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Sono l'anestetico singhiozzo
rigettato dalle polverose cosce
di una stella polare in tutù tardo-romantico
tra le cosmetiche labbra al nastro isolante
della luna frusciante lattosio avariato,
i miei occhi schizzano eccipienti
spegnendosi nei boccioli di pioggia neri canapè
e si infrangono sulle mucose pareti di vetro soffiato
della finestra omogeneizzata ossidandola
come battenti maree di xilometazolina
così mi intossico di collirio alla clorofilla
tra le analgesiche derive dei pensieri
per deteriorare le mie infiltrazioni
di maestrali orgasmi adesivi
nelle tue serenate fronde alla placenta.