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Post n°102 pubblicato il 18 Settembre 2007 da VegaLyrae
Amici... [...] Era rimasta letteralmente a bocca aperta nel sentirsi rivolgere quelle accuse dalla sua amica mentre sorseggiavano un aperitivo in un bar all’aperto. Non si era affatto resa conto della piega che tutta la storia aveva assunto e, nello stesso tempo, le considerava accuse infondate. In pratica l’amica le stava rinfacciando di aver assunto un ruolo prevalente presso quelli che erano i suoi amici e di averla fatta passare in secondo piano. Era senza parole! Della maggior parte degli amici di lei, onestamente se ne fregava; tutta la faccenda era nata solo dal rapporto perverso che si era stabilito con uno di loro. Lui era il classico quarantenne spaventato che continuava ad invitarla ad uscire ma che, quando arrivava il giorno dell’appuntamento, veniva colto da una specie di attacco di panico e faceva di tutto pur di non trovarsi da solo con lei. All’inizio ci era rimasta piuttosto male: era un uomo affascinante e le piaceva ma non capiva quei suoi strani atteggiamenti. Poi, rassegnata al fatto che non ne avrebbe cavato un ragno dal buco, aveva chiuso le porte del cuore e cominciato a divertirsi in una sorta di gioco psicologico: voleva vedere fin dove lui sarebbe andato a parare se lo assecondava. Non sapeva nemmeno lei perchè si era imbarcata in quell'inutile perdita di tempo e ora la sua amica se ne usciva con queste accuse…. Ma come faceva a dirle fuori dai denti ciò che pensava veramente di lui? Come faceva a dirle che la sua era solo vanità femminile e che l’unica cosa che le interessava era farsi una scopata? Che se ci era uscita ancora era solo perché odiava perdere, ma che con uno come lui, con quella mentalità piccolo borghese benpensante, non avrebbe mai potuto avere una storia? Come faceva a dirle che l’unico uomo che sentiva di amare veramente, colui a cui ormai da anni rivolgeva ogni giorno il suo pensiero, era quello secondo il quale, insieme non sarebbero potuti resistere nemmeno tre giorni e quattro ore? Si limitò ad inghiottire il suo sorso di spritz e a dirle che da quel momento in poi non avrebbe più rivisto nè quello, né nessun altro degli amici di lei! [...] Per uno strano effetto del caso, molti dei commenti che sono stati lasciati qui non si riferiscono a questo post, bensì a quello di upmarine dell'11settembre. Sono contenta di ciò: ci voleva proprio un pò di mente in questo blog, fin troppo soggiogato al cuore. Il bello del virtuale è anche questo! :o) |
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Temo di non poterti smentire, perchè in via teorica il discorso fila perfettamente e credo sia tecnicamente possibile, anche se adesso come adesso dovrei fare una ricerca bibliografica in proposito.
Forse più che una cellula uovo, sarebbe opportuno utilizzare uno zigote in cui inserire l'intero cariotipo umano, analogamente a quanto è stato fatto per la clonazione della pecora Dolly.
D'altro canto esperienze simili sono già state tentate sia pur in forma più "ristretta" nel tentativo di produrre nel maiale organi che esprimano antigeni HLA umani da utilizzare nei trapianti d'organo. E facendo una ricerca in PubMed sono certa che siano già stati pubblicati lavori relativi ad altre specie.
Se è possibile esprimere alcuni geni in una cellula eterologa, perchè non dovrebbe essere possibile esprimerli tutti? Poi la scimmia (o lo scimpanzè) è un primate, quindi l'affinità con l'uomo è molta. Purtroppo temo di non poterti smentire, ma mi documenterò meglio in proposito....
Penso (temo) che gli unici ostacoli non siano di natura tecnica, bensì di natura etica, e questi - si sà - fanno presto a cadere, per cui siamo davvero molto prossimi alla fabbricazione di individui della specie umana, analoga a quella ipotizzata da Aldus Huxley ne " Il Mondo Nuovo"
...Se vuoi, io i miei geni te li metto anche a disposizione ma sappi che è a tuo rischio e pericolo. Per alcuni faresti certamente un affare, per altri probabilmente un pò meno, eheheh... D'altro canto la buona vecchia riproduzione sessuale è stata inventata proprio per questo: per aumentare la variabilità genetica e quindi le probabilità di successo evolutivo.
Inoltre, al di là delle tue buone intenzioni, dubito anche sulla tua possibilità di mettere a disposizione uno zigote, visto che il suo citoplasma (dove i MIEI geni dovrebbero venire espressi) deriva dall'oocita, mentre il contributo maschile si limita alla testa dello spermatozoo; ehehehe nemmeno i mitocondri saresti in grado di metterci, altro chè!!
Resto comunque assai lusingata della tua dichiarazione :o)))
Forse per alcune funzioni, ad esempio muscolari, ci sarebbe una regressione che lo riavvicinerebbe all'Australopiteco.
Brr... sto vaneggiano!!
Di cosa mi occupo? Diciamo che ho delle discrete competenze in biologia molecolare, genetica e biotecnologie.
Come mai ci si pone il problema di inserire il mitocondrio mentre per il nucleo, più grande, non ci sono problemi? Comunque hai ragione, è complicato come tutta la macchina della vita. Non credo che la cellula uovo sia diversa dalle altre solo per la superficie esterna, tale da permetterle l'impianto in utero. Deve esserci qualcosa anche a livello citoplasmatico che è alla base dei meccanismi di formazione dell'embrione. Una sorta di staminale a livello fondamentale. Al momento mi pare di capire che l'attuale clonazione consiste solo nel trasferimento del nucleo in una cellula uovo. O sbaglio?
E'
la cellula staminale per eccellenza! E il fatto che tutte le caratteristiche dello sviluppo embrionale dipendano dal citoplasma dell'uovo è un concetto di embriologia ormai consolidato. C'è un sacco di letteratura in proposito. Ad es. il punto di penetrazione dello spermatozoo determina l'asse dorso-ventrale del futuro embrione e induce la formazione di un gradiente di concentrazione degli mRNA materni presenti nell'uovo (e quindi anche nello zigote) e che svolgono un ruolo essenziale durante tutta la segmentazione. Sono mRNA che codificano per fattori di trascrizione ed enhancer in grado di attivare in modo differenziale i geni omeobox. Molto studiato è il gradiente di bicoid in Drosophila. Il meccanismo differenziale di distribuzione di questi mRNA si basa sulla polarità intrinseca del citoscheletro. Sembrano inoltre essere importanti anche distribuzioni differenziali di proteine e anche di GAG. L'esistenza di questo gradiente è fondamentale per il corretto sviluppo ed ha un effetto analogo a quello che si verifica poi, nella catena delle induzioni del tubo neurale (indotta dall'ormai nota proteina Sonic hedgehogde).Ammetto di non essere un'esperta di mitocondri e mi era sembrato che trasferire un nucleo fosse comunque qualcosa di più fisiologico, piuttosto che trasferire un mitocondrio, il quale, per certi versi, ha una fisiologia più complessa di quella nucleare. Anche se, a quanto pare, sono stati fatti degli studi in questo sensoanche per cercare di bypassare questo problema.
Ti occupi di biologia strutturale e metabolomica... dunque sei un esperto della tandem massa. Io sono rimasta ferma alla genomica e il massimo a cui arrivo sono i microarray.
P.S. Vista la piega che hanno preso i commenti, sono tentata di cambiare il testo del post ehehehe :o)
Sono anche lavori vecchi, quindi se anche il problema dei mitocondri è in fase di soluzione, non vedo più ostacoli alla fabbricazione dell'uomo in un mammifero di specie diversa.
A parte forse qualche problema gestazionale dovuto a diversi antigeni MHC.
geni omeobox
gradiente di bicoid
induzioni del tubo neurale
proteina Sonic hedgehogde
Dagli articoli che mi hai consigliato vedo che hanno trasfrito tutto il citoplasma con annessi mitocondri e reticoli vari. Tuttavia non sono noti efficienza e sicurezza. Le parole possibilistiche sono preoccupanti: è solo l'etica che frena la pratica self-made man? Ahiahiahi.
Avevo intuito che la tua fosse una formazione più chimica della mia, mentre la mia è più biologica. Le cose a cui ho fatto accenno fanno ormai parte dell'embriologia classica, anche se oggi vengono studiate da un punto di vista molecolare e sono state identificate molte delle specifiche proteine coinvolte (Bicoid, Tinnman, MyoD, Sonic hedgehogde, tanto per citare le più importanti). Le induzioni del tubo neurale poi, a mio avviso, sono una delle cose più stupefacenti del mistero della vita.
Sì, credo che non ci siano problemi tecnici a clonare l'uomo: se è possibile farlo per altri mammiferi, l'uomo in tal senso non fa alcuna differenza; anzi, certamente in qualche laboratorio viene già praticato. Il problema è la gestazione e lo sviluppo dell'embrione con una "madre vicariante" di altra specie, ma sono convinta che anche questo sia facilmente ovviabile. Gli unici ostacoli sono quindi davvero solo di natura etica!!!
Perchè tacerle il tutto? Non saprei, la storia mi è venuta così; forse l'amica lo conosceva fin dall''infanzia e ci sarebbe rimasta troppo male a sapere qual'era l'opinione della protagonista.