Un mondo nuovo

Tutti i mercoledì

“Tutti i mercoledì Rosalba Ferri va al cimitero a Pesaro per trovare il figlio Andrea Ferri, gestore di alcuni distributori di benzina a Pesaro, ammazzato con 7 colpi di pistola, sparati a bruciapelo alla testa e alla schiena, il 3 giugno 2013 da Donald Sabanov, 26 anni, macedone, per 7 anni suo dipendente, che considerava come un figlio, ora sotto processo, che voleva rapinarlo per portargli via la chiave della cassaforte. ‹‹Una madre non dovrebbe mai seppellire un figlio›› sussurra Rosalba. ‹‹C’è una signora vedova che aveva perso il figlio. Mi scrisse. E adesso le faccio una chiamatina ogni mese. Io faccio il prete. Mi piace››. La prima volta Rosalba restò così spiazzata nel sentire la voce di Francesco da non riuscire a dire nulla per l’emozione ‹‹La richiamerò››, le promise Bergoglio. E mantenne la promessa ‹‹Mi aspettavo una chiamata per Pasqua e invece ha deciso di anticipare per via degli impegni di Quaresima. È una grande consolazione ricevere la carezza del Papa: lui ha capito il mio tormento. Ogni volta che chiama mi metto a piangere, mi dice che prega per me e per Andrea e mi chiede di pregare per lui perché ne ha bisogno. Quando squilla il telefono, lo riconosco subito dalla voce, mi chiama per nome, mi chiede, come va? Male, mi manca Andrea. Questo dolore me lo porterò nella tomba. Il Pontefice ha annuito in un silenzio carico di compassione››, spiega Rosalba, mentre parla mescola ricordi e singhiozzi, lacrime e preghiere. Il Papa le ha confidato di essersi commosso e di aver pianto quando ha letto la lettera di suo figlio Michele che gli aveva scritto per raccontare lo strazio della morte del fratello e di tante altre tragedie che si sono abbattute sulla loro famiglia. ‹‹Quella lettera non l’ho letta. Michele non ha voluto, quelle parole però hanno colpito tanto il Papa. È una persona straordinaria per l’umiltà e la capacità di comprendere le ferite, lo strazio di una madre come me, che ora s’aggrappa alla fede e alla preghiera per andare avanti››. Rosalba è vedova; oltre al figlio Andrea, ne ha perso uno appena nato, molti anni fa. L’altro figlio, Paolo, è disabile, mentre Michele ha avuto, da giovane, un incidente in scooter che lo costringe sulla sedia a rotelle. Diceva il poeta cattolico francese Paul Claudel che ‹‹Dio non è venuto a spiegare la sofferenza, è venuto a riempirla della sua presenza››. È quello che fa papa Francesco con le sue telefonate.

Il denaro ha

“Il denaro ha sempre avuto una brutta reputazione: è considerato un agente contaminante, in grado di corrompere i rapporti personali attraverso considerazioni di puro calcolo egoistico. Quando si comincia a parlare di soldi, si dice, le persone non contano niente. Spesso, per spiegare i cedimenti morali del prossimo, diciamo che “l’ha fatto per soldi” o che “i soldi distruggono le amicizie” e che “tutti sono in vendita, è solo una questione di prezzo”. ‹‹Dare un prezzo alle cose belle della vita può corromperle››, avverte il filosofo politico Michael J. Sandel. ‹‹Come l’acqua››, scrive John Updike in una delle sue poesie, il denaro ‹‹(dis)solve tutto››. Se è vero che esistono molte forme diverse di denaro, allora dovremmo saper distinguere tra il denaro che corrompe e quello che riscatta. Ognuno di noi, per esempio, sa distinguere una tangente da una donazione o un’estorsione da una richiesta…” (Viviana A. Zelizer, Internazionale n. 1214 del 21 luglio 2017).