinata, ma avvocato acidello; persino il fedele Alfred non è più un servile vecchietto avvizzito ma uno snobbissimo consigliere.
Bale riesce perfettamemte a renderci l'idea di un eroe la cui eroicità non sta nella forza o nell'arguzia, ma nella scelta e nel sacrificio.
Due parole le spendo anche per Joker, il fu H.Ledger: se per metà film mi son chiesta a quale appiglio si aggrappassero l'Oscar e il Golden Globe, nell'ultima mezz'ora ho dovuto ricredermi. Ricordo la scena finale di Unbreakable, di M. Night Shyamalan:

"Nei fumetti lo sai come si fa a capire chi è il cattivo più temibile? è l'esatto opposto dell'eroe."

Far dimenticare il Joker di Jack Nicholson non è stato semplice, ma questo di Ledger è talmente folle e attorialmente ricercato da rimanere nell'immaginario collettivo per anni.
In un film dove ogni personaggio perde qualcosa (acuta la riflessione che ne fa M.Gandolfi su MyMovies.it) rimane allo spettatore un duro colpo allo stomaco per quell'oscurità dannata che - finalmente - dà un senso al nome di Cavaliere Oscuro.

Voto: 8 /9

 
 
 

Donnie Darko

Post n°18 pubblicato il 09 Settembre 2009 da UnitedFilm
 

Titolo Originale: -
Anno: 2001
Genere: Drammatico
Durata: 108 minuti
Regia: Richard Kelly
Attori principali: Jake Gyllenhaal, Jena Malone, Noah Wyle, Mary McDonnell, Drew Barrymore
Premi: -

Plot in breve: Donald, adolescente psicologicamente disturbato, è ossessionato dal suo nuovo amico immaginario, un coniglio di fattezze umane che chiama Frank, che gli predice la vicina fine del mondo.

Ne avevo tanto sentito parlare e non potevo farmelo mancare: Donnie Darko, controverso e osannato film di nicchia, unica pellicola in questi primi anni Duemila a scatenare giudizi il più dissonanti possibili.
Se amate le pellicole da raccontare ai vostri amici il giorno dopo, evitate: ciò che ho scritto per il plot è tutto quello che riuscireste a riassumere, e sarebbe riduttivo. Il film è abbastanza confuso e mira ad esserlo: sceneggiatura labile e confusa, a metà strada tra il sogno e la follia, in cui si fa fatica a capire quindi come va a finire?.
Credo tuttavia che il senso di questa pellicola non sia di tipo ermeneutico: è un film che dissacra e lascia domande più che trovare risposte.
A mio avviso, in senso molto ampio, potrebbe essere considerata una trattazione critica sulla morte e sulla religione, sulla vita e sull'assenza di fede, sul tempo e sulla paura; quasi un'apologia sulla morte.
Donnie, preda di quello che non si capirà mai se essere delirio o illuminazione divina, è uomo morto che cammina intriso di caratteri contradditori di eroismo e pavidità.
Nel suo dar fuoco alla casa del "guru dell'amore" Cunnigham (P.Swayze) egli disvela la natura blasfema di certe filosofie di pensiero che trasformano il bene in buonismo, ricalcando quasi quell'eroe che la fidanzata vede il lui; nelle confidenze che fa all'analista (K.Ross) la sua fragilità e capricciosità; con i suoi insegnanti (N.Wyle e D.Barrymore) il suo desiderio di scoperta al di fuori di schemi istituzionali e perbene.
Tanto si potrebbe dire di questo film ma credo che ognuno di noi ne darebbe la sua visione interpretativa, frutto della propria vita e delle proprie esperienze.
Decisamente vintage la costruzione delle riprese e la fotografia: un film anni Duemila che parla degli anni 80 (1988) e che usa inquadrature della cinematografia anni 80.... genialità non comune e quindi molto apprezzabile. Bravi gli attori a sviluppare personaggi che richiederebbero pagine e pagine per essere raccontati nella loro umanità di non minore spessore rispetto a quella del protagonista.
Da guardare e riguardare: un film che fa venire voglia di domandarsi perchè.

Voto: 8 e mezzo

 
 
 

A prova di spia

Post n°17 pubblicato il 29 Agosto 2009 da UnitedFilm
 

Titolo Originale: Burn After Reading
Anno: 2008
Genere: Commedia
Durata: 96 minuti
Regia: Ethan Coen, Joel Coen
Attori principali: George Clooney, Frances McDormand, John Malkovich, Brad Pitt, Tilda Swinton
Premi: nomination per miglior attrice brillante a F.McDormand e miglior film ai Golden Globes 2009

Plot in breve: Osborne Cox, analista della CIA licenziato, decide di scrivere le sue memorie. Per un errore finiranno nella mani di due impiegati di una palestra che cercheranno di trarne profitto non senza problemi.

Forse non ho quello spirito caustico e sarcastico utile per capire il tanto declamato umorismo dei Cohen ma questo film non mi è piaciuto. Dell'ora e mezzo di film mi ritrovo a salvare solo la prova attoriale dei sopracitati: surreale Pitt, irritante Clooney, immensa McDormand, strepitosa Swinton.
Per il resto del film mi trovo a dover fare i conti con una sceneggiatura sfilacciata e approssimativa e con una regia un po' troppo autocompiaciuta. Si voleva far ridere, ma i momenti ad esso dedicati sono un paio in tutta la durata del film; si voleva far riflettere su alcuni caratteri sciocchi della nostra modernità ma ci si riesce appieno solo in alcuni tratti, peraltro soffocati sotto la trama contorta e inconcludente.
Si poteva dare di più.

Voto: 6

 
 
 
Successivi »
 
 
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963