Creato da VegaLyrae il 15/07/2006

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Post N° 105

Post n°105 pubblicato il 12 Ottobre 2007 da VegaLyrae

Esami di riparazione...


Oggi in tutta Italia sono scesi in piazza oltre 300 mila studenti delle superiori per protestare contro una serie di mal funzionamenti nel mondo della scuola; primo fra tutti la reintroduzione degli esami di riparazione.

I ragazzi contestano che è assurdo rischiare la bocciatura con una sola insufficienza e mi stupisce vedere che questa generazione trovi strano ciò che per noi era assolutamente scontato, ovvero di poter essere promossi alla classe successiva solo dopo aver conseguito la sufficienza in tutte le materie. In fondo, non trattandosi ancora di scuola dell’obbligo, questa dovrebbe essere la conditio sine qua non. 

La reintroduzione degli esami di riparazione è - secondo me - l’unica via per porre fine allo scandaloso sistema dei debiti formativi con il quale, pur dovendo riparare una, o molto spesso più insufficienze, c’era già la certezza della promozione. Credo che psicologicamente sia molto diverso studiare con l’incognita del risultato o farlo invece sapendo già che, comunque andranno le cose, si è sicuramente ammessi alla classe successiva.  Mi chiedo quale studente in queste condizioni passi o abbia passato o passerebbe l’estate sui libri. Ed ecco perchè quasi mai i debiti vengono superati ed il 46% degli studenti viene promosso con la persistenza di almeno un debito.  Con l’attuale sistema le insufficienze del biennio risultano assolutamente irrilevanti; il debito del triennio ha invece effettivamente una ripercussione sul voto di maturità, ma evidentemente non basta come deterrente.

Ormai sono passati i tempi dei professori schiavisti e venire bocciati o avere dei debiti significa proprio non essersi impegnati per niente. Studiare, ahimè,  costa fatica e a nessuno piace passare le giornate chiuso in casa; per farlo bisogna avere la giusta motivazione che purtroppo, soprattutto in età adolescenziale, non è quasi mai rappresentata dalla passione per gli argomenti o dall’obiettivo del diploma da raggiungere.

E’ brutto da dirsi, ma è l’amara verità: l’unico deterrente veramente efficace sembra essere il rischio della bocciatura. Con questo non voglio certo dire che bisogna instaurare un clima di terrore, né che gli insegnanti non debbano fare di tutto per motivare ed appassionare i ragazzi a ciò che viene loro proposto, però…

Ed è brutto dirsi, ma è un’altrettanto amara verità che il progressivo degrado a cui sta andando incontro la scuola, dipende in una certa misura anche dal fatto che siamo fin troppo preoccupati dei diritti dei ragazzi e ci dimentichiamo troppo spesso dei loro doveri. Il loro dovere precipuo è quello di studiare.  Penso che qualsiasi Consiglio di classe che si rispetti, anche in caso di non superamento dell’esame di riparazione, prima di bocciare uno studente con una sola insufficienza terrà conto del caso particolare e dell’impegno da lui dimostrato.

Probabilmente ai miei tempi si andava a scuola con troppa ansia e stress e i professori erano visti più come dei nemici che come delle guide. Oggi per fortuna le cose sono cambiate e tra docenti e alunni c’è un rapporto molto più vicino e confidenziale; ma purtroppo la giusta via di mezzo è sempre difficile da raggiungere e mantenere, infatti siamo caduti nell’estremo opposto, cioè verso la totale perdita di impegno da parte degli studenti e la mancanza di rispetto verso gli insegnanti, e i recenti episodi di bullismo lo dimostrano.

Ecco perché forse a volte un giro di vite risulta necessario.

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Ricevuto in data 18/10/07 @ 02:29
Il post che pubblico è in realtà un commento che si colloca in un contesto scaturito dalla discus...

 
Commenti al Post:
Odette292
Odette292 il 13/10/07 alle 15:38 via WEB
Inutile precisare che sono d' accordo su tutto quanto hai detto, Vega...Che sia tutelato il diritto allo studio di chi merita davvero la promozione....Basta umiliare i nostri ragazzi migliori. Perchè questo era la scuola dei debiti formativi: un ' umiliazione a chi aveva studiato. Buon weekend....
 
 
VegaLyrae
VegaLyrae il 14/10/07 alle 16:42 via WEB
:o).
Questo è un problema annoso: ovviamente promuovere chiunque significa abbassare il livello qualitativo della scuola e culturale della società in generale.
E' un pò come l'innalzamento dell'obbligo scolastico a 18 anni. Da un punto di vista ideale e ideologico io sono perfettamente d'accordo, perchè renderebbe la popolazione più "colta", consapevole e con un maggior senso critico. Ma da un punto di vista pratico mi rendo conto che il danno per la società sarebbe enorme. Qualità e quantità sono due parametri che non vanno facilmente d'accordo e non tutti i ragazzi hanno l'attitudine o le motivazioni sufficienti per continuare a studiare; costringerli a farlo significa abbassare il livello di tutta la popolazione scolastica, in modo che tutti, anche i più scarsi, possano arrivare al diploma. Questo ovviamente va a scapito dello sviluppo delle potenziali eccellenze. Bada bene che non ne faccio un discorso di casta, ma proprio un discorso di attitudini e potenzialità anche se, sappiamo bene, che i figli di papà, anche quando poco dotati o poco propensi allo studio, in qualche modo arriveranno non solo al diploma, ma anche alla laurea.
E l'abbassamento del livello nella scuola superiore si ripercuote a domino sulle università. Da anni ormai si assiste alla licealizzazione degli atenei, ed il sistema dei 3+2 non fa che peggiorare le cose. La laurea di primo livello si traduce di fatto in un diploma di scuola superiore e senza laurea specialistica te lo scordi ad accedere a certe professioni e a certi ruoli dirigenziali. Il successo scolastico garantito a forza di tutor e controtutor, e i vari parametri di qualità di cui tanto si sbandiera, si traducono di fatto in un 6 politico o di un 18 politico a tutti, con il conseguente appiattimento della popolazione e mortificazione di molte potenzialità!
 
marea14
marea14 il 14/10/07 alle 02:37 via WEB
Io sono una ribelle e contesto sempre, ma la protesta per la reintroduzione degli esami di riparazione non riesco proprio a capirla.
 
 
VegaLyrae
VegaLyrae il 14/10/07 alle 16:22 via WEB
Io invece la capisco perfettamente, nel senso che riesco a mettermi nei panni dei ragazzi, solo che non la condivido. Loro sono nati e cresciuti in un periodo in cui la promozione era (ed è) qualcosa di talmente scontato da considerarlo quasi un diritto a prescindere. Si viene promossi anche con il persistere di due o tre insufficienze (senza contare i 5 già diventati miracolosamente 6 in sede di scrutinio), per cui vanno avanti ragazzi sulla cui bocciatura un tempo nemmeno ci si poneva il problema! Un giro di vite in questo senso ai loro occhi appare oscurantista e antistorico un pò come per noi sarebbe tornare al castigo dietro la lavagna e le bacchettate sulle dita.
D'altro canto la vita fuori dalla scuola è un'altra cosa e i tempi che si profilano non sono affatto rosei. La difficoltà a trovare un posto di lavoro e le condizioni di precariato con cui ormai dobbiamo fare i conti crano la necessità di sviluppare un senso di reponsabilità ed uno spirito di sacrificio a cui, questi ragazzi vissuti nella bambagia, non sono abituati.
 
lilith_0404
lilith_0404 il 14/10/07 alle 09:28 via WEB
Non ho molto a che fare con i ragazzi, primo perché figli non ne ho, e poi perché non lavoro nel mondo della scuola, però lo sostengo da un pezzo che i ragazzi d'oggi sono abituati ad aspettarsi troppe cose come dovute. Non so se basteranno gli esami di riparazione a ridare un briciolo di autorevolezza alla figura dell'insegnante, però ben vengano se serviranno a far passare il concetto che i diritti bisogna saperseli guadagnare.
 
 
VegaLyrae
VegaLyrae il 14/10/07 alle 17:07 via WEB
Il problema non credo sia tanto nel dare autorevolezza alla figura dell'insegnante quanto al ridare serietà alla scuola. Per come è congegnata adesso è ridotta ad una specie di villaggio turistico in cui divertirsi tutti insieme, con l'insegnante costretto a intrattenere i ragazzi e fare il suo show, senza un minimo di impengno da parte loro. Ovviamente imparare divertendosi sarebbe la cosa migliore ma non tutto può essere appreso così; un minimo di applicazione, impegno e fatica sono necessari sempre e ovunque. Così come per il passaggio alla fase successiva è necessario un momento di verifica dell'avvenuto raggiungimento degli obiettivi.
Funziona così anche nei videogiochi, no? Per passare al livello superiore bisogna prima aver superato tutti i trabocchetti del livello precedente. Ed è solo dalla ripetizione infinita dello stesso livello e dagli innumerevoli "game over" che si arriva ad acquisire le competenze e le capacità per il livello successivo. E i ragazzi ci si applicano per giornate intere e non capisco perchè, se questa regola è accettata per i viedogiochi, non dovrebbe essere accettata anche per la scuola.
Il rispetto per gli insegnanti poi è un altro discorso, ma sicuramente nasce anche dal prendere la scuola con maggiore serietà e considerazione.
 
upmarine
upmarine il 14/10/07 alle 23:36 via WEB
Spero sempre che arrivi il diluvio universale. Spero solo che Iddio non sia distratto salvando la feccia. Come possiamo pretendere che i ragazzi capiscano, quando gli adulti non ne hanno i mezzi. Giusto una mutazione può salvare l'umanità.
 
 
VegaLyrae
VegaLyrae il 15/10/07 alle 01:19 via WEB
Uhm? I tuoi commenti di tarda ora sono sempre un pò inquietanti. Parlare di feccia mi sembra un pò eccessivo. Non so a cosa tu ti riferisca di preciso, ma se stiamo parlando dei temi di questo post, credo che gli adulti abbiano tutti i mezzi per poter capire solo che, come sai anche tu, a volte certe cose fa comodo non volerle capire!!
 
   
upmarine
upmarine il 15/10/07 alle 02:39 via WEB
Cara mia stellina distante anni luce dalla realtà che ci circonda. Per feccia intendo quella che ogni giorno cerca di convincermi che conta di più il conto che il saper contare. Purtroppo, non è l'orario a rendermi inquietante ma la consapevolezza che la realtà non è ciò che riteniamo giusto ma ciò che ci fanno credere di esser giusto. Anche nel mio piccolo mi si accusa di essere stupido: figurati che mi è passato per la mente di essere onesto.
 
     
VegaLyrae
VegaLyrae il 15/10/07 alle 12:14 via WEB
Caro Dr.Up, non sono così lontana dalla realtà come pensi. Per questo nel mio commento precedente ho scritto che gli adulti ( hanno tutti i mezzi per poter capire solo che a volte fa loro comodo non capire. Sotto questo aspetto siamo perfettamente d'accordo. E inoltre io non mi riferivo all'adulto generico medio, ma a coloro che hanno in mano le redini del potere. La realtà che ci circonda enfatizza l'importanza del conto (corrente) molto più che del saper far di conto e se a questo ci aggiungi che fa molto comodo un popolo di pecoroni ignoranti da poter indottrinare a piacimento con l'utilizzo di slogan che utilizzao lo stesso linguaggio usato per vendere un'auto o un paio di scarpe, ecco che il gioco è fatto. Lavaggio del cervello e manipolazione: ti portano dove vogliono dandoti l'illusione che sei tu a voler andare in quella direzione. Quale forma di potere è più potente di così?? Buona giornata e buon lunedì, Dr. Up.
 
     
upmarine
upmarine il 15/10/07 alle 23:05 via WEB
Già il fatto che mi hai dato del caro mi ha reso il lunedì, e financo il martedì, un giorno radioso. :-)
 
     
VegaLyrae
VegaLyrae il 16/10/07 alle 00:02 via WEB
Ehehehe vedo che quando abbandoni le vesti del professionale Dr.Up sai essere anche un abile adulatore!! Un sorriso, mio caro, con l'augurio di un radioso mercoledì (che il radioso martedì, a quanto pare, te lo avevevo già portato).
Dolce notte. :o)
 
What_your_soul_sings
What_your_soul_sings il 15/10/07 alle 10:31 via WEB
ciao ... concordo con la superficialità di molte delle proteste di questi giorni... tuttavia ho sempre trovato strano il meccanismo delle bocciature e degli anni ripetuti nelle scuole italiane (non sono italiano preciso e non ho fatto gli studi in Italia). Trovo che quasi tutti lo difendono, ma un po' con lo spirito "lo abbiami passato noi, ora tocca a loro!", ma per me il far ripetere l'anno dovrebbe essere un'espediente assolutamente eccezionale (e anche un'ammissione collettiva di fallimento tra alunno, famiglia e degli stessi insegnanti) e non una cosa normale com'è sempre stato storicamente nella scuola italiana. Fate male a dire "era meglio quando stavamo peggio". Buona giornata :-)
 
 
VegaLyrae
VegaLyrae il 15/10/07 alle 12:37 via WEB
Mio caro Soul, anche nelle scuole italiane negli ultimi anni la bocciatura è diventata un evento assolutamente eccezionale e infatti si sono visti i risultati: studenti delle scuole superiori che non hanno la più pallida idea di dove si trovi la Cordigliera delle Ande o l'Hymalaia, che scrivono cuore con la "q", che non sanno fare i conti, che non sanno correlare causa ed effetto, che non sanno parlare, nè argomentare nè scrivere; studenti di 15 anni a cui devi fare l'analisi di comprensione di un testo banale, cosa che noi imparavamo a fare alla scuola elementare! Dici che la bocciatura è un'ammissione colletitva di fallimento tra alunno, scuola e famiglia, ma non è un'altrettanta evidenza di fallimento anche arrivare ai risultati che ti ho appena descritto?? Non credo che sia garanzia di qualità far conseguire a tutti un pezzo di carta, se dietro a questo pezzo di carta si cela un abisso di ignoranza!
Il processo insegnamento-apprendimento consta di due componenti: l'insegnamento, in cui i docenti devono fare la loro parte per motivare i ragazzi, appassionarli ed interessarli ai contenuti e trasmetterli loro nella forma didatticamente più utile. Però c'è anche la fase dell'apprendimento che è e deve essere un processo attivo con la participazione e l'impegno da parte dei ragazzi. Non si può far ricadere sull'insegnante la responsabilità di infilare in testa agli alunni anche ciò che loro non vogliono apprendere o verso cui fanno resistenza passiva!!
Credimi Soul, non è una specie di rivincita delle vecchie generazioni sulle nuove ma proprio una necessità che si sta creando onde evitare che la scuola italiana che era, in termini di qualità, una delle migliori al mondo, vada a catafascio. D'altro canto mi chiedo qual'è la tua proposta per migliorare le cose evitando le bocciature e nel contempo salvaguardando la qualità. Non so dove tu abbia studiato e quali fossero gli standard di qualità previsti alla fine del vostro curriculum scolastico, ma ti assicuro che mandare avanti chiunque significa non solo abbassare il livello medio, ma anzi legittimare il disimpegno e mortificare quei poveri "fessi" che hanno voglia di fare e che invece sono posti sullo stesso piano di coloro che non hanno mai aperto libro.
 
   
What_your_soul_sings
What_your_soul_sings il 15/10/07 alle 16:18 via WEB
ciao.. ho visto ora la tua risposta così esaustiva e vorrei essere molto rispettoso .. credo che tu sia più preparata di me sull'argomento che conosco soltanto dal punto di vista di genitore (io ho fatto scuola ed università in Gran Bretagna) e poi il mio campione è ovviamente molto limitato. Sono anche convinto che la scuola italiana fosse e che sia tuttora una buona scuola (non direi la stessa cosa dell'università italiana) e che costituisca un valore nazionale da tutelare (anche se una buona razionalizzazione del sistema sarebbe fondamentale, eliminando l'assurdità di avere tutti questi vari tipi di scuola superiore). D'accordissimo sulla necessità di impegno da parte dell'alunno, l'insegnante deve stimolare (in tutti i sensi, compreso quello punitivo) ma è l'alunno che deve imparare e nessuno può farlo per lui. Perdonami quindi se il mio primo commento fosse un po' presuntuoso. Buona serata :-)
 
     
VegaLyrae
VegaLyrae il 15/10/07 alle 23:56 via WEB
Il tuo commento non è stato affatto presuntuoso; hai solo espresso la tua opinione che probabilmente è condizionata dal tipo di percorso scolastico fatto da te. Credo infatti che ognuno di noi in qualche modo tenda ad avere come riferimento il proprio iter scolastico.
Alla fine comunque mi pare che ovunque si stia assistendo ad un ritorno all'antico, perchè evidentemente certi modelli alternativi e "progressisti" non sono risultati poi così vincenti. Credo che proprio in alcuni college inglesi abbiano addirittura reintrodotto le punizioni corporali! Io non condivido affatto questo tipo di approccio, ma sono convinta che una manica un pò più stretta sia senz'altro proficua; e a quanto pare non sono l'unica a pensarla così!
Da quanto ne so in Gran Bretagna forse ci sono meno tipi di scuole superiori, ma sicuramente l'istruzione universitaria è molto più settoriale e specialistica: ci si laurea a 21 anni, come adesso anche qui da noi con la laurea di primo livello. Come vedi abbiamo preso molto anche noi dai modelli anglosassoni, sebbene ti confesso che continuo a preferire il nostro modello tradizionale fondato su una più ampia "cultura generale", e non per campanilismo.
Grazie del tuo gradito contributo e anche di avermi inserita tra i blog amici. Un sorriso :o)
 
svitol5
svitol5 il 15/10/07 alle 17:24 via WEB
Ciao, sono pienamente d'accordo con le tue tesi ed aggiungo che ritengo Fioroni uno dei migliori ministri della pubblica istruzione che abbiamo avuto negli ultimi 30 anni, ha veramente a cuore la preparazione degli studenti. Inoltre è veramente strano che l'eliminazione degli esami di riparazione sia stata fatta da un governo di destra (ministro D'onofrio - primo governo Berlusconi) in quanto si potrebbe pensare che una sorta di permissivismo sia nel DNA di una certa sinistra. Complimenti per la competenza e la moderazione con cui affronti molti argomenti anche più disparati. Ciao Vito
 
 
VegaLyrae
VegaLyrae il 16/10/07 alle 00:20 via WEB
Ciao Vito, grazie per la tua manifestazione di stima e per avermi aggiunta tra i tuoi blog amici. :o)
Sai, a me invece non stupisce affatto che sia stato proprio il governo Berlusconi a togliere gli esami di riparazione. Forse la mia sarà un'opinione di parte ma, come avevo già risposto ad upmarine, sono fermamente convinta che fosse proprio negli intenti di quel governo abbassare il livello medio d'istruzione della popolazione in modo da poterla indottrinare a piacimento usando le strategie tipiche del linguaggio pubblicitario. Togliere alla gente qualsiasi capacità critica, in modo da portarla nella direzione voluta dando loro la sensazione che sia stata invece una libera scelta. Se pensi che il governo Berlusconi voleva addirittura eliminare gli esami di 5^ elementare e scrutinare i ragazzi ogni due anni: mandare avanti tutti a prescindere dalle competenze acquisite; quale miglior sistema per rendere ignorante la poolazione??
Forse tu ti sei lasciato forviare dal preconcetto: destra = regime = serietà e rigore. Invece in questo caso il regime c'era sempre, ma era sudolo, subliminale e dorato. E non credo affatto che nel DNA della sinistra sia insito il permissivismo. Forse nel DNA della sinistra sono insiti ideali di giustizia ed uguaglianza: ecco perchè ci tiene di più ad un'istruzione di qualità per tutti, in modo che tutti possano sviluppare il necessario senso critico contro ogni tentativo di mistificazione.
Ciao. :o))
 
cinico_nick
cinico_nick il 16/10/07 alle 18:01 via WEB
... e poi ci stupiamo che in italia la ricerca scentifica nn produce nulla.........
 
 
VegaLyrae
VegaLyrae il 16/10/07 alle 18:54 via WEB
Se la ricerca scientifica in Italia non produce nulla non è per questi motivi o quantomeno non è ancora per questi motivi, visto che i ricercatori di oggi hanno fatto le scuole nei decenni scorsi. Finora anzi le università italiane hanno "sfornato" tra i migliori cervelli al mondo e tra i più preparati. Se la ricerca scientifica in Italia non produce nulla è sostanzialmente per mancanza di fondi e di investimenti. La ricerca costa molto in termini sia di strumenti che di materiali e già su questi aspetti lo Stato Italiano lesina non poco. A ciò aggiungici che il trattamento economico dei ricercatori è a livello di terzo mondo: una trafila infinita di contratti e assegni di ricerca, senza dei reali contributi e senza una reale possibilità di inquadramento. Ecco allora che i migliori se ne fuggono all'estero dove viene riservato loro un trattamento se non altro dignitoso. E poi ti chiedi perchè la ricerca scientifica in Italia non funziona??
 
 
upmarine
upmarine il 18/10/07 alle 02:16 via WEB
Quando leggo questi commenti mi viene in mente che forse il problema dell'Italia consiste nella tendenza ad esprimere opinioni lapidarie senza cognizione di fatto. Cosa ne sa il nostro amico cinico_nick della ricerca scientifica italiana? Forse ha fatto una ricerca su PubMeD ed ha verificato che il rapporto produzione/fondi investiti è scadente? Forse ha contato quanti Istituti esteri hanno attivato collaborazioni con gruppi di ricerca italiani? Oppure crede che tutte queste convenzioni transnazionali siano motivate da uno spirito caritatevole dei nostri colleghi stranieri? Il problema è proprio nella corsa al ribasso nella formazione dei giovani attuata dai nostri governanti per rendere il popolo ignorante e poterclo manipolare a piacimento con le TV. Per inciso, io ho ricevuto finanziamenti di ricerca dall'Europa perché forse godo di una certa credibilità. Non riesco a partire perché non ho giovani sufficientemente preparati per affidar loro compiti di responsabilità. Potrei spiegare a lungo che mi tocca combattere contro i miei colleghi per poter restare minimamente esigente nei confronti degli studenti. Loro non approvano la mia scelta di pretesa perché provoco abbandoni e questo è controproducente in termini di produttività secondo i criteri fissati dal governo. Il trasferimento dei fondi dal ministero MIUR agli atenei è proporzionale al numero di successi. Peccato che il successo sia misurato col numero di studenti che passano gli esami e si laureano in tempo. Caro cinico_nick la ricerca non langue in Italia. Però sta per iniziare un periodo molto buio. E non perché noi docenti siamo ignoranti. Non la maggior parte almeno. Però i politici ci hanno spezzato le gambe. Di destra e di sinistra.
 
   
cinico_nick
cinico_nick il 18/10/07 alle 11:11 via WEB
... io so solo che la maggior parte dei ragazzi va a scuola per il titolo di studi ma non per imparare... e so solo che non mi risulta che i risultati della ricerca scientifica in italia siano eccezionali (ovviamente non per colpa dei ricercatori ma dello stato delle cose),... so che per vincere il nobel è meglio lasciare l'italia a 5 anni e studiare in america... so quello che mi ha fatto vedere la trasmissione "report", che i migliori sono costretti ad andare all'estero se non sono racocmandati in italia... so che ad un premio nobel senatore a vita viene dato dell'idiota....so che a genova c'è un istituto di ricerca legato alla politica che prende milioni di finanziamenti ma non è nemmeno funzionante... si, so poco forse... ma non me la prendo con i docenti (o non del tutto)...
 
     
upmarine
upmarine il 18/10/07 alle 11:39 via WEB
Bravo cinico_nick. Hai detto una cosa importante. Sai solo quello che ti fanno vedere. Purtroppo non è facile avere le giuste informazioni senza passare per quelli che la manipolano. Il mio non è un appunto nei tuoi confronti come singolo ma come prodotto di un pensiero generato dai media. Con stima sincera.
 
     
cinico_nick
cinico_nick il 19/10/07 alle 10:43 via WEB
... senza rancore...
 
     
upmarine
upmarine il 20/10/07 alle 13:36 via WEB
vulimmece bbene
 
   
VegaLyrae
VegaLyrae il 18/10/07 alle 21:24 via WEB
... e così s'innescando dei meccanismi perversi che chi sta al di fuori fatica a comprendere. L'errore di fondo sta nell'utilizzare quale importante parametro di qualità il numero degli studenti che passano gli esami (nel caso dell'università) o nel numero degli studenti che viene promosso (nel caso della scuola), come se si potesse trattare l'istruzione alla stessa stregua di un prodotto commerciale: numero di auto che in un mese escono dalla catena di montaggio....
E, in quest'ottica, se un professore respinge troppi studenti agli esami, evidentemente c'è qualcosa che non va nel suo metodo d'insegnamento; pertanto viene chiamato a render conto al rettore e gli vengono stanziati meno fondi. Idem per un insegnante di scuola media superiore: troppe insufficienze = l'insegnante non sa "tarare" i test di verifica rispetto al contesto classe (e degli obiettivi minimi chissenefotte). Questo in parte può anche trovare un suo fondamento, però non si tiene affatto conto di una delle più fondamentali "cose che non vanno", ad esempio la poca applicazione degli studenti che sono perfettamente cosapevoli di come suona la musica. E allora quale soluzione rimane ad un docente? Nell'ambiente accademico è ovvio che la preoccupazione maggiore è riuscire a reperire i fondi per la ricerca per cui, pur tappandosi il naso, ci si riduce a rifilare 18 anche a chi in altri tempi sarebbe stato respinto dopo le prime tre parole; nella scuola superiore invece ci si riduce al 6 politico. Come dice giustamente Mara più sotto, perchè mai un insegnante che già si danna durante l'inverno per far entrare in testa quattro nozioni in croce ai suoi studenti, refrattari a qualsiasi stimolo, dovrebbe sobbarcarsi anche di tenere corsi di recupero durante l'anno scolastico e poi durante l'estate, col semplice risultato che lo studente persisterà nella sua passività, e quello che passerà le sue giornate sui libri a preparare esercitazioni, verifiche e controverifiche sarà l'insegnante? E il tutto per uno stipendio da cameriera di pizzeria? Va da sè che nessuno verrà più rimandato a settembre se a dover tenere il corso di recuperò sarà l'insegnante curricolare.
Risultato: una progressiva deresponsabilizzazione degli studenti,un progressivo abbassamento del livello culturale della popolazione in generale, che pertanto diviene più facilmente manovrabile; e non ultimo, un'ulteriore perdita di competitività della ricerca italiana. Il tutto ottenuto con un semplice colpo di bacchetta magica, ultilizzando dei parametri di qualità sfalsati e non adeguati.
 
     
cinico_nick
cinico_nick il 19/10/07 alle 10:48 via WEB
... ho preso la prima maturità nel 1990; la seconda, dopo la laurea, nel 1998; sembrava fosse passato un secolo, non un decennio; nn che ai miei tempi grondassimo sudore sui libri, ma quel minimo di voglia di imparare, unito al rispetto per la figura del docente esisteva... quando sono tornato la seconda volta alle superiori... beh, sono rimasto senza parole... nessuna, NESSUNA voglia di imparare da parte di 16 studenti su 18; uno faceva il minimo indispensabile, uno studiava abbastanza... lo stesso vale per il rispetto dei docenti; i famigerati 16 facevano di tutto in classe, dal fumare al parlare al cellulare... non so dove stiano le colpe e, francamente, non m'interessa piu' di tanto... ma se le medie sono queste in tutte le scuole, beh, tra qualche anno saremo messi davvero male.....
 
mara2003
mara2003 il 18/10/07 alle 07:02 via WEB
staremo a vedere cosa accadrà nei prossimi consigli di classe finali....secondo me avverrà la solita cosa all'italiana...eh si, perchè se a tenere i corsi dovranno essere gli stessi insegnanti della scuola, sottopagati come al solito (si parla di 50 euro, lordi, all'ora) rinunciando alle ferie,o parte di esse, finirà che saranno tutti promossi...e chi rinuncerà alle ferie se per costituzione sono diritto irrinunciabile? sono un utente del settore ma ho le idee più confuse degli altri...una buona giornata, Mara
 
 
upmarine
upmarine il 18/10/07 alle 11:36 via WEB
Cara Mara, intanto sembra che il ministro Fioroni abbaia fatto marcia indietro. E' l'Italia che va, milioni di macchinine wroom wroom.
 
   
upmarine
upmarine il 18/10/07 alle 16:13 via WEB
potrebbe anche abbaiare ma volevo dire "abbia".
 
     
VegaLyrae
VegaLyrae il 18/10/07 alle 21:28 via WEB
chi più esperto degli italiani nel fare e disfare nel giro di poche ore??
 
SandaliAlSole
SandaliAlSole il 19/10/07 alle 00:12 via WEB
sul tema mi ero espressa già qualche giorno fa. io parlo da genitore, dopo aver ascoltato però anche le mie figlie. I dati citati dal ministro, prima della nuova svolta, sono anche generosi. I primi test per chi ha avuto il debito a giugno si sono tradotti in indebitamenti ancora maggiori, se ciò fosse possibile. Non mi interessa un sistema punitivo, e ho letto con attenzione le riflessioni di What. Il punto, secondo me, è che il meccanismo dei debiti ha portato con sè un'idea di impunità e di immunità difficile da recuperare. Una leggerezza (ma sì, se la cava con un paio di debiti) che si traduce in mancata assunzione di responsabilità non semplicemente da giugno in poi, ma già nei mesi precedenti: in fondo, un debito, che vuoi che sia? buonanotte Vega
 
 
upmarine
upmarine il 19/10/07 alle 00:35 via WEB
E' la stessa leggerezza di certi genitori che hanno fatto il passo più lungo della gamba accollandosi mutui ed altre spese facendo debiti difficilmente onorabili? E' la cultura del ci penserò domani.
 
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