Creato da Vasilissaskunk il 16/06/2008

ALIVE IN THE NIGHT

(foto di viaggioMIE)

 

 

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NUOTANDO NELL'ARIA

Post n°268 pubblicato il 25 Gennaio 2018 da Vasilissaskunk

“ E non mi basta nuotare nell’aria  per immaginarti “

Non mi basta perché  ti riscopro in impropri contorni, proprio  li dove  dove i tuoi occhi compaiono  … In ogni tramonto, di questo inverni di ghiaccio dove il sole si cela rosso all’avvenire e i colli tenui si perdono in un mare sconfinato di nebbie suffuse….

Spettatrice respirante piango le mie lacrime per te … è amore non chiedermi perché …

“In certi momenti e in questo momento è la tua pelle cio’ che sento ….” La sento come quella prima notte, dove di dormire non se ne parlava nemmeno … ma nemmeno abbiamo fatto l’amore…fu gustare le relative anime attraverso una languida navigazione di sguardi …toccarti  quanto erano belli i tuoi occhi … quanto lievi ed emozionanti le tue carezze amore mio ..si, lascia che io ti chiami così, lasciati celebrare …e il vuoto dell’incompiuto si riempie

“Odore dall’amore della mente dolente tremante ardente … il cuore domanda cos’è che manca …perchè si sente male molto male….”

Niente piu’ scuse o  alibi … non farfuglio piu’ dardi sconnessi verso  giustificazioni improprie, sento e ascolto …. qualcosa nello stomaco che si contrae, senza ragione,  sale su nella gola e le gote si stringono e il naso si arriccia, ma non a sorrider come piaceva a te ….

 

“E non è facile dovresti credermi sentirti qui con me perchè tu non ci sei …..”  eppure ogni tramonto, e il cielo di notte … tutto seppur niente … mi riporta a te in quel fitto legame atemporale pulsante … pulso di luce e lacrime …è come stare nella caverna dell’anima seduta sulla pietra fredda degli anni andati ormai, alle spalle  le tenebre di fronte una luce soffusa verso cui mi tendo per svanire in dissolvenza ….

 

NUOTANDO NELL’Aria …a riemergere dal pozzo, quello a limitare nel bosco … una boccata di aria dopo una vita in apnea … ho paura sia, nel perpetrarsi ,amore...

 
 
 
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Piccole storie e riflessioni ed immagini bucoliche di viaggi di una piccola impiegatina aSburgica che all'occorenza puo anche diventare  ...

 

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(CXX DEL CANZONIERE CINIANO)

Signor, e’ non passò mai peregrino,
o ver d’altra manera viandante,
cogli occhi sì dolenti per cammino,
né così greve di pene cotante,
com’i’ passa’ per lo mont’Appennino,
ove pianger mi fece il bel sembiante,
le trecce biond’e ’l dolce sguardo fino
ch’Amor con l’una man mi pone avante;
e coll’altra nella [mia] mente pinge,
a simil di piacer sì bella foggia,
che l’anima guardando se n’estinge.
Questa dagli occhi mie’ men’ una pioggia,
che ’l valor tutto di mia vita stringe,
s’i’ non ritorno da la nostra loggia.

 

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CANZONIERE DI CINO DA PISTOIA

(CXII canto)
Oimè, lasso, quelle trezze bionde
da le quai riluciéno
d’aureo color li poggi d’ogni intorno;
oimè, la bella ciera e le dolci onde,
che nel cor mi fediéno,
di quei begli occhi, al ben segnato giorno;
oimè, ’l fresco ed adorno
e rilucente viso,
oimè, lo dolce riso
per lo qual si vedea la bianca neve
fra le rose vermiglie d’ogni tempo;
oimè, senza meve,
Morte, perché togliesti sì per tempo?
Oimè, caro diporto e bel contegno,
oimè, dolce accoglienza
ed accorto intelletto e cor pensato;
oimè, bell’umìle e bel disdegno,
che mi crescea la intenza
d’odiar lo vile ed amar l’alto stato;
oimè lo disio nato
de sì bell’abondanza,
oimè la speranza
ch’ogn’altra mi facea vedere a dietro
e lieve mi rendea d’amor lo peso,
spezzat’hai come vetro,
Morte, che vivo m’hai morto ed impeso.
Oimè, donna d’ogni vertù donna,
dea per cui d’ogni dea,
sì come volse Amor, feci rifiuto;
oimè, di che pietra qual colonna
in tutto il mondo avea
che fosse degna in aire farti aiuto?
E tu, vasel compiuto
di ben sopra natura,
per volta di ventura
condutta fosti suso gli aspri monti,
dove t’ha chiusa, oimè, fra duri sassi
la Morte, che due fonti
fatt’ha di lagrimar gli occhi miei lassi.
Oimè, Morte, fin che non ti scolpa
di me, almen per li tristi occhi miei,
se tua man non mi colpa,
finir non deggio di chiamar omei.

 

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