« i giovani non sono | In un Quid » |
Oggi nel tempio
Post n°2574 pubblicato il 21 Marzo 2018 da namy0000
2018, CINA. “Oggi nel tempio del Sole ci sono prati, nuovi alberi, aiuole di tulipani in primavera, gerani in estate e canne di bambù talmente estranee a questa regione fredda della Cina che ogni volta che viene l’autunno bisogna legarle insieme per proteggerle dal gelo. Dagli anni 2000 ho calcolato che il 15 per cento della superficie del parco è stato dato in affitto a ristoranti di fascia relativamente alta, a un club esclusivo, a una birreria tedesca, a una scuola di yoga, a uno strano negozio di mobili antichi sempre vuoto (e che sembra una copertura per qualche affare losco), a un ristorante russo e a una serie di negozi che vendono merci all’ingrosso per i commercianti russi. Recuperare i valori tradizionali è uno dei principali obiettivi del leader cinese Xi Jinping sul fronte interno, eppure l’idea stessa di un ritorno al passato sembrava impossibile fino agli anni 1980. Mi immaginavo che i cinesi credessero in qualcosa. Mi sbagliavo. Un pomeriggio d’autunno ho pedalato per un’ora fino al tempio della Nuvola bianca, il centro nazionale del Taoismo, la religione locale della Cina. Il taoismo nasce nel secondo secolo, da una combinazione di credi religiosi popolari e insegnamenti di filosofi come Laotzu e Chang-tzu. Il tempio della Nuvola bianca risale al 13° secolo, ed è la sede dell’associazione nazionale taoista. Il tempio è magnifico, ma sembra costruito in modo incoerente. L’asse principale di 5 sale dedicate a varie divinità è scampato in gran parte alle devastazioni della rivoluzione culturale. Il problema è che mancano i fedeli. Le sale e i cortili ricordano i luoghi simbolici di culto degli ex paesi comunisi. L’edificio è, come il tempio del Sole, un relitto di un’era passata. Negli ultimi 10 anni, però, i cinesi hanno cominciato a cercare un significato nella loro vita. Dopo aver abbracciato per decenni ideologie straniere come il fascismo, il comunismo e il neoliberismo, si chiedono cosa resta della loro cultura. E così, giustamente, il governo ha investito sulle religioni come il taoismo (e anche sul buddismo e sulle religioni popolari, meno sul cristianesimo e l’islam). Il tempio della Nuvola Bianca sta cercando di recuperare parte del patrimonio della medicina tradizionale cinese, aprendo una clinica in un’ala appena ristrutturata dell’edificio. Lo stato ha fondato anche una nuova accademia taoista per l’istruzione di nuovi sacerdoti. In tutta la Cina c’è un ritorno del taoismo. Su i due lati dell’asse principale ci sono nuovi cortili con templi dedicati a varie divinità. Rispetto alla città sacra del passato, la Pechino di oggi è un’area metropolitana vagamente fuori controllo con strade ad alto scorrimento, grandi condomini, treni sotterranei e periferie. Il vecchio arazzo cosmologico è stato fatto a brandelli. Ma è ancora una città dove i luoghi hanno un significato. Pechino è ancora la capitale di uno stato autoritario. Uno stato che una volta disprezzava la tradizione, e che invece oggi la difende. Così la città cambia, non può tornare al passato, ma per rilanciare e mescolare insieme una serie di idee del passato: la pietà filiale, il rispetto per l’autorità, le religioni tradizionali, e anche i privilegi dei ricchi. Come dice Meyer, allora come oggi, “Pechino era un’idea prima di essere una città” (Internazionale n, 1246 del 9 marzo 2018). |
Inviato da: Penna_Magica
il 08/02/2024 alle 11:19
Inviato da: cassetta2
il 27/12/2023 alle 17:41
Inviato da: cassetta2
il 11/09/2022 alle 12:06
Inviato da: cassetta2
il 31/08/2022 alle 18:17
Inviato da: cassetta2
il 09/05/2022 alle 07:28