Post n°151 pubblicato il 01 Dicembre 2008 da VegaLyrae
Riccio matita... Di quelle cose che sai già che finiranno, nate sotto le stelle di fine agosto per un caso fortuito e che non potevano durare. Troppo lontani. In tutto. "Cosa ci fa una come te assieme a me?" mi chiedevi. L’ho vissuta così, ogni giorno come fosse stato l'ultimo, col cuore barricato a doppia mandata nell’armadio e la pelle e lo stomaco a vivere emozioni a cui non ero abituata. Tu, solare, con un fascino di sorrisi e capelli lunghi, quasi selvaggi, mi prendevi con la rabbia e la passione dell’uomo forte, e col senso maschio del possesso. Io, fingevo sicurezza e distacco per non farmi sorprendere, ma di notte, mentre dormivi, lasciavo uscire il cuore. Rimanevo incantata a guardarti, i boccoli ad incorniciare il tuo viso fanciullo, disteso come quello d'un bambino, e una tenerezza infinita mi devastava dentro. Momenti in cui avrei voluto fermare il tempo e credere che potesse essere per sempre. Per due mesi ho scrutato nei tuoi occhi l’istante esatto in cui te ne saresti andato, e quando l’ho visto, non ho detto nulla, non sarebbe servito a niente. Ti ho solo abbracciato sapendo che non saresti tornato più. |