Creato da Massimiliano_UdD il 30/03/2012

L'uomo dei difetti

Le riflessioni di un Viandante fuori dai giochi...

ORMAI SIETE QUI E SIETE VENUTI SPONTANEAMENTE!

Credo ci sia un'effettiva possibilità voi siate approdati al mio umile desco per errore. Magari proprio mentre facevate click sul blog della procace biondona di turno. Un'emozione di troppo, la mano che trema, e il click che va a finire sul collegamento di fianco. Questo. Il mio ovvero de "L'uomo dei difetti". 
Il convivio ha già avuto inizio, quindi, vi avverto.
L'ospite è sacro, ma il padrone di casa va onorato. Allacciate le cinture, mettetevi comodi.
Il viaggio ha inizio...

 

QUESTA, È LA MIA

 

Questa è la mia.

 

 Difficoltà mi colse
quando spaiato volli,
col verbo,
plasmare il siffatto legame,
tra l'uomo normale
e la (D)onna sua regale.


Inebriante è il profumo,
ansante è il respiro,
di tanti momenti
è il mio taccuino.


Funesta la sete
mai paga la fonte
.
Tra i fuscelli,
rovente,  la via mi confonde.
Allorché  dotto in pazzia,
borioso sentenzio:
Questa,  è la mia.


M.
(L'uomo dei difetti...)

 

QUANTA STORIA DIETRO UN VECCHIO...

Ad ogni nuovo respiro...
Si fa la storia.

Immaginandomi al "capolinea", vorrei potermi voltare e abbandonarmi ad un'ultima illusione:  Aver fatto della buona storia.

Quella che state per leggere,  in particolare,  è una riflessione alla quale sono intimamente legato.
La scrissi qualche anno fa, a matita...  E la scrissi per me.
Davanti, avevo il camino.
Alle spalle,  i trentacinque anni che m'avevano veduto bambino, ragazzo, uomo.
Intorno, solo l'abbraccio dei ricordi.
Lo sguardo, solo in parvenza perduto a discernere tra le fiamme il punto angoloso dalla cuspide. Avrei voluto, forse dovuto, esser nudo per godere appieno della proiezione che, "al di qua" dei miei occhi, s'andava saggiando...

Ho provato ad immaginare "il Vecchio" che potrei diventare...

IL VECCHIO


Non conquisto nuove terre per recintarle.
Le conquisto per conoscerle.
A me non importa se l'Amore impazzisce ancora per il mio odore,
se ho gettato la spugna o se ho deposto le armi.
Quello che conta è averlo conosciuto.
Attraverserò la Primavera,
poi quella dopo, e un'altra ancora...
Avrò gli occhi zuppi d'acqua,
saprò tante cose più di oggi,
  altrettante le avrò dimenticate
e allora mi chiameranno "vecchio".
Non il saggio...
Il vecchio.
Quanta storia dietro un Vecchio...


M.
(L'uomo dei difetti...)

 

QUESTA NOTTE È GIÀ DOMANI

Chi davvero ti vuole Bene sceglie le parole quando ti parla...
Chi ti ritiene importante non ti offende...
Chi preferisce perdere il suo tempo piuttosto che trascorrerlo con te, potrà anche essere una brava persona, ma, certamente, non è quella giusta per te...
Se in cuor tuo credi di meritare qualcosa in più della pura elemosina, abbandona il carro vizioso e affinchè in te rimanga ancora traccia di uomo, dileguati nella notte, quando tutti dormono, senza far rumore... e l'unica ombra che ti porterai dietro sarà alla stregua di un brutto sogno.
Questa notte è già domani...

M.
(L'uomo dei difetti...)

 

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Zagara. Sulle LABBRA. Nel PETTO. (PARTE CONCLUSIVA)

Post n°151 pubblicato il 16 Aprile 2014 da Massimiliano_UdD

 LEGGETE LA PRIMA PARTE E POI QUESTA SECONDA "magicamente" CONCLUSIVA

 

  Non mi riusciva più di vederla.
Il mio muscolo cardiaco impazzava. Feci un balzo, poi m'inerpicai, passai in rassegna tutti i quadranti di quelle imposte, mi ci spiaccicai contro, ma niente. Volatilizzata.
   Come quando cala il sipario.
Lo spettacolo è finito, e tanti saluti.
   Le mie orecchie si drizzarono per un fragore in due tempi. Lo percepii venire di lato, dalla mia sinistra, un rumore secco prima, un cigolare poi.
   Era la porta. Socchiusa, adesso.
   La mia fanciulla è di nuovo nella mia prospettiva. E' stata lei. Deve essersi accorta di me.
Me ne convinsi.
   Il tempo di inspirare, e fui dentro. Lei era ancora di spalle quando, accompagnandola per non far rumore, richiusi la porta alle mie.
   Dischiusi le labbra, e ancor prima che io potessi proferir parola, mi arrivò davanti. Scalza, anche lei. Tese un braccio verso il mio viso e con foga poggiò le sue dita, affilate come lance, attaccaticce, contro le mie labbra.
   Del vento neanche il sibilo. Ma egualmente, nella testa, una voce di donna mi richiamava al silenzio. Perentorio.
   Tentai di puntellarmi le labbra con la lingua. Impattai a più riprese contro quei polpastrelli che umettati me le serravano,  e grondanti spargevano nettare tra i miei baffi che scendevano diritti, come solidi binari, ai lati del mento.
   Cominciavo anch'io a sapere di miele, e profumavo anche...
   Sapevo di dovermi sedere. La fanciulla taceva. Ma solo con la bocca.
   Ora è su di me, a cavalcioni. La mano ancora a giocare alla museruola. I suoi polpastrelli me la martellavano al ritmo di un motivetto che mentre lo intentava le illuminava gli occhi a festa, e lo sguardo sognante, come quello di una bambina affaccendata a scartare il suo regalo. L'altra mano brandiva quell'unica, gonfia, fetta di pane tostato e burro e miele. Candida, e dorata. Come la nudità di quella sua pelle che il solo bramar di sfiorare mi permettevo. Per non sciuparla. Per quanto già io l'adorassi, non permettevo neanche ai miei pensieri il lusso di scorgerla in profondità.
   Con moto ondoso, sinuosa, mi s'avvicinò al petto. Il bacino dondolava lento su quanto di mio di certo non mentiva. Quando la mia emozione, pulsando, si fece imbarazzante, insistente, percepii il suo respiro di concerto col mio, trafelato. Adesso i suoi occhi erano serrati. Ma la danza non ebbe fine.
   I nostri visi erano ormai ad un solo palmo dei miei. Vidi la sua bocca sfiorare la sua stessa mano che ancora tappava la mia, e languida, affannosamente languida, mi fece scivolare in un orecchio:   
   <<Zitto... Stai zitto. Respira, solo di questo abbiamo bisogno, adesso.>>
   La faccenda non m'era affatto chiara. Sapevo solo che se anche fosse stato tutto un losco tranello del destino, se anche mi stessi giocando la vita, il solo ritrovarmela avvinghiata col suo fiato misto al mio ad invadermi le froge, avrebbe giustificato il mio risponderle valoroso: <<Obbedisco.>>
   <<Ce l'hai fatta ad arrivare... Temevo non arrivassi più.>>, tenera, e sempre più languida, concluse.
   Avrei voluto parlare anch'io. Raccontarle di quella notte pazza e magica, di quelle scarpe che più non possedevo, di quella terra dei due colori criptica fin dal nome, ma che presagivo mia. E poi di quel vento, e di quel profumo di miele che da lei m'aveva condotto. Le avrei parlato di me per tutta la notte. Ma non feci in tempo a dirle nulla. Ancor prima di realizzare di aver riavuto indietro le mie labbra non più occluse, la sua mano aveva già passato il testimone alla sua bocca.
   Sentivo la sua lingua percorrerne i contorni, e poi deglutire più volte.  Quei baci sapevano di buono. Di nuovo. Di una bellezza che le labbra mie, scarlatte e gonfie, non avevano conosciuto. Prima di quell'incantesimo.
   Mi dimostrai indisponente. E per farle capire di non aver ancora imparato la lezione, tornai a fiatare:
   <<Che fai, mangi ?>>, e lei, smorfiosa:
   <<Si. Ti mangio. E adesso ti bevo, pure...>>, stavo per sorridere quando con la reattività di una mangusta s'avventò sul mio labbro inferiore, a succhiarlo, prima, e lacerarlo con gli incisivi, poi. Un taglio secco, e rivoli di sangue a scendere copiosi.
Portò l'altra mano all'altezza del suo viso e diede un morso  a quella fetta di pane e burro e miele, che arrogante non accennava ad abbandonare alcuna delle mie fantasie.
   Non avevo mai veduto dei denti così brillanti. Diciamo pure che nulla di quanto mi stesse accadendo quella notte io avessi mai veduto; provato.
   Aggraziata, sorridente, con ancora stille del mio sangue sulle labbra, carnalmente imburrate, mi disse:
   <<Lo so. Questo, non te l'hanno mai fatto. Ma non avrei potuto leccare le tue ferite se prima non ti avessi lacerato. Quello che ti offro io è quello che non c'era. Quello che non credevi fosse possibile avere. Io ti offro il sogno.>>
   Mi vide comprensibilmente frastornato. Ma quel bruciore sanguinante non mi creava disagio. Mi convinsi fosse un qualcosa simile ad un processo di purificazione. Necessario. E desiderato. L'avrei fatta continuare se solo l'avesse voluto. Purché a lacerarmi, ovunque, fosse sempre e solo lei.
   Il mio sguardo si posò sulla sua mano imbrattata di miele, e sul burro, di me imporporato.
   <<Perché guardi il pane ? Per quello abbiamo tutta la vita. Stringimi, adesso. Forte. Fortissimo.>>
   I suoi piedi, irrequieti,  giocavano con i miei, fermi. L'argilla che prima era solo mia. Adesso, era la nostra.
   Le infilai le mani sotto la veste. Le feci scorrere dalle reni fin sopra le spalle A saggiarla, avide. Era bollente. Il tepore della sua schiena me le scaldava. La trassi a me. Poggiai il viso tra i suoi seni turgidi, alti. Mi ci saldai. A quel punto potevo anche morire.
Ma non morii.
Le domandai solo, ansimante, tanto da sembrare più una confessione che una domanda:  
   <<Quanto forte vuoi che io ti stringa ancora...>>
   Ferma nella mia morsa, serafica, ella mi rispose:
   <<Stringimi... Da lasciarmi solo in vita.>>.

   Fu allora che riconobbi in lei la voce del vento che in quella terra m'aveva scortato. D'incanto, tutto m'era cristallino. Era lei che mentre m'attirava col suo profumo di miele di Zagara, scoraggiava gli altri viandanti, indirizzandoli altrove con i più disparati odori. E la mente mi corse rapida a quei due uomini incontrati solo poche ore prima...
   Quel profumo senza storia l'aveva confezionato per me, e con esso, ella m'aveva scelto...

  

M.
(L'uomo dei difetti...)

Commenti al Post:
Guendablabla
Guendablabla il 16/04/14 alle 16:03 via WEB
... io credo nel destino... e tante volte nulla è per caso!!! divinamente lussureggiante!!!!
 
 
Massimiliano_UdD
Massimiliano_UdD il 17/04/14 alle 15:24 via WEB
E' bellissimo sentirti così entusiasta... Mi doni il buon umore ;-)
Ti ringrazio di cuore. Per leggermi e per trovare le mie cose interessanti. Naturalmente, interessanti.
Un (A)bbraccione, cara Guenda! - A presto!
 
Verainvisibile
Verainvisibile il 16/04/14 alle 16:03 via WEB
Oh Massimiliano, questo (L)ieto fine... C'è ancora speranza di amare, di essere scelti, di essere amati? Quando un uomo mi toglie il sonno di notte e il fiato di giorno... Zagara e miele sono le mie armi, forse. Ma attrarre è facile. Amarsi difficilissimo. Nella prima parte il viandante ha paura... Così sono io ora. Piena di paura, nella non chiarezza e nel timore di vedere ancora il dolore che, con una lotta sovrumana, stavo acquietando. Poi, come il viandante e la fanciulla della tua storia, è accaduto proprio ora qualcosa, e io volevo dire "stringimi tanto da lasciarmi appena la vita". E un abbraccio è diventato come un riaverla questa vita. Ma sentivo la paura, di là dallo sguardo che pur non mentiva. Dai gesti, che pur non mentivano, E mi sono richiusa, buia come una chiesa d'inverno. E non vedevo più me.. Sono stanca è affamata di aria, senza questo fiato, e muoio dal sonno, in queste notti così affollate di pensieri... Ritrovarsi nelle parole di un altro è bello. Grazie.. m
 
 
Massimiliano_UdD
Massimiliano_UdD il 17/04/14 alle 15:38 via WEB
Hai scelto di condividere con me il tuo stato d'animo. Ed io non posso far altro che ringraziarti dal profondo per aver veduto in me e tra le mie righe quel barlume di "bontà". Certamente di uomo perbene. E ti sei lasciata andare serena nonostante il momento non sia affatto sereno. E ti capisco... Per davvero tanti versi.
Il vero problema o cardine... Non è il piacere ad una persona o l'incontrarsi. Il vero "lavoro" sta nello scegliersi giorno per giorno e nel vedere le cose con occhi simili. Perché spesso è nella cura dei dettagli che si cela l'intero universo a due...
La sensibilità ha varie sfaccettature... Si può essere sensibili su certi aspetti e molto meno in altri... Una cosa è però poco sindacabile: Il sensibile sa come soffrire.
Fidati... Anche io ne so qualcosa! ;-)
Quando ci si brucia si ha il timore anche dell'acqua tiepida... Bisogna solo darsi tempo... Io, ad esempio, non m'aspetto mai nulla... Se dovesse accadere qualcosa di grande, mi auguro solo sia (V)ero...

Ti ringrazio per apprezzare e riconoscere parte di te nelle mie cose... Il mio (A)bbraccio sincero per una serata serena...
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
Regina il 16/04/14 alle 16:08 via WEB
Felice di rileggerlo, per intero! : )

Simuliamo un’intervista, avremo modo di completarla mano a mano che risponderai:

Iniziamo

R. - Buon pomeriggio Signor Uomo dei difetti, ho già avuto già modo di leggere il suo racconto e di esprimerle il mio più ampio gradimento. Credo, tuttavia, che i suoi lettori sarebbero felici di alcuni approfondimenti. Ad esempio, da dove trae ispirazione Zagara?
 
 
Massimiliano_UdD
Massimiliano_UdD il 17/04/14 alle 16:19 via WEB
L'UOMO DEI DIFETTI - Buon pomeriggio a Lei, pregiatissima Regina.
Onorato sia Lei a condurre questa intervista. Temevo mi appioppasse quella sua collega... Con quel vezzo... Va be', forse ci siamo capiti. Rispondendole, vengo al dunque.
Le dico immediatamente che "Zagara" ha segnato il mio cammino esistenziale. Sapevo di dover rendere "immortale" un particolare frangente della mia vita. E allora, mi dissi, quale miglior mezzo se non un racconto ? Ma non un racconto come tanti. Qualcosa che elevasse alla bellezza d'un sogno la mia essenza di uomo prescelto. Perché solo nei sogni tutto t'appare vestito dai tuoi panni.
Tuttavia... La vita, talvolta, sceglie per noi...

Zagara è il capitolo più bello della "Terra dei due colori". Il più emozionante, ovunque.
Il miele di agrumi mi fa pensare alle notti in Sicilia. A certo calore, a certi profumi e certa magia che non potevo non consegnare al mito.

Non sono un poeta, ma se lo fossi, direi:
Una donna allorché fanciulla, quel dì, mi fu Musa...
 
   
Utente non iscritto alla Community di Libero
Regina il 06/05/14 alle 16:41 via WEB

R. A-rieccoci, pregiatissimo Uomo dei Diffetti! Pensava Lei di farla franca… Birichino di un Omuccio. Mi perdona …ehm…la momentanea attesa? Ma certo che si, certo che si… Fosse stata la collega mia, quella smorfiosa sempre tesa ai Fallimenti, quella… insomma… sì… ci siamo capiti, allora certo che avrebbe fatto bene ad arrabbiarsi, ma con me, con me…

Dicevamo: una Terra ed una Donna, sono dunque state di ispirazione ad un racconto così intenso come Zagara. Ma perché la Sicilia? E fu la Fanciulla parte di un vissuto o fu Lei solo essenza di un Sogno?...Dice proprio bene quando dichiara che “solo nei sogni tutto t’appare vestito dai tuoi panni”: questo mi fa supporre che Lei intenda la scrittura come l’unico mezzo puro per sognare e per rivestirsi di se stessi.
 
     
Massimiliano_UdD
Massimiliano_UdD il 08/05/14 alle 20:52 via WEB
Non ho proprio nulla da perdonarLe... ;-)
So bene quanto Lei sia impegnata, ma ciò che fa la differenza: E' saper tornare. Se il viaggio si presagisca valga la pena, e ai piedi poi, dei calli il solo fumo...
La vita è fatta di scelte. Lei ha scelto di rimanere. Onorato.

L'UOMO DEI DIFETTI.
Dunque, la Sicilia perché nel mio immaginario riconosco alla Sicilia lo status di “terra magica”. Per tradizioni, profumi, leggende e cultura. Conosco personalmente e neanche bene la sola zona di Palermo. Ma sono in qualche modo legato anche ad altre province perché cultore dell’opera del Majorana e correlati misteri; e fedele lettore di Sciascia e Pirandello benché io preferisca i suoi romanzi “al suo teatro”. Lo so, qualcuno “storcerà” la bocca, ma… Io sono l’uomo dei difetti e posso permettermelo… ;-) ;-).
Non è stato un sogno.
Ho voluto “elevare” il tutto al prodigio del (S)ogno per infondere magia anche laddove ci sarebbe stato da smussare, da far combaciare perché gli uomini sono tutt’altro che perfetti…
Vorrei che un giorno, rileggendolo, io provassi le sole sensazioni ed emozioni di un periodo magico… Senza le incomprensioni alla quale la condizione umana, inevitabilmente, ci assoggetta… Tutti…
La scrittura può essere uno strumento potente quando chi scrive e chi legge s’accordano per sensibilità, passioni, e intelligenza emotiva…
 
     
Utente non iscritto alla Community di Libero
Regina il 12/05/14 alle 11:59 via WEB
R. - La Sicilia che Lei narra non sarà quella a tratti amara e infida di Sciascia o Pirandello ma è ugualmente impregnata dello stesso fascino aspro, selvaggio, incantatore, e non è da tutti riuscire a tratteggiare un simile fascino in poche battute. La Terra dei due Colori, La definisce: perché sono due i colori che il Viandante conserva nei suoi occhi? Come le figure in bianco e nero e farneticanti di odori che Egli incrocia all’inizio del racconto?

“Gli uomini sono tutt’altro che perfetti”: ed è meravigliosa l’”imperfezione” incarnata dal Vindante, che non giunge come eroe mistificato bensì uomo in carne ed ossa, intimorito, voglioso, a sprazzi titubante. Specie quando si lascia vorticare dalle sue umane riflessioni: “Quando una donna ti toglie il sonno alla notte e il respiro al giorno, il solo pensiero delle sue carezze su una geografia diversa dalla tua ti manda ai matti. Figuriamoci poi il saperla godere sotto un uomo, che di tuo, non porta neanche il nome. […]Talvolta, è meglio non sapere. Per entrambi.Talvolta.” . Esiste un “accenno” del Viandante più vicino allo scrittore? O comunque, vi è un porzione di racconto, anche breve, che lo scrittore ama sopra il resto? In fondo anche le madri, delle proprie creature adorano più gli occhi, o la forma del viso, o le mani ben fatte: perché uno scrittore non dovrebbe prediligere, sopra le altre, una particina di ciò che ha scritto dando vita all'essenza di sé…
 
     
Utente non iscritto alla Community di Libero
Regina il 12/05/14 alle 12:01 via WEB
ehm...sono un'imperfetta intervistatrice...il grassetto una volta mi riesce, una volta no... ihihihi...pardon! :)
 
     
Massimiliano_UdD
Massimiliano_UdD il 12/05/14 alle 22:47 via WEB
Sei troppo magra per il "grasseTTo"... La prossima volta, prova con l'italico! ;-)
 
     
Massimiliano_UdD
Massimiliano_UdD il 13/05/14 alle 00:16 via WEB
L’UOMO DEI DIFETTI.
Pregiatissima, Regina…
Le faccio i miei complimenti per l’acuta osservazione. La terra dei due colori.
Non mi è possibile “svelarle” adesso ogni cosa. Perché ? Perché, magari, Le agevolerò la lettura del capitolo “incriminato” … ;-)
In ogni modo posso fin da ora, e con piacere, chiarirLe qualche cardine.
La terra è quella magica che ritroviamo in Zagara… Ma il Viandante, ignaro di tutto, scoprirà d’esserci in qualche modo già stato. Ecco perché in Zagara c’è questo passo:

“Avrei voluto parlare anch'io. Raccontarle di quella notte pazza e magica, di quelle scarpe che più non possedevo, di quella terra dei due colori criptica fin dal nome, ma che presagivo mia.”

Il Viandante la presagiva Sua… Perché c’era già stato, l’aveva calpestata, ma senza poter respirare la magia resa tangibile dalla presenza della fanciulla.
Il Viandante troverà in quella terra DUE mucchi di pietre… Le sole Celesti, le sole Rosa. E afferrata la prima in cima e poi voltata: IL MESSAGGIO, e l’avvio della (V)ita che non c’era…

Adesso…
Quanta storia m'avrebbero potuto raccontare quelle dita che come archetti, dirigevano, e affusolate, ammaliavano. Ma poi, parliamoci chiaro, l'avrei davvero voluta conoscere tutta quella storia ? Allora lasciai decidere al cuore che già m'appariva stregato. M'aggiustai la tesa del queensland che portavo sul capo, feci un lungo respiro, e mi dissi di no. Quando una donna ti toglie il sonno alla notte e il respiro al giorno, il solo pensiero delle sue carezze su una geografia diversa dalla tua ti manda ai matti. Figuriamoci poi il saperla godere sotto un uomo, che di tuo, non porta neanche il nome. E' un po' come nel poker alla texana. Quando ne rimangono solo due. Quando sei in heads up. Se il tuo avversario va in all-in, non sei mica obbligato ad andarlo a vedere…
Talvolta, è meglio non sapere.
Per entrambi.
Talvolta.


Le rispondo così: Non si deve mai confondere l’autore con il protagonista, tuttavia… E’ pur vero che quanto veicolato dai personaggi è frutto del vissuto, dei sogni, delle riflessioni dell’autore stesso. Si, ci sono porzioni che amo più di altre perché magari mi riportano alle mente un frangente che ho scelto di consegnare alla storia ovvero di una mia proiezione.
Adesso mi “denudo”:
Quel pensiero del Viandante da Te citato è anche il mio.
Laddove impazzissi per una donna, laddove la sentissi mia come non mai… Se lei percepisse la mia carne e la mia anima come speciale prolungamento della Sua… Se fossimo insieme “quello che non c’era”... Ecco… Allora si, a causa della mia emotività e sensibilità l’adorerei a tal punto da riuscire anche a star “male” nell’immaginarla durante le naturali effusioni del suo passato. Come forse, del resto, potrebbe essere per lei. Ma non le direi nulla, non vorrei mai lei se ne accorgesse. Vorrei solo lei fosse serena e libera e felice. A quel punto si darà vita a qualcosa di nuovo, a quel qualcosa che, per l’appunto, non c’era…
E che adesso, invece, esiste. E impera.

Il mio (A)bbraccio forte condito da questo sorriso, sincero, per la notte… ;-)
 
     
Utente non iscritto alla Community di Libero
Regina il 13/05/14 alle 16:03 via WEB
R. Ma quanto è gentile, Lei, Signor Uomo dei Difetti. Mai c’era capitato di intervistare un così tanto Gentil-Uomo…

Bene, ci pare di intendere che avremo modo di leggere il “prologo” di Zagara, e, nell'attesa, ce ne felicitiamo moltissimo.
Vogliamo concludere questa breve ma intensa intervista con una domanda a-tipica che è un po’ un gioco, ma che a noi ugualmente intriga.
Se dovesse scegliere una canzone che faccia da colonna sonora al Suo bellissimo racconto, su cosa verterebbe la sua scelta?
Su su, si "denudi", si "denudi" ancora una volta...


E va bene, siamo capricciose noi intervistatrici: ma che vita monotona sarebbe senza un capriccetto ogni tanto… :))

Un Grazie di Cuore per la disponibilità, e alla prossima intervista! :)
 
     
Massimiliano_UdD
Massimiliano_UdD il 14/05/14 alle 13:23 via WEB
Cara, Regina...
Questa Sua domanda è molto particolare e mi riservo il diritto di risponderLe in altro momento perché, per vie diverse, le canzoni che avrei desiderato per Zagara sono più d'una. Una per ogni stato emozionale ivi descritto...
Quando la fanciulla è a cavalcioni sul Viandante richiede qualcosa di diverso e "datato"...
Il finale qualcosa che accompagni il lettore per mano ai confini del sogno...
Abbia fede, e pazienza... E verrà soddisfatta... ;-)
(S)plendido pomeriggio... Di cuore!
 
picciro
picciro il 16/04/14 alle 16:40 via WEB
In un rapporto duale..
tra lo scrittore e la lettrice..unico..
e volano i pensieri sul luogo della scena..
interpretazione magistrale..di quell'uomo..
alla ricerca..senza sosta di un miele da assaggiare..bramato a più non posso..
per il vuoto della dispensa!
Eppercui..inalando quel dolce profumo, fisso nel naso dei ricordi..
lui insegue quella scia..
miracolosa..
non sa dove conduce..forse lì dove vorrebbe ..nella fabbrica di quel miele..
così sapientemente prodotto...ad arte..
perchè sa che uno..unico..e uno solo il fruitore..che puntuale giunge..
ed è lì la sua meta.
E..tutto il resto è fuori! (D)olce (A)bbraccio al gusto di quel miele che tu sai esser di...rosa..
(P)iacevole sera..(A)mico mio..
 
 
Massimiliano_UdD
Massimiliano_UdD il 17/04/14 alle 19:05 via WEB
Cara, Rosa...
Ormai mi conosci da quasi un paio d'anni... E da quel dì, puntuale, la poetica tua si è intrecciata alla mia... Mi ha sempre letto con attenzione, nelle riflessioni, nei racconti, tra le righe...
So che questo mio lo conosci bene, e quel miele:
"Eppercui..inalando quel dolce profumo, fisso nel naso dei ricordi.. lui insegue quella scia.. miracolosa..."

Ti ringrazio, (A)mica mia per il tuo esserci sempre, e per la tua affidabilità nel tempo...
(S)plendida sera, e questo sorriso...
 
FEMMINIL_MENTE
FEMMINIL_MENTE il 16/04/14 alle 18:49 via WEB
Rappresentativo, molto, moltissimo direi....Ti (A)bbraccio col cuore Massi.
 
 
Massimiliano_UdD
Massimiliano_UdD il 17/04/14 alle 19:06 via WEB
Sei dolce e sensibile e pulita... Non poteva non piacerti! ... Ti (A)bbraccio forte e di cuore ti auguro una serena sera, FEM... (B)acio!
 
MrsMarga
MrsMarga il 17/04/14 alle 12:54 via WEB
Quando leggo, e lo faccio spesso, ad affascinarmi sono le emozioni che una lettura suscita in me,la sua capacità di solleticare il mio immaginario, attraverso le sensazioni che riesce a trasmettermi, perché il saper raccontare è altra cosa dal saper scrivere. Io voglio essere trascinata nella storia, posseduta dai personaggi, indossare i loro panni, sentire il profumo del miele e il sapore dei baci, percepire l'alchimia che c'è nel cercarsi, trovarsi, diventare una cosa sola.Come in un sogno. Ti ringrazio per avermene regalato uno.
 
 
Massimiliano_UdD
Massimiliano_UdD il 17/04/14 alle 19:14 via WEB
Sai...
La vedo come te.
Ne parlavamo proprio di recente con una mia cara (A)mica...
Leggiamo per regalarci un sogno... Per voler vivere un'esperienza per eletti perché ognuno "entra" nella parte per proprio conto e in funzione del proprio vissuto, delle proprie aspettative, della propria anima...
E senza alcun freno. Siamo noi... Davvero noi stessi. Con tutte le nostre debolezze, voglie, desideri "inconfessabili", talvolta...
Questo tuo è bellissimo:

Io voglio essere trascinata nella storia, posseduta dai personaggi, indossare i loro panni, sentire il profumo del miele e il sapore dei baci, percepire l'alchimia che c'è nel cercarsi, trovarsi, diventare una cosa sola.Come in un sogno.

Grazie a te per aver scelto di volermi leggere... Ti (A)uguro una splendida e soprattutto serena serata...
 
oltreL_aura
oltreL_aura il 17/04/14 alle 18:28 via WEB
Nota d'autore davvero notevole: sia nella storia che nella fluidita' del tuo narrare.Davvero notevole la tua bravura.

Complimenti e auguri...
 
 
Massimiliano_UdD
Massimiliano_UdD il 18/04/14 alle 11:59 via WEB
Buongiorno, Laura...
Sei sempre così gentile con me. Grazie di cuore. Onorato le mie ti piacciano quanto a me la tua poetica, introspettiva... Ricercata...
Il mio (A)ugurio più sincero per una Serena Santa Pasqua...
 
   
oltreL_aura
oltreL_aura il 24/04/14 alle 09:43 via WEB
..è un piacere ri_leggerti oltre le righe.

A presto e..grazie.
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
silvia il 17/04/14 alle 21:53 via WEB
Molto bello, colgo l'occasione per mandarti i miei più cari auguri di una Buona Pasqua a te e ai tuoi cari :)
 
 
Massimiliano_UdD
Massimiliano_UdD il 18/04/14 alle 12:01 via WEB
Ciao, cara Silvia... Ti ringrazio e tra poco verrò da te a lasciarti i miei auguri sinceri...
Un (A)bbraccio, sereno fine settimana... Buona Pasqua... Un sorriso...
 
klintdanae
klintdanae il 19/04/14 alle 17:24 via WEB
Mille applausi!!!
 
 
Massimiliano_UdD
Massimiliano_UdD il 24/04/14 alle 11:21 via WEB
Gentilissima... Grazie!
Sereno fine settimana...
 
amistad.siempre
amistad.siempre il 20/04/14 alle 01:14 via WEB
(Massi)...Adoro questo tuo scritto...:) Tanto quanto amo il miele...Specie quello "fior d'arancio"...di "Zagara", appunto...La lettura risveglia ricordi...sopiti..;)...E concludo così! Meglio non sbilanciarsi troppo!!...:) Che la Santa Pasqua sia serena e foriera di speranze che, a lungo accarezzate, diventino, finalmente... realtà! (A)uguri di ogni (B)ene (Massi)... Rosa
 
 
Massimiliano_UdD
Massimiliano_UdD il 24/04/14 alle 11:23 via WEB
Ciao, Rosa...
Immaginavo ti sarebbe piaciuto questo mio racconto "magicamente romantico". E poi come darti torto riguardo al miele di agrumi... Mio ispiratore e strumento di ricercata passione...
Ti (A)bbraccio forte e di cuore ti auguro uno splendido fine settimana! Un (B)acio!
 
loneydoll
loneydoll il 23/04/14 alle 20:09 via WEB
mmmmhhh, bello, uno sconosciuto che arriva attirato dal miele ...
 
 
Massimiliano_UdD
Massimiliano_UdD il 24/04/14 alle 11:25 via WEB
Sai...
Gli sconosciuti, spesso, lo sono solo in apparenza. Talvolta sanno celare un cuore che sapresti riconoscere tra mille. E con loro, solo con loro, dar vita a passioni nella sfera dell'inconfessabile...
Il mio (A)ugurio per uno splendido fine settimana...
 
   
Verainvisibile
Verainvisibile il 24/04/14 alle 15:46 via WEB
Vero! Non è perverso quello che dici. È sorprendente come, e raramente di certo, si riconosca questo cuore all'improvviso, nascosto a tutti meno che a te, che lo stavi aspettando senza sapere... E molte volte non lo sai riconoscere, chiuso nella tua idea di "cuore", o, se lo riconosci, ti spaventa a tal punto da farti fuggire. Ma quando accade, allora assapori la dolcezza totale dell'abbandono, dove niente è chiesto e niente preteso. Grazie Massi, (M)agnifica giornata a te..
 
     
Massimiliano_UdD
Massimiliano_UdD il 27/04/14 alle 17:33 via WEB
Buona Domenica!
Si, è proprio così... Le cose più belle sono quelle che non si domandano... Quelle che accadono come d'incanto e si presagiscono (V)ere. Senza imposizioni... Con la sola naturalezza che il cuore sa arrangiare... E' un (D)ono, e il dono va protetto, assaporato... Senza nulla pretendere. Perché poi, quando si ha a che fare con sentimenti (V)eri... Si ottengono sempre emozioni di rimando...

(S)plendida Domenica sera e inizio settimana... ;-)
 
     
Verainvisibile
Verainvisibile il 28/04/14 alle 19:31 via WEB
Profilo cambiato? Criptato? What's happening?
 
     
Massimiliano_UdD
Massimiliano_UdD il 02/05/14 alle 00:18 via WEB
Sono, qui!
Non mi vedi ?!?! ;-) ;-)
Il mio (A)ugurio e questo (A)bbraccio per un sereno fine settimana, M.
 
FEMMINIL_MENTE
FEMMINIL_MENTE il 26/04/14 alle 22:08 via WEB
Ciao Massi, ti lascio un (A)bbraccio col cuore..(S)empre. Fem*
 
 
Massimiliano_UdD
Massimiliano_UdD il 27/04/14 alle 17:34 via WEB
Grazie, cara FEM...
Ti ringrazio e ricambio con forza il tuo (A)bbraccio che da sempre riconosco sincero.
(B)uon inizio di settimana, Un sorriso di buon auspicio! ;-)
 
oltreL_aura
oltreL_aura il 28/04/14 alle 10:51 via WEB
...ovunque Tu sia,il mio pensiero...

Ciao scrittore.
 
 
Massimiliano_UdD
Massimiliano_UdD il 02/05/14 alle 00:16 via WEB
Grazie di cuore, Laura... Sempre gentile, presente.
(S)plendido fine settimana... E questo mio pensiero...
 
iosonoemma
iosonoemma il 11/05/14 alle 22:37 via WEB
Massi.. Massi... mi ci hai fatto cadere dentro a questa storia.. ho sentito le emozioni e i desideri..." stringimi da lasciarmi solo in vita" ....accade raramente di voler essere stretti solo e tanto così da un'altra persona..e quando accade.. è bello come un sogno.. e i sogni sono nutrimenti dell'anima. Bello leggerti. Emy
 
 
Massimiliano_UdD
Massimiliano_UdD il 12/05/14 alle 22:45 via WEB
Eccoci qui, cara Emy ;-)
Tu sei predisposta al sogno... Ed effettivamente, in Zagara, ci sono molti incentivi per il più avvolgente degli (A)bbracci...
C'è la fantasia, il romanticismo, la passione... E la (M)agia... Quell'alone, quell'essenza che da sola sa come rendere immortale un'emozione, una vibrazione detonante che come un fragore ci scuote le membra... E ci fa impazzire...
Si, impazzire, anche...

Le domandai solo, ansimante, tanto da sembrare più una confessione che una domanda:
<<Quanto forte vuoi che io ti stringa ancora...>>
Ferma nella mia morsa, serafica, ella mi rispose:
<<Stringimi... Da lasciarmi solo in vita.>>


Felicissimo questo mio ti sia piaciuto... Il mio (A)bbraccio per una dolce notte...
 
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LA MIA PICCOLA LUCE: L'ULTIMO VIAGGIO.

 La mia piccola Luce, 25 Agosto 2014


 Ciao piccola Luce,


ti scrivo queste poche righe perché… Ne ho bisogno.
Perché piangere davanti a questo schermo fa meno male che fissando il soffitto. Perché se sto qui mi tengo lontano dai balconi e dalle finestre che danno sul grande campo incolto sottocasa.
   E ti vedo scodinzolare lì in mezzo, felice, perché sapevi che non appena a casa ti avrebbe aspettato lo stecchino al salmone che adoravi. Come ogni mattima, come ogni sera. Come ieri mattina. Come mai più.
   In ufficio dormivi sempre. Tuttavia, bastava il minimo rumore perché tu abbaiassi a chiunque e non solo agli sconosciuti, come a voler per dire:
    << Anche questa è casa mia! >>, poi tornavi a ronfare sul tuo cuscinone, e sembravi una regina. Anzi: Eri la regina. E lo sarai sempre perché il vuoto che oggi m’appartiene non l’avevo messo in conto. 
  
Pensavo che dopo aver provato la più terribile delle perdite, il dolore per aver perduto un animale fosse qualcosa di gran lunga meno intenso, di blando addirittura.
E invece…
   Sono i ricordi a rendere lancinante un fendente o a far sì che certi lucciconi narrino gioia anziché dolore.
   Sei stata la prova che l’(A)more incondizionato, esiste. E che prima di averti io ero uno stolto e non capivo l’amore degli altri per gli animali e non capivo neanche perché talvolta piangessero, si disperassero, vedendoli star male. Tante cose non capivo.
Io ero cieco. Ma oggi vedo.

 

 
So che ti ritroverò un giorno.

Massimiliano 

 

AL VENTUR LERCIUME...


T
alvolta
 getti l'ancora e ti soffermi a riflettere sulle vicissitudini della vita, anche le meno tangibili...
Talvolta ti fai un'idea di una persona già il primo giorno, e dentro di te vorresti fosse sbagliata...
Tenterà di convincerti di essere diversa da come tu la vedi... E provi a crederle...
E' anche giusto farlo.

Tuttavia, a ogni piè, capita, fosse anche dall'imposta più tetra,  che la nuda verità s'affacci spavalda ad illuminar ragione... 

E ti rendi effettivamente conto di chi hai avuto davanti.
Però, stavolta, ironia della sorte, la delusione sarà tutt'altro che longeva, non ne rimarrai stupito...
In fin dei conti, lo sapevi già.
 

M.
(L'uomo dei difetti...)
 

[Post Scriptum]
Per i graditi ospiti al mio umile desco, ho sintetizzato, in un aforisma a mo' di promemoria, crudo e non meno illuminante, la digressione di cui sopra.
"Al ventur lerciume l'uomo fu forgiato da quel senno,  che poi,  fu il (P)rimo."

 

DALL'ALTO VEDI IL MONDO, DAL BASSO VEDI IL TUO.

Dal basso vedi il tuo, di mondo.

Ho sempre sceso le scale di corsa.
Le ho sempre viste come l'ostacolo ultimo tra me, i miei affetti, e la strada.
Un ostacolo blando. Un  connettivo pervio, da lasciarsi alla spalle il prima possibile.   E con la frenesia di chi,  alla stazione,  è sempre in ritardo.

Ma... Stamane no.
Ho percorso i gradini con la velocità dell'uomo, che dalla strada, non s'aspetta nulla di buono. 
E per questo la rimanda.
E per la prima volta ho ricavato del tempo da dedicare alla riflessione anche nell'unico luogo che da sempre avevo destinato al transito, alla zona franca, al canticchiar senza pretese.
Dall'alto vedi tante cose, ed io non lo nego.
Tuttavia, ciò che realmente vedi, è il mucchio.
Non riesci ad apprezzarne le differenze, a coglierne i dettagli.
E' dal basso che vedi ciò che accade intorno e ti rendi davvero conto della piccola grande verità.
Quando tu stai fermo, qualsiasi sia il tuo stato d'animo, il mondo intorno a te, si muove.
C'è chi non ti pensa proprio... E va veloce.
C'è chi apparentemente ti vuole bene... Eppur si muove.
In fin dei conti, quello che ha scelto di star fermo, sei tu.
Quando ti senti solo, sei solo.
Quando hai il minimo dubbio,  allora, non ci sono più dubbi.


M.
(L'uomo dei difetti...)

 
 
 

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