DELIRIO

Notte d Inizio Estate

Avrei voluto suonare, avrei voluto perdermi dietro le note del mio pianoforte finchè le dita non mi avrebbero fatto male, ma poi ho cambiato idea....scrivo....è da tanto che non lo faccio, è da tanto che non faccio i conti con me, con i miei pensieri. le mie paure, il mio essere sempre istintivo e fuori dal mondo.

l istinto, già l istinto...quello che mi ha fregato tante volte. quello che mi ha portato spesso a mangiarmi i gomiti, quegli stessi gomiti che mi sono inzuppato cadendo dentro una pozza d acqua dopo un temporale improvviso quella volta che correvo su una spiaggia in ottobre in preda alla mia silente follia, alle mie urla mute che non volevo nessuno sentisse, alla mia solitudine a volte ostinata, a volte necessaria per la paura di condividere me stesso e la mia fottuta anima con chi in fondo non avrebbe mai voluto ascoltarla, solo letti disfatti, colmi di cenere e pieni di nulla...semplicemente silenzi, interrotti da ansimi e domande alle quali non avrei mai dato risposta.

Fidarsi di qualcuno, fidarsi a prescindere, sentirsi travolto come sommerso una valanga di soffice neve è proprio quello che mi manca, pensare a qualcuno e rimanere attonito dentro quel piccolo mondo imperfetto ma indescrivibile che hai costruito con lei, con lei che ti sorride e ti capisce senza che tu debba per forza parlare, già quello che forse qualcuno di voi chiamerebbe Amore.

Se mi leggessi anzichè scrivermi mi farei paura, ma so per certo che vorrei darti le chiavi...le mie, quelle che ho nascosto e non ricordo nemmeno dove siano, puoi aiutarmi a trovarle se ne hai voglia, so di averle nascoste bene e so anche che sarà difficile...ma so pure che fuori nevica.