Messaggi di Febbraio 2018
Post n°274 pubblicato il 16 Febbraio 2018 da Vasilissaskunk
Dicesti:"Ognuno decide di vivere la propria esperienza come meglio ritiene"... Già..comeE'meglio? sai che non lo so... Mi riteneva una pallina da biliardo intenta a rotolare mentre il mondo sfasciandosi mi rotolava intorno...e intanto il tempo passa inessorabile scandito nel ripetersi nel sette..dice che sia già l'apocalisse...ora sono sulla soglia della grande città...niente colline ad addolcire l'orizzonte...e' carnevale...e vago nella mia odissea umorale...coriandoli colorati sono i miei pensieri...non capita spessoma nemmeno e' poi raro...ora però sto pensando a te...domani mi maschero ...mi travesto il cuore con il tuo improbabile amore...tu..nel tuo essere ovunque dammi un segno...una stella filante d ardore...che abbia il tuo sapore |
Post n°273 pubblicato il 08 Febbraio 2018 da Vasilissaskunk
DICE chi viene stasera a trovarti? Non lo so è un ospite strano monta cattivo su ogni cosa infuria impera irragionevole in ogni secondo penetra nelle viscere e nella mente si chiama Stinkwut ...questo è uno dei suoi nomi ... le dipendenze emotive sono le piu' subdole...difficili da riconoscere ...e liberarsene forse impossibile ... forse DICE se prorprio devo essere qualcosa vorrei essere la mia risata e non la mia rabbia ... io non sono la mia rabbia ... pero' essa sopraggiunge spesso sorda e cieca e regna ... DICE devi scrivere quale pensi che sia la tua gabbia emotiva è solo decrivendola e provando a darle forma che potrai liberartene ... ma quando ci provo i contorni vanno a sbiadire... respira lascia andare ... respira e lascia andare ... Io vorrei ma Sinkwut mi stordisce la mente in perpetuo richiamo ... non sono le persone a deluderci sono le aspettative che ci fottono quegli infinitesimali neuroni ... e il non pensare all'inpermanenza nostra e di cio' che ci circonda che fa si che Stinkwut spesso ci domini ... non dipende da un accadimento ma da qualcosa di recondito e viscerale ... DICE allora cerca ... scavi ma la mente urla scavi evisceri ... più in fondo sempre piu' giu' e non trovi che vuoto allora rimetti tutto a posto come era torni fuori e vedi Stinkvut in chi ti sta intorno ... surreale seppur vero ... ti guardi in uno specchio Stinkwut non c'è piu e rimani solo tu
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Post n°272 pubblicato il 05 Febbraio 2018 da Vasilissaskunk
Dormono le sentinelle colte dall'oblio ...shhhhhhhh ecco, che faccio ?sfrego le mani ho freddo il naso è freddo
vorrei parlarti vorrei parlarti, vorrei parlarti vorrei parlarti come si fa? rotolo rotolo in camuffo fino alla soglia luminosa dell'improbabile .... come facciamo? adesso la sentinella non dorme piu', qualcosa l'ha disturbata ... la sentinella è vigile viaggia con un freno a mano tirato ... non serve il fiato per urlare ... non pulsa il cuore solo per amare ... Non serve il fiato per urlare ... usa la mente ...Urla furente richiami pulsanti ... nessun riscontro ... ti perdo nel tempo .. Vergiss mich nicht bitte ... Ed è nell'attimo stesso in cui il polpasterllo vorrebbe avventuarsi sulla tastiera ... beh mi rendo conto che non si puo' imporre la presenza benchè l'assenza lo faccia assai bene con prepotenza ... chi vuole essere vicino si fa sentire .... chi vuol essere vicino si fa sentire ... chi vuol essere vicino si fa sentire ...chi .... Tornano le sentinelle a dormire non so per quale sortilegio e siccome riposano, le ombre si allungano... diventa essenizale capire cosa importa ... essenziale cosa importa ? .. ritorno sui miei passi ad arrocarmi nella torre del'impossibilità ... cosa sognano le sentinelle non so ... io mi trapasso di un improbabile futuro... VERGISS MEIN NICHT |
Post n°271 pubblicato il 04 Febbraio 2018 da Vasilissaskunk
...Ti svegli in una mattina silenziosa appenninnica e fuori vedi tutto bianco e ricoperto dalla magia della neve ... Persino le orde pensanti tacciono... L'incanto ... il tornare bambina ... ti vesti ... sali al colle ... e seppur la fatica si fa sentire è troppo bello lo scricchiolio della neve fresca sotto i passi ... prendo un po' di neve la porto alla bocca e ne succhio la gelida essenza poi...mi lascio andare e comincio a rotolare giu per quel che a primavera è un prato .... giro con le braccia allungate urlando KALINKKKKKKAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA e sono eccitata e sorridente ... poi mi fermo, mi gira la testa .... apro le braccia e le gambe supina ... faccio l'angelo ...e respiro ... e guardo al monte e poi al cielo ... sbuffante animaletto mi godo la sensazione di gelo che si fa strada attraverso i vestiti fradici ... le guance rosse ... Gli intenti erano poi buoni copsì come suonavam bene le parole ma gli orizzonto sono plumbei e la luce ha uno strano color ghiaccio ... oh dio grazie .... |
ICH BIN EIN GOTTESANBETERIN
Piccole storie e riflessioni ed immagini bucoliche di viaggi di una piccola impiegatina aSburgica che all'occorenza puo anche diventare ...
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(CXX DEL CANZONIERE CINIANO)
o ver d’altra manera viandante,
cogli occhi sì dolenti per cammino,
né così greve di pene cotante,
com’i’ passa’ per lo mont’Appennino,
ove pianger mi fece il bel sembiante,
le trecce biond’e ’l dolce sguardo fino
ch’Amor con l’una man mi pone avante;
e coll’altra nella [mia] mente pinge,
a simil di piacer sì bella foggia,
che l’anima guardando se n’estinge.
Questa dagli occhi mie’ men’ una pioggia,
che ’l valor tutto di mia vita stringe,
s’i’ non ritorno da la nostra loggia.
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CANZONIERE DI CINO DA PISTOIA
(CXII canto)
Oimè, lasso, quelle trezze bionde
da le quai riluciéno
d’aureo color li poggi d’ogni intorno;
oimè, la bella ciera e le dolci onde,
che nel cor mi fediéno,
di quei begli occhi, al ben segnato giorno;
oimè, ’l fresco ed adorno
e rilucente viso,
oimè, lo dolce riso
per lo qual si vedea la bianca neve
fra le rose vermiglie d’ogni tempo;
oimè, senza meve,
Morte, perché togliesti sì per tempo?
Oimè, caro diporto e bel contegno,
oimè, dolce accoglienza
ed accorto intelletto e cor pensato;
oimè, bell’umìle e bel disdegno,
che mi crescea la intenza
d’odiar lo vile ed amar l’alto stato;
oimè lo disio nato
de sì bell’abondanza,
oimè la speranza
ch’ogn’altra mi facea vedere a dietro
e lieve mi rendea d’amor lo peso,
spezzat’hai come vetro,
Morte, che vivo m’hai morto ed impeso.
Oimè, donna d’ogni vertù donna,
dea per cui d’ogni dea,
sì come volse Amor, feci rifiuto;
oimè, di che pietra qual colonna
in tutto il mondo avea
che fosse degna in aire farti aiuto?
E tu, vasel compiuto
di ben sopra natura,
per volta di ventura
condutta fosti suso gli aspri monti,
dove t’ha chiusa, oimè, fra duri sassi
la Morte, che due fonti
fatt’ha di lagrimar gli occhi miei lassi.
Oimè, Morte, fin che non ti scolpa
di me, almen per li tristi occhi miei,
se tua man non mi colpa,
finir non deggio di chiamar omei.
Inviato da: cassetta2
il 26/03/2024 alle 20:29
Inviato da: Marion20
il 08/09/2023 alle 01:13
Inviato da: Vasilissaskunk
il 10/03/2023 alle 12:51
Inviato da: zapata71
il 02/03/2023 alle 16:13
Inviato da: je_est_un_autre
il 01/03/2023 alle 18:18