Creato da VegaLyrae il 15/07/2006

Mente e cuore

effetti collaterali

 

 

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Post N° 98

Post n°98 pubblicato il 08 Agosto 2007 da VegaLyrae

 

Personaggi.

Leggendo l’ultimo post di Lilith mi sono soffermata anch’io a pensare ad un personaggio che abbia lasciato un segno nella mia infanzia  e fin da subito non ho avuto dubbi: è la mia maestra delle elementari!
Ma non perché abbia rappresentato per me un modello o un punto di riferimento,  nè perché io abbia mantenuto nei suoi confronti una stima imperitura. Piuttosto perché è  stata indimenticabile.
La tipica burbera maestra di paese dei tempi passati che nulla aveva a che vedere con la "Maestrina dalla penna rossa" del libro cuore: era  praticamente impossibile sfuggire alle sue grinfie. Essendo anche moglie del medico,  veniva a sapere tutto di noi, e non disdegnava di farcelo pesare alla faccia della privacy e del trattamento dei dati personali.
Ma soprattutto era amante dei metodi forti e delle terapie d’urto; di certo per lei la Montessori o Piaget erano degli illustri sconosciuti; anzi era espertissima nel far finire la nostra autostima sotto i tacchi. Diciamo che è stata una vera maestra di vita e che  chi le è sopravvissuto aveva la certezza che sarebbe sopravvissuto a qualsiasi  stress o mobbing la vita gli avrebbe riservato.
Di una cosa  però bisogna darle atto: non faceva preferenze  per nessuno, trattava male tutti, indistintamente. Ogni errore ortografico si accompagnava ad una tirata di orecchie fino a far finire la testa sulla cattedra o ad un volo del quaderno da un capo all’altro dell’aula. E se non eri pronto ad abbassarti, rischiavi anche di prenderti in testa il quaderno volante del compagno sotto torchio.
Uno dei primi ricordi su di lei risale al mio tentativo di scrivere  nome e cognome su un’unica riga della controcopertina del quaderno. Ora, il destino mi ha dato in sorte un nome e cognome piuttosto lunghi e per una bambina di prima elementare era praticamente impossibile farci stare tutto in una riga. Il nome ci stava,  ma ero costretta ad appuntare il cognome solo con le iniziali. Per lei fu motivo di grande ilarità e beffa nei miei confronti, visto che le iniziali del mio cognome creano uno strano gioco di parole.
Inoltre credo di  essere stata una delle poche bambine ad aver preso un 4 in condotta per essermi rifiutata di sputare un chewing gum, ed un altro 4 in condotta per aver buttato il berretto di lana di una compagna antipatica dietro il termosifone. Il tutto nello stesso anno scolastico.
…e nonostante ciò, per un breve, impercettibile istante avevo anche pensato che da grande avrei voluto fare la maestra: dev’essere stato quel fondo di masochismo che aleggia in ognuno noi, ma per fortuna il buon Dio mi ha fatto ravvedere in tempo, perché sapeva che non sarei mai stata all'altezza di cotanto esempio!!

 
 
 
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